Il diabolico intreccio  –  di Elisabetta Frezza

Eleonora Porcu, Carlo Casini, Carlo Flamigni, Scienza & Vita, Assuntina Morresi, Consiglio Nazionale di Bioetica, eccetera. Tutti insieme appassionatamente per spiegarci le bellezze della fecondazione in vitro.

di Elisabetta Frezza

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zzzzefr1zzzzl40mtIl Corriere della Sera, organo benpensante dei padroni del vapore, è particolarmente impegnato negli ultimi tempi a tirare la volata al transumanismo più spinto come luminoso frutto del progresso scientifico.

Per più di un motivo la paginata trionfale del Corriere di venerdì scorso non può non attirare la nostra attenzione. Essa infatti – premesse alcune chiavi di lettura – riesce a illuminare la scena in modo tanto chiaro quanto sconvolgente sul panorama bioetico italiano ad ampio raggio spazio-temporale. Potete leggere l’articolo cliccando sull’immagine qui a destra per ingrandirla, oppure scaricarlo in pdf cliccando qui.

La scienziata Eleonora Porcu, “cattolica”, annuncia un traguardo storico raggiunto dalla sua equipe: la gravidanza eterologa di una donna sterile ma “ossessionata dal pensiero di un figlio” e “innamorata della maternità”, ottenuta tramite impianto di un ovocita congelato dieci anni fa appartenente ad altra donna già diventata nel frattempo madre di due figli con inseminazione omologa e quindi ovviamente aliena dall’idea di programmarne altri per raggiunti limiti di prole.

Sembra una caricatura, ma non lo è. Al Corriere sono professionisti seri.

Contestualmente al lieto annuncio, la Porcu attacca la pratica dell’utero in affitto quale “moderna forma di schiavitù femminile”, cioè si schiera con il mainstream, “cattolico” come lei, della finta resistenza al ddl Cirinnà.

Il combinato disposto delle posizioni espresse dalla cattolicissima scienziata, estremamente suggestivo nel suo strabismo, è dato in pasto all’italo-lettore medio e mediamente “cattolico”, nonchè erudito in batteria dalla stampa di regime, che lo recepisce così: l’utero in affitto è pratica disdicevole perché offende le donne e il loro corpo (dei bambini prodotti, non per nulla, si tace), però la produzione di esseri umani in laboratorio è cosa buona e giusta, in tutte le sue articolate modalità: omologa ed eterologa, con materiale fresco o congelato (tra i surgelati si può poi optare se embrioni od ovociti).

Il supermarket della vita è ufficialmente aperto ai consumatori di ogni età, sesso e credo religioso.

Per chi conosca un po’ l’ambiente bolognese e le relazioni che ivi si coltivano da molti anni, il pezzo svela però una trama più profonda.

La Porcu è “cattolica” non solo e non tanto per autocertificazione, ma perché in effetti risulta ben inserita negli ambienti para-clericali che contano. Come evidenziava Mario Palmaro (clicca qui per leggere l’articolo di Palmaro), la dottoressa compare tra i fondatori del carrozzone ecclesiale Scienza & Vita, emissario diretto della CEI, ed è creatura allevata in condominio da Carlo Casini e Carlo Flamigni. I due Carli, che in teoria dovrebbero stare ai due estremi della bioetica, in realtà rappresentano il medesimo blocco di dissoluzione necrofila, che è poi il volto sinistro del risalente democristianismo italico.

Come ci informa la stampa degli anni in cui impazzava la polemica sugli embrioni crioconservati, il professor Flamigni  si presentava in veste di pioniere della tecnica di congelamento degli ovociti, da lui definita “la via per conciliare gli strumenti della scienza con le questioni sollevate dalla religione e i diritti delle donne”. Anche Veronesi nel 2001, ministro della salute in carica, proclamava che “arriveremo presto all’eliminazione degli embrioni dai frigoriferi congelando gli ovociti” attraverso una via “certamente più difficile, ma che permette di conciliare in modo quasi miracoloso i bisogni della scienza, il diritto della donna alla fecondazione e infine il diritto del mondo religioso a non vedere calpestata la sua sensibilità”; dove, nel tripudio dei diritti di tutti e delle responsabilità di nessuno, ben si coglie il delirio prometeico fuori controllo che tanti frutti continua a produrre anche in fase senile. Nel 2003, poi, Flamigni annuncia l’avvio della fase sperimentale della nuova tecnica.

Ma – attenzione – già nel 1997 era nientemeno che Carlo Casini a sponsorizzare con entusiasmo la  bella trovata dei manipolatori della vita, salutata come “progresso da stimolare” nella ricerca di quel “minimo etico” – sic! – che lo Stato deve garantire, “visto che il magistero cattolico è contrario a gran parte delle tecniche di PMA perché cerca di tener collegato l’aspetto unitivo con l’aspetto generativo dell’atto sessuale” e che, d’altra parte, “la scienza progredisce e non bisogna vincolarla troppo”.

