“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì

Dopo il referendum in Irlanda. La “Madre Chiesa” a cui ci si appella, quella di sempre, non è morta perché “non praevalebunt”, ma in questo momento è nascosta e solo il Signore sa veramente come e dove sopravviva: il nostro compito non è quello di sezionare un cadavere per andare in cerca di qualcosa che temperi il nostro dolore, ma quello di credere che il Corpo Mistico di Cristo continua a essere vivo e volere con tutto il nostro essere di farne parte. Al resto ci penserà la Provvidenza. = = = = = = = =

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Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.

PD 

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Martedì 26 maggio 2015

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è pervenuta in Redazione:

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Caro Alessandro,

dunque,  nozze gay anche in Irlanda, nella cattolica Irlanda. Che dire? Ci si sente come accasciati, ormai resi all’impotenza. Sosteniamo in pochi, pochissimi, un pensiero sorpassato e impresentabile. E la mente è sempre lì che ritorna: perché la Madre Chiesa non ci difende e non alza forte la sua voce per dire in semplicità che no, il mondo non può correre così verso il precipizio e verso la rovina? Questa corsa irrefrenabile  mi fa ricordare quell’episodio del Vangelo quando i demoni, scacciati da Gesù,  entrano nel branco di porci e precipitosamente cadono nell’abisso.  E noi, con la nostra “intolleranza”, “arretratezza”, “chiusura mentale”,  così disarmati come siamo, oltre alla preghiera, come attrezzarci in questa battaglia?

Antonina

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zrbrpsCara Antonina,

nella tua lettera ci sono due etichette sbagliate. Capisco che, come tanti altri, le appiccichi nella speranza di mantenere in piedi dei riferimenti nell’opposizione alla follia di questi tempi. Ma una simile operazione, anche se dà un momentaneo sollievo, alla lunga prostra ben più che affrontare subito la realtà. Lasciatelo dire da uno che ci è già passato e, a forza battere testate contro il muro, ha imparato a chiamare le cose con il loro nome.

Tu, cara Antonina, parli di “cattolica Irlanda”. Ma se l’Irlanda fosse cattolica non avrebbe votato come ha votato sul matrimonio omosessuale. E questa è la prima etichetta che non funziona più. Potremmo persino passarci sopra, se non fosse il simbolo di una catastrofe.

Ma c’è di peggio, e mi riferisco all’altra etichetta sbagliata, quella di “Madre Chiesa” applicato a un agglomerato umano che non intende esserlo. Quella “Madre Chiesa” che, secondo il tuo interrogativo doloroso, dovrebbe alzare forte la sua voce contro la follia del mondo non lo fa per il semplice motivo che non vuole farlo. Dimmi un po’, lo dovrebbe fare un Papa che se ne esce bel bello in un’intervista a dire che legge un solo giornale e quel giornale è “Repubblica”? E, detto per inciso tra noi, se vuol leggere qualcosa di serio e professionale, mi dici perché dovrebbe abbonarsi ad “Avvenire”?

Non so quante volte l’ho detto, ma non fa mai male ripeterlo: quella che tu chiami “Madre Chiesa” riferendoti alla gerarchia tutta, salvo rare eccezioni pratica un’altra religione rispetto a quella cattolica. Ha un’altra filosofia, un’altra teologia, un’altra morale, un altro rito e, dunque, un’altra religione e un’altra fede. La “Madre Chiesa” a cui tu ti appelli, quella di sempre, non è morta perché “non praevelabunt”, ma in questo momento è nascosta e solo il Signore sa veramente come e dove sopravviva: il nostro compito non è quello di sezionare un cadavere per andare in cerca di qualcosa che temperi il nostro dolore, ma quello di credere che il Corpo Mistico di Cristo continua a essere vivo e volere con tutto il nostro essere di farne parte. Al resto ci penserà la Provvidenza.

