22 settembre: “Fertility Day” o “Provetta Day”?  –  di Elisabetta Frezza

Col sostegno incondizionato di sedicenti pro-life e di diversamente cattolici, va in scena il grande evento che prepara il nostro futuro di gioiosi utenti di sessualità ludica e di produzione di esseri umani on demand con la fecondazione artificiale.

di Elisabetta Frezza

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z.logo-fertility-dayIl 22 settembre prossimo “si celebrerà” il primo Fertility Day, parente stretto del Family Day e di tutti i days che seguiranno a beffare un popolo stordito; un popolo capace ancora di illudersi che i lacchè del regime – incardinati o free lance, in scena o dietro le quinte – guardino al bene dei suoi figli. Un popolo ormai incapace di resistere alle lusinghe del pifferaio che lo chiama verso il precipizio senza più nemmeno il bisogno di schermirsi.

Ne avevamo scritto con largo anticipo, di questo evento, quando i rulli dei tamburi e gli squilli di tromba risuonavano di lontano ad annunciarlo (clicca qui). Avevamo parlato di festival della provetta e di diabolici intrecci. Se si vuole comprendere la magnitudine dell’operazione in corso, quel quadro va assimilato, e da lì bisogna riprendere il filo.

Era già evidente allora quale sarebbe stata la musica del settembre a venire, perché lo spartito è noto, leggibile da chiunque sia disposto ad andare alla fonte e guardare poco più in là del proprio naso; è prevedibile il programma di un’orchestra stabile, e rodata, a prescindere dall’avvicendarsi sul palco dei suoi squallidi figuranti al soldo e sotto la direzione di un unico gran maestro.

Questo happening imbarazzante sfornato dalle fervide menti governative – dove il genio femminile è tanto ben rappresentato – non è che una delle molteplici espressioni surreali della propaganda ebetizzante e omologatrice spacciata a masse già inebetite e già omologate da un indottrinamento di lungo corso basato sul potere fuorviante di ritornelli orecchiabili ormai percepiti come famigliari, e quindi normali e quindi buoni, ma capaci di imporre su ampia scala sovversioni profonde oltre ogni immaginazione. Tipo, in questo caso, il cambio di paradigma nella procreazione, da naturale a sintetica, ovvero (su un piano altro) da sacra a demoniaca. Cosette da nulla.

Le ultime cronache ci distraggono con la polemica divampata dopo un commento compunto e struggente del tuttologo Saviano, pensoso pensatore di pensieri equosolidali sempre correttissimi. Egli ha definito il fertility day “un insulto a tutti: a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro” e ha dato la stura ai rigurgiti dei benpensanti e delle belle persone, pronti a fargli eco sfoderando l’armamentario di tutte le libertà e le autodeterminazioni, delle scelte rivendicate e delle offese subite. Fino all’intervento di Renzi in persona che, fiutando l’aria e null’altro, com’è in grado di fare, ha preso le parti dell’elettorato più à la page e scaricato senza troppi complimenti la ministra insieme al suo bel bagaglio promozionale, che tanto impegno le era costato. Il risultato è che, ora, è in programma qualche ritocco cosmetico della pietanza salutista, al fine di renderla più gradita anche alle squadriglie di femministe e femministi in servizio permanente effettivo. Dopo di che scoppierà di nuovo la pace anche sulla salute sessuale e riproduttiva degli italiani.

Queste scaramucce estemporanee non intaccano certo la sostanza del prodotto, esito ormai conclamato di una volontà istituzionale ben precisa: cambiare i connotati della riproduzione umana. Spostare l’asse della procreazione dalla idea della maternità a quella della fertilizzazione. Sul modello zootecnico. È da tempo, del resto, che il terreno veniva preparato, con pazienza, regolarità, abnegazione.

z.mtrplsMa l’aspetto più incredibile di tutta la faccenda, coi suoi epigoni da farsa, è che, nella farsa, hanno ritenuto doveroso entrarci tutti a recitare la propria parte, pure i sedicenti pro lifecategoria perduta, si sa, nel gorgo vorace del democristianismo italico. E la reazione unanime di questi ultimi è stata di sostegno incondizionato all’iniziativa della “brava ministra Lorenzin” (copyright Francesco Agnoli, clicca qui), tutrice della nostra salute, cattolicissima, molto mamma e quasi sposa, che si preoccupa di rilanciare la natalità per invertire la curva demografica. Cioè, tutti a giocare a mosca cieca, tutti a bearsi ad ammirare il dito messo lì a bella posta, lisciando completamente la luna che si staglia chiara all’orizzonte. E giù coi complimenti, con le lodi, con le difese d’ufficio scattate per riflesso pavloviano e poi dilagate per contagio, correndo dietro a qualche formula suggestiva buttata lì dagli strateghi della comunicazione necrofila a incipriare tutt’un mondo, il mondo nuovo.

