Berlusconi assolto. Gli ipocriti all’attacco  –  di Giovanni Lugaresi

di Giovanni Lugaresi

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zzbrlscnAllora: l’assoluzione di Silvio Berlusconi nell’ultimo grado del processo Rubi da parte della Corte di Cassazione non è andata a genio a tanti, in primis, ovviamente, a tanti avversari politici, salvo (lodevoli) eccezioni a incominciare dall’ex sindaco Pd di Bari Michele Emiliano, magistrato.

Non è andata per niente a genio al quotidiano dei Vescovi che ha decretato la colpevolezza dell’ex Cavaliere sul piano morale.

E qui, ahinoi, comincia qualcosa che non va.

Ma si sono dimenticati, giornalisti, esponenti del mondo cattolico che Qualcuno un giorno ha detto: “chi sono io per giudicare?!”.

E loro, adesso, vanno a fare la morale a Berlusconi – appunto – lo giudicano!?

L’impressione è che quel “chi sono io per giudicare” venga pronunciato secondo i propri comodi, o comodacci, ad usum delphini, come si diceva una volta!

In altri tempi, avremmo detto: ipocrisia!

Adesso ci guardiamo bene dall’usare questo termine, timorosi per questo dire (e fare) tutto e il contrario di tutto da parte di specifiche parti politiche, giornali, movimenti.

Sul piano della moralità, dove erano questi farisei del Duemila quando fu celebrato il funerale (religioso, naturalmente) di un certo don Gallo in quel di Genova, dove se ne sentirono e se ne videro di tutte, con Luxuria in prima fila?

Sia chiaro, a noi vecchi cattolici lontanissimi da Silvio Berlusconi per usi, costumi, conti in banca, eccetera, della sua vita privata non frega proprio nulla. Affari suoi.

Noi stiamo felicemente e dignitosamente invecchiando (ci si perdoni la presunzione, o magari è piena consapevolezza!) e quindi non possiamo certamente condividere usi e costumi berlusconiani. Eppure, lo ripetiamo: affari suoi! Se la vedrà lui con la sua coscienza e, quando sarà l’ora, con Dio, buono, misericordioso quanto si vuole, ma pur sempre (anche) giudice.

Ma è ben chiara (dovrebbe esserlo) una distinzione non nuova peraltro, che vuole così: non tutto ciò che è immorale è illegale, e viceversa. Punto e basta.

La sentenza della Corte di Cassazione appartiene al “legale”, non al “morale” – è chiarissimo, e allora? Chi siamo noi, per giudicare, anche sul piano morale, dopo quel po’ po’ di precedente riguardante il giudizio sugli omosessuali?

Se non possiamo giudicare gli omosessuali, perché dovremmo giudicare quelli che… “si dilettano” in maniera… sfrenata (o per lo meno ci provano), anche se si chiamano Berlusconi?

La lotta politica va condotta sul piano politico, non su quello che trova supporti attraverso il buco della serratura delle porte delle camere da letto!

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PS. Un commento sulle somme spese per intercettazioni, indagini, udienze di un processo che non doveva neppure incominciare, da parte degli zelanti moralisti cattolici, e non cattolici, no? Proprio no?

13 commenti su “Berlusconi assolto. Gli ipocriti all’attacco  –  di Giovanni Lugaresi”

  1. Dante Pastorelli

    Ma l’Avvenire , Galantino e Bagnasco hanno mai alzato la voce ai tanti DC, anche ministri e presidenti di consiglio inequivocabilmente immorali (ambidestri o soprattutto sinistri in faccende d’amore) ed anche cocainomani? E si potrebbe parlar anche dell’immoralità di qualche presidente della repubblica e del senato. E quanti politici vivevano nell’immoralità in seconde nozze o convivenze? E Avvenire, Galantino, Bagnasco perché non guardano in casa loro, che poi è la casa nostra, la Chiesa, dove c’è tanto da ramazzar a cominciar da quel prelato noto per gli scandalosi rapporti con un amico tedesco in Uruguay e promosso alla guida dello IOR?

  2. Lugaresi ha perfettamente ragione. Ultimamente la Chiesa parla quando dovrebbe tacere e tace quando dovrebbe parlare. Facilissimo accanirsi contro l’assoluzione di un personaggio ormai politicamente finito (ha scombinato forse qualche misterioso piano?). Ma è di questi giorni la notizia del “gioco gender” che si vorrebbe attuare negli asili di Trieste: i bambini si scambiano i vestiti, parlano dei genitali, se li toccano per superare pregiudizi futuri e per stimolare la scoperta della propria sessualità. Non dico altro, mi vengono conati di vomito di fronte a una ipocrisia così vergognosa e senza ritegno.Questi signori che difendono così strenuamente la moralità si ricordano di quella parabola evangelica in cui si dice a chi scandalizza e corrompe un bambino che sarebbe meglio gli si mettesse una macina al collo e finisse nel mare? Traviare un fanciullo e togliergli l’innocenza non solo è un peccato raccapricciante, ma grida vendetta davanti a Dio. E qui, care eccellenze ed eminenze, la voce vi manca?

    1. Tradizionalista

      Cara signora Tonietta,
      grazie… Lei ha dato voce in modo esemplare ai miei pensieri!
      Preghiamo molto perche’ stiamo vivendo tempi terribili e tenebrosi.

