Cattivi maestri: Vito Mancuso (reprise) – di Marco Manfredini

Come rifondare una morale sul nulla.

di Marco Manfredini

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Gli originali Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro (quest’ultimo da lassù) mi perdoneranno se prendendo spunto da una loro pubblicazione mi cimento in questa ideale, benché indegna, opera di continuazione nella denuncia di insegnanti da cui è preferibile stare alla larga. Tra l’altro il soggetto oggi preso in considerazione venne già da essi analizzato a suo tempo e classificato in modo molto opportuno come “teologo demolitore”. Queste vogliono essere solo alcune righe a completamento e a conferma della assodata nocività dello stesso.

I cattivi maestri che si manifestano così palesemente hanno un pregio: possono diventare dei punti di riferimento se presi dalla parte giusta, cioè al contrario. Ogni volta che aprono bocca o scrivono un libro, sappiamo che sarà contro la vera dottrina, la vera filosofia, la vera antropologia, per cui l’antidoto ad essi è abbastanza semplice: prendere ciò che dicono, cambiargli di segno ed ecco fatto, la verità è ripristinata.

Il “teologo” Vito Mancuso ne è uno dei migliori esempi, ed avendo avuto tra le mani un suo saggio sull’amore pubblicato tre anni fa, non posso che confermare questa teoria. L’intento è quello, non troppo nuovo, di gettare nel bidone delle anticaglie l’insegnamento cattolico su questo argomento, in particolare in merito alla morale sessuale. Partendo col denunciare la “amoralità della cultura dominante”, secondo la quale “al cuor non si comanda”, Mancuso, in gran sprezzo alla logica, si produce in un tentativo di demolizione pressoché totale dell’unica cosa in grado di porre un argine a questa penosa deriva: la morale sessuale cattolica tradizionale.

I responsabili di tale morale, concludeva Rahner, “hanno imposto agli uomini dei pesi che non erano affatto legittimi in base alla libertà del Vangelo”.

La teologa tedesca Uta Ranke Heinemann ha sostenuto ancora più radicalmente che la dottrina morale del cattolicesimo è ridotta a “un cumulo di cocci”, “ha gravato l’umanità con assurdità cavillose”, “la sua teologia non è una teologia, la sua morale non è una morale, è un’arrogante follia”.

Si parte da Rahner, si ringraziano le cosiddette “teologhe” per lo zelo distruttivo, e non si può non arrivare, in questo caso coerentemente, all’attualità con Kasper & friends:

Dobbiamo essere onesti e ammettere che tra la dottrina della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia e le convinzioni vissute di molti cristiani si è creato un abisso.

Però, invece di preoccuparsi di come colmare questo abisso cercando di sanare le erronee convinzioni di “molti cristiani” con tutto ciò che ne consegue, si intraprende la direzione opposta:

L’insegnamento della Chiesa appare oggi a molti cristiani lontano dalla realtà e dalla vita.

Sottinteso: è ora di adeguare ai tempi l’insegnamento della Chiesa, che non è una congettura, ma è esattamente ciò che sta accadendo. Mancuso dovrebbe essere soddisfatto, invece no, da vera punta di diamante della teologia progressista televisiva, lui vorrebbe ancora di più.

E allora via, a denunciare come scandaloso il fatto che la Chiesa ritenga ancora inscindibile l’unione carnale con l’apertura ad accogliere la vita, e che sia di fatto rimasta ai tempi di San Tommaso quando si deprecava la dispersione del seme. Oppure dichiarare che la morale cattolica (d’ora in poi “imputata”) è sbagliata e “non funziona” portandone a dimostrazione il fatto che la maggior parte dei cattolici la disattende. Ragionamento in base al quale, se la maggior parte della popolazione fosse dedita al furto, bisognerebbe abolire innanzitutto il settimo e il decimo comandamento, e contemporaneamente legalizzare tale pratica da parte dello stato, magari anche incentivandola.

