A Firenze, la Tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, continua – di Pucci Cipriani

di Pucci Cipriani

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Il Vaticano II un concilio pastorale (Lanzetta).inddTutti si aspettavano polemiche a non finire, invettive, anatemi nei confronti del Cardinal Betori che ha impedito (clicca qui) alla Comunione Tradizionale – come già c’era da aspettarselo – la celebrazione della S. Messa in rito romano antico (“la Messa di sempre e di tutti”) nella chiesa centrale di San Gaetano, affidata ai pretini della “riserva indiana” di Gricigliano che, da ora in poi, saranno i veri “padroni” di quello che, nella Diocesi fiorentina, sarà il nuovo tradizionalismo ammaestrato e lecchino. Insomma il card. Betori, mentre il “principale” continua nelle epurazioni, in primis i frati francescani dell’’Immacolata rimasti fedeli al Carisma dei padri fondatori, ha creduto bene – con abile mossa  – di mettere la Tradizione toscana “al tappeto”: io riconosco solo questi qui…gli altri se ne vadano al diavolo: si accontentino dei vestitini celesti, del servizio dei vari “famigli”, degli inchini e dei salamelecchi, delle cantatine nel gregoriano femmineo e melenso di Solesmes, dei pasticcini di Madame Polignac , dell’alchermes, della cipria e delle parrucche…

Ma non divaghiamo… giovedì 25 settembre, nell’Auditorium della Regione stracolmo (alle 17,30 erano stati raggiunti i posti di sicurezza per cui non potevano entrare altre persone) di un pubblico attento e interessato – tanti, tantissimi i giovani – la Comunione Tradizionale ha presentato il libro del teologo p. Serafino Lanzetta : “Il Vaticano II : un Concilio pastorale” (Cantagalli) e gli oratori sono stati eccezionali : al bando le polemiche. E così è emerso quello che davvero rappresenta l’opera di p. Serafino Lanzetta, un’opera scientifica – come ha scritto Mons. Antonio Livi – che andrebbe ben letta e meditata prima di dare su di essa giudizi. Un’opera fondamentale sulle ermeneutiche del Concilio nella quale si vede la classe dell’autore che è riuscito, magistralmente, a calarsi anche in altre realtà distantissime da lui come, ad esempio, quella della scuola di Bologna….e quanti libri sono stati acquistati, poi, nella vicina libreria, quanto interesse ha suscitato lo scritto di questo giovane e “raffinato” teologo che spiega come il Concilio Vaticano II sia un Concilio come i tanti  (alcuni, come quello di Nicea, assai più importanti del’ultimo) che ci sono stati nella Chiesa attraverso i secoli e non quella “Pentecoste” da cui sarebbe, appunto, nata una nuova Chiesa , una nuova religione, quella “conciliare”….ma noi tutti sappiamo che la Chiesa nacque quando dalla Croce sgorgò quel sangue purissimo del Signore…

Stupendi gli interventi dei tre oratori – e un grazie va al Consigliere Regionale Giovanni Donzelli che permette agli uomini della Tradizione di avere una sede istituzionale in cui parlare – da Ascanio Ruschi, a Carlo Manetti, a Roberto de Mattei che – more solito – sono stati seguiti da un pubblico che tratteneva il fiato e che poi ha tributato ai tre baluardi della Tradizione un applauso fragoroso …molti avevano le lacrime agli occhi quando il Presidente della Fondazione “Lepanto” ha ricordato il terzo segreto di Fatima e le parole della Madonna, dolcissime, che annunziano la persecuzione sì, ma anche il trionfo del “Mio Cuore immacolato”.

Tanti anche i sacerdoti che hanno seguito il Convegno, dal quale è emersa forte la volontà , da parte dei fedeli della Tradizione, di continuare la loro battaglia  (“Loro hanno le chiese – tuonava S. Atanasio – noi abbiamo la Fede”) e di continuare nella difesa della liturgia di sempre assistendo alla S. Messa presso la Fraternità San Pio X che ha in Firenze – Via Guerrazzi – un suo “Centro Messa” (l’Oratorio Santa Chiara).

 La Tradizione , a Firenze e in Toscana, ha i suoi”padri nobili” in persone come : don Oreste Nuti, Giovanni Papini, Federico Tozzi, Domenico Giuliotti, Attilio Mordini e don Divo Barsotti ed è sempre stata al fianco del proprio vescovo per la Difesa della Dottrina di sempre come quando, negli anni della contestazione sessantottarda, sulle colline del mio Mugello echeggiava il motto – che si rifaceva al “Non serviam” – e che proclamava “L’obbedienza non è più una virtù” mentre don Milani – ora nuovo Santone di questa Chiesa “bergogliana” – aveva aperto la sua cattedra di odio. La Tradizione cattolica fu al fianco del suo vescovo Florit quando le orde della contestazione rossa dell’Isolotto (Don Mazzi) assalirono (non solo verbalmente) la Curia fiorentina al grido di “Florit vattene!” e fu al fianco del suo vescovo, la Tradizione cattolica, quando consegnò nelle mani di S. E. Ermenegildo Florit, di venerata memoria, le migliaia di firme di solidarietà, mentre veniva oltraggiato quel Pastore che, a differenza di quello che succede oggi, sanzionava quei preti infedeli.

