Bergoglio curatore fallimentare? – un lettore ci scrive

 

Abbiamo ricevuto questa lettera, che pubblichiamo, pur sottolineando che cadere nel “sedevacantismo” sarebbe un errore, che di sicuro non aiuterebbe ad affrontare i problemi che affliggono la Chiesa. Non possiamo però ignorare le molte voci di smarrimento e di disagio di fronte alle incalzanti “esternazioni” del Papa. Questa che pubblichiamo non è l’unica lettera che ci è arrivata; forse è una delle più forti, ma per invocare una chiarezza sempre più urgente può essere utile anche esprimersi senza troppe delicatezze.

PD

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Jorge Mario Bergoglio è stato nominato il 13 marzo del 2013 dal collegio cardinalizio curatore fallimentare della Chiesa Cattolica.

Le operazioni di liquidazione sono durate circa sei mesi, un tempo ragionevole per chiudere anche le finestre arditamente aperte dall’ultimo Papa, nel disperato quanto audace tentativo di riportare alla ragione della fede cattolica e ai suoi contenuti profondi una massa di chierici allevati nelle batterie criptolaiciste del postconcilio e una moltitudine di c.d. cattolici tentati dallo spirito dei tempi. Infatti quel tentativo, che puntava sulla attivazione della ragione e sulla ricostruzione della verità della fede aggredita e incrinata da tante parti, non ha fatto i conti con il disfacimento interno della Chiesa, sincronizzato in un circolo vizioso di cause e di effetti con quello della società.

Chiusa per fallimento la chiesa cattolica che con le sue macerie va a sommergere alcune generazioni, rimarrà il problema di riuscire a salvare in qualche modo le certezze evangeliche da trasmettere, e quel patrimonio di bellezza che da esse è stato formato nei secoli prima dei Renzo Piano.

Per far sopravvivere le prime basterà forse la tradizione orale. Sul secondo incombe la minaccia di annientamento che viene dalla nuova barbarie.

R. T.  –  Pesaro

23 commenti su “Bergoglio curatore fallimentare? – un lettore ci scrive”

  1. Annarosa Berselli

    Anch’io sono sbalordita per certe affermazioni del Santo Padre, che mi ricordano molto l’infelice moralismo populista, condito di terzomondismo e colpevolizzazione perché borghese. che ho subito nell’adolescenza, durante le ore di rleigone, a Bologna.
    Troppo pauperismo, inoltre!

  2. Non sono d’accordo con lo scoraggiamento (che è per altro frutto diabolico) del lettore che scrive. Intanto abbiamo la promessa del Cristo che le porte degli inferi non prevarranno, secondo come dice la Scrittura la nostra fiducia è in Cristo e non nell’uomo, terzo aspetto è fondamentale che come cattolici facciamo uno sforzo per comprendere cosa dice il Papa senza fermarci alle frasi senza dubbio ambigue e che appena lette ci portano a dubitare, a scoraggiarci e a…. pensare male! Non a caso San Paolo ci invita a pensare sempre in Bene….
    Senza dubbio che Francesco sta apportando delle modifiche significative, lo ha detto: non sto a parlare di dottrina perché chi vuole conoscerla c’è il Catechismo, andassero a leggere il Catechismo, e sanno bene cosa insegna la Chiesa, quindi è inutile ripetersi. Questo in sostanza dice il Papa e da qui predilige un metodo profondamente pastorale che insista maggiormente sull’incoraggiamento all’incontro con il Cristo….. Il problema, a mio parere, è quando si da l’impressione di condannare in ogni occasione il passato della Chiesa, come se in questi duemila anni tutto ciò che ha fatto e detto sarebbe stato come inutile e persino nocivo. Questa è la critica che muovo a Papa Francesco e prego e supplico affinché lo comprenda e rammenti le parole del suo Predecessore – vivente – nell’Omelia del 7 maggio 2005: “Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo….” 😉

    1. Disapprovo totalmente la lettera. Papa Francesco sta mettendo ordine! E smettiamola con i confronti. Benedetto XVI ha compiuto il Grande Atto perché a giudicato di essere impedito a rimettere ordine proprio da parte di quella massa di chierici e di Cattolici di comodo , responsabili delle macerie .

