Può andare peggio di così? Aprite gli occhi, italiani (sull’euro e non solo) – di Marcello Foa

Oggi il fronte europeista terrorizza gli elettori sostenendo che lasciando l’euro la gente perderà il lavoro, le case perderanno valore, l’economia morirà. Ma, pensateci bene… : tutti questi catastrofici effetti si sono già manifestati, in misura drammatica in Grecia, in modo sempre più evidente in un’Italia dove la disoccupazione ha raggiunto punte mai viste e dove il mercato immobiliare è in caduta libera. Dunque di cosa bisogna avere paura? L’euro vi ha già rovinato la vita…

di Marcello Foa

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euroGran giornata a Roma, quella di ieri. Il convegno sull’euro organizzato da Alberto Bagnai e dall’associazione Asimmetrie – e che avevo annunciato su questo blog – è stato, come mi aspettavo, memorabile, per la qualità degli interventi e per la loro trasversalità: l’ideologia non conta più, conta la consapevolezza di dover liberarci di una cappa, quella dell’euro, che rischia di soffocare tutta l’Europa, come ha soffocato la Grecia. Una consapevolezza che unisce economisti di qualunque orientamento politico.

Vorrei scrivere non uno ma una decina di post. E mostrarvi il bellissimo, commovente, sconvolgente reportage “Il più grande successo dell’euro”, realizzato  in crowdfunding da i 101 Dalmata, di cui al convegno é stata mostrata un’anteprima. E, ovviamente, dar conto, come richiesto da molti di voi, del mio intervento sui media e la crisi. Manterrò la parola. Per ora devo limitarmi  a riportare tre concetti che mi hanno colpito. Anzi, due idee e una sconcertante eppur illuminante rievocazione.

I concetti:

1) Non è vero che bisogna stare nell’euro per fare le riforme. E’ vero esattamente il contrario: oggi i criteri di Maastricht, il Fiscal Compact, le imposizioni della Troika impediscono ai singoli Paesi di adottare le misure che sarebbero necessarie per rilanciare davvero l’economia.

Oggi invece siamo in una situazione in cui la Troika invita i Paesi a far di più per la crescita ma al contempo impone misure di austerità così dure, draconiane, insensate da rendere impossibile un rilancio dell’economia.Anzi, quelle misure finiscono per peggiorare la situazione. E poi, considerato che nessun Paese riesce  a rilanciare – perché é impossibile, a meno di violare le leggi della natura – la stessa Troika incolpa gli stessi Paesi, che in realtà sono incolpevoli perché da anni stanno seguendo – inutilmente! –  la volontà di Bruxelles (come l’Italia, le cui entrate correnti sono da tempo superiori alle uscite correnti. A proposito: lo sapevate?). Ecco perché la situazione è molto diversa da quella descritta dall’establishment e dalla maggior parte dei media.

Se resti non puoi crescere e verrai continuamente rimproverato, punito. Non hai speranza.

Se esci torni ad essere libero di riformare l’economia, di liberare la forza dell’imprenditoria oggi avvilita, di riprendere il controllo della propria moneta.  E, non appena ridato forze a un’economia oggi anemica, di tagliare gli sprechi, di tenere sotto controllo il deficit, di ridurre davvero e in modo duraturo il debito pubblico. Insomma, puoi giocartela.

2) Oggi il fronte europeista terrorizza gli elettori sostenendo che lasciando l’euro la gente perderà il lavoro, le case perderanno valore, l’economia morirà. Ma, pensateci bene, come ha rilevato lo stesso Bagnai: tutti questi catastrofici effetti si sono già manifestati, in misura drammatica in Grecia, in modo sempre più evidente in un’Italia dove la disoccupazione ha raggiunto punte mai viste e dove il mercato immobiliare è in caduta libera.

Dunque di cosa bisogna avere paura? L’euro vi ha già rovinato la vita…

3) La rivelazione. Giorgio La Malfa ha evocato un  incontro con Tommaso Padoa Schioppa, scomparso alcuni anni fa, e considerato uno dei padri dell’euro e di questa Europa. Un giorno La Malfa gli disse: “Tommaso, guarda che l’euro non può funzionare”. Risposta di Padoa Schioppa: “E cosa credi, che non lo sappiamo?”

Capito?

Serve altro?

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fonte: Il Giornale

5 commenti su “Può andare peggio di così? Aprite gli occhi, italiani (sull’euro e non solo) – di Marcello Foa”

  1. Come si esce dalla crisi: 1) lo stato stampi la moneta. 2) Dichiarazione della neutralità . 3) Rientro di tutte le forze militari impiegate all’estero 4) Costituzione delle regioni confederate modello svizzero . 5) Riforma della giustizia non politicizzata. Peccato che tutto questo sia solo utopia!

  2. Il buon senso dice che è così: bisogna lasciare l’euro e tornare alla lira. Soltanto i creduloni e i pavidi possano ancora restare attaccati a Bruxelles. Putroppo Renzi incanta molti, restando al servizio degli ingannatori.

  3. D’accordo con il sig Ranieri. Solo un punto lasciare l’Euro? non si può, ma una soluzione sarebbe stampare banconote di statodenoninate EuroLire con due vantaggi 1° si evita di pagare l’aggio alla BCE
    2° lo stato si riappropria del signoraggio, che è il vero guadagno sull’emissione di denaro.(con il quale -signoraggio- si potrà facilmente appianare il debito dello stato)
    Ricordate quando in Italia per la scarsità di moneta associazioni di commercianti, banche private, e altri stamparono mini assegni ad un costo irrisorio e spacciati per vera moneta?

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