Diocesi di Torino. Il ritiro spirituale per invertiti. Una lettera di Andrea Peracchio ad Avvenire

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, la lettera che il nostro amico Andrea Peracchio ha scritto ad Avvenire, in merito al progettato (e, per ora, rinviato) ritiro spirituale per invertiti (vedi su https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/rinviato-ritiro-spirituale-per-omosessuali-torino ).

PD

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Ad Avvenire,

al Direttore Tarquinio

ai Prelati della CEI che armeggiano di pastorale, di marketing e di comunicazione con questo quotidiano che quotidianamente dà “scandalo”.

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Dunque, al di là di ridicole accuse di “attacchi scomposti” o di “proclami ideologici vetero-tradizionalisti” o di non meglio precisate iniziative dal risvolto politico-elettorale, resta un fatto nella storia: nell’epoca di Francesco I, la Diocesi di Torino,  la Diocesi di Torino di Santa Romana Chiesa, guidata da Mons. Nosiglia,  ha cercato di organizzare un ritiro spirituale per invertiti, in un convento di suore, sul tema della fedeltà di coppia, con probabile pernottamento!

Guardi,  solo dopo cinquant’anni di spirito del Concilio si può edulcorare in un linguaggio buonista, ambiguo, suadente e sensuale una mostruosità così, un atto di offesa a Dio da far rabbrividire santi, martiri e dottori della Chiesa !

Possiamo capire la perversione individuale, possiamo capire l’attrazione contro natura, possiamo capire tutto, ma non “l’accompagnamento” dotto e curiale alla fedeltà ai peccati impuri contro natura che gridano vendetta al cospetto di Dio.

Voi, naturalmente, potete cambiare tutte le parole, potete cambiare anche il significato corrente delle parole di un tempo, avete in mano sia la tecnica di Overton, sia l’abilità delle tecniche spiegate da Orwell, sia l’esperienza consolidata e formante del bi pensiero e pure la piena complicità dei grandi media! Non c’è problema, la libertà, il libero arbitrio, sono doni del Buon Dio e a  voi spetta di usarli come meglio credete, anche nei postriboli e nelle orge vaticane fra cardinali, chierici, laici e… chissà… bambini ?! Come la cronaca talvolta mostra.  Cambiare il linguaggio per mutare tutto come vi ha chiesto pochi anni fa la grande ONU, pena il rischio di spennarvi di ogni quattrino in una sequela di cause potenzialmente senza fine se non abbracciate le novità omosex, LGBTQZ e l’immigrazionismo di massa così disorganizzato, senza se e senza ma! Tutto questo, per Voi, parrebbe non essere un problema !

Smarrita la fede si abbraccia qualunque credenza e l’insulto a chi resta fedele agli insegnamenti ricevuti, diventa tonificante ed unitivo, un po’ come in politica: un nemico ci vuole sempre ! E in questioni di religione ormai l’Unità è più commerciale ed attraente della Verità… quindi tutti uniti, tutti figli di Dio, soprattutto i non battezzati, tutti per un unico Dio, tutti nell’ecumenismo più ampio anche se diventa sincretismo, non importa, musulmani, ebrei, luterani, valdesi, invertiti c’è posto per tutti, ma se si profila qualcuno da appellare come vetero-tradizionalista (e fascista!) via libera, dagli all’untore, dagli al corruttore, sospensione di ogni ecumenismo, buonismo, misericordismo: sia guerra lecita!

Peccato non teniate minimamente in conto l’effetto di scandalo e di intima e perniciosa corruzione che questo vostro agire porta in chissà quante anime. Anime di persone che cercano con fatica, ogni giorno, di vivere secondo la legge di Dio, secondo quanto la tradizione della Chiesa ha sempre insegnato, credendo che non uno iota potesse essere cambiato, reggendo a condizioni personali, familiari difficili o difficilissime. Quanto è evidente il vostro disinteresse e la vostra propensione a distruggerle!

Possiamo solo dirvi che siete bellissimi, eleganti, glamour, a la page… eppure vi vogliamo bene, preghiamo per voi anche se vi vediamo bramosi di grandi vittorie, grandi soddisfazioni, grandi piaceri e per alcuni grandi orge, intellettuali ovviamente, da “cortile gentile”!

Noi, per quanto riguarda i sodomiti e tutto il resto, restiamo con ed agli insegnamenti di:  Levitico, San Paolo, San Giovanni Crisostomo, Sant’Agostino, San Gregorio Magno, San Pier Damiani, Santa Ildegarda di Bingen, Concilio Ecumenico Lateranense III, San Tommaso d’Aquino, Santa Caterina da Siena, San Bernardo da Siena, San Pio V, San Pietro Canisio, Catechismo Maggiore di San Pio X… che tanto, per quanto vi agitiate, e bramiate ed armeggiate, ben difficilmente potrete far sparire a breve !!!!

Di quella cloaca di tutte le eresie che si è sviluppata dopo e che tanto vi ha ammaliato (il cosiddetto modernismo) cerchiamo, con fatica, ogni giorno, di farci un baffo!

Buoni novissimi a voi… e tanta fortuna!

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Andrea Peracchio

da Torino, con sincero disgusto ed ampio distacco!

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20 commenti su “Diocesi di Torino. Il ritiro spirituale per invertiti. Una lettera di Andrea Peracchio ad Avvenire”

  1. Meraviglioso, complimenti vivissimi, caro Andrea, mi sento anch’io di dire che se non si convertono dopo cotanto ammonimento, cosa mai potranno dire a loro discolpa dinanzi a Cristo Giudice?. Dai modernisti liberaci o Madre ! San Michele Arcangelo, defende nos in proelio ! L.J.C.

