“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi

Ancora sul Family Day. C’è una contraddizione di fondo: da una parte c’è l’esaltazione del fare qualunque cosa piuttosto che niente, l’orgoglio di esserci, il piacere di uscire dal ghetto per ottenere un risultato, e dall’altra la consapevolezza della sconfitta certa e già accettata espressa in quel desolato “quando mi chiederanno che cosa ho fatto per oppormi a questo schifo potrò dire che io quel giorno c’ero”.

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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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PD

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Martedì 16 febbraio 2016

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È pervenuta in redazione:

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Egregio dottor Gnocchi,

ho esitato a scriverle dopo la sua intervista all’avvocato Elisabetta Frezza su Family Day e legge Cirinnà, ma mi sono deciso a farlo dopo la sua risposta alla lettrice della scorsa settimana, che tornava sull’argomento anche se in modo più ampio. Devo dirle che io facevo parte dei due milioni del Circo Massimo e mi sono sentito offeso da quanto lei ha scritto e anche da quanto ha sostenuto l’avvocato Frezza. Se ho ben capito il suo ragionamento, noi che siamo scesi in piazza saremmo dunque un branco di fessi che non capisce niente, ma forse è meglio far qualcosa piuttosto che rimanere inerti. Con la mia famiglia e tanti miei amici ci siamo alzati alle quattro di mattina, abbiamo fatto una gran fatica per andare in piazza a difendere la verità. E voglio anche precisare che per farlo non è necessario affermare sempre, come invece dice lei, la propria appartenenza religiosa, basta mostrare l’appartenenza alla famiglia umana, altrimenti chi chiudiamo in un ghetto e non contiamo più nulla. Ma facciamo pure l’ipotesi che abbiamo sbagliato. Anche se così fosse, quando qualcuno ci chiederà conto di cosa abbiamo fatto per combattere questo schifo noi potremo dire che quel giorno c’eravamo, lei invece che cosa dirà?

Grazie per l’attenzione

Filippo Nobili

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zrbrpsCaro Filippo,

dirò che non c’ero e che ho fatto benissimo, quel giorno, a non esserci. Per quanto riguarda le sue obiezioni e il tono con cui le manifesta, potrei cavarmela dicendole che anche lei, come tanti cattolici di buona volontà, è preda del velenoso pensiero tipicamente moderno secondo cui l’azione sta al di sopra della contemplazione. Anche lei è infettato da quel maledetto morbo che trasforma tante brave persone in altrettanti tarantolati secondo cui è sempre meglio fare qualcosa piuttosto che niente. Ma mi creda, porta più frutto, anche sul piano pratico, una vecchia suora che si alza tutti i giorni alle 4 di mattina per pregare senza neanche sapere cosa accade nel mondo piuttosto che il raduno di due milioni di persone una volta ogni dieci anni.

Se non si è ancora offeso, caro Filippo, spero di non turbarla dicendole che ho scelto la sua lettera quasi a caso dal mazzo di quelle che se la prendono con me per i suoi stessi motivi. Non l’ho fatto per disprezzo, ma perché queste lettere sono praticamente tutte uguali. Ancora prima della perentorietà inappellabile della singole affermazioni, che per rigore intellettuale è difficile chiamare argomentazioni, è l’effetto fotocopia di questi scritti che mi ha colpito. Dicono tutti le stesse cose e nello stessa sequenza, non perché gli autori si siano dati la voce, ma perché la sindrome della piazza produce sempre una sorta di cervello collettivo che partorisce i medesimi pensieri uguali per tutti. Settant’anni fa, Guareschi diceva che gli italiani preferiscono alzarsi la mattina e trovare già tutto pensato. Mi pare che a tutt’oggi non sia cambiato nulla e che questo valga ovunque si raduni una folla in piazza in qualsiasi punto del globo.

zzzzrsr1Premesso questo, caro Filippo, bisogna partire dalla contraddizione di fondo che indebolisce alla radice la sua lettera e quelle di chi la pensa come lei: da una parte c’è l’esaltazione del fare qualunque cosa piuttosto che niente, l’orgoglio di esserci, il piacere di uscire dal ghetto per ottenere un risultato, e dall’altra la consapevolezza della sconfitta certa e già accettata espressa in quel desolato “quando mi chiederanno che cosa ho fatto per oppormi a questo schifo potrò dire che io quel giorno c’ero”. Ma, mi perdoni caro Filippo, se comunque si perderà, anzi se si è già perso, perché non è stato casa con la sua famiglia a fare qualcosa di meglio? E guardi che qualche cosa di meglio si poteva, e si può ancora, fare e glielo spiego subito.

Pensi se ogni singolo componente dei due milioni del Circo Massimo, invece che starsene al calduccio del grembo materno della piazza, avesse fatto celebrare al freddo di una chiesa vuota una Messa per chiedere al Signore di porre fine allo schifo che tanto giustamente suscita il suo orrore. Ci pensi: due milioni di Messe contro la Cirinnà, due milioni di volte la celebrazione del Sacrificio di Cristo per riparare la gloria di Dio oltraggiata da uomini che calpestano le leggi divine e di conseguenza calpestano altri uomini. E pensi che bello sarebbe stato se ogni singolo componente dei due milioni del Circo Massimo avesse coinvolto altre cinque persone nella stessa iniziativa. Tutto questo in un lasso di tempo ragionevole, diciamo dieci giorni invece che nella mezza giornata di piazza: dieci milioni di Messe, che si possono far celebrare in ogni angolo del mondo, contro lo schifo che suscita giustamente tanto orrore. Nel rito tradizionale c’è una Messa votiva “Contro persecutori e nemici”, la cui orazione recita “Hóstium nostró, quesumus, Dómine, elide superbiam: et eorum contumáciam dexterae tuae virtúte prostérne”, Noi ti supplichiamo, o Signore, di abbattere la superbia dei nostri nemici e di reprimere con la forza del tuo braccio la loro ostinazione. Ma si potrebbe optare per una di quelle contro i più diversi tipi di flagello, dalla peste alla guerra, visto il punto a cui siamo arrivati.

zzzzSMrttrdPurtroppo, so di non poter neanche immaginare dieci milioni di Messe in questo rito, ma nelle altre il Signore amerebbe almeno il cuore contrito del celebrante e dei fedeli. E ora sta a lei, che è cattolico, caro Filippo, dirmi che dieci milioni di Messe celebrate e assistite con contrizione secondo questa intenzione servono meno del raduno del Circo Massimo. Le porgo l’alternativa in modo anche più brutale, e allora mi deve dire se si fida più di Nostro Signore oppure di Ruini, Bagnasco, Gandolfini & Soci. Perché io le propongo la scelta tra il ricorso silenzioso a Dio e l’appello chiassoso agli uomini, posto che entrambi sono azioni pubbliche.

Seguendo le sue contestazioni, lei ora mi dirà che altro è la fede e altro è l’azione politica, altro è la religione e altro è la vita civile, altro è il cattolico e altro è altro è il cittadino, che ogni ambito ha i suoi fini e i suoi mezzi. Ma io le chiedo invece: e se una volta provassimo a ribaltare il tavolo delle regole inventate per alimentare il maledetto potere della laicità? Se ponessimo fine alla dabbenaggine di quei cattolici che si ubriacano al solo profumo della “sana laicità”? Vede, caro Filippo, quella piazza avrebbe avuto un senso solo se fosse stata convocata per sovvertire le regole di una società invertita, se avesse gridato in faccia al mondo le ragioni di Dio allo scopo di rimettere ordine nel vivere civile. Invece, ha offerto lo spettacolo di un mondo cattolico che, alla fine, si accontenterà di una Cirinnà bis, tris, quater e non so che altro ancora. Perché, quando si scende in piazza senza neppure la volontà di ribaltare la situazione, se molla qualcosa chi sta dall’altra parte, bisogna pure che molli qualcosa anche chi sta da questa: è la democrazia, bellezza.

