“Faremo meno guerra e più figli. E una nuova alleanza con gli Usa” – di Vladimir Putin

Il discorso di Putin: “L’economia riparte nonostante le sanzioni. L’agricoltura vale più dell’industria bellica”.

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Cari colleghi e cari cittadini della Russia, giustizia, rispetto e fiducia sono principi universali. Noi li difendiamo con forza in campo internazionale. Nella stessa misura siamo tenuti a garantire il rispetto di questi principi all’interno del Paese. Il 2017 sarà l’anno del centenario delle Rivoluzioni di Febbraio e di Ottobre.

Le lezioni della storia ci sono necessarie prima di tutto per la riconciliazione, per consolidare la concordia sociale, politica e civile che oggi abbiamo conquistato. Non è accettabile che fratture, offese, divisioni vengano trascinate nella nostra vita di oggi.

La ricchezza fondamentale della Russia è il capitale umano. Per questo i nostri sforzi sono indirizzati al sostegno dei valori tradizionali e della famiglia, ai programmi demografici, al miglioramento della situazione ambientale e della salute pubblica e allo sviluppo dell’istruzione e della cultura. La crescita naturale della popolazione continua. Nel 2013 il coefficiente di natalità in Russia è stato l’1,7, cioè più alto che nella maggior parte dei Paesi europei. Nel 2015 il nostro coefficiente di natalità sarà ancora superiore: all’1,78.

ECONOMIA

Due anni fa abbiamo affrontato alcune gravi sfide economiche: la sfavorevole congiuntura sui mercati internazionali, le sanzioni con le quali si cercava di costringerci, come dice un detto popolare, «a ballare al suono di una musica non nostra» e ad agire in spregio dei nostri fondamentali interessi nazionali. Tuttavia, lo ripeto, le cause principali della frenata economica risiedono prima di tutto nei nostri problemi interni; e cioè nella carenza degli investimenti, di tecnologie moderne, di risorse umane e professionalmente preparate, nello sviluppo insufficiente della concorrenza e nei difetti del clima imprenditoriale. Eppure oggi abbiamo registrato una piccola crescita industriale. Se l’anno scorso il Pil ha subìto un calo del 3,7%, quest’anno penso che il calo sarà insignificante. Nei primi 10 mesi del 2016 la flessione è stata dello 0,3% e più o meno resterà tale.

Abbiamo garantito la solidità macro-economica e, cosa molto importante, abbiamo conservato le nostre riserve finanziarie. Non solo non sono calate, ma addirittura sono aumentate le riserve auree della Banca centrale. Se a gennaio 2016 erano pari a 368 miliardi di rubli (5,7 miliardi di euro), oggi sono a 400 miliardi (6,2 miliardi di euro).

L’inflazione, che dall’anno scorso è calata, sarà inferiore al 6%. Se vi ricordate, nel 2015 era al 12,9%. Auspico che rimanga intorno al 5,8%. La dinamica è positiva. Ricordo che l’inflazione più bassa risale al 2011 quando toccò il 6,1%.

I programmi di sostegno a una serie di settori industriali e del mercato immobiliare hanno avuto impatto positivo. Nel 2015 sono stati aperti cantieri per più di 85 milioni di metri quadrati di edilizia residenziale. Si tratta di un indice record per la Russia in tutta la sua storia. La produzione agricola oggi ci rende di più della vendita di armi; nel 2015 abbiamo esportato armamenti per 14,5 miliardi di dollari e prodotti agricoli per oltre 16. Quest’anno ci aspettiamo un risultato ancora migliore. Il settore dell’industria bellica è stato fortemente modernizzato e adesso dobbiamo indirizzarlo sulla fabbricazione di prodotti civili moderni e competitivi per la medicina, l’energia, l’aeronautica, la cantieristica navale, l’industria aerospaziale. Nel 2025 il 30% della produzione del complesso bellico sarà destinata al settore civile, il 50% entro il 2030.

