Attualità di Sant’Atanasio  –  di Corrado Gnerre

Ario… raccoglieva grande consenso per la sua grande preparazione biblica e teologica. Era insomma come tanti teologi che oggi vanno per la maggiore nei dibattiti, nelle prime pagine dei quotidiani e nei talk-show televisivi. Atanasio però sapeva quanto qui stesse l’insidia del demonio…

di Corrado Gnerre

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zzatnsAgli amici de Il Giudizio cattolico voglio offrire la storia di un grande e famoso santo che però non viene solitamente ricordato nella sua completezza. Si tratta di sant’Atanasio (295-373), colui che difese il mistero dell’Incarnazione dalle minacce dell’Arianesimo, l’eresia che negava la divinità di Cristo.

Ma –dicevo- si tratta di un santo grande, anche famoso, ma di cui non si sa completamente tutto. Ed è proprio ciò che solitamente non si ricorda che rende questo santo molto attuale.

L’epoca in cui visse sant’Atanasio fu di grande crisi della ortodossia, cioè della dottrina autentica. Siamo intorno al 360. In quel periodo (così come oggi) la verità cattolica rischiava di scomparire. Celebre è la frase di San Girolamo che descriveva quei tempi: “E il mondo, sgomento, si ritrovò ariano.”

In tale contesto, sant’Atanasio non si piegò. Egli era un giovane vescovo di Alessandria d’Egitto. Rimase talmente solo a difendere la purezza della dottrina che per quasi mezzo secolo la sopravvivenza della fede autentica in Gesù Cristo si trasformò in una diatriba tra chi era per e chi non per Atanasio.

Qualche cenno biografico. Egli nacque ad Alessandria nel 295. Nel 325 presenziò al celebre Concilio di Nicea, in qualità di diacono di Alessandro ch’era vescovo di Alessandria. Concilio famoso quello di Nicea perché fu lì che venne solennemente proclamato la fede nella divinità di Cristo in quanto consustanziale al Padre. E’ lì che fu stabilita la definizione per intendere l’uguaglianza del Figlio con il Padre: homoosius, che vuol dire “della stessa sostanza”. Attenzione a questa definizione (homoosius) perché questa sarà la sostanza del contendere.

Torniamo alla vita di sant’Atanasio. Il 17 aprile del 328 morì il vescovo Alessandro e il popolo di Alessandria d’Egitto chiese a gran voce Atanasio come vescovo. Fu vescovo per ben 46 anni, ma furono 46 anni durissimi, 46 anni di lotta contro l’eresia ariana e contro gli ariani. Questi ovviamente rifiutavano proprio ciò che il Concilio di Nicea aveva detto di Gesù, il termine homoosius, che, come ho già ricordato, vuol dire: della stessa sostanza del Padre.

Il comportamento degli ariani di quel tempo è indicativo per capire quanto le vicende che toccarono a sant’Atanasio siano straordinariamente attuali. Sant’Ilario di Poiters (315-367) racconta che gli ariani ebbero sempre la scaltrezza di rifiutare ogni scontro dogmatico in merito alla questione della natura di Gesù perché sapevano che le loro tesi non potevano essere fondate sulla Tradizione né sul Magistero definito. Si limitavano a fare ciò che solitamente fa chi non sa controbattere in una discussione: invece di rispondere sugli argomenti, calunnia. La discussione dottrinale veniva spesso trasformata in conflitto su questioni personali. Il povero sant’Atanasio fu accusato delle più grandi nefandezze: di aver imbrogliato, di aver violentato una donna, di aver ucciso, di minare all’unicità della Chiesa. Una tecnica che non passa mai di moda. D’altronde il demonio è sempre lo stesso e ha sempre la stessa monotona fantasia.