Caro Filippo, a tutti gli effetti, anche se lei si illude di averlo fatto, non è andato in piazza per difendere la verità, ma per esporre un’opinione. Anzi, peggio ancora, per esporre una verità derubricata al rango di opinione al fine di trovarle un posticino nel dibattito pubblico. E non poteva essere altrimenti perché la piazza non ama la verità, tant’è vero che, quando si è trovata davanti quella con la “V” maiuscola, l’ha messa in croce.

Ma tutto questo, dice lei, è necessario per non farsi chiudere nel ghetto cattolico e finendo per non contare niente. Ma, ancora una volta, è vero il contrario: ci si chiude in un ghetto quando si accetta che le proprie verità vengano trasformate in opinioni da gettare nella roulette del “pluralismo e del confronto democratico”. Cambia poco che il ghetto sia di maggioranza o di minoranza, poiché questi contenitori funzionano come vasi comunicanti in cui residui di verità trasformati in opinione si mescolano alla menzogna fino a quando la miscela ha raggiunto lo stesso livello ovunque. Alla fine, stare in un ghetto piuttosto che in un altro fa solo parte del “gioco democratico”, dell’esercizio della “sana laicità”. Si spiegano così tutti i tradimenti di Cristo e della sua Regalità sociale operati dal cattolicesimo democratico, fin dai tempi in cui quello cattolico era ancora un ghetto di maggioranza, dal divorzio ai giorni nostri. La piazza, la folla servono precisamente a questo scopo e, per rendersene conto, non serve ricordare la lezione di Manzoni nei Promessi sposi o aver studiato Gustave Le Bon, basta aver visto Alberto Sordi nel Presidente del Borgorosso Football Club.

Per finire, caro Filippo, prenderei in considerazione il fatto che lei, come tutti ma proprio tutti i miei critici, si sente offeso per quanto ho scritto. Anche in questo caso, ancora una volta, sbaglia bersaglio. Se ritiene che io l’abbia offesa può citarmi in giudizio, può sfidarmi a duello, può aspettarmi sotto casa per schiaffeggiarmi e in tal caso le faccio avere privatamente il mio indirizzo. Ma non può pretendere di opporre a degli argomenti il suo orgoglio ferito, non può pensare di trasformare in argomentazione la sua permalosità. Si tratta di piani che proprio non possono intersecarsi. Io non sono uno che l’ha voluta offendere, sono semplicemente uno che la pensa diversamente da lei e spiega perché. Perché, vede, la bontà di un’idea o di un’azione non dipendono dalla buona fede e dall’impegno che le accompagnano. Non può pretendere di avere ragione solo perché, con tutta la sua famiglia, si è alzato alle quattro di mattina per andare al Circo Massimo. Se avessi affrontato subito questo tema, che purtroppo mi pare essere quello che la turba di più, avrei chiuso la risposta alla prima riga. Dunque, se non apprezza le mie argomentazioni, apprezzi almeno la mia pazienza.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

87 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”

  1. Anch’io ero al Family Day di gennaio. A parte la gioia dell’appartenenza con tutte quelle persone con le quali condivido una visione di fondo della vita, ecco perché ritengo che abbiamo fatto bene ad esserci:

    http://www.iltimone.org/34323,News.html

    (POVERI DISGRAZIATI.
    E POVERISSIMI, OVVIO, COLORO CHE DOVRANNO SUBIRE LE LORO SCELTE INUMANE).

    Grazie comunque a Gnocchi per la sua missione.

  2. Caro Gnocchi, concordo con lei. I Cattolici dovevano pregare Dio che non li facesse andare alla deriva già 50 anni fa. Ora si comportano come gli americani in “La democrazia in America” di Alexis de Tocqueville, quando gli è stato insegnato che “non c’è nessun problema, non importa quanto può essere difficile, che non si possa risolvere con la preghiera del Rosario”.
    Stiamo ripetendo gli stessi discorsi della settimana scorsa: la perdita della fede è confluita in strategie e mezzi politici, che sono spesso fallimentari. Lo smarrimento di tale virtù teologale comporta, inoltre, la “chiusura di Dio”, che resiste ai superbi. Tali sono coloro che degradano il Cristianesimo ad uno zibaldone di idee politiche e sociali da difendere con categorie prettamente umane.

    1. Si, Pier Giorgio, tanti hanno fatto tutte due le cose. E abbiamo fatto anche la Santa Messa prima del raduno. Non sono d’accordo con il bravo Gnocchi in questa sua risposta. E’ un po’ presuntuosa in certe parti. Dott. Gnocchi scrive: “Io non sono uno che l’ha voluta offendere, sono semplicemente uno che la pensa diversamente da lei e spiega perché.”
      Va bene. E lei ha tutto il diritto di pensare diversamente. Meno male che non siamo tutti uguali.

      Michele

    2. concordo Pier Giorgio;io c’ero,senza nessuna esaltazione ma con l’umiltà di chi si sente un granello di sabbia sul e nel palcoscenico del mondo , ed ho fatto esattamente due “cose” PREGARE ED AGIRE !
      ringrazierò sempre l’educazione ricevuta a su tempo da chi mi insegnò che una semplice firma per la liberazione di un dissidente (siamo negli anni 1975 in poi )assieme ad altre ,contribuivano ,se non alla liberazione vera e propria ad attenuare almeno l’azione degli aguzzini.ovviamente il tutto era supportato in primis da preghiere e s.messe! non sono rimasto alla finestra come molti che ,con la puzza sotto al naso e tronfi delle loro argomentazioni che spaccano il capello in quattro,attendono l’altrui sconfitta:tanto lo avevo detto oppure se facevate così o cosà..ma dove volevate andare o fare etc..il risultato del nostro agire è nelle mani di Dio ma come disse S.Giovanna d’Arco “Bisogna combattere affinchè Dio conceda la vittoria!”

      1. ps: i duri e puri della preghiera e delle s. messe qui presenti siano un pò più cauti e caritatevoli verso gli altrui tentativi ;potrebbero sempre trovare Qualcuno che gli faccia osservare che anche loro potevano far di meglio ,visto come vanno le cose di questo mondo!

  3. Non crediamo più all’efficacia della preghiera, non crediamo più alla forza salvifica del Sacrificio dell’altare. Non crediamo che la Messa è anche Sacrificio propiziatorio. Ha ragione Lei, dott. Gnocchi, dieci milioni di Sante Messe sono più efficaci di due milioni di persone in piazza a urlare slogan. Con una rappresentanza di persone, da un punto di vista cattolico, perlomeno dubbia sul palco (divorziati risposati e future ragazze madri, i quali hanno offerto l’occasione ai menestrelli di turno di dileggiare l’evento). I risultati si vedono: i politici “cattolici” si avviano ad approvare l’infame legge, nonostante la sfilata di onesti cittadini, alla faccia della morale e del diritto naturale e divino. I politici “cattolici” se ne fregano delle adunate. Da parte loro, i Pastori si guardano bene dal raccomandare ai parroci di celebrare Messe per chiedere a Dio un Suo intervento nelle coscienze dei politici e mobilitare il “popolo di Dio” a frequentare i Sacramenti in riparazione dei peccati.

    1. Vado fuori tema,gentile Emanuele,ma quando lei dice che i pastori si guardano bene dal raccomandare ai parroci di celebrare messe,penso al VdR in Messico che invece di raccomandare la celebrazione delle Messe con tutti i vantaggi spirituali che ne derivano,si preoccupa di rassicurare gli indios che va bene celebrarle nelle loro lingue native, proprio quelle che,a suo dire,al tempo delle sopraffazioni per cui ha chiesto loro perdono,venivano ritenute addirittura sataniche.Un salto mortale del miglior Bergoglio:da lingua satanica a lingua liturgica.Chissà in che lingua celebravano i sacerdoti martiri al tempo delle persecuzioni dei Cristeros, i cattolici messicani che negli anni venti del secolo scorso al grido di “Viva Cristo re” furono massacrati solo in odio alla loro fede? Di essi che ai raduni in piazza preferirono le preghiere al Padreterno affinché li proteggesse nella lotta contro il governo anticattolico del gen.Plutarco Elias Calles, neanche una piccola menzione. A loro chi chiederà perdono?