Uno dei settori che si stanno sviluppando è quello delle tecnologie dell’informazione. In cinque anni le esportazioni sono raddoppiate e abbiamo raggiunto i 7 miliardi di dollari. Nel complesso, nonostante stia aumentando la tendenza al protezionismo, abbiamo buone potenzialità per incrementare le nostre esportazioni. Una forte concorrenza straniera potrà temprare e risanare la nostra economia, garantire un nuovo livello di efficienza delle aziende russe, un miglioramento della qualità di merci e servizi e un incremento della produttività. Gli esempi che ho appena citato dimostrano che stiamo già modificando la struttura dell’economia creando aziende moderne in grado di operare sui mercati mondiali.

TASSE E SISTEMA FISCALE

Dobbiamo orientare il nostro sistema fiscale in modo che operi per l’obiettivo principale: stimolare l’attività d’impresa, far crescere l’economia e gli investimenti, creare condizioni competitive per lo sviluppo delle nostre aziende. L’impegno dal prossimo anno dovrà essere quello di ristrutturare il sistema fiscale coinvolgendo le associazioni imprenditoriali.

LA GIUSTIZIA NON È UNO SHOW

Negli ultimi anni ci sono stati non pochi casi clamorosi in cui sono stati coinvolti dipendenti comunali, regionali e federali. L’assoluta maggioranza dei dipendenti pubblici è onesta, per bene e lavora per il Paese; ma né la carica, né i legami di alto livello, né i meriti pregressi possono coprire eventuali malefatte commesse. Tuttavia fino alla sentenza del tribunale nessuno ha il diritto di pronunciare un verdetto. Da noi, purtroppo, è diventata un’abitudine quella di sollevare un polverone mediatico sui cosiddetti casi clamorosi. Non di rado sono gli stessi rappresentanti delle forze dell’ordine o gli inquirenti a diffondere le notizie; ma la lotta alla corruzione non è uno show; richiede professionalità, serietà e senso di responsabilità, solo così può raggiungere un risultato concreto e ottenere il sostegno consapevole e ampio della società.

SISTEMA BANCARIO

Nell’ambito del sostegno anti-crisi negli anni 2015-2016, abbiamo sostenuto la capitalizzazione delle banche con 827 miliardi di rubli (13 miliardi di euro). Quest’anno le banche sono tornate in attivo: l’utile del settore, nei primi dieci mesi dell’anno scorso, è stato di 193 miliardi di rubli e quest’anno ha già raggiunto i 714 miliardi (11 miliardi di euro), quasi quadruplicato. Molte banche, o almeno le più deboli, sono state estromesse dal mercato. L’ambiente bancario è stato sottoposto a un processo di risanamento che la Banca centrale porta avanti.

POLITICA ESTERA

Contro di noi è stato messo in atto di tutto: dalle favole dell’aggressione russa, alla propaganda sull’ingerenza nelle elezioni altrui, all’avvelenamento. Le campagne mediatiche orchestrate contro di noi, la fabbricazione di notizie false e le lezioni impartite dall’alto sono venute a noia. A differenza di alcuni Paesi stranieri che vedono nella Russia un nemico, non cerchiamo dei nemici. Abbiamo bisogno di amici ma non permetteremo che vengano violati e disprezzati i nostri interessi nazionali. Siamo favorevoli a un dialogo amichevole e paritario, al consolidamento dei principi di giustizia e rispetto reciproco. Siamo disponibili a dialogare sulla costruzione di uno stabile sistema di relazioni internazionali. Purtroppo, su questo piano, i decenni che ci separano dalla fine della Guerra fredda sembrano trascorsi invano.

Noi siamo a favore della sicurezza e delle opportunità di sviluppo non per pochi eletti, ma per tutti i Paesi e i popoli. Contro ogni monopolio, sia che si tratti di una pretesa di eccezionalità o del tentativo di congegnare a proprio favore le regole del commercio internazionale, di limitare la libertà di parola, di introdurre una censura di fatto nello spazio informativo globale. Ci hanno sempre criticato sostenendo che stavamo applicando la censura nel nostro Paese e ora sono loro ad allenarsi sul campo.

