Domani, venerdì 27 settembre è indetto il terzo “Global Strike For Future”, nell’ambito della settimana dedicata alla sensibilizzazione della popolazione mondiale sul tema dei cambiamenti climatici. L’«onorevole ministro» Fioramonti, scrutata la sfera di cristallo sulla scrivania di Viale Trastevere, prevede un’«ampia adesione degli studenti italiani alle iniziative locali» mattutine (fossero state pomeridiane, forse, la sfera avrebbe restituito altro responso, ma fatalità vuole che accadano tutte simultaneamente e giusto durante l’orario scolastico). Di conseguenza, l’«onorevole ministro» auspica che i dirigenti applichino un regime speciale per la disciplina delle assenze – una sorta di favor manifestationis, o favor gretinorum, insomma – «stante il valore civico che la partecipazione riveste».

Che dire? Trattasi, letteralmente, di un caso di scuola in cui la realtà supera la fantasia e non resta granché da commentare. Sta di fatto, tuttavia, che la mattina di venerdì 27 settembre milioni di scolari e il doppio di genitori si troveranno di fronte a una scelta inedita nella storia della scuola italiana e mondiale: obbedire al ministro che invita a scioperare e vivere felici e contenti, oppure provare a fare i crumiri a proprio rischio e pericolo. C’è una terza possibilità: restarsene chiusi in casa fingendosi malati.

Chi opterà per la prima alternativa, quella pronosticata dagli aruspici ministeriali come grandemente maggioritaria, si sentirà in dovere di farlo sapere al resto del mondo, che approverà. Chi opterà per l’ultima osserverà un religioso, pudico silenzio. Andranno comunque sul sicuro, gli uni e gli altri, perché non disturberanno nessuno, né il manovratore né le maestranze in disservizio. Chi oserà la seconda si metterà invece in un bel pasticcio e dovrà essere pronto a incassarne le conseguenze, quali che siano.

Noi di Ricognizioni, che amiamo il rischio, siamo per la terza via. Ma abbiamo pensato di farlo sapere in anticipo, con lettera protocollata, che trovate qui sotto. Se a qualcuno dei nostri lettori venissero altre idee da suggerire alle povere vittime di questo manicomio a cielo aperto che è diventata la scuola italiana, saremo felici di accoglierle e divulgarle.

Egregio signor Preside,
di fronte allo zelo con cui l’Istituzione, a partire dai suoi vertici, incoraggia gli studenti ad assentarsi da scuola, Le comunico che non intendo rinunciare al diritto a che i miei figli siano istruiti nelle materie prestabilite, prerogativa che per gli studenti si identifica col molto rivendicato “diritto allo studio” e che, per la scuola, corrisponde al dovere di provvedere all’istruzione prevista.
Non vedo infatti il motivo per cui le materie di studio possano essere arbitrariamente sostituite con attività ricreative in omaggio a ideologie estemporanee dettate da poteri incontrollati e incontrollabili per il proprio utile particolare. Ritengo in particolare che non spetti alla scuola alimentare un fenomeno creato e pilotato a tavolino da una ormai ben nota regia sovranazionale per manipolare le coscienze più deboli: un fenomeno cavalcato con incredibile cinismo da quanti avrebbero la responsabilità, piuttosto, di offrire criteri fondamentali di giudizio e spunti di autentica riflessione su questioni complesse di interesse generale. L’improvvisa epifania sulla scena globale di una ragazzina autistica paladina dei magnati della terra e portata a spasso per il mondo negli yacht principeschi dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, come ci troviamo di fronte a un grossolano prodotto mediatico votato a strumentalizzare le nuove generazioni per il profitto di pochi (rectius, di pochissimi).
Se queste stesse generazioni, invece di essere incitate ad aderire al monopensiero obbligatorio, venissero istruite adeguatamente, forse risulterebbero meno esposte alla prepotenza di una propaganda che punta a renderle una massa amorfa di obbedienti eterodiretti.
Intendo quindi sottrarre i miei figli a questa “farsa” (com’è definita non da me, ma da fior fiore di scienziati di tutto il mondo), tanto più grave in quanto promossa e avallata dall’Istituzione che dovrebbe provvedere alla loro formazione culturale. Tale formazione non si compie al ritmo di slogan tribali, ma richiede ben altro tipo di impegno e di applicazione.
Certa della Sua comprensione, Le invio distinti saluti,
Elisabetta Frezza

14 commenti su “Anche se tutti gretini, noi no”

  1. Il problema non è Greta, evidentemente. La povera ragazzetta ha tutte le ragioni per essere preoccupata per il clima della Terra. Il problema è questo Sistema che la sfrutta ignobilmente. Come sono possibili tutti questi articoli sulla prima pagina dei giornali, questi lunghi reportages dei telegiornali? E’ ovvio che Greta è “pompata” a dovere. Ogni sua comparsata, che sia sui giornali o alla televisione, è accompagnata da una puzza di manipolazione da mozzare il fiato.

  2. IL MINISTRO DICE AI BAMBINI: FATECI FARE QUELLO CHE NOI VOGLIAMO FARE, MA MAGARI VOSTRI GENITORI NON TUTTI SRAGIONANO COME NOI…… SIAMO ALL’ABISSO

  3. IL CAMERATA PROFESSORE

    Sarà una strana combinazione ma per domani alcuni sindacati fra cui la CGIL e i Cobas hanno indetto uno sciopero di tutto il personale docente e non docente (ovviamente chi vuole è libero di non aderire) per cui non solo gli studenti sciopereranno ma anche i docenti più sinistri…..sempre per il clima? Almeno a loro saranno tolti un centinaio di euro dallo stipendio lordo.

