Amici o martiri dell’islam – di Piero Vassallo

di Piero Vassallo

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zzzzmujaheedinL’esplosione del fanatismo islamico, latente sotto le dittature militari, è stata infelicemente causata da un maldestro intervento dei liberatori americani,  i quali, durante il decennio 1979-1989, approvarono e armarono la rivolta dei mujaidin afgani contro i russi [1].

Al fine di estenuare e abbattere il tramontante impero sovietico, la proverbiale stupidità e la furente bramosia dei politicanti americani armarono e gratificarono, sotto lo scroscio di applausi assordanti e il frastuono di incendiari articoli di giornale, l’insorgenza islamica contro gli infedeli.

Al fine di mettere in ginocchio il potere sovietico, già sulla via della senescenza, gli illuminati strateghi e gli ondivaghi maramaldi a stelle e strisce adularono, eccitarono, finanziarono e armarono il rovente furore degli islamici afgani.

Le armi americane, generosamente donate ai partigiani afgani, crepitarono e fecero strage degli occupanti russi, seminando, nel pensiero della Casa bianca, la convinzione che la guerra degli islamici fosse simile o assimilabile alle insorgenze popolari antisovietiche, attuate dai cattolici polacchi, lituani e ungheresi. (Insorgenze schiacciate dai carri sovietici nonostante l’urlo del parolaio sdegno, vibrante nelle colonne dei giornali americani.)

Accecati dai pregiudizi intorno alla superiorità del pensiero atlantico ed eccitati dal demone  della democrazia ad ogni costo, gli strateghi di Washington diedero, senza accorgimento  e riflessione, un formidabile impulso all’islamismo. Di qui l’insorgenza del mistico furore che si rovescia  sull’occidente debilitato e castrato dal buonismo di stampo hollywoodiano.

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Tramontato il colonialismo, la pioggia cosmopolita cominciò a cadere, in figura di immigrati, sui paesi europei, severamente ammaestrati e repressi dalla ferula americana.

Il sofisma atlantico, che anima la politica immigrazionista, contempla la possibilità di attuare una pacifica e felice miscela o convivenza di religioni e culture reciprocamente refrattarie e tendenzialmente conflittuali.

Il modello della nuova società è l’America felice, nazione liberale in cui l’immaginaria integrazione di popoli fedeli a religioni e/o a culture tra loro incompatibili, ha elevato un edificio di belle/squillanti parole, che nei fatti produce città  antitetiche (squallidi ghetti e profumate città-giardino) a valle di colossali differenze economiche. In ultima analisi, malesseri, invidie e rancori dei gruppi respinti al margine dai corpi sociali prosperi e dai corpi di polizia.

I volenterosi programmi ecumenici in onda nelle reti televisive europee, infatti, non riescono a nascondere le infelici convivenze di americani altolocati e americani striscianti.

L’avventizio torrente degli europei che si scoprono marginalizzati nella loro analoga società affluisce nelle acque colleriche dell’immigrazione islamica, chiusa nel proprio risentito margine ma disposta ad accogliere gli aborigeni reietti e stralunati.

La grottesca  verità islamica, delirante/fumante e perciò fascinosa agli occhi del disagio sociale e mentale, conquista gli europei, che cercano un antidoto all’ozio e alla depressione nella romanzesca e infausta avventura in terra islamica.

zzzdnnslmchIntanto ragazze convertite all’islam ma prive dei conforti della cultura e della venustà, nascondono, sotto squallidi cappucci, il risentimento contro la natura, nel loro fumoso concetto e nel loro tormentato specchio, avara e maligna.

Un tempo non lontano le c. d. bruttine accettavano senza inveire contro il cielo, la loro condizione e normalmente trovano amatori indulgenti e principi incolori.

L’etichetta islamica e l’odore dello gnosticismo originario/soggiacente hanno stravolto la loro labile intelligenza, chiudendola in un grottesco e avvilente cappuccio.

Nel vuoto che l’allegria neo illuminista ha scavato nel cuore debole della cristianità post-conciliare  irrompe la suggestione islamica, droga per i mistici educati dai teologici fumetti in arrivo dall’Argentina.

L’Occidente naviga tra il mare inquinato dalla pedo-pornografia, squillante negli spartiti del disordine instaurato dall’uomo del nulla e nei poemi arroventati dalla superstizione libertina.

In mezzo ai due fomiti della porcheria, traccheggia l’indecisione dei teologi progressisti, al potere nella Chiesa alterata dal Concilio per antonomasia.

La sciarada modernizzante è snocciolata dal clero buonista al fine di stordire e/o di indirizzare i fedeli alle ammucchiate ecumeniche suggerite dalla teologia conciliare…

La Chiesa cattolica sopravvive tuttavia nella fede dei pastori marginalizzati perché refrattari alla suggestione neo-modernista e nella resistenza dei fedeli irriducibili alla banalità galoppante e squillante nella desolata  chiacchiera dei nuovi teologi e dei vescovi conformisti.

