Che hanno fatto i Francescani dell’Immacolata? – di Marco Tosatti

Riceviamo una lettera di un laico vicino ai Francescani dell’Immacolata, il piccolo ordine “commissariato” – una vicenda altamente discutibile, secondo diverse fonti – che denuncia una situazione di notevole durezza da parte dei nuovi gestori della situazione. Ma che cosa avranno mai fatto quei religiosi “epurati” per giustificare una tale severità?

di Marco Tosatti

fonte: La Stampa

Francescani ImmacolataRiceviamo una lettera di un laico vicino ai Francescani dell’Immacolata, il piccolo ordine “commissariato” – una vicenda altamente discutibile, secondo diverse fonti – che denuncia una situazione di notevole durezza da parte dei nuovi gestori della situazione. Per lunga esperienza sappiamo che la crudeltà nei confronti dei confratelli negli ambienti ecclesiali non ha niente da invidiare a qualsiasi altro ambiente. Ma papa Bergoglio, che ha firmato il commissariamento, nella sua intervista al direttore di Civiltà Cattolica esortava a un atteggiamento di “misericordia” e di “tenerezza”, parlava della Chiesa come di “un ospedale da campo dopo la battaglia” e affermava: “Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite”, perché “alla fine la gente si stanca dell’autoritarismo”.

Leggete da quanto segue se autoritarismo e sorella prepotenza sono presenti nella situazione dei Francescani dell’Immacolata. Viene da chiedersi: ma che cosa avranno mai fatto, quei poveri religiosi? Speculato, abusato di minori, condotto una vita immorale?

Ecco la lettera:

“Dopo la notizia del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, come siano proseguite le cose è poco noto. Sarà allora bene fare un riepilogo.

Dopo l’accusa mossa contro Padre Stefano Maria Manelli, fondatore dell’Istituto dei Francescani dell’Immacolata (F.I.), di aver fatto deviare i Frati dal loro carisma fondazionale, senza spiegare, fino ad oggi, da quale percorso il Padre abbia deviato; dopo aver proibito di celebrare nel Vetus Ordo, con un divieto ancora in corso, a cui è seguita totale obbedienza da parte dell’Istituto; dopo aver deposto dagli incarichi, trasferito e allontanato, in fretta e furia, i frati fedeli al carisma dei Padri Fondatori e dopo aver promosso tutti quei frati che appoggiano la “nuova” linea nei vari conventi dei F.I. sparsi per il mondo; dopo aver, senza motivo chiaro, allontanato dall’insegnamento Padre Apollonio, Procuratore Generale, Preside del Seminario Teologico e Guardiano del convento di Roma-Boccea e dopo averlo trasferito in Portogallo; dopo aver allontanato dall’insegnamento P. Lanzetta, già Vice-delegato F.I. per Italia, Superiore a Firenze e docente del Seminario e dopo averlo trasferito in Austria; dopo aver trasferito P. Settimio Manelli e P. Siano, rispettivamente rettore e vicerettore del Seminario, deposti dall’incarico di insegnamento e sostituiti con due frati della “nuova” linea, uno dei quali non ha nemmeno il baccellierato in teologia; dopo aver spedito in Africa, dall’oggi al domani, Padre Budani, licenziando in diritto canonico ed impedito di proseguire gli studi; dopo aver esiliato Padre Stefano, sempre obbediente, e averlo privato della possibilità di ricever visite finanche dagli stessi parenti di sangue, sotto pena di peccato grave e dopo avergli proibito di ricevere telefonate ed impedito ogni contatto diretto con il mondo… dopo tutto questo, con lettera del 27 novembre, padre Fidenzio Volpi, con l’appoggio di padre Alfonso Bruno, ha ritenuto opportuno dirigere la sua guerra senza limiti anche contro i laici. Ha infatti sospeso tutte le attività dei laici appartenenti alla MIM (Missione Immacolata Mediatrice) e al TOFI (Terz’Ordine Francescano del’Immacolata) e ha proibito ai terziari di vestire l’abito. E’ così, con questa inaudita durezza e con queste purghe stalianiane, che si sistemano eventuali difficoltà interne ad una congregazione religiosa? Oppure così si distrugge un carisma, non solo in grado di portare a numerose e crescenti vocazioni, ma anche lodato, sino a ieri, e sostenuto dalle più alte gerarchie vaticane (si pensi solo che pochi mesi fa padre Manelli e padre Lanzetta, oggi reprobi, frequentavano vescovi e cardinali e trovavano ospitalità sull’Osservatore Romano)”.

