“FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì

L’aver accettato in dono un Cristo crocifisso su falce e martello, e averne anche spiegato il significato, conferma che ormai ci stiamo misurando con l’aperta manifestazione di una neochiesa che ha occupato la Chiesa di sempre…

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Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.

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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.

PD 

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Martedì 14 luglio 2015

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è pervenuta in Redazione:

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Caro Alessandro Gnocchi,

non si riesce a tacere per quello che è successo in Bolivia. Incastonare Cristo in mezzo a falce e martello e regalare questa mostruosità a un Papa che la accetta sorridendo è non solo abominevole, ma incredibilmente osceno. Sono fuori di me, non solo per l’oltraggio fatto al Redentore avvicinandolo a un simbolo che ha fatto della lotta violenta il suo vessillo,  ma per l’accettazione benevola  da parte del destinatario che inventando un’altra religione si è messo ad approvare tutto sbandierando un tipo di “cristianesimo” così pieno di bontà, di umanità e di misericordia oltre ogni giustizia e ragionevolezza che incanta tutti e avvince il mondo intero. Bisogna difenderlo, insomma, questo Cristo così violentato, bisogna alzare la voce, come se ci avessero insultato la madre o il padre, anzi, molto ma molto di più.  E se non riesco a tacere io nella mia piccolezza, come potrà tacere una voce come la sua?

Che  viva sempre il vero Cristo Re dell’universo e viva il Suo Vangelo,

Marianna

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zrbrpsCara Marianna,

per comprendere bene la devastante portata del fatto che tanto giustamente la indigna, bisogna partire dall’epilogo. Se mi passa il paragone, ci si trova davanti a una situazione che ricorda i cartelloni degli oratori di tanti anni fa che annunciavano il solito “Dramma in cinque atti” e poi, per invogliare lo spettatore recalcitrante a entrare in sala, promettevano “Seguirà brillantissima farsa”.

Noi ci troviamo proprio in questa condizione: dopo lo scempio del Cristo crocifisso sulla falce e il martello, graziosamente offerto dal presidente boliviano Evo Morales al vescovo venuto dalla fine del mondo e dal medesimo vescovo venuto dalla fine del mondo graziosamente accettato, è seguita la farsa della spiegazione fornita dal vescovo venuto dalla fine del mondo in persona durante il ritorno in aereo dal trionfale viaggio in America Latina. Evidentemente è in alta quota che certi soggetti danno il meglio.

Così, smentendo tutti coloro che avevano tentato di attenuare il colpo millantando una smorfia di sorpresa da parte di Bergoglio al momento di ricevere il dono di Morales, Bergoglio stesso ha tenuto a precisare: “Ho lasciato alla Madonna di Copacabana le due insegne che mi ha dato il presidente perchè non accetto mai queste onorificenze, ma il Cristo lo porto con me”. E poi ancora, riferendosi al gesuita teologo della liberazione che ha ideato la scultura: “Ero curioso, non conoscevo questo e neppure sapevo che padre Espinal era scultore e poeta anche, l’ho saputo in questi giorni. L’ho visto e per me è stata una sorpresa”. Quel Crocifisso, ha continuato, “secondo me si può qualificare come genere di arte di protesta. Per esempio a Buenos Aires, alcuni anni fa si è fatta una mostra di uno scultore, bravo, creativo, argentino che adesso è morto: era arte di protesta e io ricordo uno che era un Cristo crocifisso su un bombardiere per dire il cristianesimo alleato con l’imperialismo che bombarda”. D’altra parte, come riportava l’agenzia Agi, il portavoce padre Federico Lombardi aveva in precedenza fatto sapere che “Papa Francesco non ha manifestato alcuna particolare reazione per il dono del presidente Morales”.

Dunque non ci sono equivoci. Tutti sanno bene di che cosa si sta parlando, a cominciare da colui che ha pensato a questo dono e da colui che lo ha graziosamente ricevuto. Evo Morales ha spiegato alla Cnn che il Cristo crocifisso sulla falce e martello non è “una mia invenzione”, ma riproduce un “disegno del gesuita martire dei poveri Espinal”. Quando gli è stato chiesto se non temeva di mettere il Bergoglio in una posizione difficile, il presidente boliviano ha replicato che il suo ospite è oggi “il primo politico del mondo” su fronti quali “la giustizia, la pace con giustizia sociale, la dignità. Quando l’ho conosciuto, ho subito pensato ora sì ho un Papa”. E poi ha aggiunto a proposito del grazioso cadeau: “Ne faremo una medaglia da consegnare a uomini e donne che promuovono la fede religiosa per la liberazione dei popoli”.