Ma come è possibile che proprio nessuno, neanche tra i più o meno diversamente credenti, tra i più o meno militanti probiotici  – e figurarsi un qualche prelato – non si dia la briga di leggere, di vedere, di capire di cosa si tratta veramente? Di qual è la narrativa che ci viene imposta, a noi popolo bue, dai solerti badanti della nostra sanità (sessuale e riproduttiva)?

A partire dal logo di questa sceneggiata, che esprime figurativamente l’alienazione della filiazione dalla sua naturalità, che è unione nella carne tra un uomo e una donna, tra quell’ovulo e quello spermatozoo, secondo un disegno superiore. Campeggia infatti, tronfio, un cuore rosa, a significare l’Amore che tutto muove e giustifica ogni perversione. Per finire con la parola d’ordine su cui ruota il sistema intero, la sinistra “pianificazione famigliare” (letteralmente: planned parenthood) che, in combinato disposto con la salute riproduttiva – id est: aborto e contraccezione per tutti – costituisce l’ossatura onomastica della politica onusiana di controllo della popolazione sul pianeta.

Il cortocircuito dovrebbe apparire evidente, l’ossimoro tra il corredo malthusiano e la fertility lorenziniana dovrebbe pur sollevare qualche perplessità. E invece no. Il livello di inquinamento raggiunto grazie a decenni di cattocompromissioni fa sì che nemmeno un prelato si alzi in piedi e levi, sul mare di menzogne davvero apocalittiche, una voce di verità.

La “Lectio magistralis” che qualificherà l’alto livello della manifestazione sarà tenuta (vedi il Programma) da Eleonora Porcu. È lei l’auctoritas titolata di tutto l’impianto, la signora della crioconservazione di vite e di pezzi di vita, artefice principale di quel “Piano nazionale per la fertilità” da cui la propaganda prende origine, la scienziata creata in provetta da Casini e da Flamigni e vidimata dalla CEI per mezzo del carrozzone episcopale Scienza e Vita di cui è, nientemeno, che socia cofondatrice (per un suo profilo più approfondito si rimanda all’articolo “Il diabolico intreccio”, clicca qui).

Non le manca dunque alcuna credenziale per fare da testimonial della provetta pigliatutto e da pioniera delle nuove frontiere della biotecnologizzazione della riproduzione umana su cui, depennato misericordiosamente il peccato della fecondazione extracorporea, scende pure la benedizione della neochiesa ecumenica. Anzi, il suo profilo è stata creato apposta, in laboratorio, dal sodalizio adulterino tra il padre-padrone del movimento per la vita (Carlo Casini) e il genio della sua fabbricazione (Carlo Flamigni). È stata voluta femmina, come le collaboratrici della squadra “di lotta e di governo”, le Lorenzin, le Morresi, le Roccella, le Kustermann, perché l’utero è loro e se lo gestiscono loro, donne amiche di donne, e guai a chi osa contraddirle.

Cari voi che vi proclamate cattolici, ammesso che la qualifica abbia ancora un senso, cari voi che vi dite “pro life”, cari genitori, ma è questo che desideriamo per i nostri figli? Perché sono loro i destinatari di questa campagna. Infatti, c’è un’area dedicata ai bimbi, agli adolescenti, ai ragazzi, per introdurli al bello della salute riproduttiva, per iniziarli al sesso sotto la guida di “esperti” della materia e “operatori” vari. C’è un fertility game. Ci sono i fertility village, e giuro che non è uno scherzo.

Vogliamo che i nostri figli sguazzino in questo brodo?

z.prfltVogliamo che i nostri bimbi imparino la procedura per usare il preservativo quotidiano (clicca qui), quello appeso al filo con la molletta colorata?

Vogliamo che le nostre bambine siano vaccinate in batteria a undici-anni-undici contro l’infezione da HPV, sul presupposto che siano sessualmente attive? Senza che nulla sia detto sulle pesantissime controindicazioni del farmaco, copiosamente documentate?

Dietro al paravento di carta velina della cura del varicocele, della campagna antifumo, della prevenzione postuma (nel senso che ci si fregia di prevenire conseguenze di comportamenti malsani dati per assodati e considerati normali), il messaggio centrale della comunicazione ministeriale è il seguente: la sessualità in ogni sua forma e declinazione è un’attività ludico-ricreativa, un intrattenimento alla portata di tutti e meritevole di promozione indiscriminata; va praticata sin dalla più tenera età, con l’unica accortezza di evitare le malattie collegate, tra cui le eventuali gravidanze; quando poi si decida di procurarsi un bebè, aspirazione degna di lode anche nell’interesse della collettività, lo Stato è pronto a farsene carico, raccogliendo l’ordinazione e fabbricando il prodotto on demand.