La priorità assoluta della politica estera russa rimane il rafforzamento della collaborazione nell’ambito dell’Unione economica eurasiatica. Di notevole interesse è anche l’idea russa di costituire in Eurasia un modello multilivello di integrazione. Io sono convinto che questa discussione sia possibile anche con i Paesi dell’Ue nei quali oggi cresce la richiesta di un percorso politico ed economico autonomo e indipendente, come si vede dai risultati delle elezioni.

Oggi la Cina è una delle più potenti economie del mondo ed è molto importante il fatto che di anno in anno la nostra cooperazione si arricchisca di nuovi imponenti progetti in settori diversi: nel commercio, negli investimenti, nell’energia e nelle alte tecnologie. Siamo disponibili a collaborare anche con la nuova amministrazione americana; è importante normalizzare le relazioni bilaterali e svilupparne di nuove sulla base di pari diritti e reciproco vantaggio. La collaborazione Russia-Usa nella soluzione dei problemi globali e regionali risponde agli interessi del mondo. Abbiamo una comune responsabilità nel garantire sicurezza e stabilità internazionale.

TERRORISMO

E naturalmente io confido nella possibilità di unire con gli Usa gli sforzi nella lotta contro il terrorismo internazionale. Proprio questo è il compito che stanno assolvendo i nostri militari in Siria. Ai terroristi è stato inferto un duro colpo, l’esercito e la flotta della Russia hanno dimostrato di essere in grado di operare con efficienza. Desidero ringraziare tutti i nostri militari perché voi, soldati della Russia, avete a cuore il vostro onore e l’onore della Russia. Quando il popolo sente di essere nel giusto, agisce compatto e percorre con sicurezza il cammino scelto. Il futuro della Russia dipende solo da noi, dal lavoro e dal talento di tutti i nostri cittadini, dalla loro responsabilità e dal loro successo. E noi raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo posti.

(sintesi a cura di Giampaolo Rossi)

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fonte: Il Giornale 

13 commenti su ““Faremo meno guerra e più figli. E una nuova alleanza con gli Usa” – di Vladimir Putin”

    1. Ho sempre avuto una sana allergia e diffidenza verso i comunisti di tutte le risme, per cui non mi fido troppo della “sincera conversione” di questo ex funzionario del KGB cresciuto ed educato nell’ateismo bolscevico! Poi….può anche darsi che mi sbagli (Gorbaciov docet) e che Putin sia avviato sulla strada della santità “ortodossa”.

      1. Fateci caso: all’inizio del suo discorso dice che il 2017 sarà il centenario della rivoluzione d’ottobre (in che senso lo dice? Positivo o negativo?) Non dice mica che sarà il centenario di Fatima!!!

        1. Fatima, caro Camerata, fu apparizione “cattolica”, riconosciuta dalla sola Chiesa Romana. Non dimentichiamo inoltre il valore del tutto relativo delle rivelazioni private, rispetto a quello universale e definitivo della Rivelazione fissato nel Vangelo.
          Il centenario della rivoluzione d’ottobre viene ricordato da Putin in chiave patriottica, per cementare il consenso politico. Io darei più credito all’episodio del bacio dell’icona, in cui richiamò il nostro povero Papa ai suoi doveri d’osservanza cristiana. Là, ed in molti susseguenti discorsi, si vide la differenza fra l’uomo politico intimamente cristiano ed il Papa anticattolico.

  1. Giustizia, lotta al terrorismo, esigere rispetto, guardare agli interessi nazionali e, soprattutto sostegno dei valori tradizionali e della famiglia: confermo che la “musica” dell’attuale Russia di Putin mi piace. Ora vediamo cosa saprà costruire con Trump, visto che tra poco meno di un mese il massone mondialista abortista negro fautore dei cessi per travestiti si leverà finalmente dai piedi!