D’altronde tanto acume deve venire da lontano, infatti è noto che anche il maestro del maestro aveva le idee abbastanza chiare su come abbattere il magistero:

Di essa [Humanae Vitae] il cardinale Carlo Maria Martini ha sottolineato “errori” e “limitatezze di vedute”.

Continua poi accusando l’imputata di essere “astratta, scolastica, libresca”, e di non sapere arrivare alla vita concreta delle persone. Si rallegra quindi, e giustamente dal suo punto di vista, che anche l’Instrumentum laboris del Sinodo abbia notato che per la maggior parte della gente

Il concetto di legge naturale risulta essere come tale, oggi nei diversi contesti culturali, assai problematico, se non addirittura incomprensibile.

Quindi basta con questa legge morale naturale. Che è un po’ come dire: “La gente si è stancata di questa forza di gravità che spinge verso il basso con una accelerazione di 9,81 m/s2, e siccome non la capisce più, d’ora in poi la alleggeriamo a 3,27 (a caso) e se necessario successivamente faremo pure finta che i gravi cadono verso l’alto”.

L’imputata viene poi accusata, pur rimanendo astratta, di basarsi sul “primato della funzione biologica procreativa”, concependo la donna “quasi esclusivamente in funzione della generazione dei figli”, come se ciò, che pur non è vero in questi termini, non fosse uno dei più alti, dignitosi, meravigliosi compiti affidati a lei da Dio: continuare a collaborare alla creazione.

Altro fatto imperdonabile, l’imputata “ignora il primato della coscienza”, e “non rispetta il dato biblico”. Sulla coscienza Mancuso, che a suo supporto cita il catechismo dove dice

L’essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza.

se solo avesse letto anche il punto successivo  avrebbe scoperto che

La coscienza morale può rimanere nell’ignoranza o dare giudizi erronei. Tali ignoranze e tali errori non sempre sono esenti da colpevolezza.

mentre scorrendo qualche paragrafo prima ci avrebbe potuto istruire che

Messa di fronte ad una scelta morale, la coscienza può dare sia un giudizio retto in accordo con la ragione e con la Legge divina, sia, al contrario, un giudizio erroneo che da esse si discosta.

Per dire che va bene la coscienza, ma solo quando si conforma alla Legge divina; e di coscienze aventi tale conformità se ne riscontra una certa carenza di questi tempi.

In merito al dato biblico, il nostro sostiene infine che

La logica del messaggio biblico esaminato nella sua globalità propone un’etica decisamente radicata nella situazione concreta.

Che detto così suona volutamente come: “ad ogni epoca/circostanza/cultura la sua etica”, e credo che non ci sia nulla di più contrario al messaggio cristiano nella sua cattolicità, che è universalità.

Dopo aver rottamato tutto, secondo il “teologo” i punti da tenere in considerazione per rifondare una morale sessuale più umana sarebbero i seguenti:

1) In natura si danno varianti rispetto alla fisiologia consueta e l’omosessualità è una di queste.

L’omosessualità è una normale variante naturale della sessualità umana, quindi da riconoscere, accettare e favorire al pari dell’eterosessualità “consueta” e magari anche  un po’ noiosa? Per quali ragioni allora Mancuso non approva la pederastia o la bestialità? Se uno si trova con questo tipo di attrazione, non è anche questa una variante della fisiologia consueta?

Se non tutte le pulsioni devono essere assecondate, anzi qualcuna merita una decisa repressione, con quale criterio dobbiamo mettere il discrimine? Non risulta chiaro, a meno che il criterio non si voglia intendere variabile come vuole l’overtoniano varco, per arrivare prima o poi ad accettare qualsiasi perversione.

2) Molti di coloro che riscontrano in se stessi la variante omosessuale non intendono sopprimerla o sublimarla ma al contrario valorizzarla come componente strutturale della loro personalità.

