Austria, vince la destra forte ma non estremista. Un messaggio per Salvini – di Marcello Foa

di Marcello Foa

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Ebbene sì, esiste un’altra Europa, ben diversa da quella di Macron e molto lontana dagli interessi di Bruxelles. Ed è un’Europa che ieri si è manifestata con forza in Austria.  In testa arriva il Partito popolare del giovane prodigio Kurz ma con un risultato un po’ inferiore rispetto ai pronostici, al 31%. L’Fpöe di Strache ottiene un risultato storico, al 27%, in crescita di sei punti percentuali. Tiene meglio del previsto la sinistra moderata dell’Spoe, che  giunge terza per un soffio (26.4%).

Il dato fondamentale, però, è che il democristiano Kurz ha vinto cavalcando i temi della destra di Strache, in particolare sugli immigrati e che anche la Spd ha dovuto cambiare un po’ rotta, diventando meno “buonista”. Il senso complessivo del voto in Austria è evidente: il Paese, in coro, si oppone a un’immigrazione fuori controllo, denuncia le ambiguità dell’Unione europea in materia e, almeno i Popolari e l’Fpöe, si dimostrano ostili a ulteriori integrazioni comunitarie, non solo in ambito migratorio. E’ un voto tendenzialmente sovranista e identitario che potrebbe allontanare Vienna da Bruxelles e avvicinarla all’Ungheria di Orban e in genere al quartetto di Visegrad.

Ed è, evidentemente, un segnale d’avvertimento per l’élite europeista, strettamente correlata a quella globalista, che negli ultimi mesi – dopo le sconfitte rappresentate dalla Brexit e dal ciclone, effimero, di Trump – si era illusa, grazie al trionfo di Macron, di aver spezzato l’”onda populista”. Il risultato austriaco dimostra che il malessere di molti europei non è affatto risolto, anche perché arriva a pochi giorni dal successo dell’Ad e dei liberali in Germania. Quella era un’avvisaglia, sottovalutata dalla maggior parte degli osservatori; questa di Vienna è una scossa di maggiore intensità.

A quanto si legge sulla stampa austriaca, sono possibili due coalizioni, Fpöe-Popolari o Fpöe-socialdemocratici, a meno che Kurz – sospettato di essere un Macron di destra sotto mentite spoglie e dunque di perseguire, a urne chiuse, politiche diverse da quelle annunciate in campagna  – non riabbracci la sinistra, contro ogni pronostico. Sarebbe la soluzione più impopolare, ma non può essere esclusa, magari dietro alle pressioni dell’establishment europeo. Vedremo.

La Germania della Merkel esce indebolita, e dunque anche la Francia di Macron. Berlino più Vienna:  le forze sovraniste rialzano la testa e  i due voti dimostrano che i tentativi di etichettarle come populiste non bastano a fermarle.

Accadrà lo stesso in Italia? Il Belpaese non è l’Austria ma questo voto rinforza il vento della destra. Il messaggio per Salvini è chiaro. Il Partito popolare, considerato moderato,  ha dovuto darsi un’identità marcata per risalire; mentre l’Fpöe oggi non può più essere liquidato come un partito estremista, impresentabile, perché ha saputo darsi una linea e dei toni da forte partito conservatore. Entrambi i partiti convergono nella stessa direzione politica, quella in cui sta andando il leader della Lega dall’inizio dell’estate, peraltro con un certo successo. Anche in Italia gli elettori cercano un leader giovane in cui credere, deciso ma affidabile,  che sappia capire le loro paure e offrire nuove speranze. Salvini saprà essere all’altezza?

Anche il messaggio per Berlusconi è chiaro: un elettorato disincantato e preoccupato non apprezza le alchimie e le ambiguità. Vuole una rotta chiara e una leadership su cui costruire il futuro. Vuole l’unione delle forze. Il Cavaliere avrà la forza di andare fino in fondo per il bene del Paese?

Quella che si profila è un’occasione per il centrodestra italiano. Riuscirà a coglierla?

