Bambini “fa’afafine“: il sogno della ministra Fedeli – di Irma Trombetta Marzuoli

di Irma Trombetta Marzuoli

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“La consapevole prospettiva di genere nei processi educativi importa primariamente la decostruzione critica delle forme irrigidite e stereotipate attraverso cui le identità di genere sono culturalmente e socialmente plasmate, stimolando al contempo l’auto-apprendimento della e nelle complessità”.

Valeria Fedeli scrive così e nessuno che ami la Patria e voglia bene alla lingua italiana dovrebbe perdonarla!

Mostriamo pure indulgenza per il tentativo penoso di farsi chiamare dottoressa.

Fingiamo, consapevoli d’essere al cospetto di gente le cui parole valgono come quelle dei torturati, d’aver dimenticato la promessa di dimissioni nel caso di vittoria del NO.

Ribelliamoci, però, ad un ministro dell’Istruzione che scrive come un azteco inebriato da funghi allucinogeni!

Certo, della Valeria non inquieta solo la sintassi, perché, qualora si riesca, malgrado quella, a capir qualcosa di ciò che intende, sono i contenuti a scioccare.

E’ vero, ma con la stessa tranquillità con la quale pretendo che il mio falegname sappia lavorare il legno e che l’idraulico che pago a peso d’oro capisca qualcosa di tubi, affermo che un ministro dell’Istruzione (che mi costa più del falegname e dell’idraulico!), a meno che non sia Benedetto Croce, non può mostrare tanto disprezzo per i titoli accademici e, men che meno, può permettersi una assoluta, totale, abissale incompetenza nel manovrare i ferri del mestiere.

La meritocrazia è ormai pratica riservata al calcio e non ai direttori di banca, ai primari e ai ministri: se non capisci nulla di sanità/istruzione/economia sarà un inciucio a spalancarti i corridoi del ministero, ma se non sai fare un dribbling o un assist gli ultrà non ti perdoneranno. Tantomeno coloro che col tuo piede intendono guadagnare milioni di euro. Il sempre vituperato calcio conserva, in questo, un sano senso della realtà ed un’etica, (fossero solo quelle della logica e dell’interesse… e della logica per interesse!), che mancano quasi ovunque altrove.

La signora Fedeli, classe 1949 è in possesso di un curriculum ed ha mostrato doti tali che, fosse un calciatore, farebbe… il pallone! Divenuta femminista appena accortasi d’esser nata femmina, a ventun’anni tra le vigorose braccia della CGIL e poi, in età matura, presidente del sindacato tessile europeo, non è mai riuscita ad andare oltre la terza media, malgrado il tempo libero che il non massacrante lavoro da sindacalista concede.

Ci voleva l’acutezza di Gentiloni per capire che un tale cursus honorum (et studiorum!) fosse il non plus ultra per il Dicastero dell’Istruzione, se di quel dicastero si vuol fare un deserto ideologizzato. Mancava il cammello che introducesse le teorie del gender nelle scuole italiane, e il capo del governo l’ha individuato!

Nemmeno il tempo di affidarle il Ministero che fu di Benedetto Croce, di Giovanni Gentile e di Pietro Fedele, che abbiamo già l’elenco dei 23 teatri (a Potenza è l’auditorium don Bosco… povero santo!) nei quali quest’inverno verranno portati alunni dagli 8 ai 16 anni per assistere alla storia (titolo: Fa’afafine) di un bambino trans che cerca di convincere i “cattivi” genitori che essere maschio a pranzo e femmina a cena è non solo possibile, ma auspicabile e, soprattutto, normale. Il ragazzino indossa scarpe lucide rosse, sogna di andare a Samoa per diventare un fa’afafine, cioè un “femminiello”, condizione descritta come “una magia”, “un superpotere” che gli permetterà di sposare il suo amico.

Io non so con che coraggio i docenti accompagneranno i loro ragazzi in questa “avventura” e, ugualmente, non oso immaginare cosa, davanti a tante balordaggini, potrà scatenarsi nella testa di un piccolino di otto anni o di un adolescente frastornato dagli ormoni!

Dio voglia sia solo rigetto e schifo

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fonte: Ordine Futuro

25 commenti su “Bambini “fa’afafine“: il sogno della ministra Fedeli – di Irma Trombetta Marzuoli”

  1. Grazie all’autrice che mi ha davvero divertito distraendomi per un attimo dall’insopportabile faccia della strega-terza-media.
    Questa maschera con quelll’improbabile cespuglio rosso che si ritrova sulla testa andrebbe veramente cacciata a pedate-spietate!
    Quando toccano i bambini mi fanno ….zzare come una bestia! Mi chiedo come sia possibile che i genitori dei bimbi in balìa di questo orco e di chi gli ha fornito la poltrona non si scaglino rabbiosi con i forconi a destituirla! Simili personaggi sono la vergogna di quello che resta della nostra povera Italia governata da sciagurati burattini schiavi della putrida Europa e dai massoni mondialisti della “casta”.
    Confidiamo nella Giustizia Divina, che calerà la sua spada su questa feccia dell’umanità!

