Haeresis Laetitia  –  di Matteo Di Benedetto

di Matteo Di Benedetto

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zzzzhrltL’8 Aprile è uscita la tanto attesa esortazione di Bergoglio sulla famiglia. Un testo rivoluzionario dicono alcuni, come il cardinal Kasper o monsignor Galantino. Non vale niente, dicono altri, come Burke, nel tentativo di rabberciare le falle alla barca che si è appena schiantata contro l’iceberg. Un testo eretico, dicono senza mezzi termini altri. L’esortazione è lunghissima quindi non potremo esaurirne il commento in un solo articolo, ci limitiamo qua ad alcune brevi considerazioni generali.

Il testo è lunghissimo. Decisamente Lunghissimo. Più di 260 pagine. Proprio il modo giusto in cui secondo Gesù si dovrebbe parlare. Anzi no. “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. (Matteo 5,37). Siamo invece davanti a un testo ripetitivo fino alla nausea e al fastidio, ed estremamente fumoso. E’ tutto tranne che “sìsì, nono”. E’ “Sì, no, forse, non lo so, fai un po’ te”. In questo modo i rivoluzionari anticristiani possono procedere alla demolizione di quel che rimane della Chiesa guidando la stragrande maggioranza del gregge verso la rovina. Allo stesso tempo, quei pochi cattolici che potrebbero rappresentare ancora un problema, se si svegliassero e si riunissero per la salvezza del Corpo di Cristo (però solitamente non vogliono turbare in alcun modo la quotidianità delle loro giornate e non vogliono scomodarsi a mettere in discussione l’autorità del Papa, perché turberebbe il loro vivere apparentemente sereno in mezzo a un mondo che cade in pezzi), possono continuare a stare sereni in una zuccherata eutanasia collettiva del pensiero (e dell’anima). Così tra 50 anni non rimarrà praticamente nessuno a parlare e testimoniare Gesù secondo la Verità del Vangelo e dei 2000 anni della dottrina.

Dopo 2000 anni di fedeltà a Gesù Cristo, la Chiesa secondo Bergoglio cambia rotta. Dalla famiglia secondo Gesù si è passati alla “Famiglia secondo Bergoglio” o alla “Famiglia di Bergoglio”, come titolano a gran voce giornali e telegiornali. Troppo difficile fare come dice Gesù, un esigente ed astratto fondamentalista, meglio fare come dice l’argentino di turno.

Per 2000 anni la Chiesa ha cercato di salvare le anime delle persone, impedendo che le tentazioni del mondo le guidassero e le portassero alla dannazione. Ora si è deciso che queste tentazioni non solo non vanno condannate, ma vanno abbracciate, “ascoltate”, perché bisogna solo “discernere” e “dialogare” con queste “sfide” “pastorali”, che non sono “irregolari” e non portano alla condanna ma sono solo espressione di una particolare specificità e occasione di “esperienza” ed “incontro”. Il peccato mortale anche quando non ci si pente non condanna in eterno (quindi Dio ha sbagliato quando ce lo ha detto).

Per 2000 anni la Chiesa ha cercato di dire a chi era in stato di peccato mortale che doveva uscirne, perché quello porta alla dannazione eterna. Sull’esempio di Gesù che dice “va e non peccare più” (Giovanni 8,11) si è cercato di portare le persone verso la salvezza, perché chi dice di conoscere la Sua parola e non osserva i suoi comandamenti è un bugiardo e in lui non è la verità (1 Giovanni 2,4) e se mangia del Suo corpo non vivendo la Sua parola mangia e beve la propria condanna (1 Corinzi 11,26-29).

Da oggi non è più così. Secondo la Chiesa di Bergoglio «in certi casi» sì (§305, nota 351). I divorziati risposati infatti devono essere «integrati» e non esclusi (§299). La loro integrazione «può esprimersi in diversi servizi ecclesiali: occorre perciò discernere quali delle diverse forme di esclusione attualmente praticate in ambito liturgico, pastorale, educativo e istituzionale possano essere superate» (§ 299), senza escludere la disciplina sacramentale (§ 336).