Pare uno scherzo, ma non lo è. A esprimersi in questi termini è proprio il Casini padre-padrone del Movimento per la Vita italiano, che conferma una volta di più di essere un vero genio del compromesso, non solo di quello postumo ma anche di quello in proiezione futura: è riuscito a programmare biotecnologicamente il compromesso verso quell’embrione congelato che nel frattempo, infatti, è stato inoculato e ormai assimilato senza crisi di rigetto dalla sensibilità sedicente cattolica e sedicente pro life. Nelle sue preveggenti mosse strategiche, egli non esita a commerciare in materiale umano con gli stregoni dei cantieri mefistofelici, in particolare con quel Flamigni che – ricordiamolo – è il trasformatore seriale di nonne in mamme e il primo sperimentatore (con parziale successo) della gravidanza extracorporea.

La Porcu, stretta collaboratice di Flamigni, è il riferimento del mondo pro life ufficiale oltre le linee nemiche, che poi tanto nemiche evidentemente non sono. È lei l’approdo consigliato alle coppie infertili dai ginecologi obiettori che gravitano nell’orbita del MpV. È lei l’anello di congiunzione del sodalizio diabolico tra mondi che dovrebbero essere tra loro irriducibili e sono, invece, paurosamente compenetrati.

Ma non è finita. Nel succoso pezzo del Corriere entra in scena a un certo punto anche Assuntina Morresi, che apprendiamo essere referente del ministro Lorenzin. E che coerentemente condivide con il suo superiore la passione per la fecondazione in vitro. La Morresi ci informa del percorso virtuoso che il ministero della salute ha intrapreso nell’attuazione dell’eterologa e, in particolare, conferma il progetto di una campagna nazionale per la donazione gratuita di materiale genetico (ovuli e spermatozoi). Programma che, sulle note della liberalità, richiama i toni sempre suadenti della carità cristiana.

Firma di punta del quotidiano episcopale Avvenire, la Morresi è legata a filo doppio alla parlamentare ex radicale Eugenia Roccella, cinghia di trasmissione di lungo corso tra apparato vescovile pro choice e associazionismo paracattolico. Le due sono vere e proprie gemelle omozigote confezionate in vitro da monsignor Camillo Ruini attingendo alla inesauribile banca del seme del vivaio democristiano. Hanno pure scritto un libro a quattro mani sulla RU 486, la kill pill che poi la Roccella ha chiesto al parlamento di rendere accessibile negli ospedali di tutte le regioni italiane, col pretesto di piantare un paletto capace di evitare che il preparato abortivo finisse in farmacia. Pare anche questo uno scherzo, ma nemmeno questo lo è.

Oltre che della legge 40 – da lei definita un’ottima legge e necessaria, ora solo un po’ bucherellata da una magistratura un tantino dispettosa – la Morresi è una ammiratrice sfegatata della 194, di cui non manca mai di decantare le virtù, a voce e per iscritto. La signora siede insieme al professor Flamigni, di cui sopra, nel Consiglio Nazionale di Bioetica.

Il quadro, nelle sue tinte fosche, è abbastanza manifesto. L’intreccio inestricabile tra realtà antitetiche è risalente e incancrenito. E l’articolo del Corriere lo fotografa con involontario nitore: ci mostra senza veli la continuità e la contiguità bioetica e biotecnologica e la connivenza pelosa tra i laboratori mefistofelici all’avanguardia e gli apparati pseudocattolici in perenne retroguardia.

E la chiesa sta a guardare.

19 commenti su “Il diabolico intreccio  –  di Elisabetta Frezza”

  1. un plauso sentito alla coraggiosa dr.ssa Frezza. Non ci arrendiamo né ci arrenderemo mai: se ne facciano una ragione i cantastorie del magnifico avvenire del mondo nuovo. Un mondo deciso a dispensare a tutti la sua pseudofelicità e perciò torvamente determinato ad eliminare i nemici della sua benefica rivoluzione.

  2. Due note:
    1- l’impostazione di Casini (Carlo, “plenipotenziario” della CEI in tema) evidenziata in neretto è squisitamente massonica: la “SCIENZA” va avanti, il “magistero cattolico” (sorta di grida manzoniane, emesse da quattro vecchi, espressione di una particolare setta) “cerca di mantenere collegato l’aspetto unitivo con quello generativo” (e non “procreativo”…)
    2 -chi piange sui bimbi uccisi, e sulle anime delle madri scomunicate? Io non ho MAI sentito UNA parola durante le Messe – Giovanni Paolo II a parte

    1. Caro Raffaele, concordo completamente con lei: la FIVET (omologa od eterologa che sia), prima ancora che una pratica IMMORALE, è una pratica OMICIDA e non può essere tollerata in nessun caso e per nessun motivo, tantomeno da coloro che sono (o che si autodefiniscono) cattolici!

