Dittatura LGBTP, la Cassazione collabora – di Piero Laporta

Dittatura LGBTP. La sentenza della Cassazione è un grimaldello contro la famiglia – padre, madre e figli   = = = = = = =

di Piero Laporta

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zzzzavvoltoi-sul-bambino1Cassazione il 20 luglio: «M.M. aveva richiesto […] l’autorizzazione al trattamento chirurgico per la modificazione definitiva dei caratteri sessuali primari al fine di ottenere la rettificazione dei caratteri anagrafici. Il Tribunale aveva accolto la domanda. Dopo circa dieci anni è stata richiesta dal M. la rettificazione dei propri atti anagrafici senza sottoporsi al trattamento chirurgico di adeguamento dei caratteri sessuali primari al genere femminile. […] il ricorrente temeva le complicanze di natura sanitaria; che nel frattempo aveva raggiunto un’armonia con il proprio corpo che lo aveva portato a sentirsi donna a prescindere dal trattamento anzidetto.»
La Cassazione, riformando il giudizio di merito, ha accontentato M. L’identità sessuale non è anatomica, ma autocertificata.
La sentenza precarizza i rapporti sociali? Per il principio d’uguaglianza, presto chiunque potrà chiedere di cambiare, preferendo i panni dell’altro sesso? Poco importa. Intanto M. M. può candidarsi fra le “quote rosa” e accedere ai gabinetti femminili.
“Maschio” o “femmina” è declaratorio e non più oggettivamente certificatorio per via anatomica. Ecco due possibili conseguenze, causate dal potere sottratto alla famiglia e conferito agli omosessuali.
Primo. La “capacità genitoriale” degli omosessuali sfocia nell’adozione ovvero nell’acquisto di bambini, i quali vanno dunque sotto la loro potestà. Allora “genitore 1” e “genitore 2” possono riscontrare un orientamento sessuale del loro adottato – non è solo un dato culturale? – differente dal dato biologico e ne chiedono la sanzione al tribunale. Oggi – forse – dovrebbero attendere la Cassazione, domani basterà il giudice di pace.
Secondo. Le pedagogie gender, inoculate anche nella scuola, conferiscono alle maestrine, come per esempio quelle triestine, la potestà di valutare l’orientamento sessuale del bambino. Esse riscontrano che un bebè ha un orientamento sessuale diverso dal sesso biologico, conculcato da mamma e papà. Si rivolgono al tribunale. Mamma e papà, genitori indegni, perdono il bebé, perché sia affidato a un coppia omosessuale certamente più idonea.
Fantasioso? Dieci anni fa avreste detto lo stesso del diritto di adottare bambini da parte di coppie omosessuali. Dieci anni fa avreste detto lo stesso dello strapotere LGBTP.

Il popolo LGBTP sostiene le cerchie guerrafondaie e, parafrasando Karl Krause, utilizza il diritto come un grimaldello che non lascia sul luogo del delitto.

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fonte: sito OltreLaNotizia di Piero Laporta

15 commenti su “Dittatura LGBTP, la Cassazione collabora – di Piero Laporta”

  1. La cosa, oltre che tragica è ridicola. Per un qualunque esame clinico è fondamentale il sesso. I valori di riferimento maschio/femmina sono diversi, che utilità potranno avere certi referti se gli esami sono eseguiti su individui di sesso diverso da quello dichiarato e certificato dalla carta d’identità? E alla domanda della età del menarca o dell’ultima mestruazione, cosa potranno mai rispondere questi poveretti? Cosa risponderanno alla domanda se hanno avuto gravidanze o aborti?
    Certi magistrati dovrebbero tornare con i piedi per terra e non svolazzare tra le nuvole, per essere gentili.

  2. E se decidesse di fare la stessa cosa un uomo condannato all’ergastolo, dove lo manderanno? In un carcere femminile?
    Stiamo vivendo in un periodo di perversione (e/o di idiozia) quasi totale (il quasi lo metto perché fortunatamente c’è ancora una esigua minoranza che sa usare il cervello).

