“FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi

Il viaggio di Bergoglio a Lund, o meglio i “tragici fatti di Lund”. Perché solo alla cronaca nera può essere ascritto un avvenimento in cui si pugnala il Corpo Mistico di Cristo, si depredano i cristiani della fede per uccidere le anime alla Grazia.

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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

PD

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Venerdì 4 novembre 2016

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È pervenuta in Redazione:

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Gentilissimo dottor Gnocchi,

probabilmente la mia lettera è una fra le tante che commentano e chiedono un suo parere sul viaggio di Bergoglio in Svezia per festeggiare i 500 anni della rivoluzione luterana. È vero che questo viaggio è stato un po’ oscurato dal terremoto che ha sconvolto l’Italia, ma i suoi danni li ha fatti lo stesso. Che cosa ne dice? Mi chiedo anche quanto ci si possa fidare ancora di una persona che sta svendendo quel poco che rimane di cattolico in questa Chiesa.

Grazie per l’attenzione

Giovanni Bottino

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zrbrpsCaro Bottino,

guardi la fotografia scattata nella cattedrale luterana di Lund e risponda a questa domanda: lei, da buon cattolico, firmerebbe un accordo sottoscritto da quest’uomo? Un’immagine e un quesito in cui sono contenute tutte le risposte a chi si interroga su quelli che, in cronaca nera, si chiamerebbero i “tragici fatti di Lund”. Perché solo alla cronaca nera può essere ascritto un avvenimento in cui si pugnala il Corpo Mistico di Cristo, si depredano i cristiani della fede per uccidere le anime alla Grazia.

Una nuova fede, una nuova liturgia, una nuova dottrina, una nuova morale che cosa sono, caro Bottino, se non la manifestazione di una nuova religione e di una nuova chiesa? Non c’è più nulla neppure di vagamente cristianeggiante in quanto si è palesato all’inaugurazione dei festeggiamenti luterani. E siamo solo al principio. Lassù in Svezia è andato in scena l’happening di un manipolo di adoratori dell’uomo che, per il momento, ritengono di doversi ancora mascherare dietro qualche salamelecco elevato a un’entità similspirituale senza forma e senza senso. Così senza forma e senza senso che, al momento opportuno, verrà tolta di mezzo.

Caro Bottino, firmerebbe un accordo sottoscritto da quest’uomo? Chi gli dà ancora un minimo di credito, illudendosi che possa in qualche modo fare il bene della Chiesa mostrando “amicizia per la Tradizione” dovrebbe meditare su questa immagine. Dovrebbe figurarsi seduto a quel tavolino, vedersi parato con quelle vesti e considerare che quella è la nuova liturgia della nuova chiesa che ormai occupa quasi tutti gli spazi visibili della Chiesa Santa, Cattolica e Apostolica.

Questo, caro Bottino, è il mio pensiero sui tragici fatti di Lund, che scrivo senza virgolette perché sono a tutti gli effetti cronaca nera dell’anima. Evito di commentare discorsi, interventi e chiacchiere di alta e bassa quota. Mi limito a considerare questo passo della Dichiarazione congiunta sottoscritta da Bergoglio e dal dottor Munib A. Younan, presidente della federazione luterana mondiale: “Molti membri delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità. Facciamo esperienza del dolore di quanti condividono tutta la loro vita, ma non possono condividere la presenza redentrice di Dio alla mensa eucaristica. Riconosciamo la nostra comune responsabilità pastorale di rispondere alla sete e alla fame spirituali del nostro popolo di essere uno in Cristo. Desideriamo ardentemente che questa ferita nel Corpo di Cristo sia sanata. Questo è l’obiettivo dei nostri sforzi ecumenici, che vogliamo far progredire, anche rinnovando il nostro impegno per il dialogo teologico”.

Traduco a beneficio di chi continua ad applicare la propria cieca buona volontà alla lettera di frasi che hanno invece la loro interpretazione autentica nella mente e nelle azioni di colui che le ha concepite. Quanto abbiamo appena letto ascrive a un cattolico il legittimo desiderio di ricevere un’ostia che non è Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Cristo, “consacrata” da un sacerdote che non è sacerdote, a sua volta “ordinato” da un vescovo che non è vescovo all’interno di una “chiesa” che non è chiesa. Si ascrive dunque a un cattolico il legittimo desiderio di non essere più cattolico e si indica questo desiderio apostatico come meta per tutto il “popolo di Dio”.

Il corollario di tutto questo consiste nel fatto che il luterano è legittimato nel trattare come semplice pane l’ostia divenuta realmente Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Cristo, nel ridurre un sacerdote a un temporaneo facente funzione, nel considerare un vescovo un funzionario di alto rango e nel collocare la Chiesa cattolica all’interno di una federazione mondiale di cultori dell’uomo e del suo spirito.

D’altra parte, caro Bottino, bisogna riconoscere che quasi tutto quanto è visibile nella Chiesa di oggi rende superato lo sforzo dei luterani. Una realtà così evidente, a dispetto di chi non vuol sentir parlare di “intercomunione”, che i luterani finlandesi in udienza dal papa lo scorso 20 gennaio in Vaticano si sono comunicati senza alcun problema durante la messa. D’altra parte, a forza di narrare la stessa formula di consacrazione, cena luterana e messa riformata finiscono per essere intese come la stessa cosa e, quindi, per avere gli stessi effetti.

zlnddfLa neochiesa si è ormai insediata come un tumore maligno nella vera Chiesa e la sta paralizzando progressivamente. Si sta mostrando per quello che è realmente, una chiesa atea fatta di atei che pascolano altri atei. Sono questi stessi pastori anime morte a dirlo senza più alcun pudore. In un’intervista al Corriere della Sera del 14 ottobre, celebrando la fede dell’ateo Dario Fo, monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e sponsor intellettuale di Bergoglio, ha ribadito il mantra che sta alla base della sua “ricerca teologica”: “Anche il credente, in un certo senso, è un povero ateo che si sforza ogni giorno di cominciare a credere”.

