C’era un volta il Family Day. Brevi cenni su ambizioni politiche, “distinguo” speciosi, strane alleanze e spirito democristiano che ritorna sempre a galla

Redazione

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C’era una volta il Family Day e al Circo Massimo si riunirono due milioni di persone. Riscossa Cristiana fu sotto accusa per aver espresso dubbi e obiezioni sul grande evento.

Dopo il Family Day la legge Cirinnà fu approvata al Senato, ma si dichiarò che tutto va ben madama la marchesa, perché grazie alla mobilitazione di popolo si era evitata la “stepchild adoption”. Insomma, il solito rifugio del “male minore”. La signora Cirinnà dichiara che si è fatto il primo passo, ora avanti col resto (nozze pederastiche, adozioni, eccetera).

Comunque, tutto va bene e va così bene che è necessario che il “Popolo della Famiglia” prosegua il suo cammino e si getti nell’agone politico per portare, finalmente, la difesa della famiglia e la luce cristiana nella politica. Glissiamo sul fatto che a difensore della famiglia si erge un divorziato risposato come il signor Mario Adinolfi. I “Giuristi per la Vita” annunciano la nascita del nuovo soggetto politico (clicca qui).

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Il Popolo della Vita peraltro è un partito ma non è un partito, anzi è un “movimento”, no, neppure. È una “organizzazione politica”, come titolato nella pagina facebook.

La cosa però non piace a tutti e così iniziano i “distinguo”. Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, organizzatore del Family Day, si dissocia, ma non si dissocia proprio tanto (clicca qui); la formula magica è la solita già collaudatissima, ad esempio in ambiente ciellino: le persone del Comitato “Difendiamo i nostri figli” che si impegnano in politica, lo fanno a livello personale. Le persone in questione sono Mario Adinolfi e Gianfranco Amato.

Anche Costanza Miriano è perplessa; il travaso dal Comitato al neo-partito che però non è un partito non la convince granché e per non sbagliare si defila anche dal Comitato (clicca qui).

Adinolfi, con profondo senso della realtà, si candida come Sindaco di Roma e rilascia dichiarazioni da politico, un tantino avventurose: “Ora il popolo della famiglia è arbitro”. Nientemeno. “Solo il Popolo della Famiglia è garanzia di una linea chiara sulla famiglia”, aggiunge l’aspirante sindaco. Gianfranco Amato a Roma corre come capolista.

Benone. No a ogni compromesso. Il che, impegnandosi in politica è già un po’ difficile, salvo che si abbia il coraggio di correre soli soletti, per pura difesa dell’Ideale, per “la bandiera”, come si suol dire.

Ma il Popolo della Famiglia vuole essere presente in tutti i comuni in cui si voterà e così qualche piccola alleanza ci deve pur scappare.

Ed ecco un caso interessante: Bolzano. Nella lista “Alleanza per Bolzano” troviamo il Popolo della Famiglia associato al ”Nuovo PSI” e a quel partito chiamato “Conservatori e Riformisti”, nel quale spicca la limpida figura di Daniele Capezzone, che proviene da un’ottima scuola, essendo un figlio spirituale di Giacinto Pannella, detto Marco. Basta la parola.

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Tutto ciò, da parte di chi si pubblicizza come unica garanzia di una “linea chiara sulla famiglia” è davvero consolante.

L’anima immortale della DC è ancora il riferimento ideale dei nuovi tribuni.

Lasciamo perdere ogni commento.  I fatti parlano da soli, e vedremo i prossimi.

8 commenti su “C’era un volta il Family Day. Brevi cenni su ambizioni politiche, “distinguo” speciosi, strane alleanze e spirito democristiano che ritorna sempre a galla”

  1. Carissimi della Redazione, avevate visto giusto e io, ma credo anche tutti gl altri amici commentatori, non avevo dubitato sulle vostre motivazioni. Riscossa Cristiana si ritroverà nuovamente sotto accusa e spesso perché dice la verità, senza paura, anche contro tutto e tutti.

  2. Nelle emergenze bisogna inventare qualcosa di nuovo altrimenti finisce come al solito… Grande stima per Amato (meno per l’altro) ma il Palazzo ti mangia già mentre ti avvicini…

  3. L’esito scontato (voluto? sicuramente non da Gianfranco Amato, ma gli altri…?) sarà uno zero virgola, che dagli avversari sarà subito esteso all’iniziativa e al concetto stesso di Family Day, per metterci la pietra tombale.

  4. Il rischio era presente da piazza San Giovanni. Che avvenga uno svelamento delle reali intenzioni è bene. Ancora una volta è dimostrato che manca l’uomo, le persone cercano una guida degna. Questa non è colpa nè dabbenaggine. E’ diritto e dovere. E’ bene, ed è stato chiaro a tutti che una moltitudine giudica pessima la classe politica nazionale ed europea e le loro pretese leggi omicide, corruttrici, fallimentari.

  5. la politica, leggi “la poltrona” fa gola a tutti, purtroppo…
    E non si perde occasione per poterci provare, per es. il Family Day, è stata un’ottima pubblicità per volti vecchi e nuovi, e rilanciarsi su boccone ghiotto.

  6. Eppure non mancheranno quelli che ancora fieri di essere andati al circo (visita vissuta come momento di intrepido coraggio e abnegazione martirizzante) diranno:

    Sono fiero di essere andato… qualcosa andava fatto e io ho fatto qualcosa….. (sono andato al circo), al resto ci deve pensare Dio.

    E si torna a dormire fino al prossimo pic nic.

    Buona notte.

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