Stiamo assistendo, giorno dopo giorno, a uno stillicidio di opinioni mediatiche, scientifiche, politiche sull’opportunità o meno dei vaccini, dei suoi effetti collaterali a medio e a lungo termine, sull’obbligatorietà del green pass, sulle manifestazioni “pro e contro i vax”, sulla dittatura sanitaria e coercitiva che va sempre più instaurandosi. Non potendo più contare su un Magistero che possa illuminare dall’alto, su un’autorità che sappia impostare il problema sanitario in modo corretto, sono dovuto ricorrere a un testo di un secolo fa di Gilbert Keith Chesterton, “Eugenetica e altri mali”, al quale mi sono ispirato persino nel titolo, poiché tutti quelli altri mali paventati dal grande scrittore cattolico inglese sono ancora quelli che stiamo vivendo.

Innanzitutto Chesterton denunciava la strana mescolanza tra la stupidità corrente, il fanatismo pseudo-scientifico e l’arroganza politica fino all’invettiva esplicita contro “i malfattori straricchi” di allora (Harriman, Carnegie, Rockefeller) che sostenevano la pianificazione familiare, l’evoluzionismo razzistico darwiniano e l’eugenetica.

Ora potremmo sostituire quei “malfattori straricchi” con i filantropi capitalisti odierni (Gates, Soros, Bezos), che hanno finanziato il business dei vaccini, che hanno sorretto organizzazioni internazionali (ONU, OMS), ONG, politici, banche e mass media. In tempi più recenti il Dr. Alan Guttmacher, che è stato vice-presidente dell’Associazione eugenetica americana e presidente del Planned Parenthood dal 1962 al 1974, scriveva nel 1969 nella prestigiosa rivista medica Medical World News: “Ogni Paese dovrà decidere la propria forma di coercizione e determinare come essa vada impiegata”. Non dovremmo quindi meravigliarci troppo di trovarci nella forma di coercizione che questi tempi riservano: allora si chiedeva un esame, un patentino per potersi sposare e legittimamente procreare, ora si chiede un green pass per poter andare a teatro, al ristorante, al cinema, a scuola, sui mezzi pubblici.

Quel patentino di allora era dato da una commissione di esperti sanitari, scienziati, sostenuta da filantropi, politici così come adesso. Il principio di discriminazione di allora (abili alla procreazione/deboli di mente inadatti) rimane lo stesso (vaccinati responsabili/non vaccinati irresponsabili) con l’aggiunta terrificante tra “atto di carità verso se stessi e gli altri” e “delinquenza criminale refrattaria ai vaccini”. Chesterton denunciò queste aberranti ideologie eugenistiche un secolo fa, prima dell’avvento di Mengele e degli orrori del nazismo e del comunismo. Egli ci può aiutare a comprendere l’origine di questi mali, il clima necessario non solo dove può attecchire e propagarsi il virus ma ciò che ancor di più divorava e divora la società: l’anarchia silenziosa e l’abnorme peccato di una società atea e materialista.

Ecco cosa scriveva nel 1922: “Un’anarchia silenziosa consuma la nostra società. Devo soffermarmi su questa espressione, perché la vera natura dell’anarchia è perlopiù fraintesa. L’anarchia non è necessariamente violenta né viene necessariamente dal basso. Un governo può diventare anarchico tale e quale un popolo”. Distinguendo tra anarchia e rivoluzione, egli chiariva come l’anarchia fosse la condizione d’animo o di comportamento di chi non poteva fermarsi: “É la perdita di quell’autocontrollo che permette di tornare alla normalità…è chiaro che questa sorta di caos può impadronirsi dei poteri che governano una società così come della società governata”. Questa “anarchia silenziosa” aveva contestato la legittima autorità e si era separata dalla ragione e dal senso comune con tutte le allarmanti conseguenze che Chesterton intravedeva e a cui noi stiamo assistendo.

