“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì

Bergoglio, i Pentecostali… e poi?

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Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

martedì 29 luglio 2014

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è pervenuta in Redazione:

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Caro Gnocchi,

                          già la notizia del Papa che incontra il “vecchio amico” Giovanni Traettino, “pastore” della chiesa evangelica della riconciliazione di Caserta mi aveva stupito. Certo, il Papa privato cittadino può avere tutti gli amici che vuole, ma il Papa non è un privato cittadino, è il Vicario di Cristo e non può ignorare che ogni suo gesto è osservato e commentato in tutto il mondo. Poi lo incontra per convertirlo? Assolutamente no! Su una agenzia cattolica come Zenit leggo una serie di acrobazie su amicizia, diversità, punti di incontro che devono prevalere su quelli di divisione. Mi sembra un discorso che potrebbe andar bene per due capi di partito che devono trovare per forza un accordo per metter su un governo. Ma il Papa non è il capo della Chiesa cattolica, a cui Cristo ha dato la custodia della Verità? E quante verità ci sono? Però questo sarebbe ancora poco o nulla. È quello che ho sentito per radio e poi letto oggi pomeriggio (su Vatican Insider) che non mi stupisce, piuttosto mi scandalizza. Perché il Papa ha detto (riporto pari pari)  “una tentazione dire: io sono la Chiesa tu sei la setta. Gesù ha pregato per l’unità. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. Lui fa la diversità. Ma poi lo stesso Spirito Santo fa l’unità e la Chiesa è una nella diversità. Una diversità riconciliata per lo Spirito Santo”. Lo Spirito Santo, ha detto ancora Bergoglio, “fa la diversità nella Chiesa. La diversità è tanto bella, ma lo stesso Spirito Santo fa anche l’unità, così che la Chiesa è una nella diversità: per usare una parola bella, una diversità riconciliante. Lo Spirito Santo è armonia, armonia nella diversità”.

A parte il fatto che mi sembra un parlare aggrovigliato, ma qui avremmo assurdità come Gesù che prega per l’unità, e lo spirito Santo che fa qualcosa d’altro (la diversità). Cosa facevano , lavoravano ognuno per suo conto? E poi che mai vuole dire che la Chiesa è una nella diversità? Perché non dice mai Chiesa “cattolica”. Mi sembra tutto un minestrone da cui l’unica cosa che verrebbe fuori è che ci si può salvare in una chiesa “a scelta”. L’unicità della Fede cattolica allora ce l’hanno detta per scherzo negli ultimi duemila anni?

Scusi se queste righe sono buttate giù un po’ in disordine e mi scusi anche se sono stato un po’ lungo. Ma questi discorsi, se uno non sapesse che li ha fatti il Papa, potrebbe pensare che vengano da uno dei mille sostenitori di un “dio” sempre più evanescente e imprecisato, spruzzando qua e là un po’ di parole belle come unità, diversità, armonia (armonia di che?). La necessità di convertirsi alla Chiesa cattolica, che mi hanno insegnato fin da bambino, non è nemmeno accennata.

Non dico nulla sulla richiesta di perdono agli evangelici perseguitati dal regime fascista. Non ne avevo mai sentito dire, ma mi documenterò. Ma ho un po’ la nausea di questa libidine delle scuse. E non dico nulla neanche sul cardinale di Milano, Scola, che fa gli auguri agli islamici per il Ramadan. Mi sembra che siamo ormai a gara a cercare le fantasie più strane. Scusi, dov’è finita la Chiesa cattolica?

Gino Lodrini

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zrbrpsCaro Lodrini,

non immagina quanti altri lettori, dopo la visita di papa Francesco ai pentecostali di Caserta, hanno scritto per porre le stesse questioni che pone lei, fino all’ultima: ma dove è finita la Chiesa cattolica? Non si poteva non rispondere e non si poteva non entrare almeno in qualche dettaglio.  Per questo consegno con qualche ora di ritardo la rubrica al direttore di “Riscossa Cristiana”.