Non c’è neppure un briciolo di grandezza nelle notti di queste anime perdute che ogni mattina si ritrovano senza fede. Solo la felice leggerezza di chi si sente a suo agio senza un Dio a cui rivolgere una preghiera, un’invocazione, un gesto di sottomissione. Non c’è nemmeno traccia della tragedia dopo cui Lutero insorse all’alba contro il Crocifisso che continuava a chiedere la sua cooperazione per trarlo in salvo. E meno ancora si intravede il dramma dopo il quale l’Innominato risorse alla fede nelle braccia martoriate di Cristo compiendo la sua prima opera di vera misericordia, quell’opera di misericordia per cui Dio, come gli aveva rammentato Lucia, perdona tante cose.

“Quando il Figlio dell’uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?”. O troverà il magistero maligno di questi pastori di anime morte? Troverà ancora qualche creatura inginocchiata a rinnovare e adorare il suo sacrificio sulla croce? O troverà i sommi sacerdoti intenti a sottoscrivere la dichiarazione congiunta della sua condanna all’oblìo, attorno al tavolino divenuto altare della nuova religione così come prima era divenuto altare della nuova messa?

“Custos, quid noctis?”, chiede Isaia. Sentinella, a che punto è la notte? Quanto buio è l’universo che ha voluto oscurare il sacrificio di Cristo per mano di chi dovrebbe farlo nuovo ogni giorno? Quanto ostile è un mondo dimentico dell’ammonimento che potrebbe reggersi anche senza sole, ma non senza la Santa Messa?

Questa, caro Bottino, è la notte in cui la Chiesa fondata da Cristo celebra e abbraccia il suo avversario più feroce e perverso, il sacerdote che rinnegò il suo sacerdozio, il religioso che scelse il secolo, il teologo che teorizzò la mortificazione del rito per rendere morte le opere ispirate dalla Grazia.

Perché questo è Lutero, il cui infernale destino è ben descritto da Jacques Maritain nei Tre riformatori: “Conveniva che il germe della rivoluzione anticristiana s’introducesse nel mondo da un uomo votato alla perfezione, consacrato a Dio, segnato per l’eternità dal carattere del sacerdozio e che avrebbe pervertito il Vangelo. Accipe potestatem sacrificandi pro vivis et mortuis. Ah! Troppo ben comprendiamo perché, il giorno dell’ordinazione, egli s’augurasse, a queste parole del Vescovo, che la terra lo inghiottisse, perché egli fosse preso da un tale orrore al principio del canone della Messa che se ne sarebbe fuggito dall’altare, se il maestro dei novizi non l’avesse trattenuto. Il cuore sanguinava, diceva, ogni volta che leggeva il canone della Messa…”.

Il nome di questa religiosità pervertita propagata da Lutero, nella quale la neochiesa di Bergoglio si adagia come cera nello stampo, è “secolarismo”. Il suo fine è la riduzione del Cielo alla terra, del Vangelo al mondo, dell’eternità al tempo. La sua essenza è la negazione del culto. La sua dottrina è la distruzione dell’uomo come essere liturgico, come homo adorans, e quindi come essere razionale.

Non a caso il cuore di Lutero sanguinava alla lettura del canone. Non poteva essere altrimenti, poiché è proprio nel prefazio che si trova la più ineludibile e precisa definizione dell’uomo, posta attraverso l’enunciazione del suo vero fine: “Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnipotens: aetérne Deus”, è davvero cosa degna e giusta, conveniente e salutare che noi sempre e ovunque ti rendiamo grazie o Signore Santo, Padre onnipotente, eterno Dio.

Semper et ubique, sempre e ovunque, l’uomo deve adorare il Dio Uno e Trino: dunque è il culto, il vero culto, l’atto che lo costituisce pienamente come uomo nella dignità di figlio di Dio. Ma è proprio questo che Lutero, e i suoi emuli fino a Bergoglio e poi chissà quanto oltre, non poteva, non possono e non potranno accettare. Pur protestando pelosamente la propria incapacità di salvarsi, il sacerdote del sacerdozio dell’uomo si riteneva già salvato. Dunque, rifiutava ontologicamente la necessità di offrire le proprie opere a Dio, di renderle atto di culto associandole, semper et ubique, alla celebrazione del santo sacrificio.

Da qui discende il “pecca fortiter et crede firmius” che prefigura il marchese de Sade e profana la ragione. Essere razionale in quanto essere liturgico, se l’uomo rifiuta il culto finisce per depotenziare la ragione fino a farne l’ancella della follia. Allora la liturgia decade a estemporanea celebrazione dei sentimenti e la razionalità abdica in favore di un dialogare privo di senso e di princìpi. La vera liturgia, invece, in quanto legge, scienza e arte che comunicano, manifestano e compiono la fede della Chiesa nella Trinità, non può rinunciare alla ragione. Anzi, da questo particolare punto di vista, può anche essere definita come ragione santificata dall’adorazione di Dio Uno e Trino, purificata dall’umiliazione davanti al sovrabbondante e scandaloso mistero alla Croce, impreziosita dallo splendore della Resurrezione.

Ma, come in tutti i tragici fatti di cronaca nera, non c’è ragione nei tragici fatti di Lund. Non c’è, caro Bottino, perché la negazione del culto comporta la negazione della razionalità: è distruzione dell’uomo come immagine di Dio. Non a caso, il tragico rituale della “Dichiarazione congiunta” tra luterani e cattolici è stato celebrato in un ambiente così freddo da ricordare le “Case del commiato” pensate per oscurare Dio anche nel momento della morte: là dove, secondo i pastori della chiesa atea, l’uomo incontra il nulla.

Custos, quid noctis?

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

80 commenti su ““FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi”

  1. “Una nuova fede, una nuova liturgia, una nuova dottrina, una nuova morale che cosa sono, caro Bottino, se non la manifestazione di una nuova religione e di una nuova chiesa? “, quindi la Cattedra di Pietro è da considerarsi vacante se Bergo è a capo di un altra religione?