      1. Massacrati “in odio alla Fede”, cara signora.
        Santa Fe e Vera Cruz: lo splendiido Spagnolo del Nuovo Mondo dice magnificamente la realtà.

        L’espressione “la nostra fede” -usata, purtroppo, anche da Sacerdoti non eretici- è fuorviante

  4. Io vedo il ” popolo ” cattolico allo sbando. Si cerca un comune accordo con chi non è credente, si fanno marce su marce in nome dell’ umanità . Chiacchere a non finire attorno a stupidaggini e non si vede l’orrore dell’ abbandono delle Cose Sante . Divorziati , ragazze più o meno madri ,uomini pluriadulteri che pontificano di religione e che pretendono di avere la loro verità. Quello che manca è la vecchia e sempre validissima sana DOTTRINA . Mancano i santi sacerdoti che riprendano le redini di questo povero “popolo” cattolico affannato e allo sbando quasi totale.

  5. Io ero al Circo Massimo, ma non mi sento né un eroe né a posto con la coscienza. Ho detto alcuni Rosari, ma sarebbero potuti essere di più. Quanto a far celebrare Messe, non ci avevo pensato, mea culpa; i numeri dati da Gnocchi sono irreali – dieci milioni di Messe, quando in tutto il mondo i preti saranno forse 350.000, e di questi non oso supporre quanti siano pro-gay, pro-choice, mondani, praticamente atei ? Ma non sono i numeri a fare la verità. In effetti io non ci credo che fossimo due milioni, dentro lo spazio circense stavamo molto larghi e molto radi. Il punto è che al di là di pochi slogan non c’è stata davvero alcuna azione concreta e precisa (e forse neanche alcuna condivisione) per respingere in toto e senza eccezioni il famigerato disegno. Ho sentito ripetere un sacco di volte Rispettiamo i diritti di tutti, ma ai Bambini un papà e una mamma. Ma ddeché ? Codesto non è un programma, è sentimentalismo. Siamo in piena persecuzione, ma non saremo capaci di essere martiri.

  6. Non condivido. Ogni fedele è tenuto ad opporsi alle unioni omosessuali.
    Lo dice la Congregazione per la Dottrina della Fede. Questa opposizione la esercita nei modi che ritiene più opportuni ,anche scendere in piazza. Poi signor Alessandro non si offendi se qualcuno non la pensa come lei.
    Visto che ha pescato la lettera del signor Filippo per caso, in mezzo a tante dello stesso tenore, può ritenere che qualcuno non le ha scritto per opporsi a lei ma semplicemente per dire la sua su temi che interessano ciascuno di noi.

  7. Verissimo il fatto che anche una Santa Messa vale più di un Family Day, perché il Sacrificio di Cristo ha un valore Infinito perché è quello di Dio. Si apprezza la volontà di chi ha partecipato, ma io direi che invece di fare questa manifestazione con canti neocatecumenali, con discorsi, commenti ecc. si poteva benissimo recitare per tutto quel tempo un bel Rosario di 700.00 persone concludendo con la Santa Messa. Questo sì avrebbe spiazzato molti anche dal punto di vista umano e politico ma soprattutto gli effetti soprannaturali li avrebbe conosciuto solo Dio e avrebbe usato questa elevazione di preghiere per sconfiggere i nemici della Verità. Qui non si sta lottando contro partiti o uomini ma come dice S. Paolo contro i troni e le potestà demoniache. Ma siamo ancora in tempo offriamo i sacrifici di questo tempo di Quaresima perché la proposta di legge Cirinnà venga del tutto affossata.

  8. Egregio Dr. Gnocchi, l’ho sempre seguita con attenzione e letto molti dei suoi libri. Ma stavolta non mi convince. Anch’io ero al Family Day. Non sono offeso per le sue parole ma dispiaciuto certo!

  9. Concordo pienamente con l’analisi del Dr. Gnocchi. Il problema è la perdita della fede. Quando sento dire e scrivere “cattolici di sinistra”, mi vengono i brividi, lo sappiamo che i “cattolici di sinistra”, NON sono più cattolici ma sono scomunicati, quindi non fanno più parte della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Quanti prelati dai cardinali a scendere, per non dire salire sono sinistri ergo scomunicati. La battaglia è spirituale e non materiale. Il problema lo vediamo materiale, ma prima di essersi manifestato materialmente ha avuto un origine spirituale. Ricordatevi le parole di Cristo: occupatevi delle cose del Padre Mio e il resto vi sarà dato. Conosce bene il Padre Mio i vostri bisogni, gli uccelli del cielo ecc.ecc. ….. Voi volete molto di più.

  10. Anche la resistenza cattolica si divide in ghetti. E poco a poco ci si infarina col neo-modernismo. Senza avere il coraggio di unire le forze per dare gloria a Cristo Re. Preghiera e penitenza: è da ciò che viene la vittoria.

  11. credo che pregare e anche scendere in piazza non sia una questione di aut aut ma di et et, che problema c’è a fare entrambe le cose? Perché non valorizzare quello che hanno fatto le persone quel giorno?
    Altrimenti è avallare quelli che come Carron di CL non vanno più nelle piazze per non costruire muri. Non vorrei che questa rubrica finisse per distruggere tutto a colpi di macete, anche ciò che talvolta è positivo…

  12. Sia Lodato Gesù Cristo.
    Purtroppo è vero, alle Armi Celesti non ci si ricorre più, al limite le si sfiorano, si affidano e si affidano, più delle armi umane, sic! L’uomo si oppone con le armi umane al demonio, non vi è scampo, purtroppo non vogliamo capirlo. Personalmente ho provato a coinvolgere da più parti per la recita del Santo Rosario, ma si preferisce la pastorale, ma che roba è? Eppure N.S. Gesù Cristo, ci dice; senza di Me non potete fare nulla. Il problema, è oggettivamente nei vertici, oramai le chiacchiere sono subentrate alla preghiera e tanti cattolici anche ben motivati, si sono allineati, parole, parole e solo parole, mentre la preghiera è superata, a partire dalla s. Messa, del resto si è sentito una parola di incoraggiamento alla preghiera affinchè il Cielo intervenga? Niente, eppure bisognava gridarlo dai tetti.
    Bisogna prendere atto che il dottor Gnocchi, purtroppo, descrive un amarissima realtà e magari, per questo, iniziare a pregare davvero.

    Viva Maria

  13. Circo Massimo.

    Questo è il nome!

    Rileggetelo esaminando bene il significato di queste due parole…. così si chiama e questo è.

    Meglio anche un solo rosario in famiglia che queste “uscite di piazza” in perfetto stile dialettico-democratico-repubblicano.

    Chi è andato è contento? Buon per lui, magari è stato uno sfogo salutare, magari è servito a tacitare la propria coscienza no???
    Però non ci si inventi per questo d’essere diventati gli ultimi difensori del Santo Sepolcro.

    Dal punto di vista tipicamente democratico la contingenza di una manifestazione del genere è la realizzazione della cosiddetta “libertà di espressione
    e di manifestazione ad opera di una certa fascia della popolazione che deve essere ascoltata”. (ahahahahahahahah)

    Risultato? lo vedremo presto ma una previsione la faccio lo stesso: la legge sarà approvata e buona notte al secchio.

