Festival LGBT a Noto con Don Fabrizio Fiorentino, promotore dell’”Aperimessa”  –  di Rodolfo de Mattei

La kermesse omosessualista di Noto si aggiunge alle tantissime iniziative analoghe sparse su tutto il territorio nazionale. Ovunque è un continuo brulicare di eventi e manifestazioni finalizzate a promuovere tra i giovani e nelle diverse comunità la “normalità” e la bontà dello stile di vita gay.

di Rodolfo de Mattei

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z.fstcltSabato 6 e domenica 7 agosto la città di Noto in provincia diSiracusa ospiterà la seconda edizione di GIACINTO – NATURE LGTB,festival di informazione ed approfondimento dedicato alla cultura omo-transessuale, diretto dall’attore Luigi Tabita che così spiega il senso e il nome da lui scelto per la manifestazione:

“Una delle storie d’amore omosessuale più belle della mitologia greca è quella tra Giacinto, principe spartano di straordinaria bellezza, ed il dio Apollo. Ebbene, il riferimento a questo mito, alla nostra storia, al nostro passato vuole dare un taglio preciso al Festival: si parlerà di Cultura, di Amore e Diritti, e si cercherà di abbattere quegli odiosi stereotipi che sono così radicati nella cultura d’oggi. Ma il giacinto, ovviamente, è anche un fiore. Penso sia importante anche avere questo elemento della natura, dato chela comunità omosessuale è spesso definita contro-natura: ho voluto comunicare che la natura è plurale. Che la natura non è una sola, ma sono tante le espressioni in cui si manifesta, e tutte debbono essere accolte e rispettate senza pregiudizi o timori.”

Il Festival che si svolgerà principalmente presso l’ex Convitto Ragusama interesserà anche tutte le strade del centro storico di Noto, prevede un fitto programma con proiezioni di docufilm, mostre e incontri tutti rigorosamente volti inculcare nei partecipanti la bellezza e la normalità del mondo LGBT.

Madrina della due giorni LGBT sarà la onnipresente (in tema di promozione gay) Francesca Vecchioni, da tempo in prima linea per la promozione dei “diritti” gay come sottolineato in una nota dell’organizzazione del Festival:

“Per questa prima edizione del festival si è scelto di affidare il ruolo di madrina a Francesca Vecchioni, figlia del cantautore Roberto, ma soprattutto modello di donna lesbica che ha deciso di condurre la sua personale battaglia di civiltà sulla naturalezza delle proprie emozioni, costruendo con la sua compagna e due gemelline la propria famiglia”.

Il Festival ha ottenuto anche il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati, nonché il riconoscimento da parte dell’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazione della Presidenza del Consiglio, “come evento culturale volto a valorizzare il rispetto delle differenze ed a contrastare le discriminazioni”.

L’UNAR sarà inoltre rappresentato all’evento direttamente dal proprio Direttore generale Francesco Spano che prenderà parte ad un incontro dal titolo “Coppia: sostantivo plurale”, dove saranno affrontati argomenti riguardanti l’adozione e la genitorialità. Oltre a Spano, si legge nel comunicato, parteciperanno al dibattito Valentina e Valentina, mamme dell’associazione Famiglie Arcobaleno, il transessuale e personaggio televisivo Eva Robin’s, all’anagrafe Roberto Maurizio Coatti, e Don Fabrizio Fiorentino, presentato come “teologo pastoralista”.

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DON FABRIZIO FIORENTINO

Quest’ultimo, prete palermitano cappellano della Polizia di Stato, ha fatto recentemente parlare di sè quando, in occasione della morte del leader radicale Marco Pannella, ha condiviso su Facebook un delirante post con su scritto:

“Così va il mondo: invece del cardinale Bagnasco, muore Marco Pannella. A lui sì avrei affidato la guida dei Vescovi italiani”.

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L’APERIMESSA

Prima di questo folle post lo stesso sacerdote si era già “distinto” per aver promosso, presso la sua parrocchia del quartiere Addaura, al fine di “rivitalizzare il territorio ed entrare in sinergia con la borgata”, uno speciale happy hour religioso intitolato l’“Aperimessa”: prima la cerimonia religiosa, poi, alla fine del rito, nello stesso luogo dove si è celebrata la messa, parte l’aperitivo e si aprono le danze al ritmo di samba e bossanova. Detto questo ogni commento è superfluo e la partecipazione di tale personaggio al Festival LGBT di Noto non stupisce affatto.

LA STRATEGIA DELLA “NORMALIZZAZIONE”

La kermesse omosessualista di Noto si aggiunge alle tantissime iniziative analoghe sparse su tutto il territorio nazionale. Ovunque è un continuo brulicare di eventi e manifestazioni finalizzate a promuovere tra i giovani e nelle diverse comunità la “normalità” e la bontà dello stile di vita gay. “Normalizzare” l’omosessualità e qualsiasi tendenza sessuale in nome dell’ideologico slogan “sei come sei” fa parte un piano strategico ben preciso diretto dall’alto con l’avallo delle più importanti ed influenti istituzioni.

