Emmanuel Macron, i segreti dell’uomo scelto dall’alta finanza: a chi si è affidata la Francia – di Gianluigi Paragone

Tutto come previsto: Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Repubblica Francese. Il candidato di En Marche! batte il fronte anti-europeista che ha in Marine Le Pen la sua stella più scintillante. Una vittoria nettissima, con circa il 65% dei voti al ballottaggio. La Francia, dunque, sceglie l’Europa, Bruxelles, la finanza, Angela Merkel. Già, perché dietro al nuovo “eroe” che ha fermato l’avanzata dei “pericolosi populisti” agiscono forze ed attori che non promettono nulla di buono. Tanto che nel primo discorso da neo-presidente, Macron ha subito promesso che difenderà questa Europa. Come cambierà, dunque, il Vecchio Continente? E soprattutto, chi è davvero il leader di En Marche? Quali manine lo hanno condotto all’Eliseo? Per ottenere le risposte a queste domande, vi riproponiamo un articolo scritto da Gianluigi Paragone qualche giorno fa: ecco con chi avremo a che fare.

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Emmanuel Macron, i segreti dell’uomo scelto dall’alta finanza: a chi si è affidata la Francia  

di  Gianluigi Paragone

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Macron, il candidato moderno. Il presidente in pectore che andrà oltre i partiti tradizionali. Il giovane euro entusiasta. Riformista, solidarista, liberista e, visto che ci siamo, anche liberal quanto basta da sposare una donna più grande di lui di parecchi anni. Macron, il candidato a taglia unica, che va bene sia ai radical chic della sinistra francese che ai moderati che guardarono a Sarkozy con fiducia. Macron, il banchiere di Rothschild, l’amico dell’Europa e nemico dei nazionalismi.

Quante cose è questo Macron, la faccia pulita che un pezzo di Francia ha scelto per andare al ballottaggio contro la pericolosa xenofoba Marine Le Pen, che – per quanto ridimensionata – alla sfida a due è riuscita ad andarci. Macron è sostanzialmente tutto e nulla, come si addice ai leader moderni: non è importante avere l’esperienza per guidare un Paese, basta avere la rete di relazioni che contano. E lui ce l’ha. Ecco perché di tutte le definizioni con cui l’hanno descritto ne manca una, assai maliziosa, che tuttavia le contiene tutte: Macron, il presidente duttile, teleguidabile. Un altro presidente perfetto per quel sistema GangBank che racconto nel mio libro appena uscito sul perverso intreccio tra finanza e politica. Un altro di quei signori che entreranno e usciranno dalle banche d’affari: Rothschild, Goldman Sachs, Jp Morgan, Morgan Stanley e compagnia bella.

«Farò da argine ai nazionalismi – ha commentato – Hanno perso i partiti tradizionali». È vero, hanno perso i partiti tradizionali, ha vinto la finanza speculativa. Ma ovviamente in questo clima di melassa non suona strano a nessuno se i partiti tradizionali stiano perdendo dappertutto, sostituiti da contenitori a taglia unica, unisex guidati da giovani rottamatori. Nell’Europa del neoliberismo i partiti tradizionali sono ferri vecchi, pezzi di antiquariato perché antiquato è il mondo cui si riferivano. Se il lavoro è disarticolato, non ha senso un partito socialista. Se le piccole imprese affogano nella tempesta della globalizzazione finanziaria, nemmeno un partito liberale serve. Così come è fuori moda un partito repubblicano senza una Repubblica sovrana. Nella politica moderna financo la Costituzione diventa un impiccio. Una costituzione che parli di lavoro e di impresa, di diritti e di Stato, non può essere la carta fondamentale per mancanza dell’oggetto in questione. Macron è il campione di una modernità costruita in laboratorio per distruggere gli Stati.

In Francia il sistema GangBank non poteva perdere: sarebbe stata la fine. Ora le paure sono finite: in Italia, la legge elettorale è funzionale all’eurismo distruttivo. La propaganda farà il resto: come potete fidarvi della Le Pen? Come potete mandare al governo i Cinquestelle o Salvini? Come pensate di uscire dall’euro? Non solo seminano il panico ma colpevolizzano pure la vittima: avete vissuto sopra le vostre possibilità! Adesso, state buoni.

La finanza che ci fa la morale è la stessa che ha truccato la partita, che ha creato le condizioni delle bolle e poi delle crisi. GangBank ha trasformato i cittadini in consumatori per lasciarli nudi di fronte al loro indebitamento.

