Abbagli e sconfitte di una scuola alla deriva

Sabato e domenica scorsi si è svolto a Montesilvano il convegno annuale di A/simmetrie: «Euro, mercati, democrazia…».
Questa edizione era dedicata al tema del «Conformismo». Su invito del senatore Alberto Bagnai, Elisabetta Frezza ha parlato di istruzione, che con il conformismo ha in effetti molto a che fare. Ecco la sua relazione.

5 commenti su “Abbagli e sconfitte di una scuola alla deriva”

  1. Gentilissimi tutti, ho seguito con estremo interesse l’intervento della dottoressa Elisabetta Frezza, ne ho condiviso profondamente tutti i contenuti e vorrei ringraziarla di cuore per aver dato voce vibrante, competente e veritiera a tanti nostri pensieri Stiamo assistendo allo spegnimento dell’ intelligenza umana, intesa proprio nel suo significato letterale di intelligere intus, guardare e capire dentro le cose. La scuola sta vivendo il suo ultimo stadio di malata terminale e tra poco sparirà risucchiata nelle maglie della rete digitale. La rivoluzione in atto sta forzando un cambiamento epocale che modificherà definitivamente le menti delle persone, soprattutto quelle in via di formazione. Insegno lettere da quasi quarant’anni e questo è il mio ultimo anno di lavoro. Iniziai negli anni ottanta e vissi l’esperienza di una scuola ancora viva, ancora in grado di preparare i giovani all’ingresso in società con un bagaglio di conoscenze sufficienti per affrontare i marosi della vita. I nostri studenti erano i migliori quando si iscrivevano nelle università straniere. La conoscenza del greco e del latino li connotava e ne metteva in luce prontezza logica e visione ampia e onnicomprensiva. E le carenze nella lingua venivano colmate dopo un breve soggiorno nel paese ospitante. Insegnare era un piacere. Ma con il passare degli anni si percepiva un graduale, ma inesorabile deterioramento. Un male oscuro erodeva le fondamenta della scuola fino a renderla un edificio pericolante. Mancava solo il colpo finale per la sua demolizione. Ci siamo dunque: la scuola è già crollata. Sto fornendo il mio ultimo tributo, fedele al mio compito di educare, insegnare, formare. Lavoro più che posso in presenza, non ho paura dei quaderni e dei fogli “infetti”, e fino al mio ultimo giorno di servizio utilizzerò i libri. Esco da un cumulo di macerie, ma mi salvo. Non assisterò alla vaporizzazione definitiva della scuola, al ritiro autistico di alunni e docenti in mondi isolati e non reali, di ripetizioni meccanicistiche che sostituiranno le scoperte intellettuali. Non vedrò lo spegnimento degli sguardi: il sorriso è già stato rubato.
    Grazie. Attilia Brusini

  2. Gentile Dottoressa,
    La ringrazio di cuore per il magistrale intervento, di cui condivido ogni virgola.
    Prof. Andrea Russo
    Insegnante di Religione Cattolica

  3. L’applauso finale, strameritato, non è dei soli presenti al convegno. E’ quello di tutti coloro che, ascoltando, hanno provato un immenso senso di liberazione. Grazie.

  4. Intervento impeccabile. Grazie dott.ssa Frezza. Ma noi giovani genitori ci sentiamo sconfortati, la virtù della Speranza in me, purtroppo, vacilla. Tra una settimana, con cesareo programmato, se Dio vuole metterò al mondo il terzo e il quarto figlio e quotidianamente mi domando in che mondo dovranno vivere i miei ometti… che Dio aiuti tutti noi!!!

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