Ora, per completezza di informazione, bisogna sapere che su una delle due onorificenze appese da Morales al collo del vescovo venuto dalla fine del mondo era replicata la crocifissione di Cristo sulla falce e martello. E stia sentire, cara Marianna, che cosa ha fatto Bergoglio, dopo aver deciso di portarsi in Vaticano l’orrenda scultura davanti alla quale, tutte le sere, probabilmente si ritirerà a meditare sulla misericordiosa profondità della teologia della liberazione. La cronaca è di Andrea Tornielli, vaticanista della “Stampa”:

“Questa mattina – informa una nota del portavoce vaticano padre Federico Lombardi – Papa Francesco ha celebrato la santa messa nella cappella della residenza privata dell’arcivescovo emerito di Santa Cruz de la Sierra. Al termine della celebrazione eucaristica il Santo Padre ha consegnato alla Vergine di Copacabana, patrona della Bolivia, le due onorificenze conferitegli mercoledì dal Presidente dello Stato, Evo Morales, nel corso della visita di cortesia al palazzo Presidenziale a La Paz”.

Bergoglio ha accompagnato il suo gesto con queste parole: “Il signor Presidente della nazione, con un gesto caloroso ha avuto la delicatezza di offrirmi due onorificenze in nome del popolo boliviano. Ringrazio l’affetto del popolo boliviano e ringrazio per questa finezza, per questa delicatezza, il signor Presidente. Vorrei lasciare queste due decorazioni alla Patrona della Bolivia, alla Madre di questa nobile nazione, perché si ricordi sempre del suo popolo e dalla Bolivia, dal santuario dove vorrei che fossero, si ricordi del successore di Pietro e di tutta la Chiesa, e li protegga dalla Bolivia”.

“Madre della Bolivia – ha concluso pregando il Papa – Madre del Salvatore e Madre nostra, tu, Regina della Bolivia, dall’alto del tuo santuario di Copacabana presta attenzione alle suppliche e alle necessità dei tuoi figli, specialmente dei più poveri e abbandonati, e proteggili. Ricevi come ossequio del cuore della Bolivia e come mio affetto filiale i simboli di vicinanza e di affetto che – a nome del popolo boliviano – mi ha donato con affetto cordiale e generoso il signor Presidente Evo Morales Ayma, in occasione di questo viaggio apostolico che ha confidato nella tua sollecita intercessione”.

“Ti chiedo che questi riconoscimenti – ha concluso Francesco – che lascio qui in Bolivia ai tuoi piedi, e che ricordano la nobiltà del volo del condor nei cieli delle Ande, e la commemorazione del sacrificio di padre Luis Espinal, siano emblema dell’amore perenne e dalla perseverante gratitudine del popolo boliviano alla tua sollecita e forte tenerezza. In questo momento metto nel tuo cuore le mie preghiere per tutte le richieste dei tuoi figli, che ho ricevuto in questi giorni, tante, Madre: ti supplico che le ascolti. Concedi a loro il tuo respiro e la tua protezione, e manifesta a tutta la Bolivia la tua tenerezza di donna e di madre di Dio”.

zzzzppcrcfCara Marianna, mi pare tutto chiaro, tutto tremendamente chiaro. Non ci si può neanche appellare alla eventuale pusillanimità di un Bergoglio che non ha saputo reagire come avrebbe dovuto reagire un Vicario di Cristo davanti allo scempio dell’immagine di Cristo. No, cara Marianna: Bergoglio non ha reagito come ci si sarebbe atteso da un Vicario di Cristo perché la sua idea del cristianesimo, che lei nella sua lettera mette giustamente tra virgolette, è, a voler essere generosi, inedita. Riesce difficile immaginare i Papi precedenti, compresi quelli conciliari e postconciliari, esibire pensieri, parole, opere e omissioni come quelli esibiti dal vescovo venuto dalla fine del mondo in questa occasione. Occasione che al momento in cui scrivo è solo l’ultima, ma al momento di pubblicare potrebbe già essere la penultima, la terzultima o chissà cos’altro.