La Tradizione cattolica, fattivamente, è stata e rimane dalla parte dei frati francescani dell’Immacolata rimasti fedeli ai Carismi dei padri fondatori (p. Stefano Manelli e p. Gabriele Pellettieri); questi frati (ma tra breve i rivoluzionari romani “cancelleranno” anche il ramo femminile, è solo questione di tempo) sono posti in una sorta di Lager : hanno richiesto di uscire dall’ordine (in oltre duecento) ma non è stato loro concesso; “potrete uscire solo – dicevano i due mozzaorecchi e tagliagole – se avrete una lettera che attesta l’incardinazione del vescovo di una diocesi”….Nonostante le minacce fatte ai vescovi ora queste lettere che attestano l’incardinazione ci sono…ma la Congregazione dei Religiosi, Presieduta dal Cardinale “progressista” Braz de Aviz, apologeta e già sostenitore della guerriglia criminale armata della Teologia della Liberazione, condannata da San Giovanni Paolo II, ha detto no e non ha dato il permesso…allora i francescani dell’Immacolata sono ricorsi al Tribunale della Segnatura Apostolica ma, guarda caso, il Cardinale Leo Burke …è stato “epurato”…

Insomma, voi lo vedete bene: chi parla, chi ribadisce la propria fedeltà alla Dottrina e alla Chiesa di sempre pubblicamente (il Card Burke partecipava anche alla Marcia per la Vita che si tiene a maggio a Roma) viene, giacobinamente, “fatto fuori” dalla Chiesa della Misericordia…

E i frati francescani dell’Immacolata avevano parlato e la loro sorte era stata decisa…a Firenze avevano fatto anche Convegni che “osavano” criticare il Concilio (naturalmente quello ultimo, pastorale) quasi fosse un dogma e hanno pagato…e con loro hanno pagato vescovi, preti e laici che sono rimasti fedeli alla Fede di sempre… ricordate le “epurazioni” fatte dal prete new age Livio Fanzaga a Radio Maria? Ricordate le “epurazioni” di Mario Palmaro, Alessandro Gnocchi e Roberto de Mattei?

Ma nella stessa Firenze pullula ogni tipo di eresia, senza che nessuno intervenga (il Cardinal Betori, meglio di noi, conoscerà la situazione del Seminario dove quest’anno c’è stato un solo seminarista…per fortuna), ma gli uomini fedeli alla Tradizione vengono “deportati”, altri ricevono addirittura una chiesa centrale (una Rettoria) con il potere di “vitae necisque” , al modo dei kapò,su tutti gli altri fedeli della Tradizione….

Cari lettori i casi sono due: o questa “promozione” è la paga del tradimento o c’è qualcosa che non va o che forse a noi sfugge…

Ma la Tradizione, quella che Mons. Brunero Gherardini ha definito “vita e giovinezza della Chiesa”, è sempre viva o, meglio, “sempreverde” e continua: oggi, domani, sempre…

5 commenti su “A Firenze, la Tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, continua – di Pucci Cipriani”

  1. Nel XVI secolo la Chiesa era minacciata dai protestanti eretici e dai mussulmani.
    Si salvò con la Controriforma.
    Ora gli eretici protestanti e i mussulmani se la ridono.
    Dentro la Chiesa qualcuno è riuscito ad arrivare dove loro, scannando milioni di cristiani, non erano mai arrivati.

  2. Certo, leggere ciò che sta accadendo alla Chiesa procura dispiacere, ma non dovremmo meravigliarci più di tanto, La Salette, Fatima, Akytà. Garabandal (anche se ancora non riconosciuta) hanno tutte un filo conduttore, hanno tutte lo stesso messaggio della nostra Madre Celeste, la Chiesa sarà devastata, purificata, Paolo VI ebbe a dire che il “fumo di satana è entrato nel Vaticano”, ora non è più un fumo, bensì è un incendio.

    Teniamoci stretti alla Sacra Tradizione, ai dogmi di fede,alla Santa Messa di Sempre(dove è possibile assistere), mettiamoci per cosi dire le cinture di sicurezza, perché il peggio sta per arrivare

  3. Caro Pucci, lei ci dà forza e speranza. Spero di incontrarla di nuovo a metà ottobre per il convegno della Fraternità, a Rimini.

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