L’unica nota positiva in questa vicenda, caro Lodrini sta nel fatto che lei e gli altri lettori avete mostrato un buon fiuto giornalistico: avete trovato la notizia là dove gli addetti ai lavori l’hanno bucata bellamente. È vero che voi siete facilitati dal possedere ancora la fede e la dottrina cattolica, ma avete dato dei bei punti ai giornalisti di professione che hanno parlato dell’incontro di papa Francesco con in pentecostali puntando sulla richiesta di scuse per le persecuzioni avvenute in Italia durante il periodo fascista.

Qui, però, devo spendere una parola di giustificazione per i poveri colleghi. Come lei sa, i giornali hanno bisogno di condensare fatti e idee anche complessi in un solo titolo che ne mostri il lato straordinario. Non avendo almeno un’infarinatura di dottrina cattolica, non hanno scelto il tema che lei ha perfettamente messo a fuoco, ma il lato più eclatante della vicenda, direi più grottesco: il Papa che scavalca a passi giganteschi i suoi predecessori chiedendo scusa per le colpe di un particolare regime politico e non più per quelle della Chiesa o degli uomini di Chiesa.

Sui massmedia, il tema delle scuse da parte dei cattolici funziona sempre perché piace tanto al mondo. E, purtroppo, piace ancora di più a quei cattolici convinti di essere tanto più autentici quanto più si vergognano di essere cattolici. In questo campo bisogna dire che se gli ultimi pontificati hanno fatto miracoli, quello di Bergoglio sta mostrando di non temere confronti. Ma questo, per quanto drammatico, è un punto secondario rispetto allo spettacolo a cui assistiamo gratuitamente ogni giorno. Gratuitamente per modo di dire, perché lo paghiamo con le nostra sofferenza, per ora solo spirituale.

Per arrivare là dove non sono arrivati i colleghi folgorati sulla via delle richiesta di scuse per le colpe del regime fascista, bisogna partire da un dettaglio che si trova nel saluto indirizzato dal pastore pentecostale Giovanni Traettino al Papa durante l’incontro di Caserta: “Verso la sua persona, anche tra noi evangelici, c’è tanto affetto per lei (applausi) e tanti di noi anche ogni giorno pregano per lei (applausi). Del resto, è così facile volerle bene. Diversi di noi credono perfino che la sua elezione a vescovo di Roma sia stata opera dello Spirito Santo (applausi)”.

Proprio così, il pastore tanto amico di Bergoglio si è fatto beffe di lui, del papato e dello Spirito Santo. Rileggere per credere: “Diversi di noi credono perfino che la sua elezione a vescovo di Roma sia stata opera dello Spirito Santo (applausi)”. E lui, il Vicario di Cristo, non ha smesso il suo sorriso. Non ha protestato per l’offesa alla sua persona perché era avvolta nella carta dorata dell’apprezzamento: questa, forse, potrebbe persino essere venduta come umiltà. Ma non lo ha fatto neanche davanti al dileggio del pontificato e a una bestemmia contro lo Spirito Santo: e questo è colpevole silenzio.

Un dettaglio che va compreso nel quadro tracciato dal breve discorso indirizzato ai pentescostali nel quale Francesco ha detto, tra l’altro: “Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa e questa diversità è tanto ricca, tanto bella; ma poi, dopo, lo stesso Spirito Santo fa l’unità. E così la Chiesa è una nella diversità. E per usare una parola bella di un evangelico, che io amo tanto: una diversità riconciliata dallo Spirito Santo”.

Qui, caro Lodrini, sta la notizia che lei e tanti altri lettori avete colto sotto il naso di tanti addetti ai lavori. Bergoglio si è ben guardato dal parlare una sola volta di Chiesa cattolica. Ha lasciato aleggiare l’idea di una “chiesa” che comprenderebbe tutti coloro che si aggirano nelle periferie esistenziali. Una sorta di “superchiesa” di cui, a quanto pare, la Chiesa cattolica dovrebbe far parte a titolo paritario con eretici e scismatici di ogni risma. Così, a ogni buon conto, si pone sempre enfasi sul vescovo venuto dalla fine del mondo a compiere l’ufficio di vescovo di Roma.

Quali caratteristiche debba avere questa “superchiesa” lo spiega benissimo l’autore citato da Francesco senza nominarlo, “l’evangelico, che io amo tanto”: Oscar Cullmann. È proprio Cullmann ad aver immaginato in un’opera del 1986 intitolata L’unità attraverso la diversità, il passaggio “dalla diversità scomunicata alla diversità riconciliata”.