  2. Il discorso di un vero leader mondiale. Ho l’impressione che con lui e Donald Trump possa aprirsi un periodo di vera pace e progresso.
    Speriamo che la nostra italietta, non venga condizionata dal “cattosinistrume adulto” e viceversa agevoli l’incontro delle due superpotenze senza farsi trascinare dalle lobbie massoniche che vogliono distruggere la nostra civiltà.

  3. In molti guardiamo con fiducia alla Russia. I nostri non sono più guardabili. Ora spetta alla Russia il ruolo di guida, Maria Santissima e la Santa Trinità la proteggano.

  4. Putin lo conosciamo, Donald Trump ancora no. Tra l’altro, non ancora si è insediato e già sta ostentando comportamenti contrastanti, nel senso di ‘una botta al cerchio e una alla botte’. Comunque, nel centenario di Fatima, possa davvero nascere una nuova fase politica fatta da uomini di buona volontà. Putin, nonostante anch’egli sfugga al totale ed esauriente inquadramento, per me è un uomo politico sensibile a certi problemi e di buona volontà; uomo che ama il suo popolo e non per propaganda si affida al Cielo. Dio non abbandona chi si affida a Lui e quelle nazioni che riconoscono il primato di Dio e della sua Legge e rendono lode e culto non periranno. Che tristezza l’Europa! Terra del nulla e del tramonto.

  5. Noi sappiamo benissimo quale virus ha colpito la povera Europa ex cristiana : l’innamoramento per le “conoscenze” extra cristiane ed extra cattoliche, dovevano finire fatalmente nella dissoluzione. Quello che adesso è impensabile o almeno di difficile soluzione, è dove repperire le risorse morali e culturali neccessarie, alla rinascita dell’Europa intesa come genti che hanno una storia e una fede comune, dal momento che quella che dovrebbe essere la guida ossìa la Chiesa Cattolica, sembra essere gravemente malata. Anche io mi auguro e spero che questo centesimo anniversario delle apparizioni della B.V.Maria a Fattima possano suonare la “Riscossa Cristiana” e finalmente veder risorgere il sole al nostro orizzonte.
    A me e a tutti voi, auguro un 2017 radioso e pieno di : Fede Speranza e Carità.

  6. Cesaremaria Glori

    Io confido nella Russia. Se la Santissima Vergine ha insistito tanto per la conversione della Russia invitando a pregare per essa e “supplicando” i Papi a compiere l’atto di consacrazione di questo grande Stato al Suo cuore immacolato una ragione doveva pur esserci. Vedo nella Russia la nuova Roma con un destino simile maturato gradualmente tra ascese e discese ma sempre su un piano più elevato del precedente. L’insistenza della Madonna per la Russia rivelano che questo Stato ha un compito particolare tra le nazioni umane. Non scordiamocelo e preghiamo sinceramente affinché ciò avvenga e presto. Quel che più mi ha colpito del discorso di Putin è il suo esaltare l’aumento della natalità nel suo Paese e ciò avviene dopo i disastri praticati dal Marxismo ateo volto a distruggere la civiltà cristiana più che la civiltà borghese.

  7. Monaldo Tiberino

    In passato non sono mancate critiche al Putin che sembrava volersi porre sulla scia del vecchio dispotismo sovietico. Era giusto e mi sembra opportuno rimanere in guardia. Tuttavia se è necessario tenere la mente e gli occhi aperti nei suoi riguardi occorre prendere atto di certe posizioni che non possono non godere del nostro consenso. D’altra parte è ormai chiaro, non soltanto dalle dichiarazioni ma soprattutto dalle iniziative, che il suo tentativo di governante e di patriota è inserire il periodo comunista, compresa l’epoca staliniana, nella “gloriosa storia della madre Russia”. Si può più o meno approvare questa scelta; in ogni caso merita considerazione. Sta, grazie a Dio, finendo l’oscuro periodo della presidenza Obama: nella speranza che Trump riscatti il suo paese da tale vergogna non ci rimane che auspicare un’intesa Putin-Trump che permetta di tutelare quel che resta della nostra civiltà.

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