3 commenti su “Che hanno fatto i Francescani dell’Immacolata? – di Marco Tosatti”

  1. Ho avuto il primo contatto visivo con i Francescani dell’Immacolata a Desenzano, in occasione della prima marcia per la vita, circa 1000 persone. Ho assistito a diverse conferenze di padre Lanzetta (a Cremona, presente anche padre Cavalcoli come conferenziere, e per internet nei vari video). E sono solo e prettamente Cattolici.
    A mio parere le gerarchie a tutti i livelli si propongono di oscurare chiunque abbia un’opinione che non sia il linea “perfetta” con il CVII, e hanno voluto infliggere una pena “esemplare” a tutti i “ribelli”. Questo perché l’ecumenismo, la libertà religiosa e lo stesso svuotamento della Religione Cattolica di sempre non deve trovare ostacoli.
    E non mi sembra poi tanto azzardato affermare che siamo allo scisma, o in ogni caso all’obbligo da parte dei fedeli di accettare supinamente la chiesa conciliare pur se ben diversa dalla Chiesa, “Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana”, dei miei avi, nonni, genitori, e ripeto “di sempre”.
    Credo, e dichiaro, di avere il diritto di rifiutare comportamenti e atteggiamenti che nulla hanno di Cattolico. Se non è chiaro, affermo e sostengo che la chiesa conciliare è scismatica (basti pensare ad Olanda, Belgio, Germania ed altri paesi e continenti), e non mi sento in comunione nemmeno con il Vescovo della mia città Treviso. Mi è bastato partecipare, il giorno dell’elezione di Bergoglio, allo spettacolo del Dott. Bianchi Enzo, a cui ha partecipato tale Vescovo che l’ha presentato come “fra Enzo” pur sapendo che delle 1300 persone presenti – nell’Auditorium San Pio X – ben poche sapessero che non è ordinato. Certo che il “fra” si presta all’equivoco classico del linguaggio conciliare.
    Come mai non inviano il “commissario politico” alla comunità di Bose? (nemmeno potrebbero …) Come mai presso le librerie delle Paoline ci sono in abbondanza i suoi libri? Come mai fra tante eresie (presente il vescovo) il Bianchi Enzo si è permesso di citare le “vecchiette sdentate che recitavano il rosario senza capire niente della liturgia in latino? …. Certo il Bianchi e i tantissimi alla stregua del Bianchi, hanno fatto comodo ai pontefici vaticanosecondisti nell’impegno di imporre la nuova religione.

    Morale: obbedire supinamente a superiori che procedono all’opposto degli insegnamenti evangelici equivale a non obbedire a Dio ed alla Chiesa divinamente fondata.

  2. Come mai “l’Imitazione di Cristo” che oggi si trova nelle librerie è quasi solamente quella con presentazione di Enzo Bianchi? Come mai la nuova “Bibbia di Gerusalemme” è quella presentata da Gianfranco Ravasi? Come mai accade che un libro su Santa Teresina scritto da un ex sacerdote, anzi, di un sacerdote ridotto allo stato laicale e con tanto di moglie, venga presentato da un consesso di personaggi fra cui due vescovi e di colleghi in sacerdozio che in un momento di pausa, intrattenendosi fra loro senza preoccuparsi di chi aveva le orecchie aperte per ascoltarli, ragionavano dicendo fra l’altro: -Si è “spretato” perché ha scoperto che la sua vocazione era un’altra, ma se divento papa io, gli farò dire la messa insieme a me!-
    Come mai tutto questo?

  3. La sofferenza vivissima , causata dalle pessime notizie circa le vere e proprie prepotenze subite dai frati F.I., è tale da non lasciar adito ad alcuna gratuita indulgenza verso gli autori di simili atti. Stiano attenti a non provocare il grido “vi punisca Iddio!”, che da qualche parte potrebbe levarsi. La scure è già prossima alla radice.

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