    1. La sede non e’ affatto vacante, bensi impedita a causa della presenza dell ‘impostore luterano eretico modernista che si chiama Bergoglio.

      Urge deporre questo usurpatore, ma con i cardinali che ci sono presto avremo pure le diaconesse.

      Anatema sit sull’eretico apostata biancovestito. Exurge Domine et judica causam tuam.

      1. jb Mirabile-caruso

        AICI: “…quindi la Cattedra di Pietro è da considerarsi vacante se Bergo è a capo di
        ……….un’altra religione?…….

        Matteo: “La sede non è affatto vacante, bensì impedita a causa della presenza dell’impostore
        ………..luterano eretico modernista che si chiama Bergoglio”……..

        La presenza di Bergoglio, signor Matteo, è SOLTANTO “fisica” e, come tale, da considerarsi NULLA in quanto assolutamente priva di AUTORITÀ DIVINA. Rinnegare Cristo – come fa continuamente Bergoglio – ed essere, al contempo, Suo Vicario è una impossibiità LOGICA a cui a nessuno è dato sfuggire!

        Lo Stato del Vaticano è da considerarsi – da noi Cattolici Apostolici Romani – sotto OCCUPAZIONE nemica da parte della massoneria giudaica. Ignorare questo dato di fatto equivale a conferire LEGITTIMAZIONE a questa occupazione nemica. Laici e Clericali Cattolici che scelgono di ignorare questa realtà sono – a mio giudizio – CONNIVENTI con il nemico e, quindi, CORRESPONSABILI di tutto il male che l’Occupante Occulto riuscirà ad arrecare al mondo intero.

        Tiriamocene FUORI!!!

    2. Ricordiamoci che c’è ancora Papa Benedetto. Non credo che stia lì per caso, se è vero che tutti i nostri capelli sono contati. Sbaglierò ma me lo figuro come il baluardo del non prevalebunt. Nella sua bontà, il Signore non può lasciarci completamente al buio, come Gesù sul Golgota, anche se la nostra Chiesa, che è la metafora di Cristo, oggi sembra proprio sulla croce. Guarda caso, sotto la Croce Pietro non c’era. Dopo il buio la morte, ma dopo la morte la risurrezione. Non scoraggiamoci, il Padrone dell’universo, sa quel che fa ed opera solo per il bene.

      1. Io invece lo dimentico volentierissimamente. Ma, ammesso che lo sia mai stato, Ratzinger NON è certamente più Papa dalle h. 20 del 28 Febbraio 2013!

      2. A norma di Diritto Canonico, Ratzinger, ammesso che lo sia mai stato, non è certamente più Papa dalle h. 20 del 28 Febbraio 2013!

        1. sede vacante sede impedita, sede eretica, sede materiale…. io direi occupazione, nel senso di usurpazione, FISICA, materialmente occupata ma senza un occupante legittimo e valido, quindi con un nullo. Però chi lo dichiara finalmente? Trovano scuse che spetta ad altri, che non c’è eresia formale, che non usa dell’infallibilità, che non è magistero , non è ex cattedra…. Ma il lupo va cacciato via presto! Che ce ne facciamo di un papa, non cattolico, non infallibile, non magisteriale… si guadagni il pane altrove. Vogliamo UN PAPA INFALLIBILE.

      3. La presenza del cardinale ratzingher in vaticano contribuisce non poco a sminuire il papato inteso come funzione fondamentale e unica nella chiesa.

        Avere poi inaugurato l’abominio canonico del secondo papa o papa emerito, che non significa nulla somma danno a danno.

        Il card. Ratzingher si e’dimesso con buona pace dei vari sentimentalismi al riguardo e farebbe solo cosa dovuta a ritirarsi altrove a trascorrere i suoi ultimi anni
        preparandosi ad una buona morte, sperando che i danni enormi provocati dalle sue insensate dimissioni non gli vadano imputate a colpa nel giorno del suo giudizio particolare, perche in quel caso sarebbe messo molto male.

  2. Che abominio ! Quanto avranno esultato satana e i massoni. Spero solo che il ritorno del Signore sia imminente, almeno ci sara’ la resa dei conti e tutti avranno quello che meritano.

  3. Che dire? Leggo che Padre Livio di Radio Maria si è dissociato da un suo cronista che aveva osato dire che il terremoto è un castigo divino per la legge sulle unioni civili. Ante 13/03/2013 non lo avrebbe mai fatto, ma avrebbe rincarato la dose. Sono perfettamente d’accordo col cronista e aggiungo: quale catastrofe orrenda ci aspetta ora che addirittura un Papa (se veramente lo è) abbraccia con inusitato affetto il principe delle tenebre e proclama essere cosa buona e giusta abiurare la fede in Cristo? Mia zia di 87 anni, dopo che Omissis ha combinato il guaio di Lund, si augurava che nella notte venisse accolto tra le braccia del Padre (veramente ha usato un’espressione leggerissimamente più forte, ma in famiglia siamo tutti figli del tuono…): già, ma quale Padre, dico io, quello che è nei Cieli o il nero inquilino del piano di sotto? Ah, se invece di andare a Lund fosse andato a Lourdes (alla pronuncia è quasi la stessa cosa, ma la lettera di differenza costa l’inferno a molti…)! Io ho esaurito tutta la scorta di calmanti, non quella di preghiere. Domine, succurre! Ave Maria

    1. A costo di essere noioso, ripeto che i normalisti sono come i comunisti: sempre pronti ad adeguarsi alla “linea generale”

      1. Sento che P. Livio ha ricevuto una reprimenda dal Vaticano. Si sta verificando quello che avevo preannunziato, ossia che la sottomissione alla “linea generale” non risparmierà dal colpo alla nuca, come avvenne per quei comunisti contrari a Stalin che comunque gli si sottomisero “per non rompere l’unità del Partito”

  4. E noi, duri come le pine, continueremo ad adorare e rendere grazie a Dio, determinati a perseverare, con la Grazia di Dio, fino alla fine.