Evidentemente qualcosa è cambiato: e non possiamo nasconderci che qualcosa è cambiato proprio dentro la Chiesa cattolica. L’idea di Cristo non è più la stessa. La controprova sta in quanto ha detto lo stesso Bergoglio in un precedente viaggio aereo a proposito dello sganassone da mollare in faccia a chi offende sua madre. Mi permetta la bassa lega del ragionamento, ma è qui che ci conduce l’attuale vertice della Chiesa cattolica: fatte le debite proporzioni, se all’offesa di mammà corrisponde un pugno, all’offesa di Dio che cosa dovrebbe corrispondere? Se non c’è stata reazione, significa che secondo gli interessati non c’è stata neppure offesa.

Vedo che lei ha colto il concetto di “nuova religione” sul quale sto scrivendo da tempo. Penso proprio che ormai ci stiamo misurando con l’aperta manifestazione di una neochiesa che ha occupato la Chiesa di sempre. Ripeto ciò che ho detto altre volte: un nuovo rito, una nuova dottrina, una nuova teologia, una nuova filosofia e una nuova morale costituiscono una “nuova religione”. Anche se questo nuovo soggetto, per motivi strategici, non intende manifestarsi come tale, anche se la neochiesa continua a presentarsi come la Chiesa di sempre.

zzzzXtofmrtllMagari qualcuno penserà che sto esagerando e allora vorrei portare fino in fondo questa considerazione mostrando che la neochiesa è sostanzialmente una chiesa invertita. Per spiegarmi, più che ad argomentazioni, preferisco affidarmi ai fatti: e quelli che abbiamo appena commentato mi pare che parlino in modo abbastanza chiaro. Ma, ancora di più, voglio affidarmi ai simboli, che sono ancora più espliciti ed entrano fino in fondo all’anima. La invito quindi, cara Marianna, a guardare la vignetta che Giovannino Guareschi pubblico nel 1949 su “Candido” e che ebbe il plauso di Sua Santità Papa Pio XII. In quella vignetta, Nostro Signore sale il Calvario trascinando una croce formata dalla falce e dal martello: lungi dal trovarsi in simbiosi con il simbolo di un’ideologia antricristica come nella scultura tanto apprezzata da Bergoglio, qui ne viene schiacciato fino al martirio. È difficile negare che dai tempi della Chiesa di Sua Santità Pio XII a quelli di Bergoglio si sia verificata un’inversione.

Per concludere, cara Marianna, un’ultima considerazione. La neochiesa si serve anche di un neomagistero, fatto delle esternazioni di vario genere e di varia autorevolezza che vengono illustrate e ammannite al popolo neocristiano attraverso l’ermeneutica del mondo. Un’ermeneutica che si fa beffe dei goffi tentativi delle cosiddette “voci del magistero” di impronta normalista intente a dimostrare che nulla è cambiato, che tutto è sotto controllo, che tutto va bene madama la marchesa. L’ermeneutica che conta in questo caso, per esempio, è quella di Morales il quale, come abbiamo già ricordato, ha ermeneutizzato il magistero con l’avallo dell’interessato spiegando che Bergoglio è oggi “il primo politico del mondo” su fronti quali “la giustizia, la pace con giustizia sociale, la dignità. Quando l’ho conosciuto, ho subito pensato ora sì ho un Papa”. E nessuno ha mai pensato di smentirlo. Così come stiamo attendendo inutilmente la smentita puntuale dell’articolessa in cui Eugenio Scalfari accredita a Bergoglio il disegno di una nuova religione in cui, guarda caso, per Gesù Cristo come Dio, seconda Persona della Trinità, non c’è posto.

Ma, cara Marianna, queste smentite non verranno poiché non rappresentano l’ermeneutica autentica della nuova religione che ci troviamo davanti. In ogni caso, come concludeva Guareschi il suo settimanale “Giro d’Italia”, “No pasaran”.

Alessandro Gnocchi

Sia lodato Gesù Cristo

30 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica del martedì”

  1. Immagino la sofferenza di quelle popolazioni cristiane (laici e sacerdoti) che hanno provato, o stanno ancora provando, sulla propria pelle le bellezze del comunismo!
    Fino a quando, Signore!