      1. Gentile Carlo Camerini, vedo che il suo intervento è una risposta al mio intervento, se così non fosse, mi scuso per questa ulteriore risposta.
        Rubando un po’ dall’ultimo intervento di Riscossa Cristiana all’ultimo intervenuto, faccio mie le sue parole per lei:
        “…. Quanto al Papa, sappiamo che è infallibile quando insegna, ex cathedra, in materia di Fede e di morale. In tutti gli altri casi, il Papa, ovviamente col dovuto rispetto, è criticabile come qualsiasi altra persona. Vi sono casi in cui il cristiano doverosamente interviene nei confronti dei Pastori, con fraterna e deferente correzione. E’ quello che cerchiamo di fare; potremo certamente commettere errori, ma di sicuro cerchiamo di dare spazio e possibilità di chiarimento a quanti (e non sono pochi) stanno provando perplessità per certi comportamenti del Papa.
        Se non avessimo a cuore il bene della Chiesa non faremmo questo. E’ molto più semplice applaudire a ogni gesto, anche ad alcuni francamente inutili e/o un po’ esibizionistici; ma il consenso automatizzato e corale non è mai, mi creda, un segno di amore…..”
        Questa è anche la mia modesta ed umile posizione perciò non ritengo un “paragone” la mia citazione ad una frase di Benedetto XVI ma piuttosto, essendo stata pronunciata durante una Omelia di una Messa Pontificia, la ritengo infallibile e al di sopra di ogni intervista e come chiave di lettura, semmai, e perciò di aiuto, di come dobbiamo interpretare oggi il Pontefice, in continuità non in rottura….. In conclusione che il Papa possa cambiare l’esteriorità della Chiesa, certo che può avvenire, ma se con questo alcuni intendono le dottrine o i dogmi, questo non è possibile farlo, neppure al più santo dei Papi!

  3. Manuela Carminati Negretti

    Riscossa Cristiana legge solo il negativo…che profonda tristezza!
    Mi hanno insegnato a seguire il Papa e io ci credo. Per me è il Vicario di Cristo e lo sento nel profondo del cuore! Sono stanca di una “riscossa” che sa solo distruggere…

    1. Manuela, le faccio una domanda semplice: Santa Caterina da Siena ha commesso un illecito o leggeva il suo tempo in negativo quando andò ad Avignone a riprendersi il Papa per portarlo a Roma dopo 70 anni di latitanza dalla Città eterna? E commise un errore quando si battè contro la gravissima corruzione che aveva coinvolto tutta la Chiesa fino al Papa?
      La Chiesa ci insegna a seguire il Papa, il Dolce Vicario di Cristo in terra, ma senza il contraddittorio non sarebbe nata l’apologetica, non avremmo il grande patrimonio letterale dei Padri della Chiesa; si legga il carteggio fra sant’Agostino e san Gerolamo sulla formazione del Canone biblico 😉 senza la disputa, la discussione non sarebbe stato possibile neppure fissare il giorno della Pasqua….. né avere il corpus dottrinale, né la formulazione dei dogmi, né la stessa infallibilità del Papa che infatti si cerca di difendere proprio dalle nuove eresie moderniste 😉 Non legga lei in negativo ciò che altri ci offrono come materiale di ragionamento per giungere tutti davvero in quel parlare “con un cuor solo e un anima sola” …..

      1. Manuela Carminati Negretti

        Forse non sono abbastanza dotta per seguire chi è sicuramente più dotto di me. Semplicemente, e sottolineo la parola, io seguo il Papa. Istintivamente, e non mi si dica che l’istinto è solo animale, sento la pesantezza degli articoli che leggo e che non raggiungono cuori semplici desiderosi di Verità.
        Manuela

        1. condivido a pieno.
          questo Papa ha qualcosa di speciale. di certo non può fare le riforme sulle prebende della casta politica. potendo le farebbe.

  4. nel Vangelo secondo San Luca è manifestato il dubbio sull’esistenza di fedeli nel giorno in cui il Signore scenderà una seconda volta sulla terra
    l’invito a non fare proseliti sembra finalizzato a produrre il vuoto nelle chiese
    mi auguro di sbagliare…

  5. Per anni abbiamo sentito paragoni sull’appeal mediatico e sul numero di teste baciate, mai sulle questioni dottrinali, cioè sulle uniche imprescindibili.

  6. Il lettore R.T. forse vede in modo disincantato quello che altri temono di vedere. Non per questo, secondo me, dimostra meno amore per la Chiesa rispetto a chi si rifiuta di aprire gli occhi sull’indebolimento progressivo del Suo messaggio.