    1. Bravo Luca ma come le “pine verdi”, come si dice in Toscana. Io mi consolo col pensiero di non aver voluto cedere né seguire questa tragica sceneggiata di Lund, né ascoltare o leggere niente di essa sui media. Mi informo solo sui blog cattolici delle tragiche gesta di questa banda di traditori (mi riferisco ai prelati modernisti), loro non li voglio nemmeno vedere in faccia.

  5. La differenza tra l’Eucarestia cattolica e quella luterana è condensata in due parole: Transustanziazione per i primi e Consustanziazione per i secondi; bisogna vedere adesso in quale modo Bergoglio riuscirà a unificare e fondere insieme i due concetti dottrinali che prevedono conseguenze diverse; per noi cattolici le ostie restano perennemente Corpo e Sangue di Cristo, per i luterani contengono solo una presenza spirituale di Cristo limitata al tempo della celebrazione, poi Gesù se ne va via dalle Ostie. Indubbiamente è quasi impossibile trovare un punto d’incontro che vada bene per entrambe le confessioni: o si accetta la Transustanziazione o si crede nella Consustanziazione, non ci sono vie di mezzo….Bergoglio troverà un compromesso? Dio desidera che si arrivi ad un solo gregge ed un solo pastore (Ut unum sint) ma non a prezzo di accettare delle eresie; dovrebbero essere loro, i luterani, a venire sulle posizioni dottrinali cattoliche, non noi a spostarci verso di loro!

    1. Giusto, caro Camerata. Un tempo, quando si pregava per l’unità dei cristiani, si intendeva il ritorno dei fuoriusciti in seno alla Chiesa Cattolica, insomma il loro pentimento e la loro conversione. Ed io ho sempre pensato che questa fosse la vera unità. Ora che l’empio connubio è stato celebrato con tutti gli onori, è manifesto il sacrilegio che si intende commettere: da parte cattolica ricevendo con tutti gli onori un pezzo di pane senza significato consacrato da nessuno; da parte protestante ricevendo Gesù Cristo indegnamente, sia perché non si crede nella sua reale presenza nell’Ostia consacrata, sia perché non si è nello stato di grazia che solo la confessione e la convinta adesione alla Chiesa cattolica possono conferire. Cade tutto, cadono i sacramenti, cade il valore del sacerdozio; Gesù Cristo è oltraggiato dal suo stesso vicario. E’ un disastro teologico, religioso,storico e culturale immenso. Solo la preghiera ci resta e la fiducia in Maria Ausiliatrice.

      1. Mi scusi Direttore, ho dimenticato di complimentarmi con lei per la foto del signor Bertero che così efficacemente illustra l’articolo.

        1. UT UNUM SINT è destinato ai cattolici, che siano TUTTI cattolici, che la Chiesa sia UNA come dice il Credo e non diversi credi.

      2. Antonio Manzionnaa

        Perfettamente esposto. Cade tutto pero’ per chi si fara’ mettere il collare e trascinare in questa diabolica deriva! Noi resisteremo, fino alla fine con l’ aiuto di Gesu’ e di Maria!

  6. Grazie. Ogni i volta i suoi articoli riordinano e chiariscono i pensieri che mi affollano il cuore.sia lodato Gesu’ Cristo.

  7. E io continuo a chiedermi come mai dall’Argentina non arrivano ufficiali attestati di stima e di affetto nei confronti di costui, come era successo con GPII dalla Polonia e con Benedetto XVI dalla Germania. C’è qualcosa che non torna e che dovrebbe inquietare anche i più devoti seguaci.

  8. Mai come dopo questo viaggio (speravo che non lo facesse veramente) mi sento indignata e nello stesso tempo mortificata. Penso e mi convinco sempre più che sia un fatto molto grave, ma poi quando leggo i commenti di alcuni sacerdoti che in realtà non si stracciano propriamente le vesti (es. padre Bellon) , ma definiscono la Dichiarazione congiunta ” molto importante ” , mi fermo. Sì mi fermo a riflettere se veramente io sia troppo pessimista, cerco giustificazioni…forse è un modo per raggiungere i lontani, forse….forse…. Rimane un conflitto interiore che genera sensi di colpa e dubbi. Quando mi confesso dovrei dire che mi dissocio dal Papa per taluni atteggiamenti? Rischio che non mi diano l’assoluzione? E durante l’UNA CUM? E quando ci chiedono preghiere secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (es. giubileo) che fare? Quali sono le sue intenzioni?
    Gradirei anche il parere del dott. Gnocchi grazie

    1. Assolutamente non è un “peccato” la non-consonanza con il “Papa”, cara signora.
      In Confessione si cerca di ricordare e presentare umilmente al Signore il male compiuto. Stop.
      Se poi desidera un colloquio, uno scambio di idee, con un Sacerdote, le consiglio di cercarlo fuori dalla Confessione, e di NON cercarlo su questo argomento.

      Io ho la grazia di conoscere un Sacerdote veramente buono… profondo, maturo (è anche anziano), sensato, forse santo.
      Ebbene, non gli parlo MAI della persona in questione. Cosa dovrebbe dirmi? “Pochissimi preti non sono eretici”?; “Abbiamo, proprio noi, una Sfortuna galattica”?; “Le spie del regime vaticano ci stanno addosso”?. Tutte cose vere, e tutti discorsi che lascerebbero il tempo che trovano.
      Lui prova a essere un buon prete, e io non lo giudico; io provo a guardare il cielo azzurro e non quella veste bianca, e costato che è una buona via di condotta

      1. Caro Raffaele, ma siccome io non mi sento tranquilla nel cuore, così addolorata come sono per questo sfacelo di cui qui stiamo parlando, come faccio a non dir lo in confessione e a manifestare questo disagio che mi fa dire cose “pesanti”, mi fa spazientire, mi rattrista? Non esco mai contenta dalle mie confessioni, come se avessi avuto di fronte un avversario e non un padre ed è per questo che prego sempre perché possa incontrare un vero santo prete per confessarmi finalmente e sentirmi sollevata.