In certi casi quindi, si può permettere alle persone di avvicinarsi da soli alla condanna della propria anima, senza dirgli che cosa stanno facendo, anzi, tranquillizzandole dicendo che va tutto bene, perché se nella loro coscienza si sentono a posto, allora non c’è problema se fanno il contrario di quello che dice Gesù.
Lo stesso Galantino si prende la briga di spiegarlo ai giornali e in televisione: ora l’Eucarestia a chi commette ostinato adulterio si può dare, basta che la persona e il prete in coscienza, dopo un lungo dialogo (non si sa su cosa dialoghi, vista la chiarezza della Parola: basterebbe solo spiegargliela e fargli capire perché sarebbe meglio per la sua anima che cambiasse qualcosa nella sua vita), decidono che alla fin fine può mangiare del Corpo. Se poi mangia la sua condanna pazienza, l’importante è che si faccia nel “dialogo”. Ci penserà poi il Papa con una spazzolata di misericordia a pulire l’anima di tutti (come se potesse davvero decidere lui di amministrare a piacimento la misericordia di Dio).

Siamo arrivati a questo. La Chiesa che si piega al mondo e alle sue voglie, traviando così le coscienze delle persone.
Urge che accada qualcosa, se no Essa morirà lentamente e inesorabilmente. Urge davvero che chi tra gli alti prelati si rende conto di queste cose, guidi il popolo di Dio ancora fedele al Suo Signore lontano da questa carneficina di anime, da questa peste di errori e di vizi che ammorba il mondo (preghiera a S. Giuseppe). Prima che non vi siano più pastori del Signore e non vi sia più un gregge ma solo qualche pecorella smarrita.

Preghiamo tutti insieme. Preghiamo tanto perché la Vera Chiesa del Signore possa trovare la strada della salvezza, in questo momento buio, molto buio, perché il pericolo è apparentemente più difficile da riconoscere, non venendo da fuori ma da dentro, ed essendo quindi più difficile da individuare e contrastare (o forse solo da accettare e combattere prima che sia troppo tardi).

Preghiamo perché Dio ci guidi e ci aiuti a rimanere saldi nella Fede alla Sua Parola.

41 commenti su “Haeresis Laetitia  –  di Matteo Di Benedetto”

  1. Aspettare che alcuni “alti prelati” dichiari l’eresia del Vertice e “guidi iil popolo di Dio ancora fedele al Sgnore lontano dalla carneficina di anime” serve solo a creare una micidiale frustrazione nello stesso popolo.
    Lo scempio c’è, e va al di là dell’immaginabile; la Chiesa è viva perchè non può morire. Non praevalebunt – non l’abbiamo detto noi, ma Lui.

    “Questa volta, la Chiesa la salveranno i laici” – e la salveremo non certo edificando l’ennesima setta dei Migliori, bensì amando Dio e infischiandoci dei preti

  2. Non conosco Matteo di Benedetto, ma benedetto lui per le sue parole. Ripeto ciò che ho già precedentemente espresso: questa Letizia dell’amore non è una esortazione, bensì una istigazione. Sì, una istigazione al sacrilegio, consapevoli o inconsapevoli dell’orribile peccato che commetterebbero accostandosi alla Comunione, coloro che in queste faccende sono coinvolti. NON E’ COSA DA POCO MANGIARE E BERE LA PROPRIA CONDANNA, amici miei, ne va della vita eterna. Oh, se fosse qui il Santo curato d’Ars, cosa direbbe! E lo direbbe perché l’unico scopo della sua vita fu solo la salvezza delle anime. E cosa direbbe P.Pio che con le sue inaudite sofferenze, quasi alter Christus, volle espiare i peccati degli uomini?! Ma possibile, dico, che non vi sia un consacrato, uno, che abbia il coraggio di alzare forte la sua voce per dire che no, niente di tutta questa pseudomisericordia è giusto, che, anzi, è la strada più breve per la rovina?
    SVEGLIATEVI, voi,veri fedeli del Signore, ché la pavidità di don Abbondio non vi si addica, per il vostro bene e per quello delle anime.

