Festa sincretista a Reggio Emilia  –  di Cristiano Lugli

Una delegazione diocesana “ricambia la visita” e partecipa alle “preghiere” del venerdì nel centro islamico. Sermone cristian-islamista, elogio di (OMISSIS) da parte dell’imam, volemose bene e misericordia a gogò.

di Cristiano Lugli

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z.resincrNon sono mai andato fiero di dichiarare la mia città di provenienza, sarà perché rientra forse fra le più trascurate e scialbe della regione, desolata, e potremmo dire in mano al degrado immigrazionista, ma probabilmente sarà anche l’urtante accostamento che la Città di Reggio Emilia ha con il tricolore massonico.

A dirla tutta, il vero motivo per cui detesto la mia città è la persistente appartenenza al triangolo rosso, che ha visto morire ammazzati migliaia di innocenti e centinaia di preti: il comunismo radicale che ancora alberga nella mentalità di questa mediocre cittadella si sente nell’aria, si respira per le vie di campagna, traspare in ogni contesto, da sempre. Dalle amministrazioni di tutti i piccoli comuni limitrofi alle pubbliche relazioni nei bar; dai luoghi di lavoro alla profilassi anti-morale che viene inculcata nelle scuole; per non parlare poi dell’ambiente diocesano il quale trasuda catto-comunismo da ogni membra.

Tuttavia qualche grande eroe che mi dà ancora gioia di essere qui c’è, e mi riferisco ad esempio a Rolando Rivi e a don Pessina, ambedue trucidati dalla barbarie comunista, che ancora deve scusarsi pubblicamente.

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Tutta queste premessa è necessaria per arrivare ad un recentissimo fatto accaduto nella “Peggio-Emilia” che come di consueto non ha perso l’occasione per diventare la primogenita delle città buffone – in termini sincretisti – dopo le recenti profanazioni sacrileghe dei musulmani in chiesa, di cui tutti ormai siamo mediaticamente saturi.

Non sono mancati infatti nemmeno qui gli inviti ai maomettani da parte di “catto-impegnati” nel dialogo, ma purtroppo il macabro siparietto interreligioso non è finito a domenica scorsa, ma si è prolungato con atti ancora più squallidi.

Si apprende infatti da una testata locale di sabato 6 agosto (fra l’altro, giorno della Trasfigurazione di Nostro Signore in cui sarebbe stato meglio non incappare in notizie che fanno ribollire il sangue dalle unghie fino all’ultimo capello) che una delegazione della diocesi si è recata a uno dei tre “centri islamici” presenti sul territorio per prendere parte alla “Salat al-jumu’a”, ovvero la preghiera islamica del venerdì che comincia subito dopo lo scoccare del mezzogiorno.

Questo venerdì ha avuto l’eccezionalità di accogliere in mezzo a 100-150 musulmani due cattolici (?) in veste di rappresentanti per la diocesi, facenti parte della commissione per i rapporti con le comunità islamiche , uno strano (ma non così tanto) organo sorto nel 2006 su volere di don Daniele Simonazzi e don Daniele Giannotti, con il contributo di tanti giovani volontari, ben formati negli oratori reggiani a suon di pietanze ben condite, feste, lambrusco e tanto, tanto altro divertimento ancora, purché non manchi mai la parola “dialogo” e la parola “pace”, magari con la dedicazione dell’oratorio a San Giovanni Bosco, omettendo di far presente ciò che questi pensava in merito ai maomettani.

La presenza di questi due signori come inviati speciali in terra di conquiste – non nostre ma loro – è dovuta all’invito fatto dall’imam, che ha voluto ricambiare l’ospitalità ricevuta la scorsa domenica per la c.d. “preghiera comune” in ricordo dell’unico dimenticato, ovvero padre Jacques Hamel.