  14. Noi nel nostro piccolo abbiamo fatto entrambe le cose: chi ha potuto è andato a Roma (1000 km), gli altri e diversi che erano a Roma hanno pregato con la guida del nostro parroco lo Spirito Santo, la Vergine Maria, San Tommaso Moro,santa Gianna Berretta Molla, san Giovanni Paolo II e tutti i santi che hanno avuto particolarmente a cuore la famiglia.
    Credo che le riflessioni di Alessandro siano corrette. Aggiungo che una comunità di cristiani ben formata e preparata può fare l’uno e l’altro.

  15. Credo che lo scendere in piazza non escluda nè la preghiera, nè la richiesta di una S.Messa. Detto questo, credo che il problema stia più che altro nel fatto che troppi cattolici si accontentino del male minore, che si fermino a contestare l’adottabilità dei bambini e il concetto di famiglia, ma non si rendano conto che la battaglia è sulla Fede e sulla salvezza delle anime. Quanti cattolici si accontenterebbero se si escludesse dalla Cirinnà l’addozione e l’equiparazione delle unioni civili alla vera famiglia, quanti? Credo troppi, senza pertanto considerare che l’approvare le unioni civili sia degli etero, che degli omosessuali, è una bestemmia contro la bontà di Dio che ci vuole santi e salvi. Saremmo contenti di mandare tante anime all’Inferno (i pubblici concubini omo ed etero), perchè una legge ingannevole fa diventare un peccato mortale, un diritto? Crediamo ancora che i rapporti sessuali fuori dal vero matrimonio siano peccato? Che i rapporti sodomitici gridino vendetta al cospetto di Dio?

  16. Faccio davvero fatica a comprendere la posizione di Gnocchi, di cui ho letto con gioia e condivisione totale tutti i libri. Quindi, seguendo il suo pensiero dottor Gnocchi, i Cristeros erano degli sfigati, che sono scesi in campo per difendere la Verità e si sono fatti ammazzare. Il suo dualismo è incomprensibile. In questi casi, si scende in piazza e si prega, ET ET, lei invece è per l’AUT AUT. Accomunato, in questa posizione, a CL, AGESCI e tutti i movimenti progressisti. Buon viaggio e buona compagnia.

  17. Antonella LIgnani

    Perché è così pessimista, dott. Gnocchi? Penso proprio che le preghiere siano.state fatte, e che coloro che sono andati con le loro belle famiglie e con i loro sacrifici abbiano dato una valida testimonianza.

  18. Anche sant’Antonio Abate lasciò per due volte il suo eremo: una volta per andare a combattere gli ariani, un’altra per andare ad incoraggiare i cristiani perseguitati da un imperatore pagano. È scritto nella Vita Antonii di sant’Atanasio.

  19. X Emanuele
    Scusa caro Emanuele, ma il “successo” dal Circo Massimo è l’adesione alla vita rinnovata da Gesù (e questo anche se al governo, anziché Alfanino… avessimo un Tommaso Moro). Sulla condotta morale di alcuni sul palco e di certi giornalisti che vanno dietro solo al gossip: i primi, come tutti, sono di fronte alla propria coscienza, ma questo è un impedimento nel difendere la famiglia? I secondi: dai ma quanti anni abbiamo? 😉 sempre ci sarà chi sminuisce e distorce (poi vabé, il recente art di Ravasi sul sole è tutto suo ahimè… :O). Un saluto a tutti e speciale a Gnocchi! Per chi mi ha ringraziato, diciamo grazie al Buon Dio e chi ci ha preceduto con Lui e lavora per Lui.

  20. Vittorio Messori ricorda sempre che il cattolicesimo è religione dell’et-et, ergo una manifestazione politica non esclude il ricorso anche alla SS. Messa e alla preghiera (il mio gruppo ha recitato le Lodi in pullmann e ha partecipato alla SS. Messa subito dopo la manifestazione).
    Vorrei anche ricordare con affetto che anche loro:
    http://www.comitatoveritaevita.it/
    hanno partecipato.

  21. Io sono andata al Famili day, ma ho anche fatto più ore di “Unoradiguardia”, il rosario in chiesa prima della messa quotidiana, l’adorazione eucaristica il mercoledì
    In pulmann abbiamo recitato il rosario. Credo che occorra tantissima preghiera, ma anche agire. Et-et.
    San Giovanni Battista ha manifestato eccome! E che dire di Santa Giovanna D’Arco?

  22. Stefano Giannini

    Ero al circo Massimo, con tante, tante persone, con i loro bambini : persone pulite, persone perbene che hanno fatto quello che oggi non si fa più. sono scese in piazza per rivendicare la loro contrarietà al cambiamento antropologico in atto. QUEL GIORNO ERAVAMO TUTTI FRATELLI IN CRISTO e, naturalmente, nessuno ha mancato di pregare. Io alla S. Messa (a quella Tradizionale) sono andato prima della mia partenza. Ritornerò in piazza l’otto maggio per la Marcia per la Vita alla quale partecipai anche l’anno in cui incontrai Mario Palmaro, con la moglie e con tutti i suoi figli, a Messa, quella Tradizionale,,. in una chiesetta vicino a piazza San Pietro, dopo il corteo in difesa della vita. E anche quella volta durante il tragitto recitammo il Rosario…e per molti anche quella fu un’occasione di preghiera. Poi si potrà anche criticare qualcosa che poteva andar meglio ma esserci stati ha avuto la sua importanza. Si puo’ pregare e agire…basta un po’ di sacrificio. Ad Maiorem Gloriam Dei

  23. Caro Gnocchi, sono assolutamente d’accordo con Lei e sulle Sue argomentazioni in risposta a Filippo e glielo dice uno che, in linea con quanto Lei sostiene, in piazza non c’è mai andato. Ma, per ragioni diverse, vedo di difficile attuazione la celebrazione di 10 ml di messe nel mondo richieste da singoli fedeli. Io mi sarei aspettato che in Italia le Messe di preghiera in difesa della famiglia Vera le avessero organizzate i parroci delle molte migliaia di parrocchie ma quelli, i parroci, costituiscono ormai l’esercito del vdr, le sue truppe cammellate e sono parte integrante e attiva del “pensiero unico”. Forse c’è una Piazza dove si potrebbe levare la voce in difesa della Dottrina, della Famiglia, dei Sacramenti e di tutto quanto è ormai sotto attacco continuo se non già distrutto e questa è Piazza S. Pietro, la Domenica, all’Angelus, di fronte al muratore/sindacalista/animalista e quant’altro sedicente vdr. Se questo accadesse allora ci sarei anch’io.

  24. Non ho potuto andare al Family Day per vari motivi, anche se ci sarei andata volentieri; tuttavia ho pregato, ho fatto l’Ora di Guardia e ho praticato il digiuno, e continuerò a farli fino a che questa storia del DDL Cirinnà si sarà conclusa. Sono contenta di averlo fatto, sono convinta che l’averlo fatto allo stesso tempo di tante altre persone in tanti luoghi diversi sia stata una cosa buona e giusta. Anche la mia bambina nel suo piccolo ha voluto fare dei fioretti e dire una preghiera.

  25. Perche’ la piazza non ama la verita’… E’ esattamente cosi’, ed e’ lo stesso concetto che in senso laico espresse Napoleone, lui l’erede della Rivoluzione. Confidandosi con i suoi generali spiego’ chiaramente che il popolo, non capisce niente di democrazia, il popolo vuole la gloria.

  26. io non ci sono andato perché io sono,a differenza della piazza ,contro qualcuno:i gay!gay è chi si vanta di essere invertito….uno che avesse dei problemi in tal senso,non pretenderebbe di adottare un bambino!

  27. Io a Roma c’ero. Ma riconosco che quanto dice Lei caro Alessandro è più vero e più giusto. Grazie.
    Ps
    Io non mi sento affatto offeso. Anzi, grazie della correzione.

  28. Il dovere primario è quello della Preghiera e della partecipazione alla Santa Messa. Con l’ausilio di queste armi spirituali il Cattolico può combattere “la buona battaglia” non lasciando nulla di intentato oggi più che mai, di fronte all’ orrore che avanza. I frutti appartengono a Dio.