A questo punto, caro Lodrini, mi permetta di lasciare la parola al teologo valdese Paolo Ricca che parlava di Cullmann in una relazione tenuta a Milano il 12 aprile 2010 nell’ambito del ciclo “La Chiesa una è possibile?”, organizzato dal Segretariato attività ecumeniche -SAE e dall’Ambrosianeum. In quell’occasione, Ricca analizzava l’opera del teologo luterano e diceva, tra l’altro quanto trova riportato qui sotto in corsivo con alcuni passi evidenziati in nero.

L’idea fondamentale è chiara fin dal titolo: l’unità cristiana non si fa malgrado la diversità, cioè la diversità non è un ostacolo o un intralcio per l’unità; e non si fa neppure nella diversità, come se unità e diversità coesistessero, una accanto all’altra, in una posizione di coesistenza pacifica, ma senza appartenersi, senza integrarsi l’una nell’altra, no – dice Cullmann – l’unità cristiana si fa attraverso la diversità, cioè la diversità è l’ingrediente principale dell’unità cristiana, nel senso che un’unità che non contenga dentro di sé la diversità, anzi le diversità, non è unità cristiana. A partire da questa intuizione fondamentale che la diversità è costitutiva dell’unità cristiana, proprio come la diversità delle membra è costitutiva del corpo umano, Cullmann elabora il suo progetto di unità delle chiese.

Mi preme mettere in luce le tre intuizioni di fondo che ispirano il ragionamento di Cullmann.

1) La prima è che alla base delle tre grandi tradizioni e confessioni cristiane (oggi ne aggiungerei una quarta: quella pentecostale) c’è una «particolarità carismatica» e questo determina un modo totalmente nuovo di vedere e valutare l’altra confessione, davanti alla quale mi devo chiedere: «Quale dono dello Spirito essa incarna, forse in maniera imperfetta, ma pur sempre effettiva?» – devo cioè cercare il carisma, non la sua eventuale deformazione, come siamo abituati a fare.

2)  La seconda intuizione è che in ogni tradizione c’è realmente la possibilità della deformazione, e ciascuna tradizione e confessione è tenuta a purificare il proprio carisma da queste deformazioni. Questo vale, secondo Cullmann, anche per il papato che egli considera un «carisma cattolico» (o.c., 79) e non in sé una deformazione, ma aggiunge che le deformazioni ci sono state, per cui solo un papato diverso potrebbe essere visto come una «possibilità» da parte delle chiese della Riforma, ma non come una «necessità dogmatica», cioè riconoscendo il papato come ius divinum.

3) La terza, fondamentale, intuizione è che le diverse tradizioni e confessioni, proprio nella loro diversità, ricondotta però alla diversità dei rispettivi carismi originari, è costitutiva dell’unità cristiana e deve essere non solo rispettata, ma valorizzata. Infatti «anche l’uniformità è un peccato contro lo Spirito Santo» (o. c. 20). Nella storia della chiesa si sono commessi certamente molti peccati contro l’unità, ma anche molti contro la diversità. La storia della chiesa può anche essere scritta come una storia di diversità scomunicate. In fondo, tutto il progetto di Cullmann potrebbe essere riassunto in questi termini: dalla diversità scomunicata alla diversità riconciliata.

Secondo Cullmann la natura dell’unità è «una comunione di chiese diverse, perfettamente autonome» che si danno reciprocamente «la mano di associazione» Come Giacomo, Pietro e Giovanni la diedero a Paolo e a Barnaba, a Gerusalemme quando si riconobbero vicendevolmente apostoli di Gesù Cristo e suddivisero i rispettivi campi di lavoro (Galati 2,9). Bisogna dire che c’è stata una certa oscillazione nel linguaggio quando si trattava di descrivere esattamente la natura del vincolo unitario tra le chiese: all’inizio Cullmann ha parlato di «Federazione», termine presto abbandonato, poi «comunità», ma anche «alleanza», infine ha prevalso «comunione», in greco koinonia, che ha il vantaggio di essere biblico. Quindi l’unità è una koinonia, una comunione di chiese diverse. Questo significa che le chiese restano sostanzialmente quello che sono – la chiesa cattolica resta chiesa cattolica, quella protestante resta protestante, quella ortodossa resta ortodossa – custodendo ciascuna i dono che lo Spirito ha loro elargito, e al tempo stesso riconoscendo i doni dello Spirito che le altre chiese hanno ricevuto e formando così, attraverso questo riconoscimento della diversità come creazione dello Spirito, la comunione di tutti quelli che invocano il nome di Gesù.