Ma, salvo miracoli, non facciamoci illusioni sul presente e su chi gli dà volto. Perché la Chiesa del “Chi sono io per giudicare un gay”, perché la Chiesa della Grazia rinvenuta nell’interreligiosità, perché la Chiesa che mostra di amare tutto e tutti tranne se stessa, perché la Chiesa che si prostituisce con il mondo dovrebbe, come chiedi tu, darsi la pena alzare “forte la sua voce per dire in semplicità che no, il mondo non può correre così verso il precipizio e verso la rovina”?

zzzzsdmCara Antonina, non lo fa perché non vuole e non può farlo. Hai letto, immagino, le dichiarazioni dell’episcopato della “cattolica Irlanda” dopo quella che un cattolico dovrebbe considerare una tragedia. Ci hai trovato un rigo di dispiacere? Ci hai visto almeno una lacrima, anche finta, davanti a un mondo ormai crollato? Se avessero voluto opporsi alla corsa dei porci verso il baratro avrebbero combattuto. E, invece, l’episcopato irlandese ha pensato bene di chiamarsi fuori dalla lotta, ha rinunciato a difendere la verità sull’uomo predicata da Gesù Cristo: ha rinunciato a difendere Gesù Cristo.

C’è chi, giustamente, osserva che la sconfitta è certa per chi si estranea dalla lotta. “Se avessero voluto avere anche la lontana possibilità di vincere” dicono “dovevano  scendere nell’agone”. Ma il fatto è che non volevano avere neanche la lontana possibilità di vincere: sarebbe stato troppo faticoso, ma soprattutto troppo doloroso, continuare la lotta con il mondo per chi ha fatto del mondo il proprio idolo.

Qualche tempo fa, a proposito di qualche brutto ceffo che si spaccia per conservatore e regge la coda al peggio progressismo, un amico mi chiedeva: “Ma, allora, questi fanno la guerra nella speranza di perderla?”. Beata ingenuità, questi come si è puntualmente mostrato anche con il referendum irlandese, non fanno la guerra nella speranza di perderla. Questi fanno la guerra nella speranza di vincerla: però stanno dall’altra parte.

Quindi, cara Antonina, che cosa fare oltre alla preghiera? Ti confesso che, da qualche tempo, sono sempre più preso dall’idea di non fare altro. Allora prego di più e capisco che bisogna continuare a combattere là dove la Provvidenza ci ha voluto mettere. Ma non dobbiamo pensare di ottenere chissà quali vittorie umane e mondane. Siamo un piccolo resto che ha il dovere di rimanere dov’è e di credere e fare quello che ha sempre creduto e fatto. Qualunque cosa avvenga.

Come diceva Guareschi, cara Antonina, dobbiamo salvare il seme, la fede, per il tempo in cui il fango si ritirerà, anche se noi non potremo vederlo. E poi non è neppure vero che quel tempo non lo possiamo vedere. La fede ce lo mostra già chiaro e inequivocabile. Noi ora dobbiamo essere testimoni, e testimoni significa martiri.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

27 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì”

  1. Caro Alessandro,
    non possono non tornarmi alla mente i tanti messaggi dati da Nostra Signora a Don Stefano Gobbi sull’argomento.
    Si concludevano spesso con queste parole” Quando il mio e vostro avversario si sarà seduto come vincitore incontrastato, allora gli strapperò la vittoria, per umiliarlo maggiormente.
    E glie la strapperò attraverso di voi, piccoli figli consacrati al mio Cuore Inmmacolato!
    Preghiamo insieme, uniti, carissimo!
    Più nera è la notte, più si avvicina l’alba!
    Bruno D.

  2. Su questo referendum si possono fare molte analisi, sociologica, antropologica, ideologica, ma quello che mi viene in mente a caldo è il parallelo con il referendum sul divorzio: gli spiriti non sono liberi, c’è conformismo e paura di subire discriminazioni se ci si schiera contro la potente lobby gay, che emargina persino chi è omosessuale ma non si allinea a certe rivendicazioni (non solo Dolce e Gabbana, ma anche giornalisti e politici sanno di rischiare grosso). Inoltre, proprio come nel 1974 da noi, molti ben pensanti hanno votato a favore della legge non per necessità personale, ma avendo in mente la situazione di qualche amico o perente. Allora in ogni famiglia (in senso allargato) c’era una coppia in crisi, come ora probabilmente c’è qualche omosessuale. Insomma, Cicero pro domo sua.
    Purtroppo il fenomeno si allarga (per i motivi che spesso analizziamo) ma non mi sento di disperare. Nel lungo periodo, questo tipo di famiglia si estinguerà perché è sostanzialmente, moralmente sterile.