Macron ha chiamato il suo movimento «En Marche!» ma dietro di lui non c’è il quarto stato. Però ha vinto, ha superato il modello dei partiti, e questo basta per mettere tutti all’angolo. È la vittoria del ragazzo con la faccia pulita, il candidato che rassicura, è la sintesi di tutti i buoni principi. È il Battista del leader globale che verrà, Mark Zuckerberg, quel Gesù della Silicon Valley mandato dal dio moderno. Quando lo chiameremo presidente, il buonismo diventerà atto di fede e allora bye bye opposizione e diritto di critica. Bastano loro, i buoni per definizione.

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fonte: LiberoQuotidiano.it

22 commenti su “Emmanuel Macron, i segreti dell’uomo scelto dall’alta finanza: a chi si è affidata la Francia – di Gianluigi Paragone”

  1. Luciano Pranzetti

    Tanto articulo, nullum par elogium. E’ detto tutto su quello che ci riserverà questo ‘politico’ effettivo ‘cameriere’ dei banchieri come ben li definiva Ezra Pound. A proposito della moglie: in America le prof.sse che adescano i propri studenti 17nni vanno in galera, in Francia, invece, è la ‘romantik’.

    1. Non solo in Francia, gent. professore. Ho saputo della vicenda ieri, da un TG, che terminava il suo servizio parlando di ‘favola a lieto fine’. Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro per descrivere il livello a cui siamo giunti o piuttosto a cui pensa siamo giunti chi domina l’informazione, permettendosi di raccontare con toni quasi entusiastici e commoventi, da bell’amore impossibile divenuto realtà, quella che è solo una povera, poverissima storia.

  2. Non so. Le intenzioni di lorsignori ormai le conosco, quelle di Macron, no. Le sue foto girano ovunque su internet e ho visto alcuni dei suoi interlocutori. Il quadro che ne discende è quello che lei ha fatto e quasi tutti, in questi giorni, fanno. Anch’io sono critica ma c’è qualcosa che potrebbe essere letta in maniera diversa. Aspettiamo che inizi il mandato, vediamo come si muove. Sei giorni.

    1. Stefano Mulliri

      Cara Irina la tua (speranza)fiducia, in questo prototipo di anticristo ,è quasi commuovente , e posso anche capirti solitamente le persone pure e buone non cedono istintivamente alla malizia, come succede quasi sempre a me. Ma detto questo io invece dico che questo figuro dalla faccia bellina.,mi comunica un sinistro presagio. Ascoltiamo che cosa dirà nelle sue prime battute, se anche lui parlerà di :pace ,clima , ambiente ,diritti ,uguaglianza, amore, etc…etc.., beh allora sappi che io penso che dovremo preoccuparci, e anche tanto.

  3. Non solo “GangBank ha trasformato i cittadini in consumatori per lasciarli nudi di fronte al loro indebitamento”, ma li ha snaturati della loro identità e della loro essenza di uomini facendone dei cloni inconsapevoli di se stessi, pronti a ogni uso e consumo e a qualsiasi tipo di manipolazione. Persone contraffatte, robot con intelligenze ormai artificiali. Finché qualche miracolo, perché solo questo rimedio resta, non li sveglierà.

  4. Luigi E. Covini

    Purtroppo, sig. Paragone, avete proprio ragione! Inaspettatamente i popoli hanno votato giusto per la Brexit, per Donald e infine per il NO al referendum italiano e mi aspettavo anche questa vittoria del Front National (non foss’altro perchè fui un sostenitore del MSI e perchè il papaà della Le Pen fece la leva come parà in Algeria) neo-fascista ma questa volta è andata male…
    Ora dobbiamo aspettarci una Francia scristianizzata e prona ai poteri forti internazionali e ai diktat della lobby culattona; non che la Marine Le Pen fosse la moderna Giovanna d’arco (anzi…) ma comunque era sicuramente meglio. Vedremo cosa accadrà…
    Luigi C.
    Bassano del Grappa.

  5. dimmi i tuoi amici e ti dirò chi sei …Attali…Merkel… Rotschild (lavorando con il quale ha messo insieme due milioni di euro in due anni…cavolo!).
    Basta e avanza. I VALORI della democrazia che trionfano , contro la barbarie dell’ estrema destra, che goduria!

  6. Tutto come previsto. Questa volta i francesi hanno fatto la figura di popolo bovino come, e forse anche di più, degli italiani. Le mie congratulazioni.