La citazione è forse un po’ lunga, ma penso che contenga la risposta tanti quesiti che si pongono quei cattolici convinti che la Chiesa cattolica sia l’unica vera e che ancora si scandalizzano se qualcuno mette in dubbio questa verità, fosse anche il Papa.

Al termine della sua lettera, caro Lodrini, lei pone la domanda delle cento pistole. Chiede dove è finita la Chiesa cattolica. Recentemente sono stato a parlare con uno dei pochi, pochissimi vescovi di cui mi fido e con un eremita che consuma i suoi anni nel silenzio e nella preghiera continua, proprio per porre la stessa domanda che mi ha posto lei. Tutti e due mi hanno risposto con le stesse parole e con la stessa concisione: “Sotto tutto quello che siamo costretti a vedere, la Chiesa cattolica continua ad ardere come la brace”.

Ci troviamo ai piedi della Croce, vediamo Gesù morto eppure sappiamo con certezza che è vivo. Caro Lodrini, pensiamo a Maria dopo la deposizione di suo Figlio: lo porta in grembo morto eppure gli può parlare. Contempliamo questa immagine e ne trarremo fede e forza. Abbastanza per sentire il tepore della cenere che sta sotto lo scempio di questi tempi.

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Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

32 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì”

  1. concordo in tutto e mando un carissimo saluto ad alessandro gnocchi,che ho conosciuto anni fa ad alassio(andammo a mangiare con alcuni amici prima di una se ricordo sua conferenza.

  2. Cesaremaria Glori

    Caro Dottor Gnocchi,
    a ben riflettere la Chiesa di Oscar Cullmann pare essere conciliabile con la filantropia massonica, perché senza vera Unità manca la Verità e senza di questa tutto diventa relativo e facile preda della Gnosi massonica. Con l’unità nella diversità la roccia di Pietro diventa un relitto museale.

    1. E’ esattamente così, Cesaremaria. Tutti questi arzigogoli partoriti da vari presunti “teologi”, tra cui l’evangelico che il Vescovo di Roma “ama tanto”, sono finalizzati alla realizzazione della “superchiesa” del Nuovo Ordine Mondiale, grande utopia della massoneria, con un’unica religione ed un unico dio (il loro GADU).
      A Berlino è in progetto la chiesa dedicata all’unico dio.
      A S. Giovanni Rotondo è stato costruito un Tempio massonico in cui hanno sepolto le spoglie di S. Pio facendolo passare per un “illuminato” in possesso dei segreti della “pietra filosofale”, spiegando, così, i suoi poteri taumaturgici oltre che la sua capacità di bilocazione.
      Ricordo, comunque, che il nostro è membro onorario del Rotary Club, ha salutato dalla Loggia con la “mano del marrano”, si è fatto fotografare con “la mano destra nascosta”…

      1. F. Colafemmina iniziò il suo approfondimento della questione “Chiesa/arte sacra” dopo una visita alla micidiale chiesa massonica disegnata da Renzo Piano per San Pio – in realtà per schiacciarlo sotto un immane pilastro, sotto una chiesa a sua volta seminterrata.
        A quel tempo (verso il 2000) la chiesa non era stata completata, e i Cappuccini sostenevano che il santo Corpo non sarebbe stato spostato dalla chiesa del Convento (Madonna delle Grazie). Lo dicevano anche poco prima di spostarLo effettivamente. Colafemmina era molto giovane.
        Riporto notizie scritte da lui sul blog, e non illazioni

  3. Molto bella la conclusione dell’articolo di Gnocchi, con l’immagine della Chiesa Cattolica (Unica e Vera) come brace sotto la cenere. Con tutti questi “coupes de theatre” che si sono susseguiti sin dall’inizio del Pontificato di Bergoglio, davvero viene in mente anche un’altra celebre, icastica frase del Prof. de Mattei: “motus in fine velocior”. Molti di quelli che tacciano Riscossa Cristiana (e gli altri media cattolici allineati sulle sue stesse posizioni) come ostile al Pontefice non capiscono che R.C. et al. amano il Papato più di chiunque altro, e proprio per amore e senso di carità verso il Pontefice, fanno una vigile e meritoria opera a difesa della Verità. Don Bosco soleva correggere chi gridava “Viva Pio IX!”, esortando piuttosto a gridare: “Viva il Papa!”. Saluti.