  3. Sì, la preghiera. Testimoniare lì dove siamo. Parole poche, essenziali, senza ridere e senza piangere, come quel vecchio gioco che si faceva da bambini. La Chiesa c’è, anche questo è vero. Nascosta chissà dove, Anche il Papà c’è e i signori Cardinali con lui. Molti di loro nascosti chissà dove. Il Signore non ci ha abbandonato. Ci sta mostrando gli errori e gli erranti.Seguiamolo con fede meglio di quanto non abbiamo mai fatto. Grazie, signor Gnocchi.

    1. La Chiesa cattolica si trova dove si celebra il Santo Sacrificio della Messa non una cum (ossia non in accordo con il volere di Bergoglio) da sacerdoti con ordinazioni valide, formati in seminari della tradizione. Ci saranno anche dei sacerdoti conciliari in buona fede ma potranno ancora illudersi di rimanere cattolici in un organismo scismatico?Tutti i “papi” conciliari – da Roncalli a Bergoglio –contribuirono a smantellare la Chiesa, finendo col porsi fuori. Il fatto che ogni tanto dicevano qualcosa di cattolico comprova l’ inganno. Nel Pascendi, San Pio X avverte: …“Quindi avviene che nei loro libri (dei Modernisti) s’incontrano cose che ben direbbe un cattolico; ma, al voltar della pagina, si trovano altre che si stimerebbero dettate da un razionalista. Di qui, scrivendo storia, non fanno pur menzione della divinità di Cristo; predicando invece nelle chiese, l’affermano con risolutezza.” Poi ancora :…“Noi lo definiamo, affermando esser esso (il Modernismo) la sintesi di tutte le eresie.”

  4. Gentile Alessandro, l’altra sera in un incontro organizzato dal c.c. Giovanni Paolo II di Tolmezzo il relatore (un illustre e bravo sacerdote) che trattava il tema della famiglia nel magistero di Giovanni Paolo II, il papa della famiglia, ha chiuso la serata con questa affermazione (non letterale, ma il significato è questo): Attenzione, incombe il diluvio! Le famiglie cristiane, anche se minoranza, si adoperino a costruire l’arca, utilizzando i robusti tronchi costituiti dal pensiero forte di San Giovanni Paolo II, per rivelare l’amore a ogni essere umano. Così la famiglia è davvero luce, gioia e speranza. Credo che hai perfettamente ragione nel dire che bisogna continuare a combattere là dove la Provvidenza ci ha voluto mettere e che siamo un piccolo resto che ha il dovere di rimanere dov’è e di credere e fare quello che ha sempre creduto e fatto. Qualunque cosa avvenga. Aggiungo, con il sostegno reciproco e l’aiuto di quei (pochi? tanti?) sacerdoti sani che il Signore vorrà donarci. Un caro saluto.

  5. Ringrazio sentitamente per aver dato voce in modo chiaro e incisivo a tutti noi. Sono consapevole della tragicità del momento che viviamo e sono pronto a qualsiasi evento. Mi tormenta solo l’idea delle prove cui sono e saranno sottoposti i fratelli in Cristo, specie i più deboli e i più esposti, che già oggi sono investiti dall’uragano della persecuzione, oltre ai miei cari, in particolare i figli e i nipoti, che fatalmente saranno investiti dall’onda gigantesca che sta arrivando. Ciò che però mi è difficile accettare è l’irrisione di chi pur vedendo tutto questo ci addita ancora a nostra volta come i più arcigni e crudeli aguzzini. Perché succede anche questo, tutti i giorni, per nostro sommo disprezzo.

  6. Riporto una bella frase.
    “Cio’ che i Cattolici furono un tempo , noi lo siamo ora . Se noi abbiamo torto , allora anche i Cattolici hanno avuto torto per duemila anni . Noi siamo cio’ che un tempo siete stati voi. Noi crediamo in cio’ che voi un tempo credevate . La nostra fede e’ la stessa che un tempo avevate anche voi . Se noi abbiamo torto ora , avevate anche voi torto allora . Se avevate ragione voi allora , abbiamo ragione noi adesso”.
    Robert De Piante
    Ancora
    “Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
    Cardinal Joseph Ratzinger

    1. Sempre che la coscienza sia formata rettamente conforme la dottrina della Chiesa Cattolica. Per quanto Ratzinger, come modernista dice tutto e il contrario di tutto. Basta studiarlo.

  7. meno male che non siamo senza provviste:l’orgoglio cristiano di papa wojtyla,la limpida profondità di ratzinger:alla faccia del mondo!!!!!!!!