    1. Post Scriptum: stesso trattamento bisognerebbe riservarlo a tutte le maestre (e dirigenti scolastici) sinistrorse compiacenti con questa becera “didattica” atta a traviare i bambini. Anche loro ne risponderanno davanti a Dio! …e rocordo loro che esiste l’obiezione di coscienza (ammesso che ne abbiano una); anche l’omissione di soccorso può essere di estrema gravità.

      1. Il brutto è, caro Ioannes, che vengono chiamati impropriamente docenti personaggi che sì e no ai loro alunni sono in grado di insegnare come si allacciano le scarpe.Ma ciò che mi meraviglia è il numero esiguo di genitori che si ribellano e che protestano quando nelle scuole si portano avanti iniziative vomitevoli che traviano i bambini fin dai loro primi anni. Ci vuole un’attenzione acutissima da parte delle famiglie e lo dico per personale esperienza come nonna: propongono ai piccoli spettacoli di una immoralità sfacciata con la stessa leggerezza con cui una volta si raccontavano storie edificanti che indirizzavano al bene e aprivano i piccoli cuori alla bellezza. Questo oltraggio all’innocenza mi fa ribollire il sangue. Lo considero, insieme all’aborto, un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.

        1. Hai detto bene, cara Tonietta. Purtroppo mi pare siano pochissime le famiglie che prestano un’attenzione almeno sufficiente…

  2. Ora è lampante che si viene assunti, cooptati, chiamati, eletti, non per gli studi compiuti, non per la moralità dimostrata, ma per docilità all’ideologia del momento. Meglio se non si hanno studi, nè, men che meno, moralità. Questo ormai è quello che si richiede per essere assunti: essere mancante di studi e di moralità, cioè deficiente negli studi e nella morale. Questo è il requisito base, globale, per qualsivoglia impiego, in qualsiasi istituzione nazionale, estera e religiosa. Questi mancanti affrontano situazioni imbarazzanti ma loro, impavidi, la faccia la mettono essendo l’unico valore che sono in grado di offrire in cambio del salario. Per il resto si fanno docili portavoce di chi se ne serve, se ne è servito, se ne servirà. Senza filtro alcuno. Come i credenti (verrebbe fatto di dire i fedeli) si abbandonano in NSGC, loro si abbandonano all’ideologia che li guida per mano del pilota umano di turno. Quello che è difficile intendere è: ma i padri che fanno? e le madri? I genitori che fanno? Cosa fanno i genitori? Gli educati? Lungimiranti? Il tempo delle moine è finito.

    1. I fedeli (Christifideles) usando la ragione e stimandola immensamente – i terminali della Piovra non usando la ragione (il mio professore di Ginnasio diceva “hanno portato il cervello all’ammasso”, riferendosi ai Comunisti) e disprezzandola ferocemente, come faceva Lutero

  3. Ho un dubbio: ma le famiglie mussulmane che tanto hanno patito dai crocifissi nelle aule e dai presepi nelle scuole accettano passivamente questa deriva del gender ? Eppure il corano non mi sembra così “aperto” alla moderna concezione dell’identità sessuale, dell’omosessualità e via discorrendo. Dove sono costoro ? Solo i cattolici (quelli che ancora si possono far chiamare così a pieno titolo) si ribellano ?

      1. culparubetvultusmeus

        Forse è meglio così altrimenti scorrerebbe il sangue molto facilmente. In quanto alla Gerarchia Cattolica attualmente al timone, meglio si taccia. È giunto il 2017 Ci sarà Chi dirà e farà ciò che occorre. Ave Maria e avanti!

  4. “ Leggo su un settimanale diocesano (scorrendo i titoli della versione “on line “) queste parole del card. Bagnasco a proposito della scelta dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’obbligo : “
    “ l’Irc è una risorsa preziosa per la scuola e un’occasione educativa per famiglie e studenti. Non comporta – è noto – alcuna adesione di fede, è rivolto a tutti e le sue finalità sono quelle stesse della scuola laica.”
    Da queste affermazioni è evidente che l’Irc non è insegnamento della nostra fede cattolica bimillenaria, al più una storia comparata delle religioni, ponendo l’accento sui valori dello stato laico (cioè anticristiano e anticattolico). Quindi è una presa per i fondelli, uno dei soliti depistaggi di questa falsa ed ipocrita Chiesa modernista, che in Bergoglio raggiunge l’apice della falsità menzognera e ingannatrice.