Gli ariani però non si limitarono a questo. Operarono anche con grande astuzia. Prima di tutto cercarono di occupare quante più sedi episcopali e poi lanciarono quello che successivamente è stato definito come semiarianesimo. Altra tecnica tipica delle eresie: una volta condannate, riemergono proponendo un compromesso tra la verità e l’errore. Gli ariani propagandarono la necessità di sostituire il termine stabilito dal Concilio di Nicea, homoousion, con il termine homoiousion. Differenza di una sola lettera, minimale, ma che cambiava tutto. Infatti, il primo termine (homoousion) significa “della stessa sostanza”, il secondo termine (homoiousion) significa “simile in essenza”. Traducendo si capisce quanto la differenza non sia di poco conto.

Mentre molti vescovi si lasciarono convincere da questo compromesso terminologico, che era cedimento sulla dottrina, sant’Atanasio tenne fermo, resistette come un leone. Subì l’esilio per ben cinque volte, ma non cedette. E –come si suol dire- non era tipo che la mandasse a dire né che parlasse alle spalle. Si sentiva il dovere di difendere le anime per cui non lesinò un linguaggio polemico per mostrare a tutti quanto fossero in errore e quanto fossero pericolosi i semiariani, che invece agli occhi di molti sembravano innocui. Se la prendeva anche con chi voleva accettare il compromesso dottrinale. Sentite cosa diceva a riguardo: “Volete essere figli della luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo. Dovreste credere alla penitenza, ma voi credete alla felicità dei tempi nuovi. Dovreste parlare della Grazia, ma voi preferite parlare del progresso umano. Dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità. Portare il nome di Cristo, ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Pilato. Siete la grande corruzione, perché state nel mezzo. Volete stare nel mezzo tra la luce e il mondo. Siete maestri del compromesso e marciate col mondo. Io vi dico: fareste meglio ad andarvene col mondo ed abbandonare il Maestro, il cui regno non è di questo mondo.”

Nel 335 a Tiro, in Palestina, fu convocato un sinodo per dirimere la controversia e dunque per decidere quale atteggiamento avere nei confronti di ciò che affermava sant’Atanasio. Il concilio definì il Vescovo di Alessandria con questi termini: “arrogante”, “superbo” e “uomo che vuole la discordia”. Il papa Giulio I (?-352) cercò di difenderlo, ma poi di lì a non molto morì e il povero sant’Atanasio fu nuovamente attaccato.

Intanto anche il potere politico si accaniva contro di lui: l’imperatore Costanzo l’odiava. Fu convocato un concilio ad Arles e qui si costrinsero i vescovi a sottoscrivere una condanna di sant’Atanasio. Chi si opponeva difendendolo veniva mandato in esilio, fu il caso di Paolino di Treviri. Stessa sorte toccò anche al papa legittimo Liberio (?-366), che venne sostituito da un antipapa, Felice.

Fu allora che accadde ciò che viene ricordato come “caduta” di un papa. Liberio, per ottenere il potere e tornare a Roma come papa legittimo, decise anch’egli di accettare l’ambigua definizione semiariana, eppure fino ad allora si era distinto per una convinta definizione dell’homoosius del Concilio di Nicea.

Altri concili segnarono il trionfo dell’eresia: quelli non ecumenici di Rimini e di Seleucia, siamo nel 359. Ma era prevedibile che per come era stato trattato sant’Atanasio e soprattutto per come era stata rinnegata la vera fede il castigo fosse alle porte. All’imperatore Costanzo, morto nel 360, successe Giuliano detto “l’apostata” (330-363), che arrivò a ripudiare il battesimo cercando di restaurare il paganesimo.

Non passò molto tempo e il nuovo imperatore Valente, così come il nuovo papa Damaso, capirono che sant’Atanasio aveva ragione e lo riabilitarono. L’intrepido difensore della fede cattolica morì il 2 maggio del 373.

