La Spezia: inaugura lo sportello LGBT+ con i soldi del Comune – di Lodovico Biglia

di Lodovico Biglia

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Continuano a fiorire, su tutto il territorio nazionale, gli sportelli LGBT+ che, presentati come “lodevoli” luoghi di ascolto e supporto per le persone lesbo, bisex, gay e trans, nei fatti si traducono i veri e propri centri di propaganda del “verbo omosessualista”.

L’ultimo sportello è stato infatti appena inaugurato a La Spezia da Raot, associazione di volontariato spezzina nata “per contrastare episodi di omofobia e transfobia e per promuovere i diritti delle persone LGBT“.

Il punto di ascolto che, come di consueto, ha ricevuto la “benedizione” istituzionale, avrà luogo, assieme ad altre realtà associative, nei locali di una vecchia scuola recentemente messi a bando dal Comune.

L’iniziativa è stata possibile grazie all’impegno dello stesso Comune che, nel dare l’ufficialità della notizia, ha diramato una nota in cui si legge:

“E’ stata effettuato il primo passo burocratico dell’iter previsto dal bando che poi dovrà avere altri step ma il fatto è che il progetto Raot che nel corso di questi mesi si è molto impegnata nelle attività di sensibilizzazione e promozione della lotta all’omofobia e alla discriminazione fa parte ufficialmente di quelli che saranno operativi nella sede”.

L’amministrazione comunale ha fatto inoltre sapere che, per il primo anno, si farà carico del 50 per cento delle spese di utenze e manutenzione in maniera che il progetto possa ricevere la spinta iniziale per poi andare avanti con le proprie gambe.

Ancora una volta dunque troviamo le istituzioni a braccetto con le associazioni LGBT+ a finanziare e promuovere avamposti di diffusione del piano di “normalizzazione” dell’omosessualità e di ogni tendenza sessuale sul nostro territorio. L’importante è essere “politicamente corretti” ed inchinarsi a quello che detta l’agenda politica globale.

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fonte: Osservatorio Gender – Famiglia Domani

3 commenti su “La Spezia: inaugura lo sportello LGBT+ con i soldi del Comune – di Lodovico Biglia”

  1. Che vuoi commentare? Ormai siamo in epoca di invasioni. Chi potrà arginarle? Ho un”impressione che giorno dopo giorno si sta trasformando in certezza: dovrà toccarsi il fondo.

  2. Carla D'Agostino Ungaretti

    Ma arriverà il momento in cui i veri cattolici faranno resistenza civile contro aborto, eutanasia, matrimoni gay, uteri in affitto e tutto ciò che ne consegue? Ma dovranno farlo, ovviamente e metaforicamente, usque ad sanguinem preparandosi quindi anche al martirio, perché, come diceva Tertulliano, solo il sangue dei martiri produrrà frutti benefici. Certo, non saranno sbranati dai leoni, ma perderanno credito, considerazione sociale, lavoro e incorreranno in conseguenze penali. Se 40 anni fa i radicali come Emma Bonino, furono capaci di affrontare anche la prigione per portare avanti la loro politica di morte, i cattolici, che credono nello Spirito Santo, dovranno essere da meno di loro? Se io avessi vent’anni e qualche acciacco in meno, farei il diavolo a quattro in tutte le sedi utili, parrocchia, diocesi, comune, regione, parlamento, per riequilibrare il terribile piano inclinato su cui ci siamo incamminati. Ora è ancora più difficile perché abbiamo tutto il mondo contro. Ma se ora non ci riusciamo è perché non abbiamo abbastanza fiducia nell’aiuto di Dio.

    1. Brava dottoressa Ungaretti, ha centrato il problema alla radice. Non abbiamo più abbastanza fede da anteporre all’ondata di male che sommerge l’umanità. Forse ci sentiamo troppo deboli o indifesi contro il potere del male così organizzato ed esteso. Io personalmento mi trovo dell’incapacità di affidarmi alla cura e aiuto dei sacerdoti del mio comune, perche non lottano più anzi collaborano col mondo. Come possiamo credere e vivere santamente, senza una valida guida spirituale? Sto valutando di appoggiarmi alla fraternità Mater Boni Consili, che sono ben preparati nell’affrontare la deriva liberal-modernista dei nostri tempi.

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