        1. La invito, carissima signora, a separare rigidamente peccati da inquietudini.
          È verissimo che in linea di massima un confessore dovrebbe essere anche un padre e un “esperto in umanità”. Ma questo in linea generale: cioè se il confessore non fosse semieretico né dipendesse da vertici ereticali.
          Il punto caratteristico -che mi stupiva già negli anni ’70, quando ero ragazzino- è l’etichettare i Cattolici onestamente impegnati a mettere in pratica i Comandamenti (dell’AT e del NT) e i precetti della Chiesa come “farisei”. Ecco: lei, io e tante persone non “geneticamente modificate” siamo farisei – invece i Leader della neo-Chiesa sono “profeti” di un neo-Israele che attende il Messia.
          Attendano- noi Lo vediamo. E raccogliamo le lacrime e le parole della Madre Sua (a Civitavecchia, a Siracusa e in mille luoghi)

        2. Lei Tonietta ha descritto perfettamente il mio stato d’animo. Grazie. A volte è così difficile trovare comprensione anche in confessionale…cerco persone che parlino la mia stessa lingua per non sentirmi straniera nella mia terra. Spesso, però mi sento diversa, come se andassi in Cina e parlassi in italiano….emarginazione “linguistica “. Scusate lo sfogo.

    2. Cara SeteDiParola, umilissimamente mi permetto di darti anche il mio parere non richiesto: i tuoi stessi dubbi li ho avuti anch’io, ma poi ha prevalso in me “ciò che sento veramente dentro”, una sorta di intuito che è maturato in convinzione, bergogliata dopo bergogliata. Se mi sbaglio forse brucerò all’inferno come superbo o dovrò scontare una lunga pena in Purgatorio per la mia presunzione… forse dovrei moderare il mio linguaggio troppo irruente ed offensivo, ma è l’amore che provo (seppur da povero peccatore indegno) per la Chiesa di Cristo che vedo così oltraggiata a rendermi irrequieto. Tempo fai mi è stato dato un prezioso consiglio, di cui ho fatto tesoro: “ricordati sempre, DAI FRUTTI RICONOSCERAI L’ALBERO!”.

  9. Io non starei tanto a rilevare le differenze che esistono e sono fondamentali, tra luterani e cattolici.
    Il fine di Bergoglio e’ la confusione e la minimizzazione, per poi annacquare tutto.

  10. Ma i miracoli eucaristici non dicono nulla a costoro?
    Quando la divina Eucarestia assume l’aspetto ciò che è già dal momento in cui il sacerdote celebrante dice: “Hoc est enim Corpus meum” rivelando a tutti la realtà che si è compiuta, il più grande miracolo dell’universo, che vogliono ancora costoro?
    Ovunque si trovino, facciano un pellegrinaggio, magari a piedi, fino a Lanciano, o Siena o in uno delle decine e decine di luoghi in cui si conserva intatto i miracolo proclamato ed inaudito dell’amore di Dio per noi!
    Tacciano le favelle, si aprano i cuori e si inondi di sante lacrime i volti e il suolo! Christus Vincit, Christus Regnat, Christus Imperat!

    1. Ci crederanno pure ai miracoli eucaristici, (anche satana, del resto, conosce bene la Verità, ma la odia a morte) , ma sono passati dalla parte del nemicoe e, come noto, chi è ossessionato dall’ideologia la antepone alla realtà concreta e rinnega quest’ultima, anche se ci sbatte la testa, pur di imporre la prima, cioè la propria perversa ideologia. Questo è diventato il modernismo cattolico, una perversa, perniciosa ideologia atea, figlia del “non serviam” luciferino. Preti indecisi e pavidi, aprite gli occhi prima di dover render conto a Cristo Giudice della vostra ignavia. L J C !

  11. Paolo Montagnese

    Sono molto contento che il suo articolo trovi la sua sintesi luminosa e illuminante nelle frasi finali con un inno alla ragione libera e creatrice perché “liturgica”.
    Nei tragici fatti di Lund non vi è nulla se non ideologia e l’ideologia venera l’uomo (ma in realtà asserve ai buracrati) e cancella la ragione perché questa è indissolubilmente legata alla libertà che l’ideologia non sopporta.
    Credo che dobbiamo insistere molto su questo. È un servizio che nella storia la CHIESA vera ha sempre fatto e che ora tocca a noi proseguire.
    Grazie, buon lavoro e sia lodato Gesù Cristo
    Paolo Montagnese

  12. Chiedo scusa il mio corretto commento di prima e’:
    Oltre a rilevare le differenze che esistono e sono fondamentali, tra luterani e cattolici, sottolinerei il fine di Bergoglio che e’ la confusione e la minimizzazione per poi annacquare tutto.

  13. luciano pranzetti

    Ho inoltrato, per l’ennesima volta, una lettera al regnante Pontefice con la quale ho chiesto quali fossero i frutti spirituali e teologici di quello scisma che egli ha definito un “dono” e perché si sia permesso, con evidente condotta servile, di accomunare ai tralci secchi luterani anche Santa Chiesa Cattolica, Madre feconda di santi, martiri, confessori, vergini, dottori, missionari, inventrice di opere di carità, di studio e di spiritualità. Attendo, senza speme però, una risposta

    1. Caro Professore, sarebbe stato meglio che avesse risparmiato carta, penna e francobollo. La sua missiva finirà nella raccolta differenziata con gran gioia di quelli che con questo businnes stanno facendo affari d’oro.

    2. Si aspetti piuttosto, caro Professore, una scomunica o una ramanzina omiletica in quel di Casa Santa Marta o peggio la visita di qualche “missionario” della “misericordia” se ha imprudentemente reso noto il proprio domicilio! Si ride e scherza(neanche tanto) per non piangere!

    3. Lettera bellissima, caro Pranzetti.
      Provo una ipotesi: oserei dire che Bergoglio la pensa come Lutero.
      Sic et simpliciter. Vuole solo terminare l’opera di distruzione. Inutile parlare o scrivere.
      Sopportiamo. Conosciamo tante profezie mariane e di santi; sappiamo che prima o poi ci libereremo di questi soggetti.

