A BOLLENE (FRANCIA) UNA SINDACHESSA CONTRARIA ALLE SCHIFEZZE LEGALIZZATE RIFIUTA LA CELEBRAZIONE DEL COSIDDETTO “MATRIMONIO” TRA OMOSESSUALI

di Andrea Moretti

 

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la signora Marie-Claude Bompard, sindachessa di Bollène

 

ADERIAMO ALL’APPELLO PER FERMARE LA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA

 

Purtroppo Bollène non è uno Stato sovrano, ma solo un comune del Sud della Francia. Quindi, se per ora è meglio tenere pronta la valigia per trasferirsi in Russia, Stato sovrano dove il buonsenso e la decenza non sono stati ancora dichiarati fuorilegge, tuttavia merita attenzione e lode la signora Marie-Claude Bompard, sindachessa di Bollène, che si è rifiutata di celebrare un “matrimonio” tra due donne. Leggiamo la notizia su Ansa, Corriere della Sera e su molti altri organi di informazione.

Non solo. La sindachessa, dimostrando di avere la schiena dritta (e speriamo che molti suoi colleghi uomini prendano esempio da lei), non ha nemmeno voluto delegare un suo rappresentante per la grottesca e oscena “celebrazione”. Perché? Perché sarebbe stato comunque un modo per aggirare l’ostacolo, mentre la sua opposizione alla legge è netta, chiara e senza scappatoie.

Certo, possiamo dire che il gesto isolato di un amministratore locale non può cambiare una legge dello Stato. Però la Storia ci insegna che proprio i pochi coraggiosi possono, con la forza del loro esempio, trascinare la massa dei tiepidi e cambiare il corso della Storia. La Francia si è già avviata sulla strada della fogna in cui anche l’Italia rischia di infilarsi a breve. Ma c’è chi, e sia ringraziato il Cielo, è ancora in grado di sentire i nauseabondi odori della fogna, di chiudere il tombino e dire: “Io laggiù non vado a immergermi”.

La sindachessa Bompard probabilmente subirà delle sanzioni, che non potranno che venire a sua maggior gloria. A questa donna coraggiosa, chiara, leale verso la realtà e verso il Creatore, dobbiamo dire il nostro grazie. È un esempio per quanti sono tentati di rassegnarsi ora a non lottare, e per quanti si rassegneranno subito se in un domani dovesse anche da noi passare la legittimazione dello schifo e della pazzia.

Cattolici dialoganti, politici arruffoni, pastori muti, vigliacchetti a novanta gradi, estimatori delle “diversità”, ora avete un buon esempio in carne e ossa: la signora Marie-Claude Bompard, sindachessa di Bollène.

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