  4. Non capisco, inizialmente questa tanto lodata unità e comunione ecclesiale, nella sola Chiesa di Cristo, quella da Lui fondata, c’era; salvo poi essere disgregata da apostati della vera Fede che assecondando i propri capricci, o se vogliamo essere più fini ma più falsi, i propri principi, hanno sbattuto la porta e se ne sono boriosamente andati ad accasare altrove. L’unica sola Chiesa Cattolica è stata tradita e rifiutata, e con essa lo è stato anche Cristo, da una combriccola di deviati che oggi hanno la pretesa di vedersi riconosciuta la medesima dignità! Eh no, Santo padre, glielo si dica a questi buontemponi, le brutte copie siete voi !!!

    1. Purtroppo i varii apostati, dai più antichi agli attuali, hanno seguito i suggerimenti demoniaci, ed essenzialmente uno: che Dio “non poteva” esserSi incarnato, perché questo mondo è essenzialmente oscuro e malvagio.
      È proprio l’atteggiamento dei vignaioli omicidi (Lc 20, 9-19): “Uccidiamo il Figlio del Padrone, così la vigna diventerà nostra per eredità”. E pensare che il Padrone (Dio del Vecchio Testamento) voleva solo “una parte del raccolto” (Lc 20, 10), e non cacciare i coltivatori dalla Vigna!

  5. Nostro Signore Gesù Cristo ha detto al suo discepolo Simon Pietro: “E a te io dico: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”” Davanti a queste semplici parole ogni riflessione appare superflua. Gesù non parla di chiese diverse nè di unità nella diversità, ma di un’Unica Chiesa Universale (cioé Cattolica), edificata su Pietro (cioé sul papato).

  6. Come Don Giovanni Ferrara Le giunga anche il mio grazie per la sua lucidità ed il suo coraggio. Continui così e “raddoppi” anche a nome del Suo e sempre Nostro carissimo e amato Mario Palmaro.

  7. “una tentazione dire: io sono la Chiesa tu sei la setta. Gesù ha pregato per l’unità. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. Lui fa la diversità. Ma poi lo stesso Spirito Santo fa l’unità e la Chiesa è una nella diversità. Una diversità riconciliata per lo Spirito Santo”
    Detta da un Papa sembra una brutta barzelletta…di quelle che non fanno ridere…!
    Abbiamo buttato a mare millenni di apologetica e difesa della fede. Oggi non “serve” più difendere la fede tanto “tutti siamo Chiesa”!!!
    Vuoi vedere che alla fine anche quelli che erano e tutt’ora sono contro la Chiesa anche loro “sono” Chiesa…?
    Non ci capisco più niente…!

    1. La Massoneria ha sempre vissuto “per” la Chiesa, caro Giacomo, nel senso di dire “Voi (Chiesa) avete bisogno di noi per migliorarvi e svecchiarvi”: dibattiamo, e uscirà la Chiesa Perfetta, contenente nel suo seno la luce e le tenebre
      La Chiesa ha risposto con decine di condanne e scomuniche, dal XVIII secolo a oggi, e in particolare con il Dogma dell’Immacolata Concezione (1854), che significa: “Il Peccato Originale, realmente commesso dai reali Progenitori, ha devastato la condizione umana, condannandoci tutti alla morte fisica e avviandoci alla Morte Eterna, lontani da Dio. Dio ha aperto la via di salvezza e di elevazione a una condizione superiore a quella dei Progenitori appena creati in UNA Donna, Nuova Eva”. L’esatto opposto della teoria del “Buon Selvaggio”, che fa a cuor leggero quello che gli va.