  5. Il significato purtroppo è tragicamente chiaro. In poche righe contorte l’ annebbiamento della ragione e la perdita stessa del senso del bene e del male. Dopo duemila anni siamo sempre immersi nelle tenebre e l’ annuncio della buona novella diventa sempre più flebile e confuso. Una voce lontana mentre il mondo affonda. Gesù confido in Te.

    1. Queste persone nei ruoli di comando (politici, magistrati, giornalisti… preti, sempre con affanno per la corsa fatta per arrivare dove c’è “la gente che conta”) non sono “il mondo”. Sono i “costruttori del Mondo Nuovo” – a cui il mondo “vecchio” interessa perché devono usarne le macerie per il Nuovo.

      Delirii, a cui lasciarli

  6. Ma come fanno tanti a voler ignorare che dietro a queste iniziative “culturali” ci sia una regia occulta?
    Mi tornano in mente le parole del Nubius, capo dell’azione politica della Massoneria universale: “Spargete a piene mani la corruzione soprattutto nei giovani”. “Non sconfiggerete i Cattolici con la ragione, ma con i vizi. Fate dei cuori viziosi e non avrete più Cattolici.”

  7. Questa gentaglia, che puzza di zolfo, fa quello che fa perché i genitori, quando non sono grandissimi ignoranti, sono complici. Spetta a noi papa’ e mamme difendere i piccoli dal canagliume. Defende parvulos, Domine Iesu.

  8. Esperienza personale: facciamo un colloquio per iscrivere il nostro piccolo in una scuola di suore, accollandoci il peso di fare km e km ogni giorno per accompagnarlo, senza parlare della retta, nella speranza di dargli una sana educazione cristiana. Il giorno prima della iscrizione, la maestra, laica, mentre si parlava in modo informale, ci confida che è favorevolissima all’insegnamento del gender e alle famiglie arcobaleno. Ritiriamo nostro figlio, protestiamo con la suora coordinatrice e il direttore prete. Negano tutto!!! Non sanno neanche cosa pensano e a cosa credono i loro docenti. Non gli interessa nulla se non intascare rette. Sono esseri spregevoli! Molto più coerente e sincera la maestra pro-gender di questi finti consacrati!

    1. Era inevitabile che andasse a finire così (la Chiesa zitta e buona di fronte alla dittatura demoniaca… qualcuno ha parlato, giustamente, di Governo catto-satanista).

      Il “Giorno della Vergogna”, o “Giorno della Fine” (di una costruttiva presenza della Chiesa sulla scena pubblica italiana) è stato quello della legge sull’aborto (22 maggio 1978, con Moro appena ucciso e Paolo VI morente): qualcuno sentì qualche Vescovo dire “l’Inferno vi aspetta”, o “piangiamo per questi tenerissimi figli assassinati”, o “la Chiesa perde e perderà schiere di figlie e figli, che scelgono la propria Scomunica” ?
      Oppure “ciò che chiamiamo Stato Italiano -e che ha avuto la propria legittimità solo dai Patti dell’ 11/2/1929, voluti da Mussolini- finisce oggi, trasformandosi in un’entità abusiva e omicida” ?

  9. E purtroppo aggiungo che le nostre esperienze successive, dirette e indirette in altre scuole cattoliche sono state comunque iper-deludenti. Non ci aspettiamo aiuti su quel versante, perché non ci saranno. Molto meglio mandarli alla scuola pubblica e vigilare costantemente, perché le scuole private sono terribili.

    1. Le paritarie, anche cattoliche, sono soprattutto protese al rinvenimento di insegnanti, cosa che non è così facile come si crede, e poco gliene importa del loro pensiero: trovarli e pagarli poco , il resto come va, va. Ci sono tuttavia rare eccezioni

  10. Traducendo in italiano la frase di costei si può dire che l’insegnante deve eliminare nell’alunno ciò che deriva da insegnamenti culturali e sociali e stimolare l’alunno affinché apprenda da solo. E’ esattamente quanto accadeva a quelli che (come me) hanno la stessa età di costei e sono nati quando di educazione sessuale nemmeno si parlava ed ancora il sesso era sporco e l’aria pulita e non viceversa come adesso. Gli adolescenti scoprivano da soli la differenza fra maschi e femmine (del resto ben evidente) e giungevano alla conclusione che un maschio stava volentieri con una femmina e che chi aveva gusti diversi non era del tutto normale.

    1. Il concetto di “educazione sessuale” significa già “Hai bisogno del libretto di istruzioni per FARE qualcosa che è esterno al tuo io”.
      Invece la realtà è “Ognuno È un qualcuno -maschile o femminile- e di conseguenza può donarsi in quel modo”. È il “significato sponsale del corpo”

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