    1. Grazie Tonietta, molto chiaro. Il fatto che mi sconcerta è accorgermi di essere io, povero peccatore, interprete di una Verità che ora tantissimi rifiutano, sostenuti nientemeno che dal capo della chiesa. La responsabilità è grandissima. Ma, se Dio vuole, anch’io posso essere di una qualche utilità.

  3. Forse è meno arduo mantenere la castità che leggere un documento bergogliano. E sul piano spirituale c’è tutto da guadagnarci.

  4. Certo, qualcosa accadrà… in peggio! Ok, preghiamo, ma (rifacendomi allo slogan del papolatra Fanzaga) “aiutiamo la Madonna ad aiutarci”. Come? Cosa possiamo fare noi “pecore” oltre ad esternare pubblicamente? Dov’è la gerarchia veramente Cattolica? Stiamo aspettando i porporati che salgano sui tetti e gridino “NON LICET!!!”. Un Burke, un Sarah, non bastano; faccio un appello: Monsignori, se ci siete, uscite allo scoperto!
    LJC

  5. Pietro Montevecchio

    ..fenomenale poi la noterella (devo andarla a cercare per indicarvi il numero) in cui, per il bene della stabilità del rapporto (adulterino) si raccomandano vaste soddisfazioni sessuali .. non si capisce poi se tra i due adulteri o se, come accade in una commedia di De Sade, convocando anche il giardiniere. In compenso il vincolo originario può tranquillamente essere infranto. E’ inutile: la doppia morale del comunista sempre lì va a parare. Son tempi duri..

    1. @ Pietro
      E’ proprio vero.
      Al punto 298 del cap. 8° circa il discernimento delle situazioni irregolari, per i divorziati che vivono una nuova unione e che ,dico io, sfortunatamente non possono separarsi, fa seguito la nota 329 che afferma:
      In queste situazioni, molti, conoscendo e accettando la possibilità di convivere “come fratello e sorella” che la Chiesa offre loro, rilevano che, se mancano alcune espressioni di intimità, non è raro che la fedeltà sia messa in pericolo e possa venir compromesso il bene dei figli.

      Davanti a tale dichiarazione gridiamo alla Obama-maniera :evviva love is love!
      E poi dopo la morte che fine farai? Ritroverai il bene dei tuoi figli nel Signore?

  6. Caro di Benedetto, il buongiorno si vede dal mattino, recita un vecchio adagio. Anzi, il “buonasera”……e ne vedremo e sentiremo ancora delle peggiori.

  7. Caro Matteo,
    1) Non praevalebunt
    2) Come “non praevalebunt” sarà una sorpresa, non un regalo dal Cielo tipo Babbo Natale, ma neanche frutto di pure strategie umane. Noi preghiamo, e stiamo saldi nella fede. E chi ha potere di decidere nella Chiesa, faccia altrettanto. E decida.

  8. Carissimi, vorrei suggerirvi un documento interessante scritto da Padre Antonio Sicari ,Carmelitano e Fondatore del M.E.C.
    Noterete l’estrema chiarezza dell’esposizione, l’essenzialità del contenuto, e la sintesi di tutto cio’ che un cattolico dovrebbe sapere sulla vita coniugale.
    Se per ipotesi, Papa Francesco avesse scritto “Amoris Laetitia” con questi contenuti, sarebbero bastate 2 o 3 pagine anziche’ 236, e senza nessun rischio di errori d’interpretazione.

    Comments are off for this post
    Chiesa, Sinodo e misericordia, il pensiero di un teologo carmelitano
    Posted on 02/10/2015 Posted By: MicheleCategories: Articoli
    cardinal
    di Michelangelo NASCA

    Il pensiero del teologo carmelitano, Antonio Maria Sicari, su alcuni aspetti che verranno trattati nel prossimo Sinodo dei vescovi

    «Quando una società cristiana si trova a vivere paurosi fenomeni di recessione, al punto che si rende necessaria una nuova evangelizzazione, la Chiesa deve ricordare che la sua vera missione consiste nel…

  9. Un pregio questo Bergoglio pero’ ce l’ha. Amoris laetitia ha raccolto piu’ critiche di quanti matrimoni si siano celebrati in chiesa negli ultimi dieci anni.