  3. Pietro Montevecchio

    C’è molta confusione sotto il sole. Tutto procede per il meglio. Roccella, se non ricordo male, era anche collaboratrice di punta del Foglio, quotidiano quanto mai ondivago nelle posizioni, e comunque roccaforte (in disarmo) di quegli “atei devoti” che nella mia personale classifica stanno ben al di sotto gli atei senza se e senza ma. Ormai che hanno buttato via il bambino, qui c’è solo da spurgare l’acqua sporca..

  4. Da non credere! Grazie dott.ssa Frezza per le notizie utili a vedere in profondità gli avvenimenti. E io che avevo sempre considerato la Morresi come una delle poche firme di Avvenire in grado di dire cose sensate su temi bioetici! Sono anche sconcertato dalle notizie su Casini e Roccella, di cui pure apprezzavo molte posizioni. Certo che sentire come riportato dall’articolo lodare la fecondazione eterologa e nello stesso tempo criticare l’utero in affitto è veramente schizofrenico. Che delusione!

  5. Resto allibito! Carlo Casini lo ricordo per le grandi battaglie contro l’aborto, com’è possibile che una persona tanto da me stimata sia coinvolta in questa brutta storia!
    Suor Lucia di Fatima aveva detto bene quando confido’ a Papa Giovanni Paolo II che Satana avrebbe preso di mira la famiglia e tutto cio’ che ruota attorno ad essa.
    Ma non immaginavo che arrivasse a confondere anche le menti di personaggi
    illustri di cosi’ storica estrazione “cattolica”.
    Che la Madonna ci aiuti!

    1. Anch’io apprezzavo moltissimo Casini. L’ho anche conosciuto.
      Su una rete locale faceva una trasmissione su questi argomenti.
      Trasmissione molto ben fatta: una volta fece vedere l’inizio di un
      aborto, cioè un video che fece vedere chiaramente come il feto
      si ritraeva dallo strumento introdotto che doveva estrarlo, cioè
      IL BAMBINO non “voleva uscire”!!!!
      Ci furono polemiche dopo questa terrificante visione, e mi sembra,
      ma non ricordo bene, che le trasmissioni cessarono.
      Ma in seguito Casini si “adattò”, come è detto chiaramente nell’articolo.
      Io interruppi gli sporadici contatti.
      Bisogna riconoscere che Casini era ed è un perfetto democristiano, cioè
      espertissimo nei compromessi….

  6. Cesaremaria Glori

    Fino a quando ci saranno donne coraggiose come Elisabetta Frezza potremmo ancora sperare di resistere sino a quando Dio si stancherà degli opportunisti e dei voltagabbana.

  7. Per quanto riguarda Casini nulla di nuovo: nel Movimento per la Vita le contestazioni nei suoi riguardi risalgono a molti anni fa. Ci si può servire del partito, della chiesa, come della massoneria ecc. ed anche del M:P:V: per fare carriera politica e non solo. Per quanto attiene alla fecondazione in vitro però non basta tener conto della sola differenza fra omologa e eterologa, quest’ultima per un cattolico sempre da condannare. Nella omologa vi è la possibilità di congelare gli ovuli non fecondati e di impiantare quindi tutti quelli fecondati, tenendo di riserva quelli non fecondati. Quindi nessun embrione congelato. Il matrimonio ha per scopo la procreazione e occorre molto amore per accettare di perceorrere questa strada, non certo facile. Perchè non farsi aiutare dalla medicina, per la vita, non perla morte. Forse se avete una polmonite rinunciate a farvi curare o se una emorragia a farvi una trasfusione? I testimoni di geova fanno così.

    1. Signor Albert, non mi pare informatissimo: creare un embrione in provetta significa non solo andare totalmente contro al disegno di Dio, che scelse invece di incarnarsi in un grembo materno. Creare l’embrione in provetta e reimpiantarlo (ancora per poco: a breve si avranno uteri artificiali, come quelli di Flamigni) significa esporlo ad un rischio di mortalità vertiginoso. In realtà, la tecnica prevede forzosamente la sua morte sacrificale: non viene impiantato un embrione qualsiasi, ne vengono impiantati due o tre – scelti tra altri che vengono scartati perché non sufficientemente sani (sì: l’eugenetica è già realtà), sperando che nella donna si ingeneri la reazione biologica che garantisca l’attecchimento. Per ogni embrione IVF impiantato, una buona dose muoiono. Si tratta di una tragedia attualmente superiore in numeri a quella dell’aborto legale. Una strage, un’ecatombe che – eterologa o omologa che sia – non farà che aumentare. Casini lo sapeva bene.