Ancora due cose vanno messe in rilievo. La prima: ai tempi di sant’Atanasio a difendere la fede ci fu solo lui e una piccola comunità, i vescovi dell’Egitto e della Libia. Solo loro seppero mantenere accesa la luce della fede. La seconda: è significativo che colui che combatté da solo contro l’eresia ariana, non fu mai un teologo. La sua grande sapienza teologica, più che dagli studi, gli venne dall’incontro con i suoi maestri cristiani che testimoniarono il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano; e soprattutto dall’incontro con il grande sant’Antonio. Ario, invece, raccoglieva grande consenso per la sua grande preparazione biblica e teologica. Era insomma come tanti teologi che oggi vanno per la maggiore nei dibattiti, nelle prime pagine dei quotidiani e nei talk-show televisivi. Atanasio però sapeva quanto qui stesse l’insidia del demonio. Nella sua celebre Vita di Antonio egli riporta un insegnamento del suo grande maestro: “(…) i demoni sono astuti e pronti a ricorrere ad ogni inganno e ad assumere altre sembianze. Spesso fingono di cantare i salmi senza farsi vedere e citano le parole della Scritture. (…). A volte assumono sembianze di monaci, fingono di parlare come uomini di fede per trarci in inganno mediante un aspetto simile al nostro e poi trascinano dove vogliono le vittime dei loro inganni.”

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fonte: Il Giudizio Cattolico

9 commenti su “Attualità di Sant’Atanasio  –  di Corrado Gnerre”

  1. Andrea Mondinelli

    Caro prof. Gnerre,
    è storicamente accertata la caduta di papa Liberio? Sono ignorante in materia ed ho trovato pareri discordanti nel merito.
    Cordiali saluti

  2. Articolo eccellente: si stà ripetendo la stessa storia ma in forma molto più grave (i modernisti sono molto più eretici degli ariani e dei semiariani, il modernismo è un sovrainsieme ereticale dell’arianesimo). Anche allora chi difendeva la Fede fu accusato di “minare all’unicità della Chiesa” e la maggior parte dei cattolici, comprsi molti vescovi e addirittura il Papa, scesero ad un eretico COMPROMESSO.
    Cedettero all’eresia anche un Sinodo e 3 Concilii (sarebbe meglio chiamarli conciliaboli), Sant’Atanasio fu esiliato 5 volte e scomunicato 2 volte, ma fu tutto inutile: quel grande Santo sapeva che la Dottrina Cattolica è di origine Divina ed è quindi irreformabile: non esiste niente (Papi, Concilii e Sinodi compresi) che possano cambiarla; alla fine vinse lui ma si corse un rischio enorme: il Papa e la maggior parte della Chiesa Docente rischiarono di scismare dalla Chiesa Cattolica, che sarebbe sopravissuta soltanto in Atanasio e nei pochi Cattolici rimasti nella vera Fede!
    Ora si corre lo stesso rischio con il prossimo Sinodo (profanazione volontaria del Santissimo Corpo di Cristo (e quindi negazione implicita della Presenza Reale), apertura all’adulterio e quindi ai rapporti prematrimoniali, apertura alla sodomia e apertura alla contraccezione (devo ricordare che la contraccezione abortiva ne uccide 10 volte di più dell’aborto chirurgico, 500 milioni vs 50 milioni ogni anno), con conseguente abolizione sub-totale di QUINTO, SESTO e NONO Comandamento e gravissimo affronto a 3 Sacramenti (Matrimonio, Comunione e Confessione)).
    Naturalmente i modernisti hanno puntato più in alto che potevano, in modo da raggiungere un bel COMPROMESSO: apertura solo su uno o due di quei temi, così loro saranno felici e molti tradizionalisti e conservatori che si aspettavano il peggio tireranno un (amaro) sospiro di sollievo; ma non andrà così: quei temi sono parte integrante del Deposito Della Fede (=Rivelazione trasmessa dagli apostoli), qualunque personaggio della Gerarchia osi toccarli scismerà dalla Chiesa di Cristo che è appunto Una, Santa, Cattolica e APOSTOLICA (non saremo noi fedeli alla dottrina di sempre (il Piccolo Gregge residuo) a scismare, ma chi proverà a cambiarla (l’unità è possibile solo nella Verità e ogni vero Cattolico sa bene che una Chiesa che dovesse perdere l’apostolicità non sarà più la Chiesa di Cristo)).
    Intanto ci sono già siti, radio e personaggi medernisti che ci “bombardano” quotidianamente con tutti i mezzi che hanno a disposizione, segno che il principe di questo mondo è sempre più impaziente e sempre più ostile con chi si frappone fra lui e la COMPLETA distruzione della Chiesa, ma sarà tutto inutile: se anche la maggior parte della Chiesa dovesse cedere, ci sarà sempre qualcuno che aderirà alla vera Fede, secondo quanto promesso da Cristo!