  14. Bergolleus in Concilio later.
    Concilium in Bergolleo patet.

    Il lanzichenecco altro non è che il prodotto di quanto in nuce era contenuto nel Vaticano II.
    Egli è il figlio dell’immondo commercio tra la gerarchia modernista e il secolo.
    Finché non si vogliono vedere le cause – come fanno molti, troppi Prelati conservatori – non se ne potranno sanare i nefasti effetti.

    1. Non è lanzichenecco, ma gallico-atlantico. Come Garibaldi.
      All’opposto di Colombo (ligure), che su tre gusci di noce portò la Croce al di là dell’Atlantico, costoro (liguri-piemontesi) portano in Italia dall’ambito atlantico ipermassonizzato l’idiosincrasia per la Chiesa (Una, Santa, Cattolica, Apostolica… Romana).
      Se papa Pio XII era contrario all’adesione dell’Italia alla nascente NATO, un motivo c’era

  15. Avete sentito che un cronista di Radio Maria ha osato dire che i terremoti potrebbero essere anche un castigo divino all’Italia per le unioni civili che comprendono anche l’abominio delle unioni gay? Apriti cielo! Si sono tutti scatenati contro il povero cronista (confuso con Padre Livio) dicendo che mai Dio castigherebbe qualcuno soprattutto nell’anno della Misericordia!
    Perfino il Vaticano (non poteva essere diversamente) ha deplorato l'”infelice” uscita del cronista…ebbene io non mi vergogno a dire che la penso allo stesso modo; anche per Dio la misura dev’essere ormai colma e la pazienza si starà esaurendo. Se Dio punisce già in questa vita è per far evitare la dannazione che sarebbe il peggiore di tutti i mali (altro che terremoto!) Ma questo terremoto continuo non ha fatto vittime…forse il Signore lo usa solo come un richiamo alla conversione (per adesso) e mi sa che presto saranno in molti ad accorgersene e a cambiare idea; quelle persone che pregavano inginocchiate in mezzo ad una piazza in rovina fanno già ben sperare che qualcosa cambierà presto nelle anime.

    1. Nell’atto di dolore non si recita forse: “Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i vostri castighi”? Tranquilli, a breve lo riformeranno…..

      1. Caro Sestolese, mi ha tolto le parole di bocca! Anche a me sono venute in mente le parole dell’Atto di dolore ed è tutto il giorno che ci penso; ma sono allibita e sconcertata per tutto il baccano che si sta facendo su questa vicenda in cui si succedono una dietro l’altra condanne atroci contro Cavalcoli il quale, meno male, continua strenuamente a difendere la sua posizione. Assurde e allucinanti le dichiarazioni dei monsignori Becciu e Galantino e di tutto l’immenso staff bergogliano. Mi sembra un incubo. Speriamo di svegliarci al più presto.

      2. Antonio Manzionnaa

        E’ gia’ da un bel po’ che in molti confessionali non te lo fanno piu’ recitare affatto, ed in altri stralciando quel punto!

  16. Ecco i link che permettono di leggere l’imperdibile lettera del professor Pranzetti. Una vera, piccola, “summa teologica”, una perla preziosa da conservare gelosamente per non farsi confondere le idee dagli sproloqui dei prelati modernisti (un’altra è la famosa preghiera di S. Pietro Canisio per conservare la fede cattolica).
    http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1699_Pranzetti_Lettera_al_Papa_nov-2016.html
    https://apostatisidiventa.blogspot.it/2016/11/con-deferenza-e-rispetto.html

    1. Ringrazio il prof. Pranzetti per questa meravigliosa lettera, un sollievo per l’anima.
      Grazie ovviamente anche al caro Catholicus per averla segnalata.
      Viva Cristo Re!

    2. Condivido e ammiro il prof. Pranzetti. Nel mio piccolo, da umile fedele peccatore, ho iniziato una sorta di “controrivoluzione”: ho restituito la tessera di ministro straordinario della comunione; assumo la particola solo in bocca; ultimamente mi sono inginocchiato per comunicarmi…..Confido che un giorno il parroco si convinca a reintrodurre l’inginocchiatoio.

      1. Bravo, caro Vincenzo, anch’io da tantissimo tempo ricevo la comunione solo in bocca, previa genuflessione, e solo dal sacerdote (niente suore o laici). Inoltre evito di ascoltare le omelie e le preghiere dei fedeli (in quei momenti mi ritiro in me stesso, pregando mentalmente). Diamo un poco di esempio veterocattolico, ogni volta che ci è possibile. L J C

    3. Grande dott. Pranzetti. Quello che mi fa pensare è che io non sono in grado di fare simili ricerche e che sono propensa a credere (come mi hanno insegnato) a fidarmi del Papa.
      Piccola pecora come posso pensare e mettermi davanti ai pastori? Devo laurearmi in teologia per capire se Cristo è questo o quello? Tempi bui, da noi in parrocchia tutti sono entusiasti di questo papa senza conoscerlo, esattamente come me…
      Ho nausea di andare in Chiesa ormai…ci chiedono sempre soldi per tutti i poveri del mondo e tempo da dare per tutti tranne che per i cristiani…
      Ho fatto girare questa lettera ad amici, se la girano anche loro ad amici forse alla fine le idee si fanno più chiare e il popolo di Dio può discernere meglio…ma poi alla fine che rimane?

  17. io dico che il terremoto è venuto,guardacaso….poco prima di lund:è crollata la chiesa di s.benedetto,vero?e dopo i vari segni tipo il fulmine di s. pietro ecc.,spero non crolli il cupolone!già si sono crepate due basiliche,col terremoto:mi pare s.paolo fuori le mura ed un’altra.anche l’arte,perdiamo,per questo!

  18. Caio Stufo Stommacato

    Gent. Professore, se lei fosse parroco, sarebbe scacciato.
    O se semplicemente curasse una rubrica su Radiomaria, verrebbe congedato con una telefonatina.
    Ho letto la Sua lettera: dico solo che mi sarebbe piaciuto essere all’altezza di scriverla.

