“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi

Molto meglio un “non cattolico”…  dei troppi “ex cattolici” che popolano questa specie di chiesa della misericordia, dall’ultimo dei sacrestani salendo fino al vertice. Ci si parla più volentieri e ci si intende meglio con “non cattolici” che istintivamente, ma senza escludere il paziente lavorìo della Grazia, vanno in cerca del buon senso che fa bene al cervello e all’anima.

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Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.

PD 

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Mercoledì 14 ottobre 2015

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È pervenuta in redazione:

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Caro Gnocchi,

io non sono un cattolico, però seguo da un po’ di tempo la sua rivista, perché mi piacciono le voci libere e gli uomini che sono ancora uomini. Ho conosciuto “riscossa cristiana” da un amico e così mi è venuta la curiosità. Le scrivo questa lettera perché vorrei dirle che anche uomini come me (di anni ne ho tanti, ma tanti), poco o niente religiosi, si sentono traditi da questa chiesa in cui non si capisce più nulla. Mi capitava, tanti anni fa, di entrare ogni tanto in chiesa e restavo affascinato, non saprei dirle da cosa, ma lì ero tranquillo. E quando le mie due figlie erano piccole le mandai a una scuola di suore, perché sapevo che lì di sicuro erano seguite bene. E poi, due parole col parroco erano sempre un conforto, perché comunque mi dava una saggezza di cui avevo bisogno. Io non so cosa mi succederà quando morirò, vorrei avere le certezze di chi ha fede. Io ho cercato di vivere onestamente, di insegnare alle mie figlie a comportarsi bene. So però che prima, tanti anni fa, la chiesa c’era ed era una sicurezza anche per un uomo senza fede come me. So che oggi mi è stata tolta questa sicurezza, soprattutto dopo che ho visto il “divorzio cattolico”. Ho già superato le nozze d’oro e mai mi è venuto in mente di poter lasciare mia moglie, anche se in tanto tempo, lei può immaginare quanti  problemi abbiamo dovuto affrontare. Ora, anche la chiesa riduce la famiglia a tocchi, e i preti sembra che non abbiano più niente da dire. Ecco, voglio solo ringraziarla per quello che lei fa, e pregarla di continuare, perché la chiesa è importante anche per tante persone come me.

La saluto con molta stima

Vittorio Trentin

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zrbrpsCaro Trentin,

con i tempi che corrono, e che lei inquadra così impietosamente, non ha idea di quanto ben disponga una lettera come la sua, che comincia con un sincero e per nulla spocchioso “io non sono un cattolico”. Fatti salvi quelli che sono rimasti fedeli al credo di sempre, il cosiddetti “cattolici” di oggi sono solo fastidiose iatture con cui non conviene discutere perché, come i testimoni di Geova, vogliono convertire i vecchi arnesi della fede a una nuova religione.

Molto meglio un “non cattolico” come lei, caro Trentin, dei troppi “ex cattolici” che popolano questa specie di chiesa della misericordia, dall’ultimo dei sacrestani salendo fino al vertice. Ci si parla più volentieri e ci si intende meglio con “non cattolici” che istintivamente, ma senza escludere il paziente lavorìo della Grazia, vanno in cerca del buon senso che fa bene al cervello e all’anima.

Da più di trent’anni lavoro nei giornali e ne ho visti ormai un buon numero incontrando gente di tutte le risme. Ebbene, il collega che ha capito e apprezzato più sinceramente il mio essere cattolico è stato un vecchio e irriducibile comunista che si commoveva davanti ai resti del muro di Berlino e poi citava a memoria brani della Messa in latino e pagine del Don Camillo.

Persone così, come quel vecchio collega, come lei, caro Trentin, mi sembrano molto meno estranee all’azione della Grazia dei molti neocattolici che hanno buttato il cattolicesimo alle ortiche illudendosi di realizzare una religione più bella e più umana. Le persone come lei riescono sempre a commuovermi perché, con umiltà vera, raccolgono ai cigli della strada o sotto i tavoli della mensa quello che, con finta umiltà e con finta misericordia, viene gettato da coloro che si sono costruiti un cristianesimo senza Cristo. Il vostro modo di accostarvi alla Chiesa vi trasforma quasi in piccoli servitori che si preoccupano di raccogliere e di mettere al riparo i frammenti delle ostie consacrate con cui tanti commensali si comunicano indegnamente.