  7. Antonio Luamacchi

    Il fatto è che chi regge il timone della Chiesa deve condurre i naviganti in porto sicuro. Non può permettersi sbandamenti o ambiguità perché ne va della salvezza delle anime.

  8. Io so che il mondo si è rovesciato, ma non ho mai sentito nella mia parrocchia qualche parola su quello che stava succedendo intorno. Adesso sento una confusione anche da chi mi aspettavo qualcosa di chiaro. Sono tempi tremendi, la Chiesa che ci sta a fare?

  9. Si potra’ mettere ordine solo ritornando alla tradizione, Gesu’ come era cosi e’ ancora e lo sara’ fino alla fine dei tempi, e cosi anche il Vangelo che ci ha lasciato, e tutto il resto, adesso per l Concilio Vaticano II che volevano rimettere le cose apposto, hanno distrutto tutti i diogmi, le dottrine, ecc.ecc. tutta la catechesi che c’era prima non c’e’ piu’ adesso c’e’ quella della CEI fatta dall’ essera umano, l’orgoglio umano ha accecato gli occhi dei capi, (peccato originale) riforme sbagliate nella santa messa, preghiere cambiate, ecc. ecc. maledetto l’ uomo che confida nell’ uomo, siamo nel secolo dell’ anticristo e tra poco sicuramente si avverera’ il 3° segreto i Fatima che sempre l’ uomo ci ha tenuto nascosto, il richiamo arrivera’ per far capire che la gente deve ritornare alla vera fede, non solo riforme aggiornamenti ecc ecc la sofferenza vera converte l’ uomo al suo fine ultimo, la creatura deve rispettare il proprio creatore, il Signore non e’ solo amore e misericordia, c’e’ anche la divina giustizia,
    SIA LODATO GESU’ CRISTO

  10. A me questo Papa non piace.
    Amavo e amo Benedetto XVI.
    Detto questo, sono scoraggiato perche’ su questo sito leggo solo prevenzione contro Francesco e questo mi scandalizza non poco.

    Ora vi dico una cosa: fino a quando non verro’ a conoscenza di atti magisteriali pronunciati “ex cathedra” che siano MANIFESTAMENTE contrari alla dottrina cattolica, non mi permettero’ le liberta’ che da questa sede ci si permette contro il Papa.

    Ci sono cose piu’ importanti della liturgia ….. Soprattutto in un momento storico tremendo come questo!
    Questo papa ha stabilito delle priorita’ … C’e’ un umanita’ fatta di miliardi di sbandati da salvare. C’é una curia di ambiziosi mondani da ricostruire da zero e VOI ….voi state li a questionare sulle interviste e le esternazioni! Ma stiamo scherzando???

    Sopportate anche cio’ che non vi piace! E finitela di fomentare confusione: ce n’e’ gia’ troppa!
    Se lo faccio io, potete farlo anche voi.

    Buon lavoro

    Ps: alla comunita’ San Pio X non e’ stata garantita l’infallibilita’… Al Papa si!
    Ricordateglielo ogni tanto visto che siete in buoni rapporti.

    1. Caro AlbertoUdine, dirigo Riscossa Cristiana e Le posso garantire che non abbiamo mai scritto che la Fraternità Sacerdotale di San Pio X sia dotata di infallibilità. Siamo un po’ mattacchioni, ma conosciamo i limiti, suvvia… Quanto al Papa, sappiamo che è infallibile quando insegna, ex cathedra, in materia di Fede e di morale. In tutti gli altri casi, il Papa, ovviamente col dovuto rispetto, è criticabile come qualsiasi altra persona. Vi sono casi in cui il cristiano doverosamente interviene nei confronti dei Pastori, con fraterna e deferente correzione. E’ quello che cerchiamo di fare; potremo certamente commettere errori, ma di sicuro cerchiamo di dare spazio e possibilità di chiarimento a quanti (e non sono pochi) stanno provando perplessità per certi comportamenti del Papa.
      Se non avessimo a cuore il bene della Chiesa non faremmo questo. E’ molto più semplice applaudire a ogni gesto, anche ad alcuni francamente inutili e/o un po’ esibizionistici; ma il consenso automatizzato e corale non è mai, mi creda, un segno di amore.