  19. Pur nella sua drammaticità del momento in cui ogni cristiano fedele alla verità evangeliche si trova a vivere, si è ormai giunti a distinguere nettamente dove stia l’errore e chi lo stia propagando a pie sospinto:fino a poco tempo fa,con la presunta infallibilità pontificia attribuita al vescovo di Roma,il semplice fedele ma anche tanti bravi sacerdoti e religiosi,si sentivano
    in profonda difficoltà di fronte alla svolta della neochiesa di Bergoglio:non potevano contraddire la Guida,ma al tempo stesso la vera Fede impediva di accettare le sue assurdità.Con la”svolta”di Lund ormai tutto è più chiaro:non possono coesistere due papi,uno dei due è un mercenario più attento a piacere al mondo che a DIO,quindi tutto ciò che afferma di nuovo su fede e morale va rigettato e non seguito…Che fare dunque?Lasciarlo sbraitare come fecero i papi(quelli veri)con Lutero,rispettare i comandamenti,usufruire dei sacramenti,preghiere,digiuni e veglie non per cambiare le cose ma perchè la Madonna interceda presso suo Figlio per darci la forza di restargli fedele,al resto ci penserà LUI.

    1. Non dimentichiamoci gli originali autori delle ricette però: Bergollum è solo un cuoco oltretutto mediocre! I geni del male sono altri e uno ce l’ha come vicino di casa: ama i gatti , ama sorseggiare fresca birra tedesca, suona il pianoforte ed ha provveduto con ammirevoli discrezione e costanza a disintegrare la Chiesa e il Papato dal 1962 ed è tutt’ora in contemplativa compiacente attività! Chissà chi sarà: mah!

  20. Bergoglio ringrazia Lutero, lo addita come dono per la Chiesa e ne abbraccia pubblicamente gli errori.
    Ma non mi pare che i papi del postconcilio abbiano speso molte parole per condannare, se non Lutero, quantomeno la sua dottrina.
    Al contrario, ricordiamo che al Concilio furono chiamati a collaborare alla cosiddetta riforma liturgica proprio dei pastori luterani.
    Ricordiamo che la messa riformata da Paolo VI ha eliminato numerosi elementi che proprio ai luterani davano fastidio, attenuandone i contenuti che si opponevano chiaramente agli errori dei protestanti. Ricordiamo che appena promulgato, il nuovo rito venne elogiato dai luterani perché, non menzionando più il valore propiziatorio del Santo Sacrificio, abolendo l’Offertorio e sostituendolo con una preghiera talmudica, sopprimendo le genuflessioni prima dell’Elevazione, di fatto rendevano il Novus Ordo accettabile ai protestanti.
    Ricordiamo gli incontri ecumenici e le celebrazioni interconfessionali inaugurati da Giovanni Paolo II e continuati sotto Benedetto XVI…

  21. Ricordiamo l’abolizione degli Ordini Minori, la prassi della Comunione prima in piedi e poi addirittura in mano, o la distribuzione delle Specie da parte di laici.
    Ricordiamo le donne ammesse a leggere le letture, l’istituzione dei diaconi permanenti, preludio dell’abolizione del celibato sacerdotale.
    Tutti questi elementi, compiuti un po’ alla volta, DOVEVANO condurre alla protestantitzzazione della Chiesa, e quindi è logico e conseguente che Bergoglio, oggi, possa osare ciò che tuttavia era chiarissimo che si voleva ottenere sin dal Concilio. Serviva solo tempo. E fu proprio Lutero a raccomandare ai suoi seguaci di mantenere qualche elemento dell’antica liturgia, per non suscitare scandalo nei semplici, e far loro credere che la cena luterana fosse ancora simile alla Messa cattolica. Campanelli, qualche inno in latino, un po’ d’organo… Ma il cuore del rito era stato cambiato, e con esso lo stesso Sacerdozio cattolico. Il Concilio ha fatto esattamente lo stesso, e lo spirito del Concilio è quello cui si ispira Bergoglio per legittimare il suo ecumenismo.

    1. A proposito di comunione portata dai laici. Io sono un infermiere in pensione che ha lavorato al policlinico di Padova. Qui ci sono i Camilliani aiutati anche da una nota signora. Ebbene tempo fa si verificava che la signora portava la comunione agli ammalati e il cappellano invece distribuiva Famiglia Cristiana. Tanto per dire la confusione dei ruoli a cui ormai nella chiesa nessuno più vuole sottostare a partire dal papa e dai vescovi cui piace fare i parroci.

  22. Lo scisma luterano fu un terremoto disastroso per l’Europa cristiana, ma Bergoglio lo considera un dono.
    Ora la giustizia divina sconquassa l’Italia e ne abbatte le chiese riducendole in macerie fino alle porte di Roma, e nessuno – NESSUNO! – dei Prelati conciliari osa chiedersi se non sia una punizione per l’apostasia in cui Roma, che la Vergine a La Salette profetizzò futura sede dell’Anticristo.
    Crollerà anche San Pietro, ne crolleranno le mura e le volte, come l’eresia conciliare ne ha fatto crollare la solidità dottrinale e morale. E i Pastori, accecati dall’errore, dall’orgoglio, dall’ignoranza colpevole, dalla pavidità e dal vizio continueranno a non voler vedere il rapporto di causalità che lega la dottrina del Vaticano II e dei suoi papi con la crisi odierna.
    Gli innumerevoli avvisi celesti, incluso il Terzo Segreto di Fatima, sono stati ignorati.
    Costoro non crederebbero “nemmeno se sorgesse qualcuno dai morti” (Lc. XVI, 31).

  23. Esiguità della “Chiesa di Svezia” (luterani): 2% di praticanti, in pratica numericamente lo stesso ordine di grandezza dei cattolici praticanti, circa come in Gran Bretagna il rapporto fra anglicani e cattolici…val davvero la pena occuparsi dei 500 anni di Lutero più che del generico smarrito uomo europeo contemporaneo, frutto maturo di quella “riforma”? Più che ecumenismo, quello di Francesco sembra archeologia… se dobbiamo inseguire cristiani da incontrare ecumenicamente, ci sono gli ortodossi… ma questo dai tempi del Concilio è stato messo in secondo piano, pensiamo a quanto avevamo da imparare ad esempio sul piano liturgico, invece si è scelto il modello liturgico desertificato luterano.