  7. silvia masetti

    Personalmente non me la danno da bere, credo ci stiano ingannando, oppure c’è gente cui piace farsi ingannare. Queste elezioni sono state manipolate per fermare il Brexit. E stata una farsa, come vincere una partita ai gol penali. Vorrebbero farci intendere che Marine Le Pen abbia perso il secondo round solo per un 10%? La prima cosa che lei avrebbe fatto è il Frexit e poi l’effetto domino, mentre adesso è palese il progetto: l’Europa unita contro la Russia. A costo di uccidere la culla della civiltà e del cristianesimo con quei pochi europei rimasti…vivi. Che democrazia è questa? Il sabato della riflessione prima del voto, girava la voce che Macron, attraverso delle emails, avrebbe islamizzato la Francia: se le ha fatte filtrare da solo, per avere il voto di tutti i musulmani francesi! così , arrivato ai gol penali, ha centrato la porta. Niente Brexit.

  8. silvia masetti

    Teresa May, visto il successo del trucco, ha indetto elezioni anticipate, a giugno, e farà vincere Blair. Renzi cena a porte chiuse con Obama, Mattarella è in Argentina.
    Mentre Macron vinceva, anche la signora Merkel ha vinto a Schleswing Holstein, con un 33% di fronte all’SPD che governava la regione frontiera con la Danimarca. Questa vittoria della Merkel fa anche un pò luce sulla situazione dei migranti che può accogliere la Germania per migliorare l’occupazione ed il lavoro.

    1. Penso che la May abbia indetto apposta le elezioni anticipate per fare carta straccia della Brexit. Che motivo c’era per andare alle urne? I sondaggi “dicono” che stravincerà ma….
      Mai come in questa circostanza Alta Finanza e Poteri Forti – in preda al panico per una vittoria di Marine Le Pen – hanno messo in campo dei mezzi sproporzionati per “drogare” la gente facendo vincere un tale politicamente insignificante come Macron.
      Un politico fallito come Obama sostiene che i «giovani batteranno i populismi». Quali giovani? I figli di papà alla Macron alleati alle guardie rosse (leggasi “centri sociali”)dell’Alta Finanza? Altra chicca: Fausto Bertinotti, “difensore” del proletariato e dei deboli ha affermato che avrebbe votato Macron. Ma guarda un po’; non sapevamo ciò? E cosa c’è stato a fare costui nel PCI (Partito Confindustriale Italiano) avendo la presunzione qualche anno fa di Rifondare il Comunismo? Il poverino è rimasto insensibile venendo a sapere che gli operai in massa hanno votato Marine. Cosa ne sa costui di operai ed esclusi?

  9. Bravo Gianluigi ottima analisi
    Ma………. le masse dormono sonni ”tranquilli”
    e finché dormono il piano di distruzione avanza
    Ci hanno rincoglioniti scusate il termine
    Credo che a meno di un miracolo non se ne esce
    Le parole sono finite
    Grazie

    1. Caro signor Franco, lei apparentemente ha ragione a scrivere che non si esce più dall’attuale dittatura.
      Io penso che le cose si sarebbero potute aggiustare con la vittoria della Le Pen; solo con detto moto ci sarebbe stata la speranza di cacciare finanzieri, borsisti, ecc.
      Oggi dobbiamo avere Fede che l’attuale sistema, essendo ateo e materialista, non può vincere. Se ciò accadesse, significherebbe che la materia vince sullo Spirito; siccome è lo Spirito che alla fine vince, dobbiamo avere solo pazienza ed attendere gli eventi (li vedremo?) che sanciranno la sconfitta di questa europa autentica espressione geografica, telecomandata da Alta Finanza a Poteri forti.

  10. E’ certo che la “democrazia” è finita “bene”……Basta aver in mano tutti i “media” che contano ed il gioco è fatto. L’opinione pubblica si ubriaca e vota a comando! Viviamo in una bell’epoca!

  11. Ieri pomeriggio, nel salotto della Parodi, ospiti una giornalista francese e l’ottimo Alberto Negri de Il Sole 24 Ore, proprio il Negri ha lucidamente e sinteticamente dimostrato chi è Macron, chi rappresenta e cosa farà. Dovevate vedere la Parodi: pizzicata dalla tarantola, anche se si è contenuta. Certi argomenti in TV sono tabù, soprattutto ora che qualcuno ha cominciato a toccare certi argomenti scomodi. Mi viene in mente il povero Eustin Mullis, l’autore de The Secret Of Federal Reserve, libro commissionato da Ezra Pound mentre rinchiuso al St.Elisabeth Institute di Washington, il manicomio criminale: Mullis portato in tribunale perché il suo lavoro (ovviamente non tradotto in Italia, nota patria di libertà e democrazia) fu considerato antisemita! Chissà perché a toccare certi argomenti comporta sempre una conseguenza ben precisa.

    1. Si in tv e sui giornali certi argomenti sono tabù. Ed è per questo motivo che vogliono silenzare Internet che dà tanto fastidio, con la legge bavaglio che stanno preparando in tutta Europa.

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