  29. Caro Gnocchi, sono d’accordo con lei, ma al tempo stesso trovo che sia stato troppo duro con il sig. Nobili e con quanti, come lui, hanno partecipato al Family Day. Senz’altro quella da lei descritta sarebbe stata l’azione più efficace, ma cosa può fare un povero fedele, o tanti fedeli, madri e padri di famiglia, lasciati soli per anni dai loro pastori, più intenti a tubare coi nemici di Dio e dell’uomo che a prendersi cura delle anime loro affidate, davanti a una legge abominevole che si vuole a tutti i costi imporre? Si può anche percorrere la strada meno adatta.
    Pensi, se l’invito da lei fatto a celebrare messe di supplica o di riparazione, fosse stato fatto dall’alto, insieme all’invito a fare penitenza e alla condanna pubblica di chi si mette contro la legge di Dio: che efficacia avrebbe! Se anche non riuscisse a frenare il nemico di Dio (più che mai scatenato in questo periodo), avrebbe senz’altro un impatto forte sulle anime, fortificandole, soccorrendole, convertendole.

  30. Non sono stato al family day,ma leggendo sono rimasto un po’ perplesso.Capisco i punti di vista di chi c’era e di chi dice che la preghiera è la principale delle azioni e quindi si presuppone sia in preghiera. Perplesso soprattutto leggendo sia la risposta di Gnocchi,sia questo post della Miriano (http://costanzamiriano.com/2016/02/15/ponti-muri-e-porte-in-faccia/). Persone che esprimono onestamente le loro convinzioni possono suscitare pensieri contrastanti.Pur stimando molto Gnocchi per la sua onestà di dire ciò che sente vero nel suo cuore non condivido questa sua sua affermazione”perché non è stato casa con la sua famiglia a fare qualcosa di meglio?”,proprio per rispetto a chi con animo retto c’era e che magari prima ha pregato e che magari è andato di mattina a san Pietro per partecipare alla S.Messa che(se è vero)è stata annullata proprio per quel giorno(https://gloria.tv/media/kvYescZg44j)e poi è sceso in piazza per dire che non è d’accordo con questa dittatura che impone empietà nel…

    1. Caro Davide, stavolta anch’io mi sento di dissentire dal pur bravo ed onesto Alessandro Gnocchi. Ora et labora, dicevano una volta i saggi frati : preghiera e azione, quindi. Casomai era da auspicare una maggior decisione da parte degli intervenuti al F.D., nel senso di dire, gridare, ad alta voce l’empietà di ogni unioni onosessuali, come dell’utero in affitto, dell’obbrobriosa stepchild, e via discorrendo, cioè ribadire alto e forte la dottrina cattolica bimillenaria (mica il pensero de quel tal Giorgio Mario Bergoglio !), la Verità tutta intera, senza alcun compromesso con gli accoliti del demonio, e poi rimettersi in tutto alla Divina Provvideza (quando avete fatto tutto ciò che sta in voi, dite “siamo servi inutili…”). Pace e bene

  31. questo family day è stato un tentativo di risolvere in modo completamente umano il problema del completo degrado del mondo attuale….il fatto è però, che questo problema ha un’origine sovrannaturale, cioè la perdita della Fede e quindi non si può certo risolvere in questo modo. Per di più, l’argomentazione riportata dal signor Filippo, secondo cui bisogna esserci, contare qualcosa nella società, poter dire “io c’ero”, fare valere la propria presenza etc. etc,non mi sembra un’argomentazione in linea con il pensiero cristiano… mi sembra molto più in linea con il conformismo contemporaneo.

  32. E non crediamo nemmeno più alla Potenza del Santo Rosario , lo dico da ex ateo che ha constatato la Potenza della preghiera ed in particolare del S. Rosario. E non crediamo più nemmeno alla intercessione delle Sante Anime del Purgatorio. Provare per credere. Nicola. P.S. Chiedete (con la preghiera) ed otterrete , bussate (con la preghiera) e vi sarà aperto. Non dico che queste manifestazioni non servano, ma dice il Signore “Senza di me non potete fare niente”….non dimentichiamolo. Se questa legge non passerà lo si dovrà alle anime nascoste che avranno pregato incessantemente offrendo le loro sofferenze al Signore ed a Maria.

  33. Pietro Montevecchio

    Mah… non c’ero e avrei voluto esserci.. e confesso di non essere troppo d’accordo con Lei. Mi pare che il discorso si stia avvitando sul reciproco: “ben altro si sarebbe potuto/dovuto fare..”. Nel caso del Family Day, valeva la pena di mostrare che esiste un popolo cristiano che non è per definizione relativista, dialoghista e multi-culti. Che testimonia anche in luogo pubblico e non solo nelle catacombe (dove andremo a finire comunque) la propria fede. E che ha tirato anche un bel calcio nelle pudenda a tutti questi vescovoni che, nottetempo, in una sorta di sconcia e sacrilega parodia di Nicodemo, corrono a trattare con il M5S per ottenere chissà quali concessioni. Che verranno poi, regolarmente, negate.

  34. Cesaremaria Glori

    Caro Gnocchi,
    non prendiamocela con il gregge. E’ un gregge disperso, senza pastori, perché il numero di quelli che amano veramente le loro pecore come pegno del Signore, sono troppo pochi e la loro voce è sommersa da quella dei pastori conformisti e alla moda. Quanti Lapsi in questa battaglia scatenata da satana e dalla sua figlia prediletta, l’Inimica Vis. Di questi lapsi ora e domani dovremo tener conto e sin da ora dovremo compatirli e chiedere a Dio buoni e numerosi pastori per riportarli all’ovile. E’ per i buoni pastori che ora dobbiamo pregare. Servono ora ma soprattutto domani. e nei seminari ne scorgo così pochi!

  35. Ho motivo di credere che molti di quelli che erano al circo massimo di S. Messe ne prendano e ne facciano dire in continuazione e di rosari ne recitino tanti (come noi in pullman mentre scendevamo a Roma).
    E comunque, caro Gnocchi, perchè allora anche lei si arrabatta tanto a scrivere a destra ed a manca e non sta a dire dei rosari? Suppongo che sia perchè ritiene che anche il suo operare, oltre che il suo pregare, possa servire a qualcosa.

  36. La giusta argomentazione di Alessandro Gnocchi ritengo possa riassumersi così: Non è lecito ed è un grave errore fare compromessi con la Verità rivelata. E i cattolici che cono andati in piazza sotto le insegne multiformi del compromesso con il Vangelo hanno sbagliato e tradito, qualcuno per ignoranza invincibile, i più con una coscienza artefatta.
    Piero Nicola

  37. Egr. dott. Gnocchi voglio esprimere tutta la mia riconoscenza per il coraggio con cui espone le sue convinzioni (che sono anche le mie) integralmente e coerentemente cattoliche.

  38. Io non c’ero al Circo Massimo. Ma dissento da quanto scritto da Gnocchi. Van bene le sante Messe ( ci mancherebbe) ma anche manifestare la propria fede pubblicamente. Non vedo contraddizione. Piuttosto, il problema è un altro. Manca un leader vero al popolo cattolico. Che unisca, cementi e presenti il conto politicamente. Pure ricattando quelle figurine di cartapesta che pretendono di rappresentarci in parlameto. Riguardo ai neo catecumenali, andrei piano a calunniarli. Sono un popolo che ostenta ( si, ostenta) la propria fede pubblicamente. A differenza di altri. Che dietro
    la ” scelta religiosa ” (sic) si sono talmente conformati al mondo da essere diventati invisibili.
    L’ aver perso, poi, dipende da quei cattolici adulterati che hanno mandato al Senato la peggior feccia laicista. Avessere votato come si deve…..
    Ma questo è un altro discorso.
    Gaetano

  39. Sia lodato G. C.

    Condivido la valutazione del Sig. Piero Nicola.
    Gnocchi assieme al caro Mario Palmaro sono sempre stati semplicemente coerenti con la Verità. Da sempre hanno stanato i compromessi cattolici mascherati da ambigue affermazioni di principio, sia sulla difesa della vita, sia con quel “Questo papa non ci piace”, ecc. ecc.
    Anche a Gesù i farisei hanno obiettato:”Maestro dicendo questo tu offendi anche noi”, e Gesù ha rincarato la dose, proprio come Gnocchi in quest’ultimo fuori moda, FUORI MODA appunto coerente anche con la sua rubrica.