      1. Già! La famosa hitleriana eugenetica, tanto condannata da tutti
        a suo tempo, è dilagata ora in tutto il mondo, nel più completo
        ASSORDANTE silenzio di TUTTI.

    2. L’ on. Casini non è insensibile alla “carriera”, questo è certo.
      Però egli non si è auto-imposto al Movimento per la Vita: è stato messo lì dai Vescovi (CEI), punto e basta.

      OGNI “produzione di esseri umani” è un crimine: “Dignitas personae”, 8/9/2008, Congregazione per la Dottrina della Fede con l’espressa approvazione di papa Benedetto
      http://www.comitatoveritaevita.it/pub/nav_SECONDA_PARTE_NUOVI_PROBLEMI_RIGUARDANTI_LA_PROCREAZIONE.php

  8. Silvia Elena Masetti

    Veramente bellissima ironica divertente esposizione, scritta da una vera Donna, con sentimenti di amore e stima verso la Vita che nasce solo da un rapporto con il coniuge , amore fatto carne , unico dovere sociale della famiglia.
    Tutta questa gente ripugnante , scienziate , politici, medici, ginecologi, farmacisti, etc, etc, sono interlocutori comperati dal Sistema che hanno unico scopo adoperare il popolo come pecora da portare reiteratamente lungo decenni di legislature, al Recinto, facendole credere passare da una transizione ad un altra, in modo tale che non costituisca un pericolo per i soliti loro loschi interessi ( economici)
    Tutti insieme parlano di bioetica, di gays, di unioni civili, di favolosi successi ottenuti grazie a “ribellioni democratiche cristiane” e per colpa loro, c’è chi può avere 10 figli e chi nemmeno mezzo. Grazie Donna Elisabetta, ho capito tutto, era ora.

  9. Il demono-cristianesimo, di cui il Casini (a questo punto i Casini) sono rappresentanti paradigmatici, con la loro logica del ripiego sul male minore (quando hai a disposizione la scelta del bene), hanno spalancato l’abisso di ogni bruttura e malvagità e si rivelano gli utili idioti del demonio.
    Vorrei esprimere però un parere sulle varie fecondazioni fuori da ciò per cui la natura creata dal buon Dio ha dotato gli esseri umani. Sia la fecondazione etero, omologa o utero in affitto son al pari delle perversioni. Nella vita bisogna saper accettare anche che Dio non mandi figli, dove non ci siano risorse mediche che sanino una malattia. Ma la pratica poi di usare le pance di altre donne che per bisogno si fanno inseminare come si fa con gli animali è pure aberrante. Specie per chi sfrutta il disagio economico o lastex di guadagno. Che poi questa pratica sia sponsorizzata dai sinistri illuminati che non hanno tempo per gestire la propria pancia e sfruttano i poveri e tutto dire. Ormai tutto si compra.

  10. Raffaele dice , riferimento a C.Casini : Però egli non si è auto-imposto al Movimento per la Vita: è stato messo lì dai Vescovi (CEI), punto e basta.Può darsi,.ma si è dato da fare a “emar ginare-scanzare politicamente ” la vera fondatrice del Movimento per la vita :dott.ssa OLIMPIA TARZIA, che già dal 1978,..studentessa universitaria, mobilitava i giovani studenti cattolici e non- manifestando sotto al palazzo del Senato mentre erano in discussione per l’approvazione le leggi sull’aborto/e divorzio.Lei è stata la prima a lottare a parlare a fare comizi, scritti- mobilazioni, articoli -convegni ,manifestazioni, dopo come ricercatrice e biologa al Policlinico Umberto I di Roma,..ha ancora più potenziato la battaglia.La Chiesa e la CEI di Ruini l’hanno ammirata,sostenuta con la fondazione del 1° M P.V.poi l’hanno estromessa,..piatto troppo politicamente buono,.la CEI ha scelto altri. Lei è sempre fedele e combatte da vera cattolica sopratt.per i Principi non Negoziabili., anche ora. La conosco.

  11. La gerarchia sta a guardare, non la Chiesa.

    La vera Chiesa per fortuna è fatta anche di persone come Lei Dott.ssa Frezza, persone coraggiose e libere.

    Questa gerarchia di apostati infettati dalla peste modernista e avvezzi alle mollezze e alle depravazioni del serraglio non sono affatto Chiesa
    e comunque se in minima parte lo sono, non lo sono certo più di Lei.

    Stima e rispetto, coraggio e plauso Dottoressa.

  12. Erg. Dott.ssa Frezza sono felice di avere poter inviare questo articolo assieme a quello della Prof. Fermani a diverse donne in Italia e all’estero che ignoravano la realtà dei “nostri ” e della CEI. Ormai non siamo troppo lontani dalle vette “conquistate” nei paesi considerati all’avanguardia in questo campo di morte come l’Inghilterra. Grazie infinite per l’impegno Cattolico.

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