  8. Concordo con tutto, la chiesa “ufficiale” ha rinunciato a essere cattolica per diventare mondiale. Non gli interessa difendere la famiglia tradizionale o lottare per i valori non negoziabili, semplicemente perchè la pensa esattamente come il resto del mondo, perchè ha PERSO LA FEDE. La vera Chiesa è solo un piccolo resto, per ora disperso e in futuro sicuramente perseguitato. Noi siamo i nuovi martiri che non con il sangue ma con la nostra sofferenza interiore e la nostra fedeltà testimoniamo Cristo. Non ci aspettano soddisfazioni umane, nessun cardinale o vescovo o parroco probabilmente ci darà mai ragione quando andremo a protestare per qualche blasfemia o delitto contro la fede….è proprio questo che ci chiede Dio, soffrire per la Fede e offrire la nostra sofferenza per la salvezza delle anime e la conversione del mondo.

  9. La maggioranza, o almeno la parte più influente, del Clero della parte di mondo fortemente controllata dalla Massoneria (Paesi Anglosassoni, Francia, Ovest Germania, Nord-Ovest Italia, America Latina meridionale) è eretica: nella mentalità e in moltissimi atteggiamenti.
    Ma dire che “La Chiesa” (Universale) è un cadavere, o che spesso i Sacramenti sono o potrebbero essere invalidi, non è giusto.

    LA Grande Questione di questo momento è che il Papa attuale fa tutto ciò che molti “sognavano” da parte di un card. Martini eletto Papa. Questo sì è un tema “apocalittico”

    1. Caro Raffaele, so che non sarà d’accordo, ma c’è un altro tema apocalittico: la funzione principale del Papa è quella di custodire e difendere il Depositum Fidei: può essere considerato VERO Papa colui che ha tentato più volte di cambiarlo?
      Se un laico avesse detto le stesse cose di Bergoglio non lo considererebbe eretico e quindi FUORI dalla Chiesa?
      Su questi temi dobbiamo meditare molto, soprattutto PRIMA del Sinodo (è probabile che si rivelerà un conciliabolo e l’Autorità che dovesse aprire ai GAY o alla CONTRACCEZIONE o alla PROFANAZIONE di Gesù è senz’altro NULLA e non appartenete alla Chiesa Cattolica (soprattutto, ma non solo, per la questione della Santità e dell’Apostolicità)).
      Si ricordi, caro amico, dobbiamo essere pronti non solo all’impossibile ma anche all’INIMMAGINABILE!
      La saluto con tanta stima,
      Diego

      1. Grazie Diego.
        Vede, ci muoviamo in un clima di eresia e di militanza anticristica diffusa. Basta considerare qual è il messaggio fondante del giornale “Repubblica”, o dell’ambiente della Bonino, o dell’EXPO di Milano.
        In sintesi: l’ambiente che vinse la guerra, nel 1945 (USA e URSS; oggi Nord-Atlantico integralmente massonico e Comunismo trasformato in Radicalismo) continua a stringere il cappio alla gola della Cattolicità.

        Accertato tragicamente che il Papa coopera a questo, non spetta a noi dare patenti di permanenza nella Chiesa o scomunica.
        Già troppo grande è il lavoro di supplenza e di autodifesa che dobbiamo fare rispetto ai messaggi scorretti che vengono dalla Gerarchia.
        Se poi vogliamo dire che l’elezione è stata invalida… anche questo spetta solo a chi ne ha competenza.

        Non dobbiamo affatto “Uscire da Babilonia” (schema giudaico/protestantico); dobbiamo “non essere risucchiati dal gorgo di melma”. Hoc sufficit, ad abundantiam!

  10. Grazie come sempre, caro Alessandro Gnocchi e grazie anche ai commentatori, ma sono un po’ in
    disaccordo, come ho avuto occasione di scrivere altre volte, sul fatto di rimanere inermi a subire la
    distruzione del Cristianesimo.Come ho già scritto: non potremmo cominciare a mandare lettere a
    bergoglio? Cioè a disturbare un po’?