  2. Concordo completamente con Gnocchi: stanno cercando di rifilarci una nuova religione acattolica (continuando a chiamarla cattolica) e con moltissimi ci sono riusciti!
    Questo processo è iniziato principalmente col concilio/conciliabolo Vaticano secondo (anche se alcuni papi preconciliari hanno involontariamente collaborato a ciò), è proseguito con i papi post-conciliari e ora, con Bergoglio, si è fatto velocissimo, inimmaginabile fino a due anni e mezzo fa.
    Credo che sia arrivato il momento di gridare dai tetti che i modernisti non riusciranno a imporre la loro sporca volontà ai VERI cattolici al prossimo Sinodo, neppure usando un linguaggio ambiguo che salvi apparentemente l’ortodossia (ad esempio ribadendo la dottrina di sempre ma poi lasciando la decisione dei singoli casi alle Conferenze Episcopali), neppure (caso improbabilissimo) se venisse DICHIARATO VINCOLANTE per tutta la Chiesa: se ci sarà contrasto col Magistero di sempre, lo considereremo un conciliabolo, approvato da un antipapa!

  3. Lo schema “i Rossi lottano per i Poveri, proprio come ha fatto Gesù Cristo” (che “fu il primo socialisto”, in lingua emiliano/ottocentesca) è stravecchio, e sostanzialmente in uso nelle Parrocchie, specie del Nord-Ovest. A Torino, come ho già scritto, “andare in chiesa” e “votare a Sinistra” sono sinonimi dagli anni ’70.
    La DC, autoeliminandosi (1993), confluì quasi interamente, e senza alcun turbamento, nel “Partito Comunista allargato”.

    Tutto ciò era ed è eresia: oggi espressamente voluta dal Gesuita piemontese di Oltreoceano, nuovo “Eroe dei Due Mondi”, dall’impostazione molto simile a quella del primo

  4. Ecco un messaggio di Pio XII, una vera ventata di aria fresca, assolutamente imparagonabile con i discorsi di Bergoglio, Galantino, Kasper, Marx, Scola, Paglia e sodali:

    “”Romani ! La Chiesa di Cristo segue il cammino tracciatole dal divin Redentore. Essa si sente eterna; sa che non potrà perire, che le più violente tempeste non varranno a sommergerla. Essa non mendica favori; le minacce e la disgrazia delle potestà terrene non la intimoriscono. Essa non s’immischia in questioni meramente politiche od economiche, nè si cura di disputare sulla utilità o il danno dell’una o dell’altra forma di governo. Sempre bramosa, per quanto da lei dipende, di aver pace con tutti (cfr. Rom. 12, 18), essa dà a Cesare ciò che gli compete secondo il diritto, ma non può tradire nè abbandonare ciò che è di Dio.
    Ora è ben noto quel che lo Stato totalitario e antireligioso esige ed attende da lei come prezzo della sua tolleranza o del suo problematico riconoscimento. Esso, cioè, vorrebbe :
    una Chiesa che tace, quando dovrebbe parlare;

    una Chiesa che indebolisce la legge di Dio, adattandola al gusto dei voleri umani, quando dovrebbe altamente proclamarla e difenderla;

    una Chiesa che si distacca dal fondamento inconcusso sul quale Cristo l’ha edificata, per adagiarsi comodamente sulla mobile sabbia delle opinioni del giorno o per abbandonarsi alla corrente che passa;

    una Chiesa che non resiste alla oppressione delle coscienze e non tutela i legittimi diritti e le giuste libertà del popolo;

    una Chiesa che con indecorosa servilità rimane chiusa fra le quattro mura del tempio, dimentica del divino mandato ricevuto da Cristo: Andate sui crocicchi delle strade (Matth. 22, 9); istruite tutte le genti (Matth. 28, 19).

    Diletti figli e figlie! Eredi spirituali di una innumerevole legione di confessori e di martiri!

    1. Bellissima citazione, complimenti caro Diego ! condivisibile al 101%, mentre Bergoglio non lo è nemmeno allo 0,00000001%. Deo Gratias !