  40. Grazie dottor Gnocchi la sua posizione chiara e determinata contro la dittatura del pensiero unico che decide chi ha diritto e chi no. Sentite Emma Bonino in una dichiarazione al Corriere della Sera di qualche anno fa sulla legge 194:”Ormai, obiettano tutti, anche chi come i farmacisti non ne ha il diritto, e spesso per comodità». Perché mai i farmacisti non avrebbero il diritto ad obiettare?
    Bonino chi e’ lei per giudicare?
    Vuole sovvertire come la Cirinna’ l’ordine naturale creato da Dio? Vuole opporsi al diritto che ha un figlio di nascere dal grembo materno e di un farmacista di obiettare? Hanno forse meno diritti di lei il feto e il farmacista? Lei Bonino crede di essere superiore a Dio per stabilire chi ha diritto a far cosa?

  41. Caro Alessandro, ricordo la nostra battaglia solitaria (i vescovi e le gerarchie ecclesiastiche fecero poco quando non remarono contro) negli anni Settanta contro il divorzio. Allora i neomodernisti ci dicevano che avremmo fatto meglio a stare a casa perché il cattolicesimo è qualcosa di intimistico, di spirituale e facendo quella battaglia dividevamo e che, invece di costruire ponti costruivamo dei muri. Facemmo quella battaglia inutilmente? Sarebbe stato meglio che ce ne fossimo rimasti a casa a pregare? E non fu preghiera anche il sacrificare il proprio tempo, andare, la sera dopo il lavoro, a parlare, a proprie spese, di fronte a poche persone nei paesini di montagna, prendersi gli insulti e i dileggi e le botte e gli sputi ( ti assicuro non metaforici) ? Ecco, con quello stesso spirito, io sono stato anche al family day . Se poi mi dici che dimentichiamo (io me ne faccio un cruccio) troppo spesso la preghiera e il culto che si deve al Signore allora, come sempre, io sono con te.

    1. Fu persa quella battaglia Egregio Pucci Cipriani, perché la chiesa gerarchica la volle perdere, e la volle perdere per non combatterla, esattamente come questa volta, con la differenza che adesso la massa è modernista.
      Il senso di quello che dice Gnocchi è tutto qua.
      Non si può combattere una battaglia da soldati quando i generali si sono già arresi, né si può pretendere
      di vincere quando è stato già firmata la resa.
      Continuare a combattere in queste condizioni significa solo sperperare tempo, risorse e fatiche senza poter ottenere nulla.
      La strategia in tal senso deve cambiare e sarà bene comprendere che non è più possibile combattere in forma di esercito regolare queste battaglie,
      perché tutti gli stati maggiori dell’esercito o si sono arresi o si sono venduti al nemico.
      Si può fare guerriglia al massimo ma anche là, guardando bene dove ha ancora senso e risparmiando ogni singola risorsa, dato che presto dovremo tornare nelle
      catacombe e persino leggere San Paolo sarà reato penale.

  42. Si è detto tutto.Molti hanno ragione.Non ho sentito,però,queste parole
    offerta della propria croce,
    riparazione,
    digiuno,mortificazione,
    nascondimento,silenzio,
    vivere il vangelo,rientrare nella Parola.
    E so perché.
    Chi vive di cio,non ha la forza per raccontarlo.

  43. Ha ragione dr. Gnocchi ormai i cattolici si radunano sotto insegne di altri cercando al più che ci sia qualcosa che condividono anche loro. Non metto in dubbio le intenzioni di chi è andato avendo chiaro la posta in gioco, ma sono troppi quelli che non ce l’hanno. Si scende in piazza con tutti perché l’importante è non spegnere il dialogo che sarebbe poi “io parlo con te non per aprirti alla verità, ma perché tu mi possa dire la tua” e il risultato è sempre a somma zero. Anzi siccome il cattolico “vuole” essere buono il pensiero dell’altro vale più del suo. Non ci sono verità ma opinioni.

  44. Pierangelo Tarpeni

    Anch’io ero al Circo Massimo, ho voluto partecipare con tutta la famiglia anche se raramente vado a manifestazioni di piazza.
    In questo momento era doveroso esserci, soprattutto per noi cattolici.
    Siamo tutti d’accordo che e’ fondamentale il ricorso a Gesu’ con Sante Messe e preghiere per chiedere il Suo unico e potente aiuto, cosi’ come partecipare all’Ora di Guardia.
    In questo caso specifico era altresi’ molto importante, fondamentale, rivolgersi alle persone in Parlamento dando due avvisi:
    – questo popolo la pensa in modo completamente opposto al ddl Cirinna’
    – questo popolo vi osserva, parlamentari, e al momento del voto sapra’ cosa fare
    La maggior parte di questo popolo non e’ affatto sprovveduta, fara’ esattamente quanto proposto.
    E’ anche possibile e auspicabile che, non vedendo piu’ parlamentari cattolici, qualcuno di noi scenda in politica.

  45. In linea di massima sono daccordo con Dott. Gnocchi e penso che la preghiera e una santa messa valgano infinitamente di più di un raduno, ma com’è vero che il Cattolicesimo è composta da una visione verticale (che tende a Dio) e una orizzontale (che deve abbracciare e guidare la storia), ritengo che l’una e l’altra siano importanti in maniera diversa. Insomma, personalmente per me è stata una manifestazione pubblica di un pensiero, che chiaramente è sostenuto dalla preghiera. Grazie.

  46. Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. (es 17,11)

    Insomma, dall Parola sembra confermare: preghiera e azione insieme

  47. “Et – et” – semplice verita’che sembra sfuggire sia all’autore della lettera sia al Dottor Gnocchi. La contemplazione e l’azione non sono, non sono mai state, ne mai saranno, mutualmente esclusive: “Mostrami dunque le tue opere, ed io ti mostrerò la mia fede.”

  48. Premesso che la difesa della Verità va sostenuta per chi può sia con la testimonianza attraverso la partecipazione ai Sacramenti e alla preghiera, sia con l’azione pubblica, dobbiamo comunque non discostarsi dal fatto che siamo servi inutili e che quando torniamo a casa dobbiamo ripetere a noi stessi di aver fatto il nostro dovere per Nostro Signore Gesù Cristo come Lui ci ha esortato a fare.
    Non commettiamo l’errore di insuperbirci sentendoci giustificati per essere stati a una manifestazione a difesa della famiglia o davanti una clinica a pregare contro l’aborto poiché rischieremmo di passare sulla sponda del fariseo mentre dobbiamo restare in quella del pubblicano che manifesta la sua umiltà ed indegnità davanti Dio.
    Sia lodato Gesù Cristo.

  49. Nella Sacra Scrittura Dio ci interpella ed insegna, ora risulta che i numeri NON SIANO vincitori nelle cose di Dio, neppure le idolatrie unite alle buone causa furono gradite a Dio… così risulta . Pregando caddero mura ( i moderni dicono che son favole), dal numero maggiore Dio eliminò coloro che bevevano sguaiatamente e fece combattere un numero minimo assicurando la vittoria e vittoria fu… la Bibbia dà ragione al dr.Gnocchi: certamente se fossero tutti stati fedeli ai comandamenti, tutti innamorati di Dio e combattenti del regno di Cristo, solo Rosario e Santa Messa antica anche in numero minore poteva servire, ma indigesta la minestra col tirami insalata e vino… evitarla come insegna Ns Signore che non fu democratico anche se dalla demo-crazia ( pur sempre governo di altolocati ) si lasciò crocifiggere …ma Dio risorse da solo. Non ha bisogno di numeri ma noi abbiamo bisogno di Lui.