  3. Splendido articolo e splendidi commenti: e tutti quei politici che diffondono aborto e immoralità varie? E la profanzione operata da Bagnasco? E quella operata da Ruini? Quello va bene?
    Sembra che certi uomini di Chiesa sappiano parlare solo per contraddire il Vangelo e per dire banalità politicamente correttissime!
    Spero almeno che non pretendano di essere ascoltati e di essere chiamati pastori!
    Con quale coerenza poi, se non si può giudicare un gay, si potrebbe giudicare Berlusconi, o un mafioso o un usuraio o un rapitore di bambini? O si è sbagliato Bergoglio (e loro ad appoggiarlo) o si sta sbagliando adesso il quotidiano dei Vescovi: TERTIUM NON DATUR!

  4. Si accetta il “Chi son io per giudicare?”:
    riguarda gli altri e non l’ex Cavaliere;
    i vescovoni, tramite Avvenire,
    son moralisti ad alterne ore:
    gli omosessuali sono anime pure.

    La Cassazione ha confermato l’assoluzione. Molti pensano che se Berlusconi avesse invitato ragazzi invece che ragazze, non avrebbe subìto processi.

  5. Marina Alberghini

    Quei vescovi non hanno mai letto il Vangelo, le frasi di Cristo su chi non ha diritto di scagliare la prima pietra e di guardare la trave nelproprio occhio rispetto a quella del fratello.Quando il direttore di Avvenire fu implicato in uno scandalo gay lo difesero a spada tratta.Hanno coperto per decenni i loro scandali pedofili e ora vengono a fare la morale su uno atterrato da una persecuzione senza precedenti?Uno che forse, se gli fossero piaciuti invece gli uomini e i bambini non sarebbe stato lapidato così!Quei vescovi non conoscono nemmeno la Carità Cristiana, così sbanierata quado si tratta di riempirci di zingari e clandestini per i loro interessi!Sepolcri imbiancati,nostalgici dell’Inquisizione!

  6. La netta impressione che si ricava dalle esternazioni del card. Bagnasco e da quanto scrive ‘L’Avvenire’ – giornale della CEI- è che esse facciano il MALE e NON il bene della Chiesa.

  7. Per alcuni versi è apparso più l’ex Cav., lo sfruttato, che le presunte “vittime”. Ad ogni buon conto il processo ha fatto il suo corso in tutti i gradi previsti dalla Legge e tra intercettazioni, clamore mediatico e soprattutto gogna planetaria, forse c’è già stata su questa Terra una buona parte di castigo. Ma evidentemente, gentile Signora Tonietta, non è bastato : un rogo sarebbe stato più utile alla bisogna, il protagonista della vicenda non è ancora “sufficientemente finito”. E come acutamente da lei rilevato, nella top ten dell’immoralità, il quotidiano “Avvenire” colloca al primo posto il suddetto. Mica le ributtanti proposte educative riguardanti i bimbi più piccoli. Mica i pubblici quotidiani proclami su ogni possibile tipologia di relazione umana, meritevole di doverosa deferenza, riconoscimento legale + eventuale benedizione ecclesiastica. E nemmeno le tragedie che deturpano la Famiglia e l’Uomo sin dal concepimento, ogni giorno. Per tutto questo ed altro, noblesse oblige, si tace.

  8. Sono sconcertato dalla mancanza di carita’ dell’Avvenire.
    Merita disprezzo una persona perseguitata ferocemente da quando e’ entrata in politica solo perche’ contraria al disegno imperante della sinistra e nonostante questo ha sempre avuto la forza di restare in piedi ?
    Merita disprezzo una persona che pur avendo avuto una condanna profondamente ingiusta ha accettato di scontare la pena con umilta’
    e traendone del bene per se’ ed il prossimo ?
    Merita disprezzo una persona che ha sentito il dovere morale e civico di contrastare il comunismo, quando poteva starsene tranquillo a casa sua senza problemi ?
    Merita disprezzo una persona che con la propria iniziativa da’ lavoro e quindi sostiene decine di migliaia di famiglie ?
    Merita disprezzo una persona che ha versato miliardi nelle casse statali come contribuente ?
    Merita disprezzo una persona che ha sempre difeso la famiglia, che adorava e rispettava la madre e ha sempre voluto i figli vicini ?
    Probabilmente i media hanno influenzato anche i…

  9. Normanno Malaguti

    Non penso che Berlusconi sia un esempio di equilibrio nella sfera sessuale e da portare ad esempio per la sua condotta, anche in materia, ma ritengo che i tre lunghi processi a lui intentati, degni di milgior causa, non abbiano potuto dimostrare la sua colpevolezza per ciò che concerne la fanciulla, si fa per dire, minorenne che sarebbe stata sua vittima…
    Lla cosa finirà lì, non credo, visto che le candide olgiatine, spentasi la possibilità di mungere ulteriormente il cavaliere, non cerchino altre rivalse appogiandosi alla ‘superpartes’ Bocassini.
    E’ tiste ma la cosa che sia finita lì.

  10. Luigi Lamoriciere

    NON PRAEVALEBUNT!!!
    E’ il momento di invocare N.S.G.C., capo della Chiesa, affinché illumini il Suo Vicario, mandi lo Spirito Santo che risani le ferite della Sua Sposa.
    Preghiamo, preghiamo, preghiamo.

  11. Alessio Paolo Morrone

    …E oltre al famoso “Chi sono io per giudicare?” (copyright Bergoglio),mi sembra che la “Pravda” di Papa Francesco (“Avvenire”,of course.) fosse il foglio che metteva sempre la parola MISERICORDIA una frase sì e una pure.Praticamente è la CEI che designa chi merita Misericordia e chi no.”Avvenire” è ormai diventato l’inserto satirico di “Repubblica”.Per fortuna Dio non si è ancora fatto intervistare da Scalfari!

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