      Nella mia vita ho sentito decine di prediche sulla necessità di “non idolatrare Maria”, e qualche pallido accenno alla Sua Unicità. Nascono e crescono dei Frati e delle Suore chiamati “Francescani dell’Immacolata”: condannati e silurati (da un anno)

    1. E poi mi sono stancata di sentire usare l’espressione “periferie”… che cosa si intende veramente? La solitudine esistenziale? la noia leopardiana? Lo straniamento delle masse globalizzate? Vorrei continuare e credere che agili occhi di Dio ciascuno di noi è centrale, unico e prezioso.

  8. Dante Pastorelli

    Il Papa riconosce ai pentecostali eretici un posto di diritto nella Chiesa. In sostanza li presenta come cattolici a tutti gli effetti. Li configura in chiesa “diversa” ma facente parte dell’unica Chiesa di Cristo. Una delle “diversità” della Chiesa. O quanto meno una chiesa che possiede sicuri elementi salvifici. E son peccatori e pazzi quei cattolici che ritengono il movimento pentecostale una setta. Forse al Papa qualcuno in alto dovrebbe spiegar in spagnolo o latino il significato di unità nella diversità. La diversità può esistere nei riti, nella speculazione teologica, nell’attitudine pastorale, ma nel dogma assolutamente no. Perché il Papa non ha chiesto ai suoi amici eretici di riconoscere in lui il successore di Pietro, e quindi la pietra su cui Cristo ha fondato la Chiesa, accontentandosi di sorridere accondiscedente davanti a quella miseranda concessione: “qualcuno fra noi crede persino che Lei sia stato scelto dallo Spirito Santo”? perché non ha chiesto di riconoscere la verità della Transustanziazione? E mi fermo qui. Si sta portando a compimento, è evidente, il programma ecumenico-sincretista di erronei documenti conciliari e dello spirito (non santo) che pervade la Chiesa visibile. Lo spirito del “subsistit in” che il mio antico grande amico e maestro mons. Gherardini ha cercato di interpretare cattolicamente, per poi confessare che s’era arrampicato sugli specchi.

  9. “Gravi mali minacciano la Chiesa e l’umanità. …..Una grande battaglia s’ingaggia tra il male e il bene, tra l’ordine e il disordine, tra la verità e l’errore, tra la Chiesa e l’apostasia.
    Questa battaglia troverà disarmati tanti cuori: i sacerdoti e le anime consacrate sono impoveriti di vita santa……..I pastori sono assonnati, tirano avanti, non hanno più forza di vivificare un gregge che loro sfugge, un clero che non vive più…….Ma…..
    Io sogno l’effusione della grazia del tuo Spirito a torrenti; l’appello ai popoli, che li scuota fin nelle midolla…..io sogno il rifiorire del clero e dei religiosi, la ricostruzione delle fondamenta della famiglia, la conversione degli eretici e degli Ebrei, dei Musulmani e dei pagani….. E la pace universale, nel tuo regno, per la Chiesa e nella Chiesa.
    Io sogno la vita, la vera vita elevata sulle macerie della morta vita del mondo….
    Sogno….
    Ma sono certo che il mio sogno sarà realtà, perchè confido il te, mio Dio!”
    Sac. Dolindo Ruotolo, dagli scritti del 1952.
    In mezzo a un mondo di ciechi, fanno bene le parole di chi ci vede! Come Padre Dolindo e come Alessandro Gnocchi.
    In unione di preghiera
    Bruno

  10. Che poi del Credo che facciamo? Lo buttiamo via insieme a 2000 anni di storia?

    Credo la Chiesa, una Santa, Cattolica ed apostolica.