Non c’è proprio nulla di strano nel fatto che lei trovi, anzi trovasse, così confortante e confortevole la Chiesa. Non so con quale riserva intellettuale o spirituale lo faccia, ma sicuramente lei riconosce che lì, dentro la Chiesa e non altrove, si trova la spiegazione di tutto. Marshall McLuhan diceva che il Catechismo della chiesa cattolica è uno strumento capace di fornire risposte semplici a questioni terribilmente complesse. Una caratteristica che non può lasciare indifferenti le persone dotate della cara vecchia ragione di cui il Creatore ha dotato tutti gli uomini, credenti e non credenti, a patto che detti uomini la usino per il verso giusto.

don-camillo-presepeSempre McLuhan, in una lettera alla fidanzata protestante, spiegava: “L’ortodossia è onestà intellettuale riguardo alle cose divine. L’eresia è menzogna intellettuale e spirituale – significa mentire a Dio stesso. È quindi il più odioso dei peccati, quello più severamente punito da uno stato o un governo ortodosso. Ma oggi non ci sono più stati ortodossi. Questo ci rende difficile simpatizzare con periodi storici in cui l’eresia veniva ‘perseguita’. Lutero fu un eretico. Egli mentì a Dio. Conosceva la verità. Ma ai luterani che seguirono non fu mai detta la verità”.

Cerco di immaginare quante anime e quante intelligenze, proprio come lei, oggi si guardino attorno in cerca di una Chiesa capace di custodire l’ortodossia, che chiami vero il vero, errore l’errore, buono il buono, cattivo il cattivo… E invece si trova squadernata davanti la gigantografia di Bergoglio che gli fa Ok con il pollicione e gli dice che tutto va bene, che il vero non è forse così vero, che l’errore non è poi così grave e via di questo passo.

Caro Trentin, è molto meglio lei ed è molto più bello e fruttuoso avere a che fare con lei. Ma verrei meno a un tratto che lei stesso benevolmente mi riconosce, quello di non fare sconti sulla verità, se non le chiedessi di fare il passo decisivo dentro la Chiesa. Non le sto suggerendo di appassionarsi all’avanspettacolo cui sono ridotte certe messe, alle trovate da imbonitore inscenate dai pastori, alla fregola del liberi tutti che ha preso i fedeli. Non le chiedo questo: la Chiesa, grazie a Dio, è molto più grande di Bergoglio e i suoi fratelli. Qui in terra, nella Chiesa militante, c’è molto di meglio. E in Paradiso, quella trionfante, è popolata di anime con le quali lei potrebbe intrattenersi amabilmente in qualsiasi momento traendo molto più frutto che dal parlare con me.

So bene che non devo giudicare la fede altrui, però mi tocca dirle che fuori della Chiesa non c’è salvezza. Se le dicessi altro la ingannerei. Se cercassi di smerciarle “la grazia dell’interreligiosità” che sta tanto a cuore a Bergoglio sarei l’ultimo dei reietti perché la starei consapevolmente avviando verso la perdizione. Invece, le devo ricordare che l’uomo costruisce proprio qui, su questa terra, il suo destino di salvezza o di dannazione. “Uno dei compiti della Chiesa”, è sempre McLuhan a parlare, “è quello di scuotere le persone. Per farlo bisogna predicare l’Inferno. In vita mia non ho mai sentito un sermone simile da un pulpito cattolico. C’è un sermone infernale in Ritratto dell’artista da giovane di Joyce – molto bello dal mio punto di vista – che ha portato molte persone alla Chiesa, compreso Thomas Merton”.