    1. La lettera è un sistema di pressione da parte della “pubblica opinione”.
      A parte il fatto che “la pubblica opinione” è un ‘astrazione illuministica (imparentata con la micidiale “Volontà Generale della Nazione”), che cosa scriveremmo? “Sei un Gesuita sbandato, come la maggioranza dei Tuoi confratelli” ?.
      La risposta – per via di allusioni- sarebbe: “La Compagnia di Gesù continua oggi a guidare la cultura della Chiesa, come ha sempre fatto”
      Al che la contro-risposta dovrebbe essere: “Non esiste una cultura della Chiesa – Esiste una Civiltà Cattolica, bombardata e minata dagli stessi che fondarono la rivista con questo nome. Il fondatore passò lui stesso al Risorgimentalismo”

  11. Guareschi aveva previsto tutto; vedeva già allora che le aperture del Concilio Ecumenico Vaticano II (non chiamiamolo “il Concilio” perché, grazie a Dio, ce ne sono stati circa una ventina prima e di ben altro spessore!) avrebbero procurato una voragine. E’ stata la crepa che ha fatto saltare la diga. Ora i rifugiati siamo noi.

    1. Memorabile la sua espressione “I nuovi pretini non ce la fanno a dir Messa”.
      L’opposto esatto di san Padre Pio, che “non ce la faceva a dir Messa” perché a ogni Messa saliva sul Calvario con il Signore

  12. Rimango sempre meravigliata nel vedere la foga dei nemici della Chiesa e più meravigliata nel vedere che tra quei nemici giubilanti per i sempre più frequenti successi del Demonio, ci siano dei prelati. Meravigliata, perchè da semplice ignorante mi dico: caspita! Ma se pure io che non sono treologa capisco e so di preciso che Gesù ha già vinto, e chi lo segue vince di sicuro, come mai insigni dottori della legge e persino il Papa si illudono di vincere, di sconfiggere la Chiesa? Quale follia li acieca? Dove credono di arrivare, dove credono di finire quando moriranno? Mi meraviglio di tanta stoltezza, perchè oltre al fatto che perseguitando i cattolici li aiuteranno a perseguire il Paradiso, oltre a questo non scalfiranno di una sola pietra la Chiesa. Perciò perderanno la loro anima senza vincere la guerra. Dunque a che pro? Perchè ridono? Perchè giubilano con le bandiere arcobaleno? Hanno perso, mica vinto! Un po’ come il nostro 25 aprile: festeggiano la sconfitta.

    1. Non hanno più fede, cara Annarita, questa è la triste verità: l’hanno sostituita con la superbia, l’arroganza del potere, la prepotenza con i più esposti e indifesi (noi tradizionalisti, trattati come spietati integralisti da chi invece lo è realmente, ma importante è gridarlo per primi, lanciare per primi l’accusa). E’ triste pensare alla loro sorte ultraterrena, ma forse è meglio preoccuparci di quella dei nostri cari, figli, nipotini innocenti, amici carissimi, tutti esposti all’assalto ed all’inganno di questi lupi rapaci, tanto più pericolosi quanto più mascherati da pastori aperti e misericordiosi

  13. Cesaremaria Glori

    Caro Gnocchi,
    chissà come soffriva Maria Santissima durante le trentasei ore di morte fisica del Figlio suo dilettissimo Gesù! Quante volte la Chiesa ha trascorso periodi bui che ricordano quelle trentasei ore? E quante volte i cristiani si sono rifugiati nella preghiera per sopravvivere alla bufera in corso? Questa che stiamo vivendo è una notte fosca e angosciante, ma restiamo, come Maria, saldi nella fede e nella speranza pregando nell’attesa della resurrezione del Figlio. Trentasei ore rotte da un boato accompagnato da una luce accecante. Accadrà lo stesso anche al termine di questa notte che volge all’alba.

  14. “La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale”. (Gilbert Keith Chesterton)
    Sono scomparsi quelli capaci di gridare prima del danno ?
    Non credo, ma certamente sono silenziati.

  15. Dovrò accontentarmi, con indignazione, delle briciole di cristianesimo che cadono dalla tavola del Vaticano. Da lì, forse, non sanno più che fare, che pesci pigliare; Sono usciti per la pesca, ma non hanno trovato nulla. In questo tragitto la barca ha raccolto di tutto: gay, atei, innovatori, eretici, abortisti, editorialisti, ecc… La barca si è riempita e appesantita e sta girando qua e là senza meta, raccogliendo per lo più consensi di chi plaude al semi-affondamento della barca, piuttosto che al cambiamento interiore di chi vi è sopra. Facciamo come chi credeva di camminare sicuro sopra le acque e poi si è visto sprofondare: “Signore, salvaci!”. Se certa Chiesa istituzionale non è più un riferimento sicuro, deve esserlo la nostra Fede. La Salvezza non può che venire dal Signore, non è mai solo il frutto di un’opera umana. Dio è Signore di tutte le cose, Signore e Giudice della Storia e ha vie e disegni che non sappiamo. Facciamo con Fede quello che possiamo nel posto in cui siamo.