Questo non significa nulla. Se uno ritiene, per quanto riguarda gli acquisti del fine settimana, di riscontrare in sé la variante cleptomaniaca, dobbiamo garantirgli il diritto di poter rubare per legge?

3) E’ compito della cultura e della civiltà rispettare e accogliere le persone portatrici di questa diversità, creando le condizioni per una piena integrazione.

La persona va rispettata in quanto tale. Ma le idee oggettivamente errate, come quelle sostenute dai movimenti gay e da Mancuso, non hanno diritto e non meritano alcun rispetto, anzi, vanno combattute strenuamente. Le persone che sostengono queste idee sono loro per prime a non volersi integrare in una società giusta, dove la perversione e lo scandalo non possono essere portate come esempio positivo.

4) Tale rispetto verso i diritti di una minoranza non deve far venir meno il rispetto verso la prassi consolidata della maggioranza, meritevole a sua volta di tutela e attenzione.

Bontà sua, Mancuso ritiene siano ancora rispettabili e meritevoli di tutela le famiglie normali. Peccato che questo venga contraddetto dal resto di tutto il suo discorso; se tutelo una coppia omo come fosse una famiglia, inevitabilmente vengono a meno le tutele dell’unica vera famiglia possibile. Quest’ultima si troverà infatti a dover condividere diritti, riconoscimenti, risorse con altre entità ad essa non paragonabili, in quanto insignificanti, o meglio negative, per la società.

5) Trovare soluzioni giuridiche per far evolvere la società verso la più ampia tutela dei diritti di tutti i cittadini è compito della politica e della concertazione tra i diversi valori (tutti doverosamente negoziabili) che essa richiede.

Mancuso mostra qui, dall’alto della sua erudizione, di confondere diritti con desideri, neanche di nome facesse Aurelio. La politica dovrebbe tutelare i veri diritti, non quelli inventati da qualche ricco invertito e inculcati a masse di poveri fuorviati. Ma c’è qualcuno che osa ancora meravigliarsi se Mancuso ritiene che tutti i valori siano negoziabili, dato che anche l’attuale pontificato esprime un malcelato fastidio verso questo concetto che in tempi civili nessuno si sarebbe mai sognato di discutere?

I cattivi maestri hanno appoggi in alto, molto in alto di questi tempi.

Ma come dicevamo all’inizio, a saperli leggere per il verso giusto, anche i cattivi maestri hanno qualcosa da insegnare. In appendice al saggio in questione, tra vari “approfondimenti”, troviamo una interessantissima tabella i cui contenuti riproponiamo di seguito, leggermente rielaborati nella grafica.

Il suo intento è ovviamente quello di mostrare quanto sia retrogrado il cattolicesimo, che rimane l’unica religione ad inanellare una anacronistica sfilza di NO su tutte le questioni relative alla morale sessuale, e di quanto sia necessario ed urgente un upgrade dello stesso.

Noi, ne diamo una lettura leggermente diversa, notando innanzitutto che sulla contraccezione le altre religioni hanno ceduto in blocco, chi più chi meno, e ciò indica questo come uno dei punti più pericolosi e su cui più violentemente si sferrerà l’attacco dei novatori: già si sente nell’aria un gran desiderio di “fare la festa” all’Humanae Vitae.

L’altro è il divorzio, che è stato quasi unanimemente accettato (resistono i jainisti, ma non penso che il sonno dei sovvertitori globali sia turbato da costoro), e che si sta subdolamente e insistentemente tentando di sdoganare in quella specie di protestantesimo (s)mascherato individuabile nel cattolicesimo “sinodale”.

Tra le religioni più funzionali al sovvertimento evidenziamo l’Induismo, il Buddismo, l’Ebraismo e il Protestantesimo, che hanno aperto su quasi tutto, conservando solo tre NO assoluti.

Nel male vanno leggermente meglio taoismo/confucianesimo e islamismo con quattro NO.