La filosofia del progetto, del resto, è illustrata espressamente in termini inequivoci: «Educare alla procreazione. Identificare i difetti nella riproduzione. Aiutare la procreazione, quando necessario, con percorsi di fecondazione omologa ed eterologa». E ancora, riferendosi alla fecondazione artificiale: «quella che era nata come risposta terapeutica a condizioni di patologia specifiche e molto selezionate, sta forse assumendo il significato di un’alternativa fisiologica».

z.frnkstnPiù chiaro di così.

Risuona all’orecchio la profezia risalente di Shulamith Firestone, la femminista lesbica morta suicida, teorizzatrice estrema dell’indifferentismo sessuale, laddove diceva nei lontani anni 70: «dobbiamo tornare a una pansessualità senza ostacoli: la perversità polimorfa di Freud può sostituire l’etero, l’omo, la bisessualità…la riproduzione della specie sarà affidata alla riproduzione artificiale…la tirannia della famiglia biologica sarà spezzata».

La traiettoria segnata pare proprio quella lì, dove si coglie la stretta contiguità tra la linea della rivoluzione sessuale e quella della fabbricazione dell’uomo in laboratorio. Una trama da horror fantascientifico che si sta realizzando sotto i nostri occhi appannati.

In fin dei conti tutta questa storia, dipinta dalla cronaca come vicenda di costume semiseria di ordinaria amministrazione, in realtà sta a significare ben altro. Sta a significare che chi ci governa a suon di leggi e di sentenze e – ancor prima – ci domina a suon di propaganda vuole semplicemente snaturalizzare la vita, reificare e mercificare l’uomo; vuole decretare il trionfo della necrocultura, del transumanismo e dell’eugenetica. Sta a significare, anche, che l’operazione perversa di somministrazione graduale del male, condotta sfruttando le strutture fatiscenti del cattolicesimo degenerato, è riuscita davvero a deprimere la capacità di reazione di ogni strato di una società ormai completamente asservita.

L’uomo sintetico è tra noi, lo Stato lo acclama. E tutti acclamano lo Stato. Viva l’Italia che si preoccupa della nostra salute e del nostro futuro.

(1 – continua) 

15 commenti su “22 settembre: “Fertility Day” o “Provetta Day”?  –  di Elisabetta Frezza”

  1. Avidità vanità egocentrismo indifferenza superbia ignavia viltà individualismo egoismo superficialità arroganza isolamento sono gli elementi predominanti in tutto l’occidente. Tutti elementi che remano contro alla famiglia, alla fedeltà, affetto, positività, spensieratezza, amicizia, rispetto, solidarietà, buon senso, senso di appartenenza…..direi che prima la televisione e poi internet con avvento dei social network, giochi informatici e cellulari di ogni tipo hanno contribuito pesantemente ad annientare le nostre società occidentali pensanti, Italia compresa. Hanno serie responsabilità anche le conquiste sui diritti civili della donna che sono col tempo degenerare, perché divorzio e aborto procurano dolori e ferite lancinante che non si rimarginano più, senza considerare l’aberrazione di vedere donne madri per la prima volta a 50 anni, costringendo quell’unico figlio a ritrovarsi orfano non ancora maggiorenne. Cose che hanno dato il via al mercato dei bambini, acquistati da famiglie povere.

  2. Questa EU mi fa veramente ribrezzo. Presto si tornerà a parlare di razza ariana e si vieterà la riproduzione dei comuni mortali. E, perchè no? Di rupe Tarpea ove buttare gli scarti. Gli italiani sono uno dei dieci popoli simboleggiati dalle 10 corna della Bestia….. Ecco dove siamo arrivati….

    1. jb Mirabile-caruso

      Maria Teresa: “Gli italiani sono uno dei dieci popoli simboleggiati dalle 10 corna della Bestia…..
      ……………………Ecco dove siamo arrivati….”…………………………………………………………………….

      E tuttavia, gentile signora Maria Teresa, noi Italiani possediamo una innata potenzialità di recupero. Il fattore cruciale perché ciò accada è “l’Uomo Guida”, il cosiddetto ‘leader’ della cultura Anglosassone. Si ricorda Lei, giusto per riferirci ad un evento a noi recente, del caso Mario Monti: quell’uomo, in sul principio, godette dell’80% di fiducia popolare, poi precipitata a quasi zero quando il Nostro, presto, si rivelò il pulcinella massonico che in realtà era. Ma se noi avessimo la miracolosa fortuna di avere un Uomo Vero a nostra guida – un Uomo come Vladimir Putin, per esempio – noi Italiani avremmo la potenzialità di rimbalzare in alto fino a ridiventare la luce della Vera Civiltà del mondo.

      Ricordiamocene: i miracoli sono sempre possibili!