  11. Caro Dr Gnocchi e cari Amici di Riscossa Cristiana, a me sembra che nella Chiesa ormai imperversa un grande clima di confusione su tutti i fronti, che si fa difficolta di capire qualcosa. Perdonatemi! E’ vero che è mio dovere di Cattolico di pregare per il Papa ma pregare per padre Bergoglio è un cosa che riesco a fare con molta diffcoltà interiormente dolorosa.
    Ricordo la sera della sua elezione quando tenevo fra le bracia la mia piccola nipotina e il gelo che mi sono sentito arrivare addosso nel vederlo affacciarsi in quel modo con quel saluto gelante e tutte le varie benedizioni del popolo al vescovo ci penso ancora e mi viene la pelle d’oca ed ebbi ben chiaro che ormai nella Chiesa tutto non era piu’ come prima….. La storia poi ci dovra spegare le vere ragioni delle dimissioni di Benedetto XVI la cui motivazione per motivi di salute non stava e non sta in piedi e dopo tutto, dietro a un Papa sofferente e malato, c’è sempre il Signore . Ma per me che mi occopo di salute umana questa motivazione mi è sembrata inconsistente e degna di motivazioni di stampo sovietico.
    sono molto preoccupato per la salute delle nostre anime e quella dei nostri bimbi, e degli autentici valori etici fondati sul Vangelo ,anche se abbiamo la certezza che le porte dell’inferno non potranno prevalere contro la Chiesa fondata sulla roccia di Pietro e qui mi viene la voglia di volgere lo sguardo da Bergoglio propirio a San Pietro anche se è proprio Bergoglio il suo successore canonico. Non se ne puo’ piu di questo ecumenismo selvaggio,forzato inteso farlo a tutti costi e costi quel che costi…ma ci sara pure da chiedersi se voi volete fare queste cose siete sicuri che LO SPIRITO SANTO STA CON VOI ? Ma fino ad ora si fa un gran parlare senza concludere niente. Voglio essere figlio della Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana fondata sull’insegnamento e confessione di fede dei Principi degli Apostoli Pietro e Paolo . Perdonatemi per delle imprecisioni ma non mi occupo di teologia etc ma ho sempre tenuto fisso davanti a me il Catechismo di S Pio X che mi preparo’ all la prima Comunione .

  12. Leggendo su un altro blog tradizionalista che Papa Francesco prova dolore venendo a conoscenza delle critiche mossegli (non solo a lui, ma alla sua attuale linea pastorale) su questi blog tradizionalisti, confesso che mi sento un poco in colpa e credo che sia meglio per me ripensare il tutto. Sinceramente mi scuso se a qualcuno posso aver mosso, inavvertitamente, critiche eccessive ed ingiustificate (sia al Santo Padre che a sacerdoti, religiosi/e, Vescovi, Cardinali) e rimetto tutto alla Divina Misericordia ed alla Provvidenza, che a tutto sa porre rimedio (scrivendo dritto anche sulle righe storte, come insegna Don Bosco).
    Con questo mio post saluto il direttore di questo blog e tutti i suoi collaboratori (e un caro saluto a lei, dr Gnocchi), li ringrazio per l’ impegno e la dedizione alla Chiesa Cattolica e mi ritiro dall’agone di una lotta di cui forse ho mal interpretato i termini.
    Il Signore vi benedica tutti, e la Santa Vergine vi protegga sempre, grazie.

    1. Dante Pastorelli

      Qualcuno dovrebbe anche por la sua mano al petto e chieder perdono del dolore arrecato ai semplici cattolici che da cinquant’anni combattono a viso aperto (e non dietro la comoda maschera di un nick che anche in questo blog abbondano ) con tutte le conseguenze che ciò comporta, la furia demolitrice della Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica Romana: con fatti ed argomentazioni razionali incontrovertibili, e non in empiti di svirilizzata emotività.

    2. Caro Cattolico, la Sua sensibilità Le fa onore ma non può e NON DEVE ritirarsi!
      Fino a pochi mesi fa era uno degli utenti più attivi di questo sito, vi ha apportato un contributo fondamentale e mi sono chiesto più volte perchè sembrava essere sparito!
      Crede che io e gli altri utenti qui presenti ci divertiamo a criticare il Santo Padre? Lo facciamo proprio perchè amiamo lui e il papato, se queste critiche lo fanno soffrire in questa vita forse gli risparmieranno molte sofferenze nella prossima!
      Al Sinodo rischia di essere stravolta per sempre la (maggior parte della) Chiesa: c’è bisogno di gente disposta a combattere per difendere la Fede e Lei ne ha tutte le capacità.
      Neanche il Papa può cambiare il Deposito Della Fede, che è la Rivelazione trasmessa dagli Apostoli, quindi è facile capire chi è dalla parte giusta!
      Lei non vuole far soffrire Papa Francesco ma ha pensato a Cristo? A quanto ha sofferto Lui anche per la Sua redenzione? A quanto infinitamente è da Lui amato? A quanti (moltissimi) Talenti ha da Lui ricevuto?
      Ora è giunto il tempo di combattere per Colui a cui dobbiamo TUTTO, la Sua Chiesa rischia di essere affondata dai modernisti del Sinodo e da come stanno andando le cose il colpo di grazia potrebbe esserLe dato proprio da Bergoglio!
      Ha letto l’articolo “perchè un Sinodo sulla famiglia”-di Patrizia Fermani e i relativi commenti? Ci si sta preparando all’eventuale battaglia e c’è bisogno anche di Lei!
      La prego quindi di ripensarci, caro Cattolico, pensando soprattutto a quanto soffre Cristo per tutta l’attuale apostasia!