  10. Do una lettura magari scorretta di quanto sta avvenendo, ma è fatta secondo il metodo dell’ “osservo e constato”.
    Conosco casi di preti che, all’atto dell’elezione di Bergoglio, virtualmente brindarono perché sono modernisti nonché sinistrorsi e speravano davvero che egli avrebbe fatto quelle riforme che essi, pur senza sbandierarlo ai quattro venti, attendevano da anni (matrimonio per i preti in primis).
    Ora c’è grande imbarazzo per tutti i disastri di Bergoglio. A mezza bocca questi stessi preti fanno capire ai fedeli che la Chiesa è in un momento di ‘grande prova’, e chissà cosa diranno fra loro riuniti in presbiterio.
    Rimane però che, se il papa attuasse le agognate riforme (non è mai detta l’ultima), eretiche o non eretiche esse avrebbero comunque la forza di un atto papale: dunque perché andargli contro, anche in caso di manifesta eresia, e smettere di sperare?

  11. Preghiamo, offriamo e soffriamo per la salvezza delle anime. Testimoniamo e viviamo fino in forndo il Vangelo, viviamolo su noi stessi, ma prima conosciamolo, affinchè possiamo essere noi stessi dei Gesù viventi. Ora più di un tempo occorre testimoniare con la nostra vita e strappare anime al maligno. Dobbiamo lavorare per gli “indecisi”. Stiamo aggrappati ai sacerdoti fedeli a Cristo e al Magistero precedente, in continuità con la Tradizione. Per la nostra fedeltà Gesù verrà a ristabilire la sua Chiesa che splenderà più di prima. Questo è il tempo della passione, fatta di prova morale e sprirituale (come afferma la Madonna delle Tre Fontane), questo è il nostro piccolo martirio (martire=testimone), per amore a Cristo e al Vangelo non indietreggeremo, ma saremo testimoni fedeli di Cristo e di tutta la S. Parola di Dio. Chi ama Dio Egli farà tutto questo per noi e ce ne darà la forza e le armi per combattere: le virtù teologali Fede, Speranza, Carità.

  12. il vento delle parole in libertà disturba e genera confusione
    purtroppo Bergoglio riesce nell’impresa titanica di far rimpiangere il papa del Concilio (il papa buono, che vedeva l’estinzione dell’apostasia moderna e perciò affermava la necessità di disarmare il pensiero cattolico)

  13. Federico Fontanini

    La difficoltà di riconoscere l’errore non nasce solo dal fatto che il pericolo venga di dentro. Ma anche dalla confusione, dal dire e non dire. La confusione è assai peggiore dell’eresia conclamata.

  14. Alessio Paolo Morrone

    Ciò che mi fa piangere il cuore è vedere a cosa è stato ridotto il Corpo di Cristo. Ad uno “status symbol “. Alla stregua di uno smartphone di marca o ad una Mercedes ultimo modello. Uno di quegli idoli che fanno dire all’uomo pagano:”Perché gli altri possono permetterselo e io no?” E perciò il divorziato risposato non capisce e non accetta di essere escluso dalla comunione. Magari non credendo neanche ai sacramenti. Ipso facto la comunione ai divorziati risposati si è trasformata in una sorta di “6 politico”. Ovvero un contentino che veniva concesso a coloro che non eccellevano nelle attività intellettive. Per non “escluderli”,per non “discriminarli” mantenendoli,a tutti gli effetti, sempre schiavi della propria ignoranza. Quindi il peccatore potrà comunicarsi all’ infinito, ma all’infinito mangerà la propria condanna. Questo inganno nei confronti del peccatore può forse chiamarsi “misericordia? È solamente un inganno del demonio. Questo è un “666” politico!