  2. Grazie, caro Andrea. Il fatto è che costoro non si vergognano né comprenderanno la tua ironia (buoni novissimi…), ma continueranno sulla loro strada storta accusando i soliti “tradizionalisti” medievali e bigotti, sporchi e cattivi…

  3. Lettera da sottoscrivere, ma dubito che questi modernisti si convertano perché per convertirsi occorre l’umiltà, l’umiltà che Dio Verità è tutto e che noi siamo nulla. I modernisti sono pieni della loro superbia, della loro falsa sapienza epicurea quella che piace al mondo. Ottime queste iniziative ma non fanno altro che accendere di rabbia questi pseudo cattolici.

  4. Applausi ad Andrea!!
    Condivido ogni parola e soprattutto lo sdegno, sono scandalizzata per l’ iniziativa della diocesi di Torino.
    La sospensione momentanea del ritiro non mi tranquillizza affatto, perché don Carrega mi sembra molto determinato a proseguire la sua pastorale…e il vescovo lo ha lodato e lasciato al suo posto.
    Signore, non abbandonarci!

    1. Esatto, Maria, ha espresso il mio pensiero: quello che impensierisce è che un soggetto del genere sia stato lasciato al suo posto.

  5. Per gli organizzatori di tale ritiro spirituale(?) per invertiti occorrerebbe un VERO ESORCISTA! Diversamente non potrebbero capire che fanno il gioco del nemico.Che Iddio possa aprire loro gli occhi e allontanarli dalla loro apostasia.

  6. Bravo, Peracchio! Che lettera! Da sottoscrivere. Ma crede che Tarquinio ci rifletterà sopra o che le risponderà? Piuttosto la metterà accanto al rotolo della carta igienica…
    Mi scuso, non voglio essere volgare.

    1. Eh sì, cara Tonieta, ma però penso che, alla fine, nella m ci finirà lui, il signor Tarquinio (non attribuiamo titoli religiosi a questa gente, lasciamoli per i veri cattolici) e ci sguazzerà dentro per l’eternità, a meno di una improvvisa “caduta da cavallo”, cosa alquanto improbabile, umanamente parlando. Quanto al suo giornalaccio ipocrita e diabolico, io non lo userei nemmeno per pulire il pavimento, mi sembrerebbe di esser loro complice acquistandolo…

  7. Rileggendo la lettera, pesa come una montagna l’osservazione: “Resta un fatto nella storia…”.
    Ebbene sì. Nella diocesi di Torino, dove sono nato e cresciuto, dove ho ricevuto i Santi Sacramenti, è accaduta questa oscenità. La diocesi che dovrebbe celebrare il Cottolengo, don Bosco, il Cafasso, e quanti altri Santi e Beati (ricordo la Beata Maria degli Angeli, stupenda carmelitana della quale, a dicembre, si sono ricordati i 300 anni dalla morte con una pietosa “mostra” nel museo della Cattedrale nella quale non vi era NULLA) e la loro Fede Cattolica totale, celebra ed esalta il vizio impuro contro natura.
    Questo è un fatto drammatico che niente è nessuno potrà mai cancellare.
    Chiediamo l’intercessione di tutti i Santi e Beati torinesi perché intercedano per questa disgraziatissima diocesi che, con l’eccezione del dignitoso card. Saldarini, dai tempi di quel marxista di Pellegrino ha avuto Vescovi uno più miserabile dell’altro.

  8. Ufficio Delle Letture di oggi, sabato della quinta settimana del tempo ordinario.
    Dalla lettera ai Galati di s
    Paolo:”…Non vi fate illusioni;non ci si può prendere gioco di Dio.Ciascuno raccoglierà quello che ha seminato…”

  9. Parole profetiche, queste di Padre Cornelio Fabro, il grande filosofo Stimmatino del secolo scorso, riguardo alla crisi della Ciesa Cattolica, che già 44 anni or sono si andava delineando in tutta la sua gravità :

    “… il rispetto per l’Iddio santo, per la sua maestà e il suo giudizio, i suoi misteri e la sua parola ha lasciato il posto in misura angosciante alla superficialità, alla leggerezza, anzi alla frivolezza in rapporto al sacro. […] Il TIMORE DI DIO sembra scomparso dalla Chiesa;. […] Lo SPIRITO DI PENITENZA è cessato da molto tempo,….. L’epidemia delle separazioni prende i cattolici con sempre maggior forza. […]
    Tra le cause più determinanti dell’allontanamento dei fedeli vanno indicate l’introduzione del culto interconfessionale …..
    Quando i frequentatori della chiesa sono oltraggiati dal pulpito, quando gli atei vengono loro presentati come modelli e le verità della fede vengono apertamente negate, allora simili comportamenti con l’andare del tempo scuotono la pazienza anche dei migliori cattolici […]. Una responsabilità non meno lieve spetta alla RIFORMA LITURGICA…

  10. …. per aver lasciato briglia sciolta al dilagare degli esperimenti di ogni genere. La cosa più sacra che la Chiesa possiede, l’Eucaristia, è diventata un campo di giostra di ideologi e fanatici tra la costernazione e la dolorosa sorpresa dei fedeli. Anche l’abbandono del canto gregoriano, della lingua latina e della musica ecclesiastica ha avuto il suo peso.
    In conclusione: la Chiesa si trova coinvolta in una CRISI DI DIMENSIONI ENORMI. Non ancora tutti i responsabili hanno preso coscienza.”
    (Padre Cornelio Fabro, L’avventura della teologia progressista, Milano, Rusconi Editore, 1974, pp. 285-302)

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