  13. Fernando Casanova, pentecostale centroamericano, convertitosi al cattolicesimo nel 2002, ha detto: “noi crediamo che l’amicizia debba fondarsi sulla verità, sulla fedeltà al Vangelo e alla Chiesa e per tanto abbiamo un’avvertenza per coloro che vogliono essere nostri amici. Signore e signori, avvertiamo tutti coloro che vogliono essere nostri amici: di fronte a Lisette e a me, di fronte a noi, NON DITE MAI, MAI che era lo stesso questa Chiesa o un’altra. Ci fate sentire come degli idioti ogni volta che lo sentiamo. Lisette e io abbiamo lasciato alle spalle quello che abbiamo lasciato perché siamo convinti che QUESTA E’ LA CHIESA DI GESU’ CRISTO” (da Aleteia, 31/07/2014). Più chiaro di così!

  14. nuovo ordine mondiale=nuova chiesa unita
    un giorno sul trono di questa nuova chiesa, che racchiuderà in sè tutte le religioni e in cui ovviamente non sarà celebrata l’Eucarestia ma una versione fallata e innocua di questa (“Abolizione del Sacrificio Quotidiano”, dicono le Scritture), potrebbe sedersi addirittura l’Anticristo. Preghiamo e vegliamo, perchè le tenebre si fanno più fitte man mano che l’Ora si avvicina.

    1. Piccolo ma importante segno di mentalità a-eucaristica, se non anti-eucaristica: un Celebrante ha cambiato la formula dell’ “Agnus Dei” in “.. che togli IL peccato DAL mondo”. Quindi ci ritroviamo un Mondo “mondo”, cioè ripulito, in cui il peccato è sconosciuto.
      I nostri occhi ci dcono il contrario? Non importa: bisogna rivolgere lo sguardo dentro noi stessi, e scorgere la Luce. Gnosticismo e narcisismo puro

  15. Federico Fontanini

    Non dobbiamo porci piú tante domande. La situazione è chiara, dal marzo 2013 dopo tanti dubbi, perplessità, tentativi di interpretare correttamente le parole del Papa con ripetute arrampicate sugli specchi, dopo serie di conferme e smentite…la mia amara e dolorosa constatazione è che ci troviamo in una gravissima ed inedita crisi della Chiesa, che proprio per il fatto di coinvolgere le più alte sfere della gerarchia è una crisi devastante. Non dimentichiamo che in diverse rivelazioni private questa crisi era stata annunziata. Chiediamo al Signore di aiutarci, preghiamo Dio che voglia accorciare i tempi di buio ed affrettare il tempo del trionfo del suo Regno

  16. Non è che i giornalisti si lascin sfuggire, è che esser ciechi a volte conviene.Penso da un po’ di tempo di chieder danni al Vaticano, se mi cambian 2000 anni di Storia Cattolica(il che già si è fatto comunque alla grande ..nella pratica e nella teologia per cui pensar che mai abbian fatto qualcosa anche prima proprio non ci riesco più) esigo i danni per le bugie che mi han raccontato finora .

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Ricognizioni è nato dalla consapevolezza che ci troviamo ormai oltre la linea, e proprio qui dobbiamo continuare a pensare e agire in obbedienza alla Legge di Dio, elaborando, secondo l’insegnamento di Solženicyn, idee per vivere senza menzogna.

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