  3. Sono rimasta molto impressionata dall’attualità delle vicende di S.Atanasio.
    Ma, secondo me, non possiamo dire, con una frase fatta (che molti usano), che
    la storia si ripete.
    La storia in effetti può sembrare, anche spesso, “gemella” del passato, ma non è
    così perché siamo SEMPRE IN CAMMINO SULLA VIA CHE CI CONDUCE A
    LUI.
    Dagli ostacoli che incontriamo, difficili drammatici dolorosi tragici, permessi tutti dal
    Signore, dovremmo imparare le lezioni che LUI ci dà, gli ammonimenti

  4. Sono rimasta molto impressionata dall’attualità delle vicende di S.Atanasio.
    Ma, secondo me, non possiamo dire, con una frase fatta (che molti usano), che
    la storia si ripete.
    La storia in effetti può sembrare, anche spesso, “gemella” del passato, ma non è
    così perché siamo SEMPRE IN CAMMINO SULLA VIA CHE CI CONDUCE A
    LUI.
    Dagli ostacoli che incontriamo, difficili drammatici dolorosi tragici, permessi tutti dal
    Signore, dovremmo imparare le lezioni che LUI ci dà, gli ammonimenti, e anche i
    castighi, per poter crescere.

  5. “Volete essere figli della luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo. Dovreste credere alla penitenza, ma voi credete alla felicità dei tempi nuovi. Dovreste parlare della Grazia, ma voi preferite parlare del progresso umano. Dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità. Portare il nome di Cristo, ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Pilato. Siete la grande corruzione, perché state nel mezzo. Volete stare nel mezzo tra la luce e il mondo. Siete maestri del compromesso e marciate col mondo. Io vi dico: fareste meglio ad andarvene col mondo ed abbandonare il Maestro, il cui regno non è di questo mondo.”

    Mai parole furono cosi profetiche, destinatari!! la chiesa di oggi.

  6. Leggendo l’ultima frase viene subito in mente un certo priore di una certa comunità molto ecumenica…
    Grazie per questo intervento interessantissimo, su un santo che conosco troppo poco!

  7. Nel prossimo sinodo scopriremo se avremo la Grazia di avere fra noi almeno un degno successore di questo santo straordinario!

  8. Grazie per questo articolo molto informativo. Proprio come gli Ariani, i teologi eredi dei modernisti hanno agito con molta astuzia e hanno letteralmente dettato nuove regole nel Vaticano ll. E il risultato del loro tradimento alla Verità è sotto gli occhi di tutti: una nuova lex orandi che produsse un nuovo lex credendi. Trova anche che ci sia una grande analogia tra la figura di Atanasio e quello di Mons. Marcel Lefebvre, il grande difensore della Tradizione Cattolica. La pussilus grex deve moltissimo a questo Atanasio del ventesimo secolo.

  9. Una domanda al Dr. Gnerre: anche Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, e San Bassiano, Vescovo di Lodi, furono difensori dell’ortodossia ed oppositori dell’eresia Ariana, mi sbaglio?

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