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fonte: Osservatorio Gender – Famiglia Domani

15 commenti su “Festival LGBT a Noto con Don Fabrizio Fiorentino, promotore dell’”Aperimessa”  –  di Rodolfo de Mattei”

  1. La ciliegina sulla torta è senz’altro il prete con tutte le sue fantasiose iniziative on barba al Padreterno e al sacro rispetto che si deve alla Sua casa e ai suoi comandamenti.
    Grazie, (don) Fabrizio Fiorentino. Che Dio gliene renda merito

  2. Scusate, ma non ho capito a che titolo partecipa Fiorentino? A parte il fatto che “teologo pastoralista” non significa nulla, ma che cosa ci va a fare?

  3. A questo Fabrizio Fiorentino proprio non riesco anteporre al nome il titolo di “don” (mi si rivolta lo stomaco) nonostante sui social ostenti tanto di stemma con i 3 fiocchetti da parroco! Il promotore dell’Aperimessa “pannellaro” non è degno nemmeno di fare il campanaro!

  4. Stefano Mulliri

    Ma che cosa aspettano le autorità competenti , a prendere provvedimenti nei confronti di questo saccerdote , e ridurlo allostato laicale ?
    Anzi direi che è da scomunicare proprio!

    1. le “autorita’ competenti” che detengono il potere massonico che vuole distruggere la Chiesa di Cristo unico Dio, non ci sono, ci sono solo per commissariare I FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA colpevoli di URLARE IL VANGELO FARE CONFESSIONI COME DIO COMANDA, PREGARE, MESSA IN LATINO, ADORARE DIO NEL SANTISSIMO SACRAMENTO E QUANTO LA CHIESA DOVREBBE FARE SECONDO LA VOLONTA’ DI DIO. Queste autorita’ che chiaramente si schierano CONTRO CRISTO (NON E’ GIUDICARE MA COSTATARE CON INTELLETTO E DISCERNIMENTO DONO DEL SIGNORE) imbavagliano in una settimana il Sacerdote ex Esorcista che ha fatto una predica STUPENDA sulla sodomia e quanto dice il VANGELO UNICA VERITA’. Dalla sardegna in una settimana, rinchiuso in Vaticano per tappargli la bocca. Ho pensato ci vorrebbe LA SANTA INQUISIZIONE, e si e poi chi farebbe giustizia? Coloro che lottano contro Cristo? Il Card. Burke eccelso nella Dottrina e coerente con il Vangelo, confinato a Malta con un’ipocrito PASSAGGIO DI LIVELLO. PREGHIAMO

  5. Carla D'Agostino Ungaretti

    Il mio grande dolore è constatare l’inerzia della Chiesa istituzionale. Perché i Vescovi siciliani (ancora lo scrivo con l’iniziale maiuscola, ma non lo meriterebbero) non insorgono contro questi abomini contrari alla legge di Dio e all’evidentissima conformazione anatomica umana? Certo, cosa dovevamo aspettarci sentendo addirittura un Papa che ritiene di non poter “giudicare” il comportamento gay? Il Papa stesso ha concimato quell’erba cattiva che ora alligna ovunque e i Vescovi sentono di doversi adeguare, altrimenti perderanno la diocesi. Mi viene in mente la bolla “Exsurge Domine” di Leone X, papa quanto mai mondano, ma che ebbe il coraggio di scomunicare un semplice monaco che stava demolendo la Chiesa di Dio: ora si consentono le “Aperimesse”. Sia chiaro: io non giudico chi sente certe pulsioni contro natura ma chi, professandosi cattolico, le asseconda pretendendo anche di ricevere la benedizione pastorale, sociale, giuridica, istituzionale. E il demonio sghignazza di soddisfazione.

  6. Nel medioevo uno come Fiorentino sarebbe stato messo al rogo, nell’ottocento scomunicato, oggi fatto vescovo. Non si sa piu’ cosa pensare.

    1. Certo che l’avrà un vescovo. E se il vescovo non fa nulla, si vede che gli va bene così. Un motivo ci sarà… lasciamo perdere, per decenza

  7. Questo sono i rantoli di una Chiesa moribonda in cui i vescovi mettono a tacere pubblicamente sacerdoti che citano San Paolo e poi non rispondono, anzi nemmeno leggono, le mail di dissenso dei fedeli. Fa veramente male essere lasciati così soli. Gesù vieni!

  8. Due Cappellani della Polizia a confronto: questo ciarlatano, DON FABRIZIO FIORENTINO, che in tempi sani sarebbe stato spedito in qualche convento di clausura a “recuperarsi” per qualche anno. Giusto per ritrovare la bussola. Dall’altra l’ex-cappellano della polizia di Cagliari Don Massimiliano Pusceddu (ed anche ex-esorcista). In una Chiesa sana, quest’ultimo sarebbe stato promosso Vescovo. Invece siamo nella Chiesa attuale in cui DON FABRIZIO FIORENTINO rimane in circolazione a rappresentare Cristo, facendo il contrario di quello che vuole Cristo. E l’altro, Don Pusceddu, dopo averlo rimosso da tutti gli incarichi (cappellano della polizia, esorcista e pure da parroco) viene ridotto all’imbavagliamento.
    Una vergogna.

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