  15. I prelati che non denunceranno CHIARAMENTE le eresie dell’Amoris Laetitia (vero e proprio sovvertimento dell’intera teologia morale: si è introdotto il RELATIVISMO MORALE) risponderanno davanti a Dio della loro negligenza!
    Quest’esortazione è non solo eretica ma anche sommamente scandalosa, tacere su di essa è vergognoso, bisogna gridare dai tetti il nostro sdegno verso di lei e verso chi l’ha scritta e autorizzata e lo dobbiamo fare pensando alle anime di tutti quei fratelli che ne potrebbero essere compromesse, non solo gli adulteri e i conviventi, ma tutti coloro che ne trarranno l’impressione che non esistano AZIONI INTRINSECAMENTE CATTIVE!
    Se si contano anche tutte le altre ACATTOLICITA’, SCANDALI (ad esempio l’elogio della Bonino) ed ERESIE bergogliane, viene da chiedersi con grande amarezza PERCHE’ i prelati ancora ortodossi non si facciano sentire: PAURA? FALSA OBBEDIENZA? FALSA PRUDENZA? O semplicemente NON erano così ortodossi come sembravano?

    1. Al Liceo, fra tanti turbamenti politico/religiosi, imparai una cosa utile, caro Diego: qualunque domanda formulata tramite il “perchè no?” è intrinsecamente scorretta, perchè contiene già il germe della risposta.

      Voglio dire che se ci trovassimo di fronte un Cardinale bene intenzionato (uno fra i non molti…), potremmo imparare delle cose ponendogli dei “Perchè?” – non comunque dei “Perchè no?”.
      Quello è il metodo inquisitorio che caratterizzò, ad esempio, le “Dieci domande” di “Repubblica”.

      Certo che costoro sono responsabili. Ma noi non siamo responsabili di loro.
      Noi siamo gerarchicamente inferiori, e personalmente liberi

      1. Caro Raffaele, NON ritengo di aver fatto una domanda scorretta ma se così fosse allora anche TUTTE le domande retoriche sarebbero domande scorrette!
        “E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo?”
        “Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me?”
        Non c’è già il germe della risposta anche in QUESTE domande? Vogliamo dire che sono domande scorrette?

        Noi non siamo responsabili dei prelati ma chiunque ami la propria Fede e chiunque ci tenga alla salvezza delle anime (propria e altrui) dovrebbe fare di tutto per denunciare simili scandali dai tetti e per sollecitare i prelati (che hanno il potere di ammonire canonicamente Bergoglio) a fare altrettanto…non possiamo restare a guardare, limitandoci a infischiarcene di ciò che gli eretici dicono, perché non tutti sono “vaccinati” contro le eresie: dobbiamo essere dei veri e propri reazionari e gridare dai tetti il nostro sdegno sia contro Bergoglio (come ci ha chiesto Palmaro) sia verso chi, pur potendo fare qualcosa, non la fa!

        1. Gridarlo, lo facciamo, caro Diego.
          Gridarlo con angoscia, come se i “Papi” fossimo noi, no. Non siamo altro che delle persone “non del tutto impazzite”. Possiamo e dobbiamo essere felici per il contatto fra i nostri piedi e la terra – tutto qui

  16. In primis lo stile fumoso e l’ambiguità dei comportamenti ostacolano molto efficacemente le azioni di contrasto.
    Secondariamente tali documenti non assicurano solo l’innocenza di taluni comportamenti, ma anche il perdono e la misericordia di chi li scrive, il che senza l’avallo di Dio, vale nulla.
    Dispensare la propria misericordia facendola passare per quella divina è un bell’atto di presunzione.

    1. Infatti: non si era MAI sentito parlare di “perdono da parte del confessore” !!
      Il confessore assolve, se assolve, applicando al penitente la remissione dei peccati da parte di Dio: l’Unico Offeso da essi

  17. Se non c’è nessun prelato che osi alzare la voce e dire che quel documento è inaccettabile occorre farlo noi laici o quanto meno possiamo aiutare i pastori fedeli a farlo perché la posta i gioco non è solo la salvezza delle anime dei laici ma soprattutto la loro che hanno la responsabilità di guidare il gregge. Perciò per chi vuol essere fedele alla Dottrina tradizionalista o meno è giunta l’ora di uscire dalle catacombe e affrontare direttamente a viso aperto i lupi vestiti da agnelli e metterli di fronte alle loro responsabilità. Occorre farlo qualunque cosa succeda per Amore della Verità che è Gesù. Lui ci proteggerà e ci aiuterà nelle inevitabili persecuzioni per chi vuol annunciare la Verità.

