Fulton Sheen, prete e vescovo cattolico  –  di Rita Bettaglio

Il suo obiettivo unico e imprescindibile era convertire le anime a Cristo: per questo passava lunghe ore davanti al Santissimo Sacramento e i frutti della sua preghiera non tardarono ad arrivare. Numerosissime furono le conversioni e il ritorno alla fede di quanti ascoltavano la sua predicazione. Egli voleva veramente e totalmente conquistare le anime a Cristo e per questo non era mai sazio e parlava di Dio ad ogni persona incontrasse.

 di Rita Bettaglio

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zzfltnshn«Se io non fossi cattolico e volessi trovare quale sia oggi, nel mondo, la vera Chiesa, andrei in cerca dell’unica Chiesa che non va d’accordo col mondo. Andrei in cerca della Chiesa che è odiata dal mondo… Cerca quella Chiesa che i mondani vogliono distruggere in nome di Dio, come crocifissero Gesù. Cerca quella Chiesa che il mondo rifiuta, come gli uomini rifiutarono di accogliere Cristo». Questo diceva mons. Fulton Sheen nel 1957.

Fulton Sheen, nato al El Paso, Illinois, nel 1895, fu un sacerdote e vescovo cattolico che, nella sua lunga vita, conobbe una straordinaria popolarità non solo attraverso l’insegnamento universitario, ma, soprattutto, grazie ai suoi programmi radiofonici e televisivi, seguiti da milioni di americani. Nato da una famiglia di origine irlandese, egli, dopo l’ordinazione, avvenuta nella cattedrale di Peoria, il 20 settembre 1919, a 24 anni, proseguì gli studi a Lovanio e a Roma, ottenendo il dottorato in filosofia e in teologia. Rientrato negli USA si diede anima e corpo alla predicazione. Il suo obiettivo unico e imprescindibile era convertire le anime a Cristo: per questo passava lunghe ore davanti al Santissimo Sacramento e i frutti della sua preghiera non tardarono ad arrivare. Numerosissime furono le conversioni e il ritorno alla fede di quanti ascoltavano la sua predicazione. Egli voleva veramente e totalmente conquistare le anime a Cristo e per questo non era mai sazio e parlava di Dio ad ogni persona incontrasse.

I suoi programmi radiofonici e televisivi incontrarono un enorme successo: egli parlava in maniera semplice, ma assai chiara e giungeva dritto al cuore dei suoi ascoltatori. Non nascose mai di essere un prete, poi vescovo cattolico, in un paese a maggioranza protestante, ed appariva sul teleschermo coll’abito ecclesiastico ed un’innata eleganza. La fama della sua opera meritoria varcò i confini dell’Atlantico e giunse alle orecchie del pontefice Pio XI, che, nel 1935, lo nominò Prelato domestico e gli conferì il titolo di monsignore. Nel 1950 venne nominato direttore nazionale della Società per la propagazione della Fede e l’anno successivo Pio XII lo consacrò vescovo, nominandolo ausiliare di  New York. In seguito, dal 1966,  guiderà la diocesi di Rochester, continuando, per tutta la vita, ad essere un alter Christus in mezzo al mondo e agli uomini.

Sono questi gli anni della contestazione, del post-concilio: la furia di distruggere tutto sembra impadronirsi delle anime consacrate e molti gettano la tonaca alle ortiche o la utilizzano in aperta contestazione con la dottrina e la gerarchia. Sheen non esita ad alzare la voce per ricordare che “Il sacerdote che non si è tenuto vicino alla fiamma del tabernacolo non può emettere scintille dal pulpito”. Alla figura del sacerdote egli dedicò un libro dal titolo “The priest is not his own”, tradotto in italiano nel 1962 come “Il sacerdote non s’appartiene”, ormai introvabile.

zzlbrshnnDella sua numerosa pubblicistica poco è attualmente disponibile in italiano. Assai interessante l’opera, edita dalle Paoline nel 2012, dal titolo “Vivere la Messa”. Pubblicata originariamente nel 1936 col titolo “The Calvary and the Mass”, in essa Sheen afferma che “Messa e Calvario sono una cosa sola perché in entrambi c’è lo stesso sacerdote e la   stessa vittima”. “Le ultime sette parole di Cristo (in croce) corrispondono alle sette parti della Messa e, così come le sette note musicali rendono possibile un’infinita varietà d’armonie e combinazioni, anche sulla croce ci sono sette note divine che il Cristo morente ha fatto echeggiare per i secoli, combinate tra loro per formare la bellissima armonia della redenzione del mondo”. Ovviamente il presule americano si riferisce alla Messa Vetus Ordo.

“Ogni parola è una parte della messa. La prima: “perdona” evoca il Confiteor; la seconda: “Oggi in Paradiso” richiama l’Offertorio; la terza: “Ecco tua madre” si schiude nel Sanctus; la quarta: “Perché mi hai abbandonato?” ci porta alla Consacrazione; la quinta: “Ho sete” è la Comunione; la sesta: “Tutto è compiuto” è l’Ite, missa est; l’ultima: “Padre nelle tue mani” è il vangelo conclusivo”. Questo breve testo, di cui consiglio vivamente la lettura, esamina questi sette momenti.