Un’ottava più in alto della musichetta conciliare, i fedeli possono udire il canto dei martiri, i quali, alzati dalla croce oltre il debole fruscio della teologia novista, incontrano la gloriosa eternità.

Nel sangue dei martiri dimenticati e quasi censurati dalla teologia sedicente ecumenica corre l’intatta fede. Il rimanente è fruscio di pensieri deboli e futili.

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[1] Negli anni Sessanta, antefatto e preambolo del delirio in Afganistan fu il sostegno morale, prestato dagli americani agli insorgenti algerini, in guerra contro i colonizzatori francesi.

10 commenti su “Amici o martiri dell’islam – di Piero Vassallo”

  1. Null’altro da aggiungere, se non ribadire che certe povere menti, le quali da cattoliche abiurano in favore di una credenza anticristica e dunque inumana, sono vittiime della loro superbia. Gravissimo peccato che rende ciechi e come tali finiranno per far compagnia al capo dei superbi satana, l’inventore di TUTTE le eresie e di TUTTE le credenze al di fuori della Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e Romana. Non è un caso che le stesse non smettano un nanosecondo per colpire non solo la Chiesa, come istituzione divina, ma tutto ciò che Essa rappresenta in Storia, Cultura e Arte. Il laicismo è una setta anticristica dal volto “moderno” creata dagli illuminati massonici che ha il compito di portare avanti il progetto di genocidio culturale dell’Europa culla del Cristianesimo e i risultati sono evidenti. Vi preghiamo o Gloriosissimo S. Giuseppe, di assisterci propizio dal Cielo in questa lotta col potere delle tenebre. Così sia.

  2. Carissimo Piero Vassallo, sono certa che “la Chiesa Cattolica sopravvive nella
    fede dei pastori marginalizzati e nella resistenza dei fedeli irriducibili…”, ma temo
    sempre di più, come già vi ho scritto, che siamo troppo silenziosi, troppo nascosti,
    cioè possiamo sembrare passivi…. O forse lo siamo?
    O forse sono troppo pessimista?
    A me piacerebbe fare un po’ di rumore, di confusione….

    1. Si, cara Paola, sarebbe bello, magari imitando quello che facevano, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, quelli della cd contestazione generale (se li ricorda? io si, molto bene, data la mia età). Ma forse il nemico non aspetta altro che questo per liquidarci definitivamente. I contestatori di allora (laici ma anche religiosi, questi ultimi sono quelli della nouvelle théologie, rabilitati da Roncalli e chiamati al CV II a ribaltre la dottrina e ad affossare la Chiesa preconciliare), infatti, sono i dittatori di oggi, i vari Bergolio, Kasper, Braz de Aviz, ecc; adesso non è più concesso dissentire: vedansi i poveri FF I, i bravi Gnocchi e Palmaro (RIP), Danilo Quinto, ecc. Penso sia meglio un periodo (breve? speriamo) di catacombe, in attesa che arrivi un nuovo Costantino che sbaragli gli apostati e i massoni (laici e religiosi). Non ci resta che pregare intensamente, specialmente il S. Rosario quotidiano, consacrandoci al Cuore Immacolato di Maria SS.ma.

    2. Cara Paola, per quanto rumore possiamo fare, sarebbe come un lieve fruscio in mezzo a un uragano. Dunque? Non ci resta che ricorrere all’unica arma che abbiamo: la preghiera umile e devota e l’affidamento totale nelle mani di Dio e della Madonna. Facciamo così la nostra piccola parte, come quel colibrì che gettando acqua goccia a goccia sopra l’incendio rispose a chi lo derideva: “Faccio la mia parte!” Così facendo daremo più spazio al Signore per attuare i suoi progetti che sono ben più alti dei nostri ragionamenti e delle nostre domande. Tutto sa e può la Provvidenza.

  3. Cara Paola B. per far rumore occorrono soldi, molti soldi. E le sovvenzioni dalla pubblicità- Pensi al costo enorme di un quotidiano quantunque modesto. Deotto e i suoi collaboratori (fra quali il sottoscritto) fanno (facciamo) il possibile, un fruscio, siamo vox clamantis in deserto… Ha ragione Tonietta: la nostra principale arma è la preghiera. Cordiali saluti, p. v.

    1. Grazie per i vostri commenti, carissimi!
      Avete ragione, la soluzione è la preghiera e l’affidamento
      completo alla Celeste Famiglia.
      Però, contrariamente a quanto avevo scritto, mi sento di
      ammettere che anche i “fruscii” che umanamente sono
      molto silenziosi possono essere fragorosi ai LORO orecchi!!
      GRAZIE ANCORA!!!!

  4. Se si guarda, oggi, il film “Rambo 3”, non si può non restare sbalorditi dall’ingenuità americana di allora: il protagonista prende a benvolere un giovane talebano e il film si conclude con la dedica “All’eroico popolo afghano”. Penso che questo esempio la dica lunga sulla lungimiranza degli strateghi… Gli antichi Romani, invece, sapevano scegliere bene i loro alleati fra i popoli sottomessi, fondando l’accordo sulla “fides”.

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