  18. Salve amici..
    Noi preghiamo,digiuniamo e offriamo..
    Gesù farà,sicuramente..
    E ci stupirà,perchè ci sa fare.
    Accadrà qualcosa di impensabile e nello stesso tempo semplicissimo.
    E’ il modo di fare di Dio.
    E chi lo attende sarà stupito e consolato e chi ha goduto …
    Buona giornata a tutti.

  19. Faccio notare solo una cosa: in questa esortazione apostolica si parla tanto di accoglienza e di integrazione, ma la conversione che fine ha fatto? Non esiste, semplicemente, e questo perché si ritiene l’uomo incapace di convertirsi (di volgersi e ri-volgersi) a Dio. Un agnosticismo de facto, insomma.
    Preghiamo tanto e digiuniamo in primis per la conversione nostra e per il perdono e la pace, ché se tanto mi da tanto il 2017 è vicino e, se è vero che bisogna vegliare perché nessuno conosce né il giorno né l’ora, vero è che tutto il profetismo recente (e non solo) converge verso tale data, che non è detto segni la fine del mondo ma solo la fine del “secolo di Caino” (inaugurato nel 1917 ed i cui preludi si vedono già dal 1517, con la fondazione dell’eresia protestante che proprio il prossimo anno Roma festeggerà con gli eretici luterani).

    1. Non dimentichiamo il 1717 con la nascita della massoneria moderna, a Londra. Da sempre Londrà è nemica mortale della Chiesa Cattolica e del papa (benedetti gli Stuart e Maria Stuarda, magari fossero rimasti loro a giudare l’Inghilterra !). Londra ha manovrato dietro le quinte la Rivoluzione Italiana di Cavour e Garibaldi (non lo chiamo risorgimento, non amo la retorica), avendo come obiettivo la delenda cartago dello Stato Pontificio e del Regno delle due Sicilie. I Savoia, poi, hanno assalito a tradimento l’Austria cattolica. Insomma, una rivoluzione massonica, anticattolica e antiitaliana, come ben affermano Viglione e la Pellicciari.

  20. qualche anno fa il mio parroco quarantenne disse : ” Gesù dava il pane ( l’ostia ) anche a Giuda , e quindi la chiesa dovrebbe aggiornarsi ” !! . in questa affermazione vengono svalutati sia la confessione che i peccati, per cui molti nostri preti sono in perfetta linea con Bergoglio. Pertanto non c’è molto da sperare dalla piega che ha preso il magistero. Chissà in cielo se padre Pio ne soffre !

  21. L’unico modo per poter uscire dalle catacombe è che Riscossa Cristiana organizzi momenti di incontro in Italia per vedere quanti siamo e decidere cosa fare per far sentire la voce di chi vuol difendere la Verità davanti al disfacimento morale e dottrinale nella Chiesa e di conseguenza anche dell’Italia. Non so’ fare processioni davanti San Pietro, intervenire in TV dichiarando apertamente l’inaccettabilita’ per un cattolico di questo documento papale. Ti daranno del fondamentalista ti insulteranno, ma cosa importa “hanno perseguitato Me perseguiteranno anche voi…. Ma chi perseverera’ fino alla fine sarà salvato”.
    Tutto chiaramente accompagnato dalla preghiera e dai sacrifici possibilmente.
    È ora di dire BASTA!!!

  22. Francesco Franco

    Sapete mie cari amici, sarebbe per me piacevole leggere una risposta ad un quesito, ed è questo.
    Gesù disse all’adultera ” Và e non peccare più”
    Gesù disse alla prostituta ” I tuoi peccati ti sono perdonati”.
    Ora mi farebbe piacere leggere il perché all’adultera disse di “Non peccare più” (evidentemente dopo il perdono) e alla prostituta solo “I tuoi peccati ti sono perdonati?”
    Vi ringrazio

  23. Caro Dr. Di Benedetto, concordo con Lei, il male si traveste di buonismo, eppure Gesù è stato molto chiaro! Docili come colombe e furbi come serpenti.

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