  50. Il dr Gnocchi ha accettato la berlina per aver il coraggio di dire il vero, il relativismo è anche questa dottrina del male minore…. Comunque può servire a qualcosa: acquistare meriti davanti a Dio che senza dubbio a Dio è gradito .

  51. Gentile Signor Nobili, non sono l’avvocato difensore di Alessandro Gnocchi, ma le posso assicurare che a quelli come Gnocchi, soldati di Cristo per davvero, non basta “mostrare l’appartenenza alla famiglia umana” perché questo, come lei ben capirà, possono farlo tutti e con le espressioni più varie, compresi i raduni nelle piazze senza un’unica bandiera. Mostrare la propria appartenenza a Cristo, invece, è ben più difficile e richiede, più coraggio, ma se uno su questa appartenenza ha impostato tutta la sua vita, ecco che non solo ha un certo tipo di comportamento, ma lo desidererebbe anche da tutti quelli che si dicono cristiani. E le assicuro, che mostrarsi per quello che si è non è chiudersi in un ghetto, caso mai è il contrario, perché così facendo ci si mostra liberi e non col cervello buttato all’ammasso come il padrone che ci domina vorrebbe che fosse. Quanto alla necessità della preghiera, quella fatta col cuore, cosa c’è mai di più efficace per arrivare al cuore di Dio?

  52. Apprendo proprio ora che il Cardinal Ravasi (quello che ‘ballava’ in Sudamerica nel corso del rito inca Pachamama e che RC ha puntualmente documentato) ha invitato al dialogo con i ‘fratelli’ massoni. Con tutte le riserve del caso, il nostro dottissimo cardinale invita al dialogo le logge, le quali, se non erro, negli ultimi tempi hanno sempre sostenuto tale dialogo affermando che è necessario. Se un uomo dottissimo come Ravasi arriva a tanto, allora è meglio l’ignoranza. Quanta voglia di dialogo! Domenica scorsa sono venuti a trovarmi i Testimoni di Geova. Ci provano ogni tanto, anche perché sono paesani e conoscenti. Ho chiesto loro cosa ne pensavano del dialogo interreligioso sostenuto e promosso con ardore dall’attuale Chiesa. Mi hanno risposto che il dialogo è inconcludente e solo perdita di tempo. Ora, questa nuova e ‘ardente’ voglia di dialogare con la sinagoga di satana dove vuole portare? Dove vogliono andare a parare quelli dei Sacri Palazzi?

    1. Credo che abbiano già calato le braghe e quindi siano pronti per il resto…non vi dico cosa, perché forse lo immaginate da voi stessi. Inutile criricare queste uscite di Ravasi, il personaggio è più che conosciuto e digerito ormai. Quanto ai semplici preti, basta leggere l’altro articolo sui pareri forniti dai preti torinesi sulle unioni sodomitiche, le adozioni da coppie omosesuali, l’utero in affitto, e si capisce che i preti non sono più gente affidabile : i dissenzienti quasi non si vedono e non si sentono, in mezzo alla marea vociante dei plaudenti alle perversioni. Suvvia, non c’è più chiesa, checché ne pensi qualche gestore di blog cattolici (come la dottoressa Guarini, che si ostina a cestinare chi mette all’indice tutto il CV II ed i papi che lo hanno gestito, manifestando forti perplessità sulla legittimità della loro elezione al soglio pontificio).

      1. Non c’è più Chiesa? Penso che bisogna andare piano a fare affermazioni di questo tipo…e non siamo completamente nelle catacombe…non ancora, fra poco forse…ma La Chiesa ci sarà sempre….
        Tempi tremendi, piena di insidie, tentazioni e confusione…anche per me, e qua, in questo ottimo sito cattolico: Riscossa Cristiana.

        pregherie,
        Michele

  53. L’azione giusta nasce dalla chiarezza intellettuale, perciò è fondamentale oggi riconoscere qual è il lievito intellettuale cattolico che non patteggia col relativismo e che può ispirare una azione giusta, FACENDONE I NOMI. Tra i laici propongo Gnocchi Frezza Pucci De Mattei Deotto (ometto intenzionalmente la nuova bussola quotidiana)… Dott. Gnocchi La prego, corregga e/o aggiunga, è molto importante.

  54. ilfocohadaardere

    Caro Alessandro, stavolta, specie nella prima parte della risposta, ho creduto di notare una qualche eccessiva influenza istintiva, come di risposta non meditata ma scritta un poco di getto, a caldo. Non credo che l’amarezza per la situazione attuale debba impedire di riconoscere-come qualcuno ha fatto sopra- l’essenza di preghiera e di sacrificio,di offerta(riparatrice e propiziatrice)di quello svegliarsi presto,di quel partire,di quello sperare,di quel pellegrinare e testimoniare nella Verità.Chi dice che i presenti al Family day son caduti nel compromesso,sbaglia su tutta la linea.Così non è.La vita del cristiano può e dovrebbe esser tutta preghiera,offerta.Tutto,in unione al Sacrificio Eucaristico.Invece,a lei sembra(nell’articolo) sfuggire(ma io credo solo x un attimo)questa realtà essenziale.Chi è andato,ha pregato,e non solo recitando con gli altri,in pulmann,il S.Rosario,o partecipando alla S.Messa(sempre culmine e fonte irrinunciabile di ogni azione),ma anche rinnegando un po’ di sé,come…

  55. La buona fede di chi ha partecipato non si mette minimamente in discussione, men che meno oserei farlo io, che non ho partecipato al Family Day ma non mi sento nemmeno così sicuro di aver “fatto” – spiritualmente parlando – quanto necessario e possibile alle mie capacità di povero peccatore.
    Semmai, la loro “colpa” (mi si passi il termine) è stata quella di essere fin troppo “candidi come colombe” e per nulla “scaltri come serpenti”: il livello, la statura morale, la storia personale e le chiacchiere profuse da organizzatori, “politici” e maggiorenti della manifestazione non poteva che lasciar presagire la sconfitta o, nella migliore (o meno peggio, che significa peggiore) delle ipotesi, il compromesso su ciò che NON si può negoziare: la Verità.
    A costoro (i “politici” e gli organizzatori), non è costato nulla partecipare: a Roma si trovano già perché ci vivono, o ci arrivano con scorta e sirene pagate dal popolo italiano per fare bella figura “a ggratisse”, tanto poi la legge infame la…

  56. I discepoli potevano rimanere nel cenacolo e pregare semplicemente, Madre Teresa poteva restare in un convento a contemplare, e migliaia di altri esempi…
    L’azione senza la preghiera è nuĺla ma suvvia, in un Italia in cui sono passate leggi come il divorzio e l aborto a causa di cattolici anestetizzati dall illusione di libertà postmoderne, il fatto che ci si risvegli come popolo già di per sé è un miracolo! E di quella piazza quasi al 99% sostenuti quotidianamente o settimanalmente dal sacrificio di Cristo sulla Mensa. Senza il quale nulla si può.

  57. Occorre a mio avviso anche aggiungere due cose:
    1) ognuno ha ricevuto proprie qualità e propri limiti. Ci sono persone spiritualissime che fuggono le ‘adunate di piazza’ (ne conosco personalmente) più per un’inclinazione della loro personalità che per loro concetti, anche se magari in cuor loro sanno che quell’adunata era divenuta ormai necessaria se non inevitabile.
    2) i politici, che ormai in Italia sono per la maggioranza dei politicanti, fanno fare statistiche costose e continue per sapere cosa pensa il grosso dell’elettorato. Questo perché, come si sa, il loro obiettivo principale non è il bene della nazione ma la CADREGA in parlamento.
    Allora, quale migliore indicatore per costoro di una bella adunata oceanica (da spendere quando sul piatto ci sono temi caldi e caldissimi), considerato che le statistiche vengono artatamente manipolate alla bisogna?