    1. Stare lontano dalle “briciole di cristianesimo che cadono dalla tavola del Vaticano” perché inquinate. Il Cattolicesimo non può essere sbriciolato, ossia non viene proposto in percentuali. Il principio da seguire è: se una sola delle cento proposte è errata anche le altre 99 sono inficiate. Figuriamoci se dobbiamo accontentarci di poche briciole commestibili proposte! La vera Chiesa esiste come sempre e non è difficile trovarla. Più difficile è accettare che non sia la chiesa conciliare – con le masse di fan al seguito del capo – bensì un piccolo resto, che comunque é presente in tutto il mondo. Buona ricerca!

  16. Purtroppo è vero. Siamo negli ultimi tempi. Prepariamoci all’inimmaginabike e preghiamo di poter avere la forza di non rinnegare mai la verità. Testimoniamo con fede e cerchiamo di metterci la faccia laddove possibile (sentinelle in piedi, NO 194.ORG etc..) La Divina Provvidenza farà il resto.

  17. “Oh figli miei, non lasciatevi condurre sulla cattiva strada dalle innovazioni… Rimanete sempre sulla stessa strada, sugli stessi sentieri percorsi dai vostri padri. Preservate e mantenete ciò che vi è stato insegnato. Sarà abbastanza se resisterete agli attacchi, alle tempeste e agli uragani che sorgeranno con grande violenza. La Chiesa sarà punita perché la maggioranza dei suoi membri, in alto e in basso, si pervertiranno. La Chiesa affonderà sempre di più finché alla fine sembrerà essersi estinta, e la successione di Pietro e degli altri Apostoli sembrerà conclusa. Ma, dopo questo, sarà vittoriosamente esaltata alla vista di tutti i dubbiosi”. Profezia di S. Nicola Clue (1470 circa).
    Ebrei 13, 8-9 ; 2 Timoteo 2, 17-21; 2 Timoteo 4; 2 Pietro 3; Apocalisse 17, 9 (sette colli); Apocalisse 22,7.
    Troverà al suo ritorno il Figlio dell’Uomo la sua fede sulla Terra?

  18. La Santa Vergine non ha parlato a vanvera quando profetizzò che solo nel Portogallo si sarebbe conservata la fede. Crolla la fede e con essa l’Europa, pavida, effeminata, buonista, farlocca, venduta, dilaniata… Dalla lettura della Sacra Scrittura si evince che quando il popolo scelto si allontana da Dio le conseguenze sono disastrose: la punizione è sempre l’essere consegnati nelle mani dei nemici.
    Ha ragione Gnocchi, l’unica cosa da fare è pregare di più, ma anche testimoniare più forte. Noi non dobbiamo piacere al mondo ma solo a Cristo Gesù.

  19. Concordo con tutto ciò che scrive il dott. Gnocchi, ed anche con i commenti di Diego, Raffaele e altri,..ma son d’accordo con Paola B. di non rimanere inerti, certamente sempre la Preghiera, S.Messa, scrifici,.ma dobbiamo unirci anche ai “veri Pastori” ,che almeno ci sembrano tali dalla loro fermezza ,e stanno combattendo la “buona battaglia” ,non abbandonano il gregge alla deriva, anzi sono stati rimossi dai loro incarichi pur di affermare la Verità. Parlo del Card. L. Burke, poi card. Caffara, card. Pell, Mons.Livi…ed altri. Contattare delle figure di grande levatura morale : come il Prof. Roberto De Mattei, prof. Corrado Gnerre, il prof Julio Loredo, e anche altri di vostra conoscenza. Dovremmo contattarli, far sentire la nostra vicinanza di fedeli e credenti nella Dottrina e Tradizione della Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana , fare UNITA’, concordare un cammino di Azione e di Fede, organizzare incontri, riunirci, fare chiarezza su quanto sta avvendo nella nostra amatissima…

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