  5. Scusate, propongo un’altra interpretazione, che sicuramente non era quella dell’ideatore (il gesuita scultore) ne’ del donatore (il presidente) ne’ evidentemente del ricevente (il papa) ma che è lì da vedere: non è una evidente immagine di Cristo crocifisso e ucciso dalla violenza insensata di cui il comunismo è stato ed è espressione? Ecco allora che quella immagine al di là delle intenzioni originali manifesta un significato inaspettato e per noi più veritiero

    1. No. Il Comunismo, per i tre protagonisti che lei cita, è “un Grande Sogno di Libertà, Uguaglianza, Fraternità”.
      E in effetti lo è: un Sogno (che nega e fugge la Realtà: gnostico, cioè luciferino) di Libertà (del pensiero umano dal dato creaturale), Uguaglianza (dell’opzione per il Bene rispetto a quella per il Male), Fraternità (dei “Compagni”, che avanzano munti di Falce e Martello e uccidono con quelli i “non compagni”)

    2. Contorsionismi di questo tipo, purtroppo, sono solo autoreferenziali e ci consolano fino a un certo punto. In ciò che si vede manifestamente, invece, consiste il danno ed anche l’offesa tremenda a un Cristo che viene a dir poco maltrattato e alla Madonna ai cui piedi quell’insano miscuglio di sacro e di diabolico è stato lasciato. E mi pare di sentirLo, quel Cristo, costretto a forza fra falce e martello: “Perdonali, Signore, perché non sanno quello che fanno!”

    3. Concordo acuto Sig. Giovanni………anche se inconsapevolmente questi presuntuosi soggetti hanno ,seppur allegoricamente, colto nel segno ……..

  6. È questa la Chiesa che voi venerate ed amate? Riconoscereste voi in una tale Chiesa i lineamenti del volto della vostra Madre? Potete voi immaginarvi un Successore del primo Pietro, che si pieghi a simili esigenze?”.

    Pio XII sembra descrivere con moltissima precisione la Chiesa odierna (la componente umana, ovviamente)! Immaginatevi cosa direbbe di essa e se la considererebbe ancora Santa, Cattolica e Apostolica!

  7. Giovanni ha colto con intelligenza un significato alternativo del crocifisso boliviano, esattamente opposto a quello degli attori sulla scena: Cristo vittima degli adoratori di “falce e martello”. Molto giusto.

  8. PAPA PACELLI GLIEL’AVREBBE TIRATA IN TESTA A MORALES LA SUA FALCE E MARTELLO E CREDO CHE ANCHE PAPA WOJTILA (CHE IL COMUNISMO L’AVEVA CONOSCIUTO BENE) NON L’AVREBBE ACCETTATO….IL COMUNISMO HA MARTIRIZZATO MILIONI DI CREDENTI ED ACCOSTARE IL SIMBOLO DEI CARNEFICI A QUELLO DELLE VITTIME RIPUGNA VERAMENTE.

  9. L’unica cosa che mi sembra “reinterpretabile” sono i simboli blasfemi posti ai piedi di Maria Santissima. E’ lei che schiaccia la testa al serpente, ai suoi accoliti, ai suoi simboli. Volenti o nolenti.
    Al di la delle intenzioni, sono finiti al posto giusto. Tutto ciò mi ricorda l’acquasantiera della chiesa di Barbana, opera del beato Fra Claudio Granzotto: una gigantesca conchiglia, sostenuta dalla schiena di satana, che è ridotto a servire Dio, al di la delle intenzioni.
    Speriamo, e preghiamo, perchè da questo caos si manifesti, per reazione, e con l’aiuto di Dio e della Madre sua Benedetta, la vera fede dei veri cristiani, che ancora esistono, rinforzata dalla lotta per la testimonianza.
    Bruno – PD

  10. ma il comunismo simboleggiato da falce e martello non è stato condannato da più di un papa ? anche con le due corna del diavolo si può costruire una croce !
    del resto lo diceva un’amica di Bergoglio : ha sempre voluto piacere a tutti !
    per assistere alle esternazioni di un papa schietto che dice si si, no no ,dovremo sperare nel prossimo !

    1. Io ho fatto la Prima Comunione un bel po’ di anni orsono e mi ricordo che allora, in tutti i confessionali, era appeso un cartello che informava che chi appoggiava il Partito Comunista era automaticamente scomunicato. Anche questo fatto fu commentato da Guareschi in un bel racconto di Don Camillo e Peppone.