  58. C’è chi dice che non si può combattere la battaglia, perchè i generali hanno già firmato la resa (cioè i nostri ministri), ma credo sia sbagliato dire ciò, perchè noi combattiamo per un Re, che non si arrende, , anzi un Re che ha già vinto e che ci chiede di continuare a combattere con tutte le armi: quelle della Fede, della preghiera, quelle del sacrificio, dell’impegno nel dovere quotidiano, quelle della coerenza e dell’esempio concreto, della vita vissuta come una preghiera, cioè vissuta per Dio e in Dio. Bisogna combattere, non perchè crediamo di vedere la vittoria della battaglia (forse non ci sarà concesso), bisogna combattere perchè Dio lo vuole e sarà poi Lui ad ottenere la vittoria e la gloria, quando crederà opportuno. Siamo nati per combattere e il non farlo è diserzione, inoltre volenti o nolenti siamo in guerra e non saremo risparmiati nemmeno se alzeremo bandiera bianca.

  59. Leggendo i commenti vedo divisione.Una divisione non giusta come deve essere quella tra bene e male,ma quella sbagliata tra preghiera e azione, tra il combattere per avere la perfezione dell’intenzione e il combattere per denunciare il male.Al family day forse non cerano santi,(forse qualcuno c’era)ma persone con i loro limiti che si sono uniti per far vedere che questo male proposto dopo divorzio, aborto è visibile non solo a chi ha sguardo sopranaturale,ma anche a chi ha solo gli occhi materiali.Sicuro era meglio trovarsi per dire il rosario e poi una messa,ma ormai chi prega è confinato e se ne sta a casa per fare qualcosa di meglio e questo è interessante,perchè è proprio come vuole il vescovo vestito di bianco.Non bisogna accettare il male minore,ma se c’è un po’ di bene anche se imperfetto(magari puramente umano)non rifiutiamolo aumentando ancora divisione.A Guadalupe la Madonna non cancellò la cultura umana indigena(per qualcuno satanica)ma legò l’umano al divino.La Tilma capolavoro d’amore…

  60. Silvia Elena Masetti

    Io trovo che siamo alla favola del lupo e l’uva: quando il lupo non riusciva a mangiarsi l’uva, gli fu detto che era acerba! La famiglia vera fa paura. I tecnocratici sono venuti per distruggerla, negarla, minimizzarla, l’unica cosa chiara da fare è family days tutti i giorni, adoperare la stessa medicina, visto che in situazioni estreme l’uomo è capace del meglio e del peggio: viviamo in epoca orwelliana, de-costruzionista, liberale, capitalista, transumana ed artificiale. Quindi delirante all’estremo, la famiglia non è una parzialità emotiva, perciò bisogna dire con sincerità quello che sembra giusto. Il processo che porta a formare la Vita impegna in una causa difficile, si diventa profeti di profezie autocompiute. Il Family day ha coesione sociale, avrà beneficio, come l’uva, a lungo termine: non…

  61. A chi difende il Family Day ricordo che alcuni suoi organizzatori hanno legittimato, e sta scritto, la distinzione tra aborto “umanitario” e aborto “libertario” (il primo sarebbe legittimo). Ciò va contro la dottrina cattolica. Per non parlare del fatto che un altro organizzatore ha detto che è favorevole ai diritti degli omosessuali, distinguendo tra questi e le unioni civili. E poi, già il fatto che si discuta sull’utilità di manifestazioni che molto spesso sono solo volontà di sfilare in piazza dice molto dello stato non solo della chiesa (mentre il papa dice che non si immischia sull unioni civili. “Arrangiatevi”, ha detto molto caritatevolmente ai vescovi), ma anche dei cattolici che si ritengono tali. Non si capisce, e questo è grave dopo innumerevoli esempi, che basta un granello a generare una valanga.

    1. DIO creo’ l’uomo a sua immaggine; a immaggine di DIO lo creo’;
      maschio e femmina li creo’. DIO li benedisse e disse loro:siate fecondi e moltiplicatevi,
      riempite la terra. genesi 1,28.
      NON avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: E’ ABOMINIO. levitico 18,22.
      l’INDISSOLUBILITA’ del matrimonio è una ferma dottrina della chiesa fin dalle origini.
      LA VERA FAMIGLIA PER DIO è SACRA E LA DIFENDERA’ .
      SIA LODATO GESU’ CRISTO ORA E PER SEMPRE……

  62. Ci sarebbe da rispondere a molti dei commenti e prima di tutto al caro Dott.Gnocchi,
    ma ci vorrebbe la notte intera.
    Dico soltanto anch’io che andare in piazza non significa NON PREGARE!
    E sono d’accordissimo con Pucci Cipriani, perché, mi ripeto:

    – “le battaglie vanno fatte SEMPRE, non solo quando si sa di vincere!”

    Ho sempre fatto così nella mia vita, ho combattuto diverse battaglie, anche
    con i sindacati (dai quali, seppi, ero molto stimata), senza mai pensare se
    avrei vinto o no!
    E infine voglio dire una cosa, secondo me importantissima:

    – GESU’ NON DISSE DI PREGARE AI DISCEPOLI, DISSE DI “”ANDARE””!!!!
    “E SE …..SCUOTETE LA POLVERE DAI VOSTRI PIEDI…”!!!!!

    Qualsiasi battaglia deve essere combattuta secondo la propria coscienza,
    indipendentemente dal possibile fallimento!!!

  63. Ha ragione Gnocchi a ricordare a tutti che la preghiera è il fondamento di tutta la vita cristiana e che la preghiera può tutto, anche una sola santa Messa anche un solo Rosario. Ma, appunto, è il fondamento non l’edificio, l’edificio lo fa Dio sul fondamento delle nostre preghiere, ma lo fa anche attraverso le nostre opere che conseguono alla preghiera e che da quella traggono la forza della Grazia. Molti santi (non tutti certo, perché diverse sono le vocazioni e tante quanto sono le persone, credo) erano operosi e hanno agito anche sapendo di essere sconfitti, non hanno solo pregato, o meglio hanno continuato a pregare “nella loro azione”. Certo se il raduno al Circo Massimo fosse stato anche di preghiera e fosse terminato con una santa Messa allora sarebbe stato più coerente e di vera testimonianza, come faceva Lech Walesa con Solidarnosc, ma credo anche che questo raduno nonostante abbia sbagliato nell’imitare le manifestazioni laiche perché così facendo si è proposto come un’opinione, sia…

  64. sia servito come “testimonianza” ai nostri pastori (eh sì oggi ci tocca testimoniare anche ai nostri pastori…) “distratti” e poco responsabili dei loro doveri, e sia servito per lo stesso motivo al papa, e infine ai governanti a cui ha espresso comunque una volontà forte del popolo cristiano, se non altro con lo spauracchio di perdere voti. Ritornando sulla testimonianza resa soprattutto ai pastori (vescovi e papa), la mancanza di questo raduno è dovuta proprio dal non essere stati guidati; erano come pecore senza pastore. Se ci fosse stato un vescovo, e perché no, il vescovo di Roma (come ama appellarsi, almeno finché non deve defilarsi dall’esserlo… allora sì che si definisce “papa”) che li avesse guidati, allora si sarebbe pregato e fatto una Messa, e magari anche un esorcismo su tutta la città per i gay pride che l’hanno profanato e altro.
    Ma, ripeto, la critica di Gnocchi ha tutte le ragioni di essere, perché oggi si è perso il senso della preghiera e della sua forza, che poggiano su Dio e sulla Sua onnipotenza.
    “Non pregammo abbastanza” dovremmo dire un giorno quando ci chiederanno che cosa abbiamo fatto per impedire l’orrore attuale…

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