In questo caldo venerdì di agosto, prima dell’inizio della preghiera e del conseguente sermone sulla sura del giorno, ha preso parola la delegazione curiale:

Volevamo ricambiare il gesto della comunità musulmana di domenica scorsa, dopo l’uccisione di padre Jacques. Sappiamo che se si vuole costruire assieme la pace – ha proseguito uno dei due delegati – è importante mettere in atto gesti che ci portino all’incontro e alla conoscenza, tenendo presenti le differenze, ma, come dice il Papa, rifiutando ogni sorta di discriminazione. (…) Cristianesimo e Islam sono entrambe religioni che fanno riferimento a un Dio misericordioso che vuole il rispetto di tutte le sue creature.”

Sermone in salsa cristian-islamista servito, e a farlo così bene non potevano che essere due delegati della diocesi. Il Dio è lo stesso. E non solo, è pure misericordioso in modo eguale, ciò che conta è non discriminarsi mai, parola di Bergoglio davanti alla quale si sentirebbero sminuiti ed imbarazzati persino UNAR e UAAR.

Giusto per rammentare di quale misericordioso Dio parli il Corano sarà meglio rispolverare qualche sura:

Sura 8:12 Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita.

 Sura 5:33 – Essi devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta.

 Sura 4:90 – I musulmani devono anche “circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta”.

Sura 9:123 – I musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro.

Sura 48:29 – I musulmani devono essere “brutali con gli infedeli”.

Sura 6:152 – Un musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per “giusta causa”.

Se poi qualcuno vuole appellarsi alla solita storia che “anche l’Antico Testamento ha dei passi terribili” (come successo al sottoscritto che si è ritrovato a parlottare in modo acceso con un prete di ottantacinque anni, da cui quasi sperava di ricevere un pensiero generato da almeno tre neuroni concordanti l’un con l’altro), ricordiamo quanto prima che ci sarebbe giusto stata una Rivelazione, in cui il Verbo si è fatto carne definendo un bel po’ di cose. Le storie sull’Antico Testamento raccontatele tutt’al più ai rabbini che non credono in Gesù Cristo.

Ma tornando alla giornata sincretista di venerdì scorso, è interessante riportare anche il discorso  tenuto dall’imam in questa speciale occasione:

“Occasioni come quella di oggi dovranno ripetersi dieci, cento, mille volte, Reggio potrà essere un esempio per il mondo intero, nel dialogo tra cristiani e musulmani. Anche nella tradizione islamica crediamo nel dialogo e nella conoscenza reciproca, nessun uomo è un’ isola (trattasi della nota poesia di John Donne n.d.r.). Prego per la prosperità dell’Italia e di tutte le nazioni. Come ci insegna il Corano, la comunità musulmana non è chiusa, ma proiettata verso gli uomini.”

Già stabilito il tutto dunque: Reggio caput mundi per quel che concerne la mescolanza-fratellanza fra crociati e maomettani, da sempre nota alle cronache storiche ed ecclesiastiche. Segue poi qualche parola commemorativa per il sacerdote sgozzato da mano islamica, per addentrarsi infine all’immancabile accorpamento con le parole di Bergoglio:

Faccio mie le parole di Papa Francesco – conclude l’imam– uomo molto saggio: le cause dei mali del pianeta non sono le religioni, ma gli interessi economici, politici e di potere”.

A parte il fatto che è doveroso precisare quanto detto da Bergoglio: “Questa guerra non è una guerra di religione“, ma ad ogni modo il predicatore islamico mica è scemo! …Se nemmeno il Papa mi dice che è colpa mia, io posso essere così fesso da auto-colpevolizzarmi? Sarà molto meglio che lo lasci continuare a pensare così, e magari di tanto in tanto dico pure che è saggio.

Questo, cari amici, è il panorama reggiano il quale non è altro che un terreno preparato da un bel pezzo, a cui faranno seguito tante altre vicende, in tante altre città. I preparativi sono già in atto da tempo come ci dice sempre uno dei due inviati al “centro islamico”:

“Il dialogo tra reggiani cristiani (cattolici è troppo specifico forse n.d.r.) e islamici non è cosa nuova. Da un paio d’anni vanno avanti scambi periodici sia presso le parrocchie, sia presso i centri islamici, per una conoscenza reciproca”.

