E poi arriva Müller… – di Cristiano Lugli

In un’appassionante arrampicata sui vetri, il Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede ci spiega che nella Amoris Laetitia la fede non è in pericolo. E si duole perché quattro cardinali hanno reso pubblica la lettera con cui espongono i “dubia” a Bergoglio. Ma di che “fede” parla?

di Cristiano Lugli

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È noto come il Cardinale Gerhard Ludwig Müller vanti l’appellativo di “conservatore”, particolarmente per le sue (tiepide) prese di posizioni contro il gender o su qualche tema etico, peraltro affrontato con il tipico modo laicista e quindi anche modernista.

Ieri sera il Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede è stato ospite al programma “Stanze Vaticane”, curato da Fabio Marchese Ragona e in onda su Tgcom 24.

Interrogato principalmente sulle figure di Benedetto XVI e Francesco, a cui il Prelato ha dedicato l’ultimo libro, non è stata risparmiata nemmeno a lui la domanda sulle recenti polemiche sollevate dai 4 cardinali, meglio conosciuti oggi come “cardinali dei dubia“.

Il giornalista ha domandato al Cardinale se fosse stata una strada percorribile quella di una correzione formale e se fosse stato necessario esprimere queste perplessità indirizzando addirittura una lettera al Papa, per chiedere chiarimenti sugli attacchi alla Dottrina del Sacramento del Matrimonio, presenti in Amoris lætitia.

Ognuno – ha risposto il porporato tedesco -, soprattutto i cardinali della Chiesa Romana, ha il diritto di scrivere una lettera al Papa. Mi sono stupito perché questa però è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no. Questo non mi piace.

Scendendo nello specifico per parlare della possibile correzione formale ha poi così continuato Müller:

Anche una possibile correzione fraterna del Papa, mi sembra molto lontana, non è possibile in questo momento perché non si tratta di un pericolo per la fede, come San Tommaso ha detto.

Dunque, secondo il noto “conservatore” di ala ratzingeriana la fede oggi non sarebbe in pericolo, risultando perciò inutile “correggere fraternamente” Bergoglio per quanto ha scritto nell’esortazione apostolica.

Secondo i 4 cardinali – che dicono di avere tanti vescovi dietro a loro – Amoris lætitia genera invece molta confusione tra i fedeli, offrendo una nebulosa visione del Matrimonio così come descritto nel Vangelo e dal Magistero bimillenario. Salvo poi trascurare ciò che da cinquant’anni viene insegnato ereticamente su temi come ecumenismo, libertà religiosa, nuovi sacramenti e via discorrendo…

Il Prefetto ha poi nuovamente ribadito nella medesima intervista a Tgcom 24 che siamo molto lontani da una correzione: “E dico che è un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente. Amoris lætitia è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretare tutta la dottrina di Gesù sul Matrimonio, tutta la dottrina della Chiesa in 2000 anni di storia. Papa Francesco chiede di discernere la situazione di queste persone che vivono un’unione non regolare, cioè non secondo la dottrina della Chiesa sul matrimonio e chiede di aiutare queste persone a trovare un cammino per una nuova integrazione nella Chiesa secondo le condizioni dei sacramenti, del messaggio cristiano sul matrimonio. Ma io non vedo alcuna contrapposizione: da un lato abbiamo la dottrina chiara sul matrimonio, dall’altro l’obbligo della Chiesa di preoccuparsi di queste persone in difficoltà”.

La classica visione della “ermeneutica della continuità” non si è fatta attendere nemmeno in questa occasione, proclamando un colossale paradosso: la contrapposizione tra dottrina e pastorale, come se la seconda potesse prescindere dalla prima, in una sorta di “adattamento” alle situazioni.

Se i 4 porporati della “resistenza conservatrice” colgono almeno l’occasione per non tacere davanti alla profanazione del Matrimonio attuata nell’esortazione, Müller (il conservatore) invita a stare tranquilli, perché va tutto bene: “la fede non è in pericolo”.

E come dargli torto? È vero, giacché espresso da chi vive e concepisce una fede diversa da quella cattolica. Si tratta di due mondi totalmente diversi! Da una parte esiste la tradizione della Chiesa, il Magistero infallibile che sempre difenderà la dottrina immutabile, dall’altra abbiamo una concezione modernista, una neo-chiesa che da cinquant’anni afferma che la “fede”, la loro “fede”, è fuori pericolo. Come negarlo, dal momento che di “fede” se ne sono creata una personalizzata, che nulla ha a che fare con quella cattolica?

Se questi sono i conservatori su cui i cardinali dei dubia pensano di contare, dichiarando di avere una grande schiera alle spalle, ci sia permesso “dubitare” fortemente, specie osservando che il nido di provenienza è lo stesso per l’uno come per gli altri: stesso modo di vedere il Concilio, stesso modo di dialogare con le altre religioni, nessuna differenza e concezione sulla Messa di sempre rispetto a quella nuova.

Poco ci resta da fare, se non riprendere le parole di chi ha deciso di radicarsi veramente nella Fede, che ruota attorno alla Santa Messa tradizionale, fulcro e alveo di tutto:

Fanno tenerezza tutti quei “conservatori devoti” che si sono allarmati per la confusione del dopo Amoris lætitia, delle incertezze intorno alla disciplina del Matrimonio cristiano, ma non si stupirono prima della Messa nuova”.