  24. E’ veramente disarmante tutto ciò…. praticamente sono tutti atei oggi i cosiddetti cattolici…solo che non se ne rendono conto..e se provi a far notare qualche discrepanza tra neochiesa (bergoglista) e parola di Cristo vieni attaccato subito con una violenza ed un odio inauditi..

    1. Per precisare: “…sono tutti anticattolici e antiromani i Vertici. Hanno okkupato la Chiesa per smontarla”. “Cambiare Roma con Roma” (Bonaiuti)

    2. Segno questo che satana ha invaso i cuori e le menti della gente, succube di decenni di menzogne e falsità, di rivolgimenti e stravolgimenti di un’era rivoluzione anticristiana all’interno della Chiesa, portata avanti da dei veri anticristi mascherati da teologi, sacerdoti, vescovi, cardinali, papi.

  25. bernardo guerrini

    @ Camerata 20,18 – penso proprio che la misura per Dio sia colma, come lo era per il castigo di Sodoma e Gomorra o il diluvio o altri cento castighi che non conosciamo. In fondo la B.Emmerich ci dice che il Signore aveva altri progetti.
    Ricordiamoci sempre che Dio certi Papi li dona, altri li tollera altri li infligge.
    Quello che conta è che i tempi di Dio non sono i nostri tempi, pertanto non è ancora arrivato il tempo che Dio ci dona Il Papa Santo; per ora ci dobbiamo accontentare della gerarchia apostata che abbiamo e seguire con le preghiere che Dio ci ascolti ed acceleri i tempi del cambiamento ridonandoci un Papa Santo ed una Gerarchia sacerdotale di vero Sacerdozio Cattolico.Tutto passa ma la Chiesa resta; speriamo di esserci ancora e di morire Cattolici.
    Comunque credo che la Sede non sia vacante, ma sia offuscata; Dio non permetterebbe mai una Sede Vacante così lunga: nessuno di noi può sapere ciò che ha in serbo Dio.
    Comunque portae inferi non prevalebunt.

  26. Sono atti di violenza indicibile quelli che il fedele cattolico è costretto a sopportare. Atti arbitrari di prevaricazione, di prepotenza inaudita con cui si pretende di modificare la sua fede! Per adattarla ai dettami originati da altrui …”esperienze religiose” ! Però non si tien conto che quella fede non nasce ex sanguinibus, neque ex voluntate carnis, neque ex voluntate viri, ma dalla Grazia di Dio Onnipotente. Per questo non riusciranno a piegarlo, perchè sa che il Signore lo assiste, che non resterà confuso, e renderà il suo viso duro come pietra….

  27. luciano pranzetti

    Amici tutti: al terremoto devastante della sodomia, fatta norma di vita con la legge Cirinnà – brava donna ospitata in appartamenti del Vaticano – Dio Creatore, e Padrone di tutte le cose, ha risposto con un suo messaggio che, chissà perché, assomiglia all’evento biblico di Sodoma e Gomorra. Ho consigliato mons Becciu – allibito, poverino, per le parole di padre Domenico Cavalcoli – di farsi una ripassatina della Sacra Scrittura ove troverà una serqua di castighi comminati dal Signore per i peccati dell’umanità primo di tutti la morte quale conseguenza del peccato dei progenitori. E, poi: Gerusalemme distrutta nel 70 “con Tito a far vendetta” (Par. VI, 93) e, saltando i secoli, la seconda guerra mondiale preannunciata dalla Vergine a Fatima. Ma per Bergoglio “luterano” e per i suoi attachés Dio è un vecchione distratto e patetico che non tutto vede e tutto perdona. Ma non è così.

    1. Becciu non e allibito, da burocrate quale e’, si e solo mosso secondo circolari del suo dante causa…. che si chiama anticristo.

      Guai a scribi e farisei che non entrano in paradiso e impediscono agli altri di entrare.

    2. Messaggio Nostra Regina della Pace a Pedro Regis- Anguera Brasile
      12 Aprile 2007
      Cari figli, arriverà il giorno in cui la fede sarà presente in pochi cuori.Ci sarà grande disprezzo per il Sacro e i ministri di DIO saranno contaminati dalla corruzione morale in numero sempre maggiore.Il banchetto sarà disprezzato e molti saranno affamati.Stenderanno le mani e in pochi luoghi troveranno coloro che potranno dare loro il Prezioso Alimento. Quando arriverà questo tempo, sappiate che si sta avvicinando il Grande Giorno [……].
      SIA LODATO GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

  28. Gentile Dr. Pranzetti,
    GRAZIE per la bellissima lettera che lei ha inviato al papa…veramente ua egregia lezione di teologia,non solo per me ma nache per il papa!
    L’unica, cosa, io alla fine della lettera avrei evitato quel ” con filiale devozione”
    Omissisi non merita devozione…tantomeno filiale.
    va bè non tutti siamo uguali, sarà la mia natura passionale!:-)

  29. luciano pranzetti

    Gent.ma Vittoria: è da credere che l’espressione da me adottata – la devozione ecc. . – sia da intendere, in primis, come atto dovuto al ruolo istituzionale che Bergoglio ricopre pur non da lui condiviso, e cioè la Vicarietà di Cristo, in secundis come espediente strategico/dialettico dacché la mia lettera, siglata con una chiusa fredda, impersonale. se non ostile, sarebbe stata considerata l’ovvia critica di un ovvio avversario e, pertanto, non tenuta in alcun conto. Firmata come l’ho firmata, essa rappresenta – o dovrebbe rappresentare – per lui un amaro rimprovero in quanto proveniente addirittura da un devoto figlio della Chiesa. Il ceffone che si riceve da un nemico fa meno male di quello ricevuto da un amico. Grato, tuttavia, cara Vittoria dell’apprezzamento.

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