Vorrei concludere con questa citazione, che mi è rimasta nel cuore: “Quando la nostra esperienza terrena sarà conclusa, allora Dio guarderà alle nostre mani: se con esse abbiamo toccato in vita le mani del suo figlio divino, allora porteranno il segno dei chiodi; se i nostri piedi hanno camminato lungo la stessa strada che porta alla gloria eterna attraverso il sentiero pietroso e pieno di spine che sale al Calvario, avranno gli stessi lividi; se i nostri cuori hanno battuto all’unisono con il suo, allora anch’essi mostreranno la lacerazione causata dal foro della lancia malvagia scagliata dalla terra gelosa”. Direi che c’è materiale per un proficuo esame di coscienza.

Aggiungo solo una curiosità a conferma dell’enorme segno lasciato negli USA da questo vescovo, di cui è in corso il processo di beatificazione. L’attore Martin Sheen, al secolo Ramon Gerardo Antonio Estevez, nato a Dayton (Ohio) da padre spagnolo e madre Irlandese, scelse come nome d’arte Sheen proprio in onore di Fulton John Sheen.

7 commenti su “Fulton Sheen, prete e vescovo cattolico  –  di Rita Bettaglio”

  1. In diverse trasmissioni Tv Fulton Sheen porto’ al petto un crocifisso d’argento datogli da Papa Pio XII : era lo stesso che Pacelli aveva quando , durante l’insurrezione spartachista nella Monaco del 1919 , un sicario comunista cui era stato ordinato di uccidere Pacelli gli sparo’ a bruciapelo un colpo di pistola da brevissima distanza. Il proiettile colpi’ il crocifisso e venne deviato . Incredibilmente il sicario ,anziché dare il colpo di grazia al Nunzio , scappo’ . Si puo’ dire che Fulton Sheen , con le sue sole trasmissioni TV , porto’ centinaia di migliaia di conversioni alla Chiesa Cattolica ( negli U.S.A. bisogna ancora oggi ‘ iscriversi ‘ ad una parrocchia , quindi il numero di aderenti alle varie denominazioni cristiane e’ piuttosto preciso ) in piu’ scrisse molti libri , i piu’ noti dei quali sono ‘ Life of Christ ‘ e ‘ The world’s first love ‘ ( sulla Madonna ). Ora e’ Venerabile ma , dato il ‘ nuovo corso ‘ la sua carriera e’ stata messa’ in…

  2. Normanno Malaguti

    Preghiamo il Signore perché ci mandi ancora tanti santi sacerdoti e vescovi e porpotati, di questa stoffa, con questo cuore, con tanto amore alla divina immutabile Parola.
    Non ho mai mandato un commento così!

  3. Oh, menomale! Con la presentazione di questa meravigliosa figura di sacerdote e vescovo, Fulton Sheen, ci portate per un po’ fuori dal vostro maggiore divertimento, che è quello di polemizzare o di parlar male di qualcuno! Grazie per questa boccata di aria pura! Si, sono i santi che migliorano la Chiesa, non i polemisti! Anche se non condanno a priori le giuste critiche. Lutero aveva più di una ragione per criticare la Chiesa di allora, ma cadde nel torto quando provocò quella tremenda frattura, cadendo poi in errori ancor più gravi di quelli che pur denunciava. Grazie ancora!

    1. Caro Claudio,
      grazie per i ringraziamenti, da fare soprattutto alla bravissima Rita Bettaglio. Permettimi però, con sincera amicizia, di tirarti le orecchie: pensi davvero che sia un divertimento per noi polemizzare? E pensi che quanto accade quotidianamente nella Chiesa non vada denunciato? Hai ben visto che in tanti articoli polemici, critici, mai abbiamo messo in dubbio l’autorità della Santa Chiesa, nè l’autorità di Pietro. Ma pensi forse che sarebbe meglio unirsi al coro del “tutto va ben, madama la marchesa”, far finta di nulla e tirare a campare? Non tradiremmo i nostri lettori? E viene prima la difesa della Verità o la difesa di una pace apparente e di una concordia inesistente?

      un caro saluto

      Paolo Deotto

      1. Aggiungo con tutta la carità possibile che la situazione assurda in cui la chiesa oggi si trova, per cui riscossa cristiana è un piccolo e quasi solo faro di luce e di coraggio, si è venuta a creare, non solo per le derive dottrinali e politiche dei sacerdoti, ma soprattutto per il lassismo e il quieto vivere di noi popolino. Il Va tutto ben, madama la marchesa, coniugato alla dialoghite acuta intrisa di perbenismo miscelato al politicamente corretto, hanno prodotto le tragicomiche di oggi: Mogavero, Galantino, Paglia, Kasper che sono una caricatura di cattolici, oltre che culturalmente e religiosamente miseri. Peccato siano le guide, cardinali e vescovi che dettano la linea.

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