Caro Trentin, non si accontenti di raccogliere le briciole scartate dagli altri senza sentirsi degno di cibarsene. La Chiesa, quella vera, le offre molto di più.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

21 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”

  1. Tra tutto quello che ho letto e tantissimo apprezzato, mi ha commosso l’invito a non accontentarsi più a raccogliere le briciole scartate dagli altri ma ad entrare a pieno titolo nella vera Chiesa di Gesù Cristo. Durante la lettura, un fremito di consenso mi scuoteva , e lo stesso desiderio mi sentivo nel cuore. Sia lodato Gesù Cristo.

  2. Una lettera come questa, del sig. Trentin, la dice molto lunga.
    E’ davvero così: la Chiesa è chiamata ad essere un faro, per i credenti e per i non credenti, comunque la pensino. Se il faro viene a mancare, ne vengono danneggiati entrambi.

  3. Si, decisamente: la Chiesa dovrebbe scuotere le persone per metterle in condizione di salvarsi l’anima ma dai pulpiti più nessuno parla dell’esistenza dell’inferno. Unici casi che io conosca: un sacerdote esorcista (che quindi conosce bene l’argomento) ha parlato dei Novissimi ed un altro giovane sacerdote che per la sua coraggiosa omelia è finito su YouTube.
    E’ verissimo ciò che dice il Dr.AG: la vera Chiesa militante non è l’attuale Chiesa (aggiungo io: usurpata) dove “il vero non è forse così vero”. …Ma allora il Papa non è forse così Papa!
    Laudetur Jesus Christus

    1. Forse il giovane sacerdote finito su You Tube per la sua coraggiosa omelia è don Federico Bortoli, vicario parrocchiale a San Marino, che a ferragosto scorso ha tenuto una mirabile omelia a Schio, nella chiesetta dove la Madonna apparve a Renato Baron e dove adesso si riunisce la confraternita della Madonna dell’Amore. Io l’ho ascoltata, quella omelia, e mia ha commosso: da anni non udivo un sacerdote parlare così. Consiglio tutti gli amici del blog ad ascoltarla, è facilmente reperibile su Google.

      1. Si, è proprio lui! Gli ho scritto per manifestargli il mio apprezzamento e la mia stima. Un Sacerdote vero! Anch’io, come Catholicus SSM consiglio a tutti di sentire l’omelia suddetta.
        Laudetur Jesus Christus

  4. Una risposta sicura e limpida, con un inizio in cui, parola dopo parola ci si attende, specialmente da un cristiano come A.G., un ammonimento, o come dire, un consiglio per l’eternità. Ed eccolo che arriva, semplice, chiaro e sincero, frutto di una fede incorruttibile e salda, addirittura commovente per la carità che esprime e per quell’adesione appassionata all’invito di Gesù ad amare il nostro prossimo come noi stessi. Come definire tutto ciò se non uno stupendo atto di misericordia? Dio benedica Alessandro e voglia toccare il cuore del Signor Trentin.

  5. Questo segno aiuta a chiarire l’immortalità della Chiesa di Cristo. Il Suo spirito Attua, mi diceva un prete spagnolo, che non padroneggia l’italiano. E dicendo Attua intendeva: è tra noi, agisce in noi. Lo Spirito Santo agisce sulle coscienze ben orientate. Anche le parole di Padre Liu, il parroco cattolico di San Avier, la chiesa più vecchia di Shanghai, parlando in inglese talvolta s’esprime attraverso metafore cattoliche dalla profondità tutta orientale. Cristo Attua. Io mi sono sposato a Shanghai con mia moglie, italiana, perchè viviamo qui ma perchè non volevamo sposarci in una chiesa in Italia. Lo abbiamo fatto dove era percepibile la presenza e la Potenza di Cristo che Attua, converte, chiarisce, ordina, illumina. San Avier ha 150 anni, è la chiesa costruita dai gesuiti, ha resistito ai nazionalisti, ai comunisti, è restaurata, piena di fedeli cinesi e occidentali, i preti spagnoli e cinesi sentono il Cristo che è tra noi e io lo vedo Attuare la Grazia. È bellissimo.