Egli aveva sottoposto a critica quanto, ancor oggi, viene presupposto superficialmente: “Prevenire meglio che curare”. Così si esprimeva nel saggio del 1922: “Meglio prevenire che curare. Commentando questa posizione, io dissi che equivaleva a trattare tutta la gente in buona salute come se fosse malata…qui sta la fondamentale fallacia di tutto il discorso sulla medicina preventiva. La prevenzione non solo è meglio della cura: è peggio perfino della malattia. Prevenzione significa essere invalidi a vita, con l’esasperazione supplementare di godere ottima salute. Chiederò a Dio, ma non certo all’uomo, di prevenirmi in tutte le mie azioni”. In un quadro sostanzialmente ateo e materialistico, i concetti di “salute” e “felicità” erano indipendenti da ciò che riferiva alla sfera spirituale e interiore, tanto che tutto rimaneva necessariamente orientato al godimento del corpo, alle sue sensazioni ed emozioni.

In una visione e fede cristiana la “salute” e la “felicità” assumono contorni completamente diversi poiché la salute è davvero inscritta in Dio e nella Sua grazia. Ecco così apparire, come aveva con lungimiranza prevista Chesterton, la vera tirannia. Queste ultime considerazioni fanno davvero rabbrividire per la sconcertante attualità e fanno arrabbiare e interrogare sul perché non sono state prese in considerazione. Nel capitolo VII dal titolo eloquente La Chiesa ufficiale del dubbio scriveva: “Chi tenta davvero di tiranneggiare tramite il governo è la scienza. Chi usa davvero il braccio secolare è la scienza. E’ il credo che davvero estorce decime e si impadronisce delle scuole, il credo che davvero è proclamato non in prediche ma in leggi e diffuso non da pellegrini ma da poliziotti…La nostra vera “Chiesa ufficiale” è il materialismo: perché è il materialismo che gode davvero dell’aiuto del governo nel perseguitare i suoi eretici. La vaccinazione, nei suoi cent’anni di pratica sperimentale, è stata contestata quasi quanto il battesimo nei suoi circa duemila. Ma ai nostri politici sembra perfettamente naturale imporre la vaccinazione e parrebbe loro follia imporre il battesimo”.

3 commenti su “Covid e altri mali”

  1. Caro Fabio Trevisan, è ormai in atto da diverso tempo il FAMOSO PIANO
    DIABOLICO: il GRANDE RESET!!!!!!!!!!!
    DOBBIAMO PREGARE MOLTISSIMO MOLTISSIMO MOLTISSIMO PER AVERE IL
    SANTO INTERVENTO DEL SIGNORE!!!!!!!!!

  2. “…ciò che ancor di più divorava e divora la società: l’anarchia silenziosa e l’abnorme peccato di una società atea e materialista”. Ecco, mi colpiscono soprattutto queste parole in questo intervento così attento, chiaro e ancora una volta così stupefacente riguardo al lungimirante pensiero Chestertoniano. Parole quanto mai vere e preoccupanti per noi che stiamo vivendo in una società di tal genere, subdolamente intenzionata a rovesciare tutto, anzi non solo intenzionata, intenta con successo a tutto trasformare e capovolgere con una pervicacia luciferina di cui una spropositata moltitudine pare non accorgersi. E qual è il motivo di questa cecità? È “l’abnorme peccato” che avvolge il mondo, l’essersi abbandonati ai desideri più assurdi e più sfrenati al di là di ogni legge naturale, ma soprattutto divina, l’esser divenuto l’uomo Dio di se stesso costruendosi comandamenti adatti volta volta alle sue voglie. Così si dà il caso che si faccia di tutto per sfoltire il mondo sovraffollato, che si impedisca ai bambini di nascere, ai vivi di vivere, ai malati di curarsi, ai sani di rimanere tali e persino alla gente di lavorare. Forze infernali ci sovrastano perché ci siamo troppo allontanati da Dio e il peccato è davvero immenso.
    Chissà se Egli avrà ancora pietà di noi.

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