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fonte: Il Giornale

11 commenti su “Austria, vince la destra forte ma non estremista. Un messaggio per Salvini – di Marcello Foa”

  1. Francesco Campanella

    No, stavolta Foa proprio non m’è piaciuto: come fa a supporre che S. e B. possano essere appena appena credibili?

    Ah…siamo in ItaGlia…è vero…

    1. siamo proprio in ItaGlia, tutti scontenti senza sapere da che parte parare…Ma statene certi, l’Arcangelo Michele non verrà certamente a mettersi alla testa del popolo degli scontenti, che forse nemmeno lui riuscirebbe ad accontentarli…E intanto i MIGRANTI vengono ammazzano e ridono (dopo avere accuratamente pulito il coltello dopo lo sgozzamente, mentre fumano la sigaretta….)

  2. E Berlusconi non faccia il pompiere di Salvini per il comodo della Merkel e dei burocrati di Bruxelles. Dimostrerebbe ancora una volta di essere al servizio permanente effettivo e al soldo della grande strategia massonica che ci vuole, noi Europei, tutti morti, sotto i piedi di questa valanga migratoria barbara e spaventosa, bendedetta, guarda un po’ che ci doveva capitare, da quell’ Agente delle Logge che sta in Vaticano, e che per fortuna loro gli Austriaci non considerano per quello che appare, l’inviato della misericordia divina (!!!!), come purtroppo qui da noi……

  3. Era meglio per il Lombardo-Veneto (ora alle urne per un po’ di autonomia, chissà…), la ‘dominazione’ austriaca, o la congiunzione con l’Italia di Garibaldi fatta unita? Era meglio l’Italia degli Stati o l’Italia fatta Stato unitario? Era meglio la Napoli del ‘700 (sì, dei Borboni, una delle 4 capitali d’Europa)) o l’Italia dei Magistris di ora, capitale di qual livello? Era meglio l’Italia cattolica o l’Italia massonica ora regnante? Era meglio l’ Italia degli Italiani – seppure ciascuno col suo Campanile – o è meglio l’Italia dei Migranti, che dei Campanili se ne fanno un baffo ( o magari trasformeranno in minareti)? Era meglio…

    1. Sempre ed ovunque W il Risorgimento e l’Unità d’Italia distrutti dalla Repubblica nata il 2 giugno 1946 dominata dalle forze antinazionali DC, PCI, PSI, PSDI, PRI, PLI!

      1. chissà da dove è nato il 2 giugno 1946…! Tutto una prosecuzione verso l’abisso del 17 marzo 1861.

        (Quanto a Italiano, io preferisco l’Italiano alla cui famiglia sentiva di appartenere ogni uomo di cultura (Erasmo di Rotterdam, parlava infatti di ITALIANO, ben prima dell’ “Unità d’ Italia”, che ha ridotto l’Italiano a una barzelletta, e ora al cimitero della storia….).

  4. Ci vuole un miracolo

    Ed ora attendiamo qualche attentato a Vienna, partirà qualche uomo “dell’Isis” dall’Italia (chissà perchè tutti partono da qui) per fare un po’ di terrorismo? A noi è andata ancora bene, perchè siamo un popolo debole, che non è una minaccia per nessuno. Li avete visti i”poliziotti” che hanno agito in Spagna in questi giorni, per “sedare” i catalani? secondo voi erano semplici poliziotti o i soliti mercenari mandati a scorazzare per l’Europa ogni qualvolta il popolo insorge, per farci capire: ragazzi attenzione! va bene lamentarsi al bar dello sport, ma strate attenti a non far sul serio, perchè il Grande Fratello ha un suo esercito e lo usa per farci paura. Può venire su anche Mussolini redivivo, ma non credo lo farebbero governare, l’occhio di Sauron vede tutto e comanda dall’alto della torre nera……finchè un giorno benedetto Dio non manda qualche hobbit a risolvere la questione. Speriamo sia presto!

  5. Speriamo che l’Austria diventi il terzo faro che si vada ad aggiungere ai 2 fari Ungheria e Polonia che, nella lunga delle tenebre di questa europa ammazza-popoli, rappresentano la Speranza per un futuro migliore.

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