  6. Mi sono quasi commosso leggendo la lettera del Sig. Trentin e la risposta del Dott. Gnocchi. Basta la sola ragione e il buon senso per capire la verità almeno nelle cose naturali e la vera ragione è sempre il primo passo per abbracciare la Vera Fede. Tutti noi lettori di Riscossa Cristiana siamo con Lei; la sola ragione le ha fatto capire ed apprezzare tante cose della Chiesa, mentre quella di Bergoglio semba non avere proprio il buon senso. D’altronde l’eresia disprezzando la Vera Fede disprezza anche la stessa ragione. Coraggio Sig. Trentin la Fede è un Dono che Dio fa a tutti, bisogna solo avere l’umiltà di accoglierla e Lei con questa lettera dimostra di avere questa umiltà che tanti pseudo cattolici non hanno.
    Penso che lo scisma sia inevitabile, forse anche un bene perché le due chiese saranno ben definite e sono sicuro che i non cattolici, ma sinceri nella ricerca della verità, come il Sig. Trentin saranno affascinati dalla Vera Chiesa Cattolica.
    Raccomandiamo tutto a Gesù e a Maria.

  7. don MUGUREL DOREL PUIA

    Ecco perchè La lego e La consacro sempre alla Ss.ma trinità, all’Immacolata e San Giuseppe, a Santi Pietro, Giovanni e Paolo, alla Divinissima Eucaristia, Onorevole e Cattolico Prof. Gnocchi: PERCHè NE HA IL CORAGGIO DELLA CROCE E DELLA RISURREZIONE IN CRISTO! E QUESTO NELLA SOLA VERA VIA CRUCIS: LA CATTOLICA DI ROMA PETRINA! Spero incontraLa presto (e tutti Voi di Lepanto, di Riscossa, di CiviltàCristiana, di F.I. ecc.) per poter esserci gli uni per gli altri un odierno e santo Simone di Cirene nel Divin e Insanguinato, ma Grato Sorriso del nostro Maestro e Redentore!
    Con profonda e sincera gratitudine in Cristo Somma Verità,
    Cordiali Benedizioni,
    don +germoglio dell’Imm.E.C. di M. Santissima Regina

  8. Caro Gnocchi, che belle parole, non c’è altro da aggiungere , anzi , grazie di cuore , perché la verità fa sempre bene , sia lodato Gesù Cristo.

  9. LE VISIONI PROFETICHE DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH
    SULLA CHIESA DEI NOSTRI GIORNI (2)

    Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere
    in idee che erano pericolose per la Chiesa.
    Stavano costruendo una chiesa
    grande, strana e stravagante…
    Tutti dovevano essere ammessi in essa
    per essere uniti e avere uguali diritti :
    evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione.
    Così doveva essere la nuova chiesa…
    Ma Dio aveva altri progetti.
    ( Beata Katharina Emmerick, Profezie, 22 Aprile 1823 )

    Ho avuto una visione della grande tribolazione. Mi sembra che si pretendesse dal clero una concessione, che non poteva essere accordata.
    Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno,che piangeva amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo.
    Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto.
    Era come se la gente si dividesse in due fazioni.
    (Beata Katharina Emmerick,12 aprile 1820 )

  10. LE VISIONI PROFETICHE DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH SULLA CHIESA DEI NOSTRI GIORNI
    DIFFICILE NON RICONOSCERE IN QUESTO PAPA BENEDETTO XVI…

    Vedo Il S.Padre in grande angoscia.
    Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima,
    e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini.
    Temo che il S.Padre soffrirà
    molte altre prove prima di morire.
    Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi,
    e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente.
    (Beata Katharina Emmerick,10 agosto 1820 )

    LE VISIONI PROFETICHE DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH
    SULLA CHIESA DEI NOSTRI GIORNI

    Ebbi di nuova una visione in cui la Chiesa di S. Pietro ,
    era scalzata dalle sue fondamenta
    seguendo un piano messo a punto dalla setta segreta,
    proprio mentre essa era danneggiata dalle tempeste.
    Ma io vidi anche il soccorso che arrivava nel momemto della più grande afflizione.
    Vidi di nuovo la S.Vergine porsi sopra la Chiesa,
    e stendere su di essa il suo mantello.