Seppur tutto sappia di chat-line che organizza incontri al buio, purtroppo questa è la realtà in cui sono coinvolti in modo speciale tanti giovani. A tal proposito ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il Vescovo. Sarei pure tentato di chiederlo, ma per la paura della risposta non credo lo farò mai.

Intanto, per concludere questo nauseabondo argomento senza dilungarmi ancora, faccio mia – con la speranza di poterla far diventare anche vostra –  la riflessione che fece il gigante Vescovo di Tulle, che per giunta gli costò una condanna emessa il 21 marzo1991 dopo che LICRA (Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo) lo portò in tribunale a pochi giorni dal termine del suo pellegrinaggio terreno (Monsignor Marcel Lefebvre spirerà il 25 marzo del medesimo anno): “Per l’Islam non c’è differenza tra religione e politica”; per questo il Vescovo missionario, profondo conoscitore di musulmani ed animisti, diceva che finché essi sono una minoranza parziale accettano passivamente le leggi del paese che li ospita, “ma appena sono numerosi e organizzati diventano aggressivi e vogliono imporre le loro leggi”.

Sura 2:193 – Combatteteli finché l’Islam non regni sovrano.

18 commenti su “Festa sincretista a Reggio Emilia  –  di Cristiano Lugli”

  1. Città di Prodi e “quasi” del card. Ruini (Sassuolo).
    Complimenti sinceri per la presentazione della sua città. Pensavo in questi giorni, vedendo degli splendidi Tricolori fiammanti fatti apporre a edifici pubblici dal presente regime massonico fiorentino/cavuriano, all’indegna nascita della bandiera come sottoprodotto dello straccio sanguinolento rivoluzionario francese, e alla sua “redenzione” avvenuta l’ 11/2/1929.

    Più di qualcuno ha accostato i tre colori “italiani” a quelli della Fede, della Speranza e della Carità

  2. E Mons. Camisasca da che parte sta? Si è anche lui accodato gioiosamente al nuovo andazzo della nuova chiesa? Lo credevo diverso.

  3. In questo clima di nauseanti incontri e dialoghi, non una parola da parte di preti piú o meno altolocati per il gesto sacrilego delle due musulmane che hanno osato mettersi in fila in chiesa per ricevete la Comunione e poi sputare la Particola a terra. Un fatto che inorridisce e fa tremare dall’indignzone tutto il nostro essere. Fosse successo un fatto simile in campo maomettano, non solo li avrebbe scatenati in terribili reazioni, ma avrebbe riscosso la solidarietà di tutto il mondo.

      1. Cristiano Lugli

        Il braccio al Crocefisso è stato spaccato nella chiesa di San Geremia, Venezia. Sempre a Venezia, nella chiesa di San Zulian – a pochi passi da San Marco – si è verificato lo sputo delle 4 maomettane. Nella medesima chiesa poi sono state sputate a terra delle particole al momento della Comunione, come diceva qui sopra la signora Tonietta. Le fonti dicono che siano stati “due giovani orientali”, che sono poi riusciti a scappare. Il sagrestano di San Zulian si è trovato più volte in questi giorni al cospetto di islamici che entrano in chiesa per pregare Allah e, visti i sacrilegi accaduti, ha varie volte avuto rimostranze nei loro confronti: la pronta risposta dei maomettani è stata: “possiamo pregare Allah qui, ha dato il permesso Papa Francesco”.