      cordialmente

      Paolo Deotto

  11. Carla D'Agostino Ungaretti

    Secondo me, tutti i commentatori hanno la loro parte di ragione. Personalmente ancora piango per la rinuncia di Benedetto XVI, un Papa che ho amato moltissimo, i cui meravigliosi libri e le cui catechesi del mercoledì hanno sempre rafforzato e confermato la mia fede, esattamente come Cristo raccomandò a Pietro. Non mi succede la stessa cosa con Papa Francesco, le cui risposte alle provocatorie domande di Eugenio Scalfari non sono state, a mio giudizio, tali da dissipare una volta per sempre le ombre e i dubbi che quella vecchia volpe dell’intervistatore cercava di gettare sulla dottrina della Chiesa. Poi altre piccole manifestazioni (farsi dare del tu, inchinarsi davanti alla regina musulmana di Giordania ecc.) non mi sono sembrate degne del Pontefice romano, ma cerco di convincermi che queste siano solo sciocchezze … Poi penso: ” Quest’uomo è Pietro e io sono solo la più umile delle pecorelle del suo gregge. Lasciamo fare allo Spirito Santo e il resto verrà da sé.

  12. Gesù ha garantito la sopravvivenza della Chiesa fino alla fine, nessun papa ha potuto nè potrà impedirlo. Ci sono stati papi scandalosi in passato, perchè non potrebbe succedere ancora?

  13. Senza voler calcare la mano e aderendo all’invito di P. Livio Fanzaga a non cadere nell’errore di criticare il Santo Padre, ingoiamo serenamente il rospo del vedere che Papa Francesco non disdegna testate giornalistiche, che hanno avuto un ruolo non marginale nella dissoluzione della coscienza cristiana degli italiani e del Paese. Tuttavia, solo per citare un caso, l’affermazione sulla coscienza di ciascuno nella scelta fra il Bene e il male aveva forse bisogno di maggiori precisazioni. Sono sicuro che intendesse la “retta” coscienza, educata e alimentata dalla Fede in Cristo, altrimenti non c’è bicarbonato al mondo in grado di far digerire un pronunciamento buttato lì così. Certamente siamo entrati nell’era del “dicite nobis placentia”; testimonianza ne è il fatto che pianeta cattocom è in solluchero, non deve più fare da sè, ma ha un nobile alleato. Questo già dovrebbe fare riflettere…ma è meglio di no, per non venir meno ai propositi iniziali.

  14. francesca poluzzi

    Un interessante controcanto laico al colloquio-intervista di papa Francesco con Eugenio Scalfari è apparso il 3 ottobre sul “Corriere del Trentino”, edizione regionale del “Corriere della Sera”.
    A farlo è il professor Giovanni Fornero, torinese, coautore assieme a Nicola Abbagnano della “Storia della filosofia” più studiata nei licei e del “Dizionario di filosofia” più consultato nelle università, oltre che studioso particolarmente attento al confronto tra il pensiero laico e il pensiero cattolico,
    Intervistato da Annalia Dongilli sotto il titolo “Il dovere della chiarezza” e il sottotitolo “Il dialogo sarà costruttivo se privo delle ambiguità dottrinali”, Fornero non risparmia critiche all’argomentare del papa. In particolare su due punti.
    Il primo è là dove Francesco sostiene che nemmeno per chi crede si può parlare di verità “assoluta”, perché, dice, la verità è “relazione”, con ciò dando l’impressione di consentire con il relativista Scalfari.
    Ma non è così. Fornero mostra che “il ‘relazionismo’ di Francesco ha poco da spartire con il relativismo di Scalfari”. Il guaio è che “quando i due interlocutori sostengono che la verità assoluta non esiste danno, a questa espressione, significati strutturalmente diversi”.
    Il secondo punto che secondo Fornero è “causa di potenziali equivoci” è il discorso sulla coscienza. E spiega:
    “Francesco ritiene che si debba obbedire alla propria coscienza e che il peccato c’è quando si va contro di essa. Ascoltare e obbedire alla coscienza, spiega il papa, significa che ‘ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il male come lui li concepisce’.
    “Che cosa intende precisamente Francesco con questa affermazione, che Scalfari ha giudicato una delle più ‘coraggiose’ udite da un papa? Intende forse ciò che il fondatore di Repubblica ha in mente, ossia che il soggetto, nella sua insindacabile interiorità, è fonte del bene e del male? Dubito che le cose stiano veramente così, ossia che il papa intenda legittimare una qualche forma di soggettivismo etico.
    “Infatti, la dottrina della Chiesa, di cui Francesco si proclama ‘il figlio’, sostiene che la coscienza non crea il bene e il male, ma li riconosce. Su questo punto il Concilio Vaticano II è esplicito: ‘Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale deve invece obbedire’. Altrettanto esplicita è la ‘Veritatis splendor,’ che respinge la concezione della coscienza come realtà autoreferenziale.
    “Tuttavia, poiché Francesco, nel suo empatico sforzo di ’sintonizzarsi’ con l’interlocutore, non si sofferma su questi basilari aspetti della dottrina cattolica, il suo discorso rischia, per certi versi, di essere incompleto e concettualmente ambiguo. Tant’è che esso appare suscettibile d’interpretazioni diverse e persino opposte.
    “Inoltre non si capisce bene se il nuovo papa intenda essere ‘rivoluzionario’ anche sul piano dottrinale – come ritiene o auspica Scalfari – o intenda proporre la dottrina di sempre in forme più ‘misericordiose’ e vicine alla sensibilità moderna”.
    Grazie a Sandro Magister per questa segnalazione: l’articolo aiuta a chiarire e a sdrammatizzare.