    1. No perchè proprio nelle carceri molti detenuti vengono “iniziati” (o meglio rieducati) ai piaceri della sessualità invertita…oltre che a droghe e altri generi di perversità…

  3. C’è un’ovvia, ben nota contiguità tra omosessualità e pedofilia. Per questo l’ipotesi di “adozioni” di bambini da parte dei sodomiti è semplicemente mostruosa.

    1. Giusto, ma non a caso questa affermazione non è politicamente corretta e non viene ammessa, ad esempio, in un talk show, perché si rischia la querela.

  4. giorgio rapanelli

    Poiché tra i sostenitori del Gender ci sono pure cattolici osservanti, occorre che la Chiesa sia chiara in proposito. Il Gender contrasta con i dogmi della Chiesa. Quindi, coloro che lo sostengono sono fuori della Chiesa. Dovrebbe essere negata loro la Comunione e negati i Sacramenti. Dovrebbero essere scomunicati. Sì, ma da chi? Dal Bergoglio? dai cardinali tedeschi rinnegati?

  5. Una volta tanto mettiamola sull’ironico: dicono che verranno rivisti i manuali di grammatica nella sezione che riguarda il genere: cancelleranno regole e relativi esercizi e nelle pagine rimaste in bianco inseriranno un grosso punto interrogativo.Ognuno si regoli come crede.

  6. Come mai non è stata fatta questa bella pensata quando c’era il servizio militare, obbligatorio solo per i maschi eterosessuali? Io, a causa del servizio militare, ho perso delle belle occasioni di lavoro e quando l’ho finito mi sono trovato davanti delle donne laureate dopo di me ma assunte prima per cui “avevano più anzianità” e quindi più diritti di me.
    Sarebbe bastato dichiararmi donna per stare a casa! E ha me è andata anche bene: due miei compagni d’Università, che erano testimoni di Geova, si sono rifiutati di farlo e sono stati messi in galera dove sono rimasti per un periodo più lungo di quello previsto per il servizio militare.
    Come si concilia tutto ciò con la Costituzione che dice che la legge è uguale per tutti e non sono ammesse discriminazioni in base al sesso o alla religione?
    La Costituzione fa comodo solo quando si tratta di “interpretarla” per stravolgere il buon senso.

  7. E’ un po’ come la legge sull’omofobia: basterebbero qualche decina di migliaia di autodenunce/autocertificazioni per mandare in tilt tribunali o uffici anagrafe… 10000 volontari disposti a cambiare di genere a giorni alterni. Il lunedì maschio, il martedì torni allo stesso sportello e ti dichiari femmina, il mercoledì maschio, e così via. Visto che tutto è burocraticamente ineccepibile, non resta che augurare ogni volta buon lavoro all’impiegato… Penso che al fondo ci sia la soppressione del concetto di famiglia e di persona umana sessuata. Cioè le due vestigia più evidenti del Piano di Dio.

    1. Caro Marco, possiamo batterli con le loro stesse armi: uffici anagrafe, tribunali, strutture e reparti in cui si pratica l’aborto (e in cui si praticherà l’eutanasia): se noi cattolici ci coalizzassimo potremmo creare un disagio e un malfunzionamento tale da “obbligare” il sistema ad abrogare le leggi anticristiane….ma saremo in numero sufficiente? I “cattolici” sono, contando solo l’Italia, milioni, ma i Cattolici quanti sono? Quanti sono quelli disposti a rischiare il tutto per tutto (compresa la galera) per il Regno Sociale di Cristo?
      Comunque, almeno la galera non ci fa più troppa paura: basta “dichiararsi donna” il giorno prima del processo per scontare l’eventuale “soggiorno” in un carcere femminile; se poi si verrà assolti, il giorno stesso si “ritorna” uomini! 🙂

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