  11. Certo una nuova chiesa, onnicomprensiva, dove accogliere e ricoverare tutte quelle povere anime che provano un anelito di religiosità. È la tolleranza massonica per qualsiasi religione. Le religioni servono a tener buone le anime dei molti perché i pochi eletti ne faccian quel che vogliono. E la struttura di questa nuova megachiesa si va configurando proprio come la massoneria, un grande oriente che amministra i fratelli tutti, nei primi tre gradi e poi svariati e molteplici riti a cui ciascuno aderisce a seconda dei gusti e, soprattutto, del potere che può amministrare. Non praevalebunt!

  12. Per associazione, l’accoglimento della, per me, blasfema scultura, l’accoglimento entusiasta da parte del VdR, campione di misericordia (chiedere ai FFI), non posso non metterla in opposizione con il dispetto, l’indifferenza, la freddezza con cui il Nostro accolse (verbo assunto agli onori della cronaca) la copia dell’icona della Madonna di Vladimir (correggetemi se necessario) donataGli da Putin, in visita a Roma, tempo fa.
    La confusione cresce o, peggio ancora, si sta facendo chiarezza. E sfumano tutte le illusioni.

  13. Legionario Romano

    ci vorrebbe qualcuno di importante che regalasse a Bergoglio un Crocefisso incastonato in un’aquila imperiale romana, sarei curioso di vedere la reazione.

  14. Quelli che hanno giustificato la consegna del dono artistico, mentendo, perche’ ke paroke esatte erano state:”…no questo non va bene…” confermano che l’oggetto era inaccettabile. E va bene non c’è stato un “no grazie” ne’ tantomeno un pugno sul muso, almeno nel rientro un prendere le distanze, invece no. Abbiamo capito tutti bene! Chissa’ su quali altri simboli, in nome dell’arte!?!? e della moda (magliette e medaglioni blasfemi che i ragazzi indossano tranquillamente) Lo inchioderanno. Viene da piangere. Gesu’ perdonaci.

    1. Cara Silvana, solo chi passa la vita a mettere insieme il Diavolo e l’acqua santa è colpevole di queste atrocità. E costoro non chiedono alcun perdono a Cristo; invece vogliono spiegarGli la Nuova Chiesa.

  15. Come ho già scritto a Riscossa Cristiana, un sacerdote piuttosto progressista ma molto
    bravo, al quale ho chiesto la sua opinione riguardo all’accaduto, mi ha detto:

    – GESU’ E’ STATO CROCIFISSO DI NUOVO su quella falce e martello!!!

  16. Se Morales l’ha donato a Bergoglio vuol dire che sapeva benissimo che l’avrebbe accettato con piacere. Da più di due anni ormai non hai mai detto qualcosa contro l’ideologia comunista. Anche esteticamente parlando quel crocefisso è di un incredibile cattivo gusto… come la personalità e il comportamento del vescovo di Roma dopotutto.

  17. “Attendite a falsis prophetis, qui veniunt ad vos in vestimentis ovium, intrinsecus autem sunt lupi rapaces: a fructibus eorum cognoscetis eos.” Cosa vogliamo di più? Delle parole di Nostro Signore? Che che giungono a noi, così tempestivamente, proprio nella settimana in cui viene resa pubblica una così grande blasfemia. Deo gratias! Mater Dei, Decor Carmeli ora pro nobis!

    1. Certo. Ma ci rendiamo conto della gravità del fatto che il Successore di San Pietro non lavori per Cristo, per la prima volta in assoluto ?
      Ci resta solo l’Infallibilità su eventuali definizioni dogmatiche

    1. “Quando ha ricevuto quel singolare regalo”: se ci fosse stato vero disappunto, quel regalo BLASFEMO non sarebbe stato ricevuto!

    2. Caro Barabba,
      ho letto rassegne stampe, notizie PC, ecc. e molte hanno comunicato
      che i doni che vengono portati a al Papa, qualsiasi Papa, hanno sempre
      questa prassi: sono visionati dal “personale” del Vaticano, e quindi
      vengono accettati o meno.
      Cioè non sono improvvisati e sconosciuti.
      Inoltre se lei ha visto questa beatifica consegna, avrà notato la sorridente
      accoglienza di bergoglio, niente affatto imbarazzato o deluso, e NESSUN
      DISAPPUNTO!!!!
      Non ricordo il nome di un commentatore di Riscossa Cristiana, mi sembra
      una Signora, che ha ricordato la faccia assolutamente seria del vicario di
      roma quando ricevette la Madonna da Putin….
      E le foglie di coca appese al collo??????

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