    1. Non è una strana combinazione, fa parte del “piano educativo”, chiesto da papa Francesco, di cui il sindacato (CGIL)- soprattutto il comparto scuola – si è fatto garante della sua applicazione in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il Regime chiama e la CGIL risponde.

  4. Quando, in uno dei tanti blog pro pensiero unico di Facebook, ho lanciato la frase: “Greta è solo una ragazzina viziata” sono stata fatta bersaglio di risposte tipo: “dici idiozie”, “sei una vecchia arrogante”, “parli ma sei ignorante di politica, economia, climatologia”….ecc…
    Quando tante persone adulte, ministri compresi, liquefano quel che rimane del loro cervello e si immergono totalmente e ciecamente nel gretinismo assoluto, perdendo totalmente ogni minima capacità di ragionare, solo un articolo di Elisabetta Frezza può risollevare il morale!
    Grazie di cuore.

  5. Cesaremaria Glori

    La natura è sempre stata interprete privilegiata del volere divino ma l’umanità frastornata dai falsi sapienti invece di guardare al vero fa come lo stolto che invece di mirare al sole si fissa sul dito che lo indica.

  6. jb Mirabile-caruso

    E. Frezza: “Se queste stesse generazioni, invece di essere incitate ad aderire
    ………………….al monopensiero obbligatorio, venissero istruite adeguatamente,
    ………………….forse risulterebbero meno esposte alla prepotenza di una
    ………………….propaganda che punta a renderle una massa amorfa di obbedienti
    ………………….eterodiretti”.

    La Sua ipotetica riflessione, gentile dr.ssa Frezza, è fin troppo evidente essere al di sopra di ogni possibile oppugnabilità. E tuttavia rimane la sua ipoteticità a renderla espugnabile: siamo noi certi abbastanza, infatti, che questi ‘cattedrati’ a cui Lei rivolge la Sua riflessione siano oggettivamente capaci di usare rigorosamente la Ragione onde pervenire alla Verità? O forse sarebbe più opportuno porre la domanda in quest’altra maniera: sono costoro oggettivamente capaci di lucidamente distinguere se la loro mente viaggia dritta e libera verso la Verità, o se essa, invece, fallisce l’obiettivo impregnata, come gravemente si ritrova, dall’ideologia?

    Dall’alto della mia vecchiaia – dico ‘alto’ per la sola ragione che ho avuto la possibilità di osservare la mia mente molto più a lungo di moltissimi altri meno vecchi – mi rendo conto che la mente Umana, nel corso della Storia posteriore alla cacciata dei nostri Antenati dall’Eden, NON è stata mai fatta oggetto di recupero dai danni subiti dal cosiddetto Peccato Originale. “Panem et circense” sta ad indicare, appunto, la condizione mentale Umana delle masse letteralmente incapaci non solo di “ragionare” e, quindi, di agganciare la Verità, ma anche mentalmente ciechi abbastanza da confondere ‘ragionare’ con ‘tifare’ e viceversa!

    Che è esattamente ciò che la grande maggioranza dei nostri cattedrati fa: TIFARE credendo di RAGIONARE! Grazie per la Sua cortese attenzione accordatami.

  7. Completamente d’accordo con l’articolo. Riflettiamo: come chiunque abbia un minimo di esperienza politica , sa quanto è complicato organizzare una manifestazione. Allora, una serie di domande:
    1) chi ha organizzato, coordinato, diretto queste manifestazioni nel mondo? Nello stesso giorno, con gli stessi slogan?
    2) rimaniamo in Italia: chi ha pagato i pullman, i treni, forse anche gli aerei per i “gretini”? Che non ci prendano in giro, dicendo che sono “autofinanziati”.
    3) chi ha pagato le coreografie, gli striscioni (uno striscione stampato può costare qualche centinaio di euro), chi ad esempio, il “mondo” di cartapesta bruciato in Piazza del Duomo a Milano (valore: qualche migliaio di euro)?
    4) chi ha pagato l’organizzazione “amministrativa” degli eventi: chi i comunicati stampa, la relazione con i media, le richieste di autorizzazione alla Questura?
    5) quali forze hanno la possibilità di organizzare in contemporanea centinaia di manifestazioni nel mondo, con gli stessi slogan? In parte, per l’Italia, le risposte ci sono: l’Unione degli Studenti, dipendente dal PD, le organizzazioni ecologiste come la Lega Ambiente, spesso pagate dallo Stato, cioè da noi, nonché le lobby mondialiste, antinataliste, malthusiane, che invocano l’abortismo e il denatalismo in odio all’uomo e al creato.
    Solo qualche settimana prima dell’esibizione gretina, 500 scienziati al mondo, con un documento comune, hanno coraggiosamente messo in dubbio l’ipotesi, così come formulata dall’ecologismo terrorista, di un riscaldamento globale, soprattutto se attribuito a una causa antropica.
    Cosa ci rimane per valutare e giudicare questo fenomeno falsificante e falsario? Guardate il viso di Greta durante il suo fazioso, cattivo, bugiardo intervento all’ONU, guardate il suo viso deformato dall’odio, dalla rabbia, dalla malvagità. Avremo l’immagine della falsificazione ecologista.
    Silente

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