        1. E pregare Allah in un luogo (vedi Piazza Duomo a Milano, il Rione San Pio a Lecce, ecc.) vuol dire renderlo terra islamica in perpetuo: già liberata dalla sozzura dell’idolatria cattolica.
          “Possiamo noi, che siamo Puri, tollerare che sotto i nostri occhi si renda culto a delle statue, a un Morto ucciso come un malfattore, a un pezzo di pane bianco” ?? (pensiero presente nelle “Lettere Persiane” di Montesquieu).
          Volete capire, cani infedeli, che Dio non può incarnarsi e non si è incarnato? o dobbiamo ammazzarvi tutti, visto quanto siete cocciuti? “.

          Se a qualcuno sono venuti in mente gli Ariani (Alto Clero occidentale e nobili di stirpe barbara), gli Iconoclasti (Corte Imperiale bizantina), i Catari, Lutero, i Massoni, Robespierre, Cavour, Mazzini,Garibaldi… ha ragione

  4. Preghiamo x Vescovo mons. Camisasca e x card. Scola Veni Sancte Spiritus Veni per Mariam: che salvino la ragione e la fede dei cattolici; preghiamo per la conversione degli islamici

    1. Caro don Eraldo, preghiamo anche per la conversione di certi cattolici e il ravvedimento di certi movimenti.
      Veni Sancte Spiritus,
      veni per Mariam!

  5. Stefano Mulliri

    Nell ‘articolo precedente del direttore Paolo Deotto , dice appunto , che , “Quando si inizia il viaggio nella fogna, è perfettamente inutile lamentarsi se ci si sporca con gli schizzi del liquame”, ecco appunto, come stanno le cose in questo momento, questo viaggio ormai , è ad un punto tale, che i signori che lo hanno intrapreso , ormai anche volendo , non potrebbero tornare indietro ,perchè questo per loro sarebbe rinnegare completamente le loro opere , per quanto riguarda monsignore , non lo conosco , ma spero che non sia così codardo , come lo è stato il mio , nei confronti degli invertiti , quando lo ricordo , ad memoriam , ha silenziato per un congruo periodo don Massimiliano Pusceddu.

  6. Ma perchè vi meravigliate tanto? La beata Emmerich qeste cose le aveva predette molto tempo fa. Noi preghiamo e restiamo saldi nella fede. Ricordiamo le parole di Gesù: “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi persevererà fino alla fine, sarà salvato”.

  7. Eppure…nonostante l’EVIDENZA,nonostante l’islam sia più che una religione, una ideologia ( del terrore), eppure dicevo…continua ad esserci gente con a capo il papa (eretico) che sostiene che l’islam predica la pace proprio come il Cristianesimo!
    Certo ci vuole un bella dose di vigliaccheria,di fronte all’evidenza…del Male islamico.
    Per adesso con l’aiuto del Maligno, sembra che questi selvaggi maomettani,ci stiano riuscendo ( a distruggere il mondo)…ma verrà un giorno la Giustizia di Dio!
    E allora,alla resa dei conti si vedrà il Vincitore: CRISTO RE.
    W CRISTO RE.

  8. A Reggio Emilia sembra esserci almeno un prete con le idee abbastanza chiare…forse qualcuno inizia molto lentamente a svegliarsi: http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/don-vescovi-islam-violento-e-la-realta-il-papa-le-sue-sono-opinioni/
    Per quanto riguarda la città è vero che ormai è purtroppo in preda agli immigrati e, già scesi alla stazione, ti sembra di essere arrivati in Asia grazie alle politiche multi-culti-arcobaleno imposte (ininterrottamente dal dopoguerra ad oggi) da quello che Augusto del Noce avrebbe anzitempo previsto che sarebbe diventato un enorme partito radicale di massa. D’altronde dalla città che ha dato i natali a Nilde Iotti, Giuseppe Dossetti e Romano Prodi cosa ci si poteva aspettare…?
    Infine l’attuale Vescovo, mons. Camisasca, ha ampiamente dimostrato di essere soltanto aperto al compromesso e che per quieto vivere con i suoi nemici, in perfetto stile vaticansecondista, accetta il dialogo con tutto e il contrario di tutto ad eccezione di noi cattolici.

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