… la domanda appare pienamente lecita: non è che nel mondo nuovo, libero e bello propagandato da alcuni ci toccherà leggere obbligatoriamente soltanto le operette di indottrinamento di scrittori organici imposti al pubblico successo e non quello che ci pare e piace, tipo illustri statisti e autori cristiani? Nel caso, non sarà poi così nuovo, né così libero, né così bello…

di Léon Bertoletti

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zzhtlchrltNo, ‘tertium non datur’: o siamo davvero alla dittatura del pensiero unico, come questo sito e rade altre voci controcorrente si premurano di denunciare, o viviamo una stagione di completa follia. Ci hanno infatti versato addosso secchiate di sdegno per la contestazione, tutto sommato civile, alla lettura liceale di un romanzetto di maschi (maschi?) ingroppatori. Che sarà mai: così va il mondo, tutto normale, niente di nuovo, nulla di cui scandalizzarsi commentavano i soliti conformisti intervistati dai soliti megafoni del conformismo, sempre parecchio attenti al politicamente corretto, alle mode, alla cosiddetta “evoluzione” dei costumi. Incomodavano perfino Catullo e Marziale. Ma un epigramma di quest’ultimo, per dire, contiene già il Cornelio che si rammarica dei versi poco severi e illeggibili a scuola: “Versus scribere me parum severos nec quos praelegat in schola magister, Corneli, quereris” (I,35).

Comunque siamo cronisti, anche piuttosto mestieranti, non sommi sacerdoti. Quindi non stracciamo le vesti, confidiamo (nonostante le palesi difficoltà del caso) nel paolino ‘omnia munda mundis’ e per scansare l’ormai imperante e diffamante accusa di “omofobia” evitiamo i toni isterici in realtà più consoni – secondo un comune sentire – alle checche imbizzarrite. Ma, ecco: mentre da noi infuriava quest’ennesima polemica ventosa, artatamente tempestosa, a Londra (nel disinteresse dei soloni e dei venerati maestri pontificanti) un politico militante, candidato alle elezioni europee, veniva arrestato per aver letto osservazioni di fuoco, accuse gravi, parole feroci sull’islàm. Naturalmente ha poi suscitato un certo imbarazzo scoprire che il testo veniva pari pari da un libro di Winston Churchill, nientedimeno. Mesi prima, un libero predicatore era stato fermato a Hyde Park perché declamava celebri, urticanti, schietti passi di san Paolo sulle “passioni infami”. Questo accadeva, accade, in una celebrata culla di democrazia e libertà, non nell’Italietta nostrana. La domanda appare quindi pienamente lecita: non è che nel mondo nuovo, libero e bello propagandato da alcuni ci toccherà leggere obbligatoriamente soltanto le operette di indottrinamento di scrittori organici imposti al pubblico successo e non quello che ci pare e piace, tipo illustri statisti e autori cristiani? Nel caso, non sarà poi così nuovo, né così libero, né così bello. Sarà, semplicemente, una riedizione di cose già viste e sentite (in Unione Sovietica, Cina, Cambogia, Corea del Nord…).

Una vecchia vera porcheria.

4 commenti su “Tertium non datur – di Léon Bertoletti”

  1. Stiamo vivendo governati da persone che mangiano la spazzatura scambiandola per un buon dolcetto, e così giulivi e contenti, pretendono che anche noi come loro, ingurgitiamo lo stesso schifoso cibo con soddisfazione, e siccome tengono alla nostra salute e a quella dei nostri figli, ci metteranno tutti nei campi di rieducazione forzata all’aria aperta , come in Cina o in Vietnam . O mangiamo questa minestra o saltiamo dalla finestra. !

  2. normanno malaguti

    un articolo il Suo che andrebbe tradotto in un manifesto da affiggere a tutti cantoni dell’Italia che stanno disfacendo.
    Aggiungerei alcune considerazioni pessimistiche, ahinoi, ma che mi sembra giusto rimarcare.
    L’uomo, moderno soprattutto, si pasce di miti, a cominciare dai sacri principi dell’ ’89(1), che costituiscono la falsariga e il vademecum di chi vuole dominare la società con affermazioni seducenti che non trovano riscontro nella realtà, ma che influenzano potentemente il comune pensare, il comportamento dei più, masse e cosiddette élite comprese.
    E’ sotto gli occhi di tutti ed è palese per tutti coloro che vogliono vedere. il pilotaggio si é fatto sempre più incalzante e condizionante quanto più sono invadenti, totalizzanti e persuasivi i mezzi di comunicazione.
    Dal tempo delle gride e poi della carta stampata e poi dei giornali e via, via radio, televisione, posta elettronica e cinguettii vari.

    Sembra, a prima vista, un segno di libertà, mentre tende ad imporre il suo contrario, e ciò per due motivi, che parrebbero antiteci e invece, sono complementari: il primo é dato dalla facilità e dalla generalità d’accesso, il secondo dal fatto che la gestione su vasta scala e su scala planetaria di tutte queste meraviglie é possibile soltanto da piloti, se non sempre occulti sempre defilati e dissimulati.
    L’unica difesa resta quella, sempre efficace, di fare costante appello alla Fede inalterata ed incorrotta che attraverso la Sacra Tradizione ci porge la mappa per non smarrirci in questo intrico di strade larghe che portano, puntualmente alla perdizione in questo e nell’altro mondo.

    (1) Un tempo condannati, senza messi termini dalla Chiesa.

  3. Quando ero ragazzo al liceo, il mio professore di filosofia (tipo bizzarro, ma a tratti geniale) ci disse una volta “Un giorno USA e URSS saranno regimi simili, e non se ne accorgeranno”. Spero che non si vada oltre con questo avvicinamento/scambio di ruoli nel mondo …

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