    1. Proprio in questi giorni è visibile per le strade il tabellone pubblicitario del film “Suburra”: una fotografia di Roma a tinte molto scure, ROVESCIATA. Spicca il Cupolone rivolto verso il basso

  11. Gent.mo dott. A. Gnocchi, la sua frase :”..Le persone come lei riescono sempre a commuovermi perché, con umiltà vera, raccolgono ai cigli della strada o sotto i tavoli della mensa quello che, con finta umiltà e con finta misericordia, viene gettato da coloro che si sono costruiti un cristianesimo senza Cristo.”, è l’ equivalente delle parole di Gesù: “…se non rimanete piccoli come questi bimbi non entrerete nel regno dei cieli..”. Infatti è degli umili,semplici, dei piccoli il comprendere la Verità. I primi annunziatori del Vangeli furono i pastori della Grotta di Betlemme,.i quali rimasero fedeli fino al Golgota, dove li troviamo amorosi presso la croce di Cristo, ,,mentre gli apostoli spaventati fuggirono.Coloro che sono ripieni di scienza umana i dottissimi di ora, nella Chiesa, sono come i covoni di paglia-umida, gonfi di cultura, poveri di Fede vera, paglia che non è neppur buona per esser bruciata e far un ultimo calore, perchè già morta.Sono i morti alla Grazia purtroppo. Preghiamo, sempre.

    1. Si, sono come i covoni di (mons) Paglia! …e (mons) Marini …Nomen omen!

      da: http://www.corrispondenzaromana.it/perche-il-family-day-infastidisce-piu-del-gay-pride/
      “Non si spiegano altrimenti le uscite di membri della gerarchia cattolica che intendano in qualche modo dialogare con la cultura omosessualista. Con il risultato che, con sempre più forza e autorevolezza, ormai si comincia ad aprire alle unioni civili per gli omosessuali. Per esempio, lo hanno sostenuto, recentemente, monsignor Vincenzo Paglia e l’ex cerimoniere pontificio Piero Marini.”

    2. Cara Silvia, quelli della “paglia umida” sono persone accecate dalla superbia e dall’orgoglio, che li porta ad odiare chi ama ancora la Vera Chiesa e la vera dottrina di NSGC, per ché questo è un atto di accusa per loro.Impossibile non concludere che i cristiani sono ormai “divisi in due fazioni”, come profetava la beata Emmerick; il triste è dover appurare che gran parte del clero, quasi tutta la gerarchia, è alleata del mondo e del suo nefasto principe, è cioè passata dalla parte del suo eterno nemico e vuol darci a bere che lo ha fatto per amore., per non discriminare, per non dividere l’umanità in buoni e cattivi (Bergoglio lo ripete ad ogni piè sospinto, accusando i veri cattolici di intransingenza e cattiveria, poveri noi !). Siamo di fattao senza guida episcopale e pontificia, purtroppo, e l’accusa di sedevacantismo è pura accusa ideologica. ““Quando il pastore si trasforma in lupo, tocca anzitutto al gregge di difendersi”, scriveva Dom Prosper Guéranger

  12. Leggo di p.Cavalcoli affermare che esiste il peccato ma non esisterebbero le “condizioni di peccato”, perché il peccato è sempre un atto della volontà. Dice nell’intervista:«Non esistono “condizioni peccaminose”, perché il peccato è un atto, non è una condizione, né è uno stato permanente..”. E’ proprio un assurdo, mostruosità pronunciate da un famoso teologo, e.domenicano!E’ la catastrofe che stravolge la dottrina.Ragionamenti contorti, elastici, volti a far passare il “male come bene” e il “bene come il male”, l’errore avvolge le loro menti su se stesse,.partoriscono concetti avvelenati, mortiferi per le anime.Citano la “Familiaris Consortio”: al n.84 è chiara: “la Chiesa ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati.Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamen-te..”, stravolgendone il significato,…chiamato suggerimento, ma è vera…

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