zzsacDomani, 15 novembre, si terrà a Roma la manifestazione pro vita e famiglia organizzata dall’Ncd e denominata Family act.

Aldilà delle perplessità legate al fatto di affidare ai partiti la promozione e la difesa dei principi non negoziabili, destano preoccupazione e sconcerto le dichiarazioni d’intento di figure di spicco dell’Ncd come il capogruppo al senato Maurizio Sacconi, il quale, in un articolo apparso sul quotidiano “Avvenire” , ha esposto le linee programmatiche dell’iniziativa, tesa, a suo dire, a difendere alcuni principi, legati alla vita e alla famiglia, da una vera e propria “declinazione ideologica”. Per Sacconi dunque:

– Bisognerebbe contrastare l’omofobia in un” clima di condivisione” (?) e non introducendo i reati di opinione. Sarebbe giusto inoltre tutelare alcuni diritti nell’ambito della convivenza anche se questa non può essere equiparata al matrimonio. Dunque, per Sacconi il problema omofobia esiste e va risolto, come è da risolvere la presunta mancanza di tutele giuridiche per le coppie (omo o etero) che convivono. Una posizione non diversa, nella sostanza, da quella espressa dai fautori della teoria del gender, i quali insistono oltre che sul superamento del semplice schema uomo-donna anche sulla conseguente necessità che lo Stato si faccia carico di tutelare, attraverso provvedimenti ad hoc, le persone con diverso orientamento sessuale.

– Sarebbe giusto contrastare l’accanimento terapeutico, purché ciò non si traduca nella legittimazione dell’eutanasia. Anche in questo caso l’esponente Ncd sembra avallare l’esistenza di un problema, ossia di un numero significativo di persone che vengono tenute in vita per forza e contro ogni speranza di guarigione. A ben vedere, la stessa tesi di Calabrò, il relatore dell’ambiguo disegno di legge sul fine vita, e di tanti altri personaggi non propriamente pro life.

– Positivo il giudizio di Sacconi sulla fecondazione assistita, mentre sarebbe da mettere al bando ogni ipotesi di utero in affitto, commercio dell’umano e catalogo su misura. E’ difficile però pensare di difendere il diritto alla vita passando attraverso l’avallo di pratiche intrinsecamente disumane come la fecondazione artificiale, limitandosi a condannare quelle che sono le conseguenze logiche ed inevitabile del trattare l’essere umano come se fosse un bene di consumo.

Nulla di nuovo sotto il sole, dunque, che giustifichi le speranze di un autentico cambiamento di rotta verso la promozione e la difesa di quei principi basilari che risultano essere seriamente minacciati, oltreché dai demolitori della legge naturale anche dai fautori della politica del compromesso e del male minore. (D. M.)

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fonte: Corrispondenza Romana

10 commenti su “Family act: prove tecniche di compromesso”

    1. Non resta che sperare nel bravo Salvini, e in Tosi, tanto vituperato perché ha voluto lottare per l’esposizione del Crocifisso nelle scuole pubbliche, tanto da farne ripudiare apertamente l’utilità e la necessità addirittura dal vescovo; a tanto arriva l’odio politico di questa gerarchia clericale “misericordiosa” verso coloro che si oppongono alla deriva laicista e filocomunista ! Ma sicuramente NSGC ne terrò conto, nel colloquio finale con questi vescovi, questi preti, questi cardinali, questi papi ! Forza Lega, forza lupi (quelli buoni, però), finiranno i tempi cupi !

  1. Perché ci si lascia intrappolare con la parola ‘ omofobia ‘ inventata dalle lobbies omosessualiste , facendo quindi il loro gioco ? Fobia significa paura irrazionale , ed e’ curata a livello psichiatrico e psicologico . Domando : quante persone sono attualmente ricoverate negli ospedali e cliniche psichiatriche per ‘ paura irrazionale degli omosessuali ‘? E’ un caso che ancora pochissimi anni fa nessuno sapeva cosa fosse , al pari dell’ islamofobia ? E come mai si insiste su questa ‘ cosa’ inesistente , quando l’ Italia e’ classificata fra i primi otto paesi al mondo per tolleranza verso gli omosessuali ? Ma quando mai sui giornali o alla TV si ha avuto notizia o si sono viste repressioni poliziesche , dimostrazioni di massa , caccie all’ uomo a danno di queste persone ? E tanto per restare inter nos , chi negli ultimi sessant’anni almeno ha mai sentito un’omelia sull’ argomento ? Sacconi poi dovrebbe spiegare bene cosa c’e’ da condivide- re,obbligatoriamente,per…

    1. Se poi la parola “omofobia” esprimesse un qualcosa di realmente esistente non serebbe lecito punire gli omofobi (altrimenti sarebbero da punire tutti i fobici, agorafobici e claustrofbici compresi).
      La fobia è una paura irrazionale INVOLONTARIA e non può quindi essere punita: il soggetto colpito dalla fobia ha il diritto di decidere se ricorrere ad aiuti medici/psicologici o se tenersi la fobia.
      Inventarsi la parola “omofobia” è già ridicolo, decidere di punire gli eventuali “omofobici” è addirittura assurdo!

  2. In merito alla (mancante) definizione di omofobia, alla pag.6 delle ormai famose “Strategie” UNAR si può avere la prova palese di quanto questo termine sia neolinguistico (nel senso di Orwell). Si legge infatti: “Si chiama omofobia (e lesbofobia, transfobia) ma non è una fobia.” Ritengo che la frase parli da sola.

    1. A me sembra che ci sia nell’aria molta eterofobia, per non parlare poi della diffusa fobia a danno di coloro che nel mondo professano la fede cristiana. Sono anche avversati come nemici del popolo in Italia coloro che più banalmente posseggono una o più abitazioni, godono di redditi onestamente meritati, vorrebbero soccorrere gli stranieri senza esserne invasi…

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