Come questi sacerdoti di Vocogno, rimaniamo anche noi “radicati nella Fede su dubia e dintorni“, senza farci abbindolare dagli schiamazzi curialesi che deprecano i “dubia” dopo cinquant’anni di sfacciate eresie, verso cui peraltro hanno sempre mostrato estrema accondiscendenza.

9 commenti su “E poi arriva Müller… – di Cristiano Lugli”

  1. Condivido il parere di Muller: la correzione fraterna è del tutto fuori luogo. Meglio quella paterna secondo gli usi dei padri che, un tempo, senza tanto ciurlare nel manico,……

  2. Muller cioè…un fedele seguace di Satana; quando si parla contro Dio, pur di seguire il marcio mondo, e non si parla “con” Dio, questo è l’inevitabile risultato.

    1. Scelgono tutti il mondo, cioè satana, questi sciagurati preti; sciagurati nel senso che vanno incontro alla loro sciagura, prima di tutto, oltre che rendersi responsabili della dannazione eterna di una moltitudine dia anime . ma di questo cosa importa a loro ? sembra assolutamente niente. Non c’è più clero cattolico, ed il peggio è che quello che ancora resiste (FSSPX) sta per lasciarsi “normalizzare” da questi prelati sciagurati. Cosa concludere? Che Dio ci salvi !

      1. Caro catholicus il dubbio che viene a veder tante normalizzazioni quando evidentissimo è che questi hanno inventato una nuova religione, non cattolica, è …e se il gioco fosse questo fin dall’inizio? Da un lato demolire col modernismo e dall’altro illudere i resistenti….. fino alla normalizzazione…poco a poco ti porto dove voglio io…. Se così fosse il giochetto a tavolino sarebbe stato studiato con la collaborazione per il secondo lato del cardinal Lienart, che per sua stessa ammissione sul letto di morte, era adoratore di Lucifero… Il primo lato invece sarebbe partito col fumoso CVII…

  3. Penso che sarebbe molto importante riflettere su queste parole dette da Papa Benedetto durante un incontro con il clero della diocesi di Aosta nel luglio 2005 (riportate da Roberto Marchesini , psicologo e psicoterapeuta- nel libro “E vissero felici e contenti” pag.20 ediz.Sugarco) :

    “”Parlando della possibilità di accedere alla Comunione da parte dei divorziati risposati, il Papa ha detto che una possibile soluzione potrebbe essere la valutazione della validità del sacramento, poiché molte coppie si sposano per tradizione, ma non conoscono il vero e profondo significato del matrimonio. In questo modo viene a mancare una dimensione fondamentale del sacramento, tanto da renderlo potenzialmente invalido. Questo significa che molte coppie si sposano senza sapere, o con una consapevolezza limitata, di quello che stanno facendo, minando seriamente le basi della loro futura vita coniugale.””

    Anche Antonio Socci nel libro “Non è Francesco” (pag.172 e nota cap.Rivoluzione d’Ottobre) riporta questo intervento di Papa Benedetto così commmentando : ” E’ una battaglia…

  4. Riprendo il mio commento : “E’ una battaglia ideologica quella intrapresa dall’area bergogliana. La si evince dalla frettolosità con cui Kasper ha liquidato il suggerimento di Benedetto XVI sulla proposta di considerare la validità o nullità dei matrimoni valutando la coscienza cristiana degli sposi al momento delle nozze e la loro consapevolezza degli impegni che assumevano davanti a Dio. Questa strada – che potrebbe aiutare tante persone in situazioni di sofferenza, ma non mette in discussione la dottrina cattolica – è stata liquidata da Kasper molto frettolosamente (v. nota) (…) Nota : Il cardinale Kasper ha detto : “Sarebbe sbagliato cercare la soluzione del problema solo in un generoso allargamento della procedura di nullità del matrimonio. Si creerebbe così la pericolosa impressione che la Chiesa proceda in modo disonesto a concedere quelli che in realtà sono divorzi”. Aggiunge Socci : “A parte il giudizio pesante (mi riferisco all’aggettivo disonesto) per una proposta che non ha nulla di disonesto, è curioso il ribaltamento della frittata.. Kasper…

  5. Aggiunge Socci : A parte il giudizio pesante (mi riferisco all’aggettivo disonesto) per una proposta che non ha nulla di disonesto, è curioso il ribaltamento della frittata.
    Kasper boccia questa idea perché sarebbe – secondo lui – come concedere divorzi, ma poi pretenderebbe di far accedere all’eucarestia i divorziati risposati come se il primo matrimonio, validamente celebrato, non esistesse, cioè un vero e proprio divorzio (questo sì) col timbro della Chiesa. “” (fine della citazione)

  6. Ma scusate
    Ieri nessuno ha ascoltato l omelia di Francesco a Santa Marta?
    Ancora un duro attacco ai 4 Principi dei Dubai.

  7. al Cardinale Muller ricorderei le parole di Gesu’, in Luca cap. 6:

    “[41]Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? [42]Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

    o ancora un’atra frase di Gesu’ sempre nel cap.6 di Luca:

    [46]Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? [47]Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: [48]è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. [49]Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande».

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