    Non commettiamo l’errore di cadere nel gioco dei media laicisti del pensiero unico. Non applichiamo piccole etichette alle cose grandi dello spirito.
    Francesca Poluzzi

  15. Il Papa, secondo me intendeva dire, che la verità non si può usare come una clava per bastonare i relativisti; il suo intento era di ricondurre il discorso all’aspetto più importante del Vangelo, cioè alla relazione personale con il Signore Gesù, da cui deriva o non, il nostro essere cristiani.
    Per quanto riguarda l’affermazione che il peccato c’è quando si va contro la coscienza, è vero che andrebbe precisata meglio, perché si presta ad interpretazioni sbagliate (sono certo che lo farà), ma in questo caso ha voluto salvare l’onestà di fondo, interiore, della persona e non la superficialità e, o l’arroganza anche di certi cristiani.
    In tutti casi, sono completamente d’accordo con AlbertoUdine quando sbotta:
    “Questo papa ha stabilito delle priorità … C’è un’ umanità fatta di miliardi di sbandati da salvare. C’è una curia di ambiziosi mondani da ricostruire da zero e VOI ….voi state li a questionare sulle interviste e le esternazioni! Ma stiamo scherzando??? “

  16. Giovanni Cavalcoli

    Il Papa può essere criticabile per alcune sue espressioni poco felici o poco chiare come dottore privato, quindi fallibile. Bisogna cercare di interprtarle in senso positivo o eventualmente soprassedere e badare ai grandio valori che egli propone. Proprio perchè il momento è difficile è bene stargli vicino, sostenrlo e difenderlo. E’ pur sempre il Vicario di Cristo e la guida della Chiesa nella fede. la critica non risolve nulla ma rafforza i nemici della fede e della Chiesa. Accusarlo di eresia o di modenismo (che è un’eresia) è semplicemnte assurdo e gravemnte offensivo. P.Giovanni Cavalcoli,OP

  17. Giorgio Desogus

    Padre Cavalcoli, con la sua autorità e saggezza non pouò che essere condiviso. Anche io preferivo Benedetto XVI e i Suoi splendidi interventi. Papa Francesco ha invece un modo di presentarsi e di intervenire che – in tutta franchezza – mi piace molto meno. Per dire una banalità: a cominciare dal presentarsi con “Buongiorno !”. Conoscoco sacerdoti (non vecchietti, nè fanatici, ma semplici parroci) che si presentano col saluto dei cattolici: “Sia lodato Gesù Cristo”. Parlando di cose più serie: il Papa, i cui interventi restano nella storia (o, almeno, dovrebbero essere) dovrebbe esprimersi in modo molto “più chiaro”. Sempre, ma soprattutto quando il Suo parlare investe la dottrina. Però è sempre il Papa e noi dobbiamo pregare per Lui e restare uniti alla Santa Chiesa. La quale, d’altra parte, dappiamo che è guidata da Nostro Signore Gesù Cristo, il quale nella Sua infinita sapieza, potenza e bontà, al momento giusto rimetterà posto quanto non và nella Chiesa, riportandola al suo splendore.

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