Rimangono un po’ più arretrati sulla strada della dissoluzione il cristianesimo ortodosso e il jainismo, ma poco importa: basta una singola apertura a denotare la non credibilità di un’istituzione. Basta una singola apertura, e prima o poi arriveranno anche le altre.

Non ci attardiamo qua a ricordare quanto i NO della dottrina cattolica rappresentino altrettanti SI alla volontà del Signore e al bene dell’umanità, questo è scontato.

Letta per il verso giusto, cioè contrariamente alle intenzioni dell’autore, la tabella fornisce una chiara visione di quanto le false religioni tendano ad adeguarsi ai desideri illegittimi del mondo, finendo per confondersi ed appartenere ad esso, mostrando d’altra parte quanto vi sia un’unica vera religione, quella in grado di tenere testa al mondo affermando con fermezza cosa è bene e cosa è male.

Discernendo (nel vero senso del termine), e giudicando.

Ovviamente si parla di cattolicesimo, niente a che vedere con l’imbarazzante spettacolo della melassa misericordista a cui siamo costretti ad assistere da qualche anno.

12 commenti su “Cattivi maestri: Vito Mancuso (reprise) – di Marco Manfredini”

  1. Considerando che il sedicente “teologo” Mancuso non è cattolico e, probabilmente, nemmeno cristiano, la sua autorevolezza nel parlare di certi argomenti é pari a quella del fruttarolo sotto casa mia.

  2. Carla D'Agostino Ungaretti

    L’Humanae vitae” di Paolo VI sta per essere rottamata e così (per opera dell’Amoris Laetitia) anche le encicliche a sfondo bioetico di Giovanni Paolo II. Ma questo è stato canonizzato Santo per opera di Francesco, di quello si parla di proclamarlo Beato e quindi, magari tra qualche secolo, Santo. Ma che contraddizione è mai questa? Due Papi che hanno scritto un cumulo di sciocchezze? Io credo che il Papa regnante non si renda conto di ciò che sta facendo alla Chiesa di Cristo, Altrimenti, se se ne rende conto, vuol dire che … Dio mio, non ho il coraggio di dirlo …!

    1. adriana dasiena

      Bergoglio si rende perfettamente conto, anzi è assolutamente ligio al programma prestabilito: distruzione della cattolicità. Lo ha ribadito in più di mille modi. Ed è proprio la mancanza di coraggio di affermare che non è né cattolico né papa a rendere forte lui e i suoi cortigiani cardinali, vescovi, preti, e laici. Con un Papa i Mancuso non avrebbero potuto definirsi cattolici e vendere libri in librerie cattoliche. Un cattolico non deve avere paura di dichiarare la verità a costo essere accusato di lefebvriano, o sedevacantista , piuttosto di integralista, o bigotto dai variegati novus ordo, papisti a prescindere, conservatori o da chi sì è trasformato in ‘chiesa alta della chiesa conciliare’ stile ‘high church of England’ della galassia protestante. Da semplice cattolica, praticante come i miei avi, ho il dovere di denunciare qualsiasi persona che pubblicamente diffonde eresie spacciandole come verità di Fede cattolica, traviando i fedeli. Figuriamoci se questa persona occupa la sede petrina. Sia lodato Gesù Cristo!

  3. anche di questa faccia bisogna curarsi? ma si guardasse allo specchio, e dello specchio facesse l’ USO migliore: lo rompa ( invece di romperci con le sue lagne )

  4. Non ho capito bene chi sia il Dottor Mancuso, ma ho un’indizio: e se fosse Stanislao Mounlisky, in uno dei suoi più riusciti e truffaldini travestimenti? Qui ci vuole Nick Carter.

  5. Ma ci voleva un intero libro pieno di idiozie anticattoliche per fare coming out? Che Mancuso dichiari al mondo intero in modo diretto ed esplicito le sue tendenze e che la faccia finita!

  6. Mancuso è veramente un maestro (si fa per dire) del nostro tempo. Prendiamolo a modello: di ciò da cui lo spirito del nostro tempo ha più urgenza di liberarsi.

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