  3. jb Mirabile-caruso

    Elisabetta Frezza: “…dove si coglie la stretta contiguità tra la linea della rivoluzione sessuale e quella della fabbricazione dell’uomo
    ………………………….in laboratorio. Una trama da horror fantascientifico che si sta realizzando sotto i nostri occhi appannati”………….

    Non c’è dubbio, gentile signora Frezza: satana possiede un’ intelligenza immensamente superiore a quella Umana. Non resta sul nulla, infatti, la sua audacia di detronizzare Dio. A volte mi chiedo – giusto per il gusto personale di rendermi più difficile la vita – se Dio, in virtù e forza della Sua Onnipotenza, potrebbe ipoteticamente controbatterlo sul suo stesso terreno di battaglia, e mi rendo conto che non senza una ragione noi Umani ci siamo inventati il termine ‘furbizia’, ad indicare, appunto, una intelligenza malvagia, ovverosia, MALATA: l’antitesi dell’intelligenza Divina, SANA, ovverosia, INTEGRA.

    Letteralmente inteso: non c’è partita possibile tra Dio e satana. Tra il Bene ed il male.

  4. E’ l’immensità stessa della sovversione in corso che ci paralizza e istupidisce. Ci diciamo: “no, questo non è possibile; è troppo, troppo per… essere credibile”. E invece, ecco qui, tutto attuale, tutto sotto il nostro naso. Grazie per un po’ di luce in questa tenebra.

  5. Ma per la depopolazione, non ci sono i migranti griffati con smartphone?
    O il provetta day è l’altra faccia della medaglia gender?

  6. Quello che mi stupisce e mi sembra strano (come ho già scritto anche su ‘Critica Scientifica’) è che nessuno abbia fatto notare che per avere più bambini basterebbe, tanto per cominciare, ammazzarne meno?
    Non voglio aprire una polemica sull’aborto ma è un fatto che, da quando è stato legalizzato l’aborto, sono stati eliminati 6 milioni di bambini (lo stesso numero degli ebrei della Shoah!).
    Ce ne saranno stati anche di gravemente malati ma oggi una donna può abortire (a spese nostre) per qualunque motivo, ad esempio: oh, sono incinta? ma mi salta la gita alle Maldive! Allora abortisco.

  7. La data è significativa: ci attende un lungo, desolante, grigio autunno prima della morte. Soltanto chi ha deciso, con gioia e serenità, di impostare la propria vita a un’etica, a una dimensione spirituale viva, concreta, a una dimensione eroica degna dei primi cristiani, solo costoro saranno fari e a loro toccherà il compito più importante, conservare il seme.

  8. È la vittoria della chimica: prima si fa tutto farmacologicamente per non avere figli e poi si fa tutto farmacologicamente per averne!
    O forse è la vittoria dell’egoismo umano …

  9. La neo-Chiesa della casa comune non fa sconti…incessantemente macina passo dopo passo tutto ciò che rimane del deposito bimillenario del magistero ecclesiale…ora bisogna dare altri scossoni alla castità, che è ancora eccessiva…figurarsi che esiste ancora chi (1 coppia su 2 milioni?) pensa addirittura di voler arrivare casto al matrimonio: inconcepibile, inaccettabile. Che comincino a 11/12 anni, così come il cornuto laggiù comanda.
    Aggiungo: questo perché sottintendo la grossa problematica di fondo, cioè che la Chiesa non farà niente al riguardo se va bene, se va male lo appoggerà platealmente, con buona pace di chi tenta ancora di dire che omissis è solo da capire.

    1. jb Mirabile-caruso

      Matteo Di Benedetto: “…figurarsi che esiste ancora chi […] pensa addirittura di voler
      ……………………………….arrivare casto al matrimonio: inconcepibile, inaccettabile”…….

      E soprattutto DISCRIMINANTE! Quella della ‘discriminazione’ è l’argomentazione più puerilmente ridicola che la mente Umana abbia mai potuto inventarsi: com’è caratteristico dei bambini, infatti, si sceglie il vittimismo invece di assumersi la responsabilita delle proprie azioni che sono quelle con cui discriminiamo noi stessi.

    1. jb Mirabile-caruso

      Lia: “Ma perché non è possibile riaprire la questione dell’aborto?”…………………………….

      Mi azzardo a supporre che il signor Andrea2 abbia scritto “Non voglio aprire una polemica sull’aborto” a volere indicare – senza volerla possibilmente condividere – la prassi ‘politicamente corretta’ dei nostri politicanti che, in assoluta obbedienza ai capibastone dei Partiti a cui debbono la poltrona su cui siedono, sanno di non impugnare mai le leggi fatte dagli avversari quando detenenti il Potere. Uno scambio di cortesia, insomma, tra gentaglia della stessa infima risma!

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