“Genitori” omosessuali. Come massacrare i diritti del bambino  –  di Clemente Sparaco

A proposito di una foto che ritrae due papà gay, un bambino e una mamma….

di Clemente Sparaco

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zzppclIn questi giorni circola sui giornali e sul web di tutto il mondo una foto. Viene dal Canada e documenta di due “papà” gay emozionati che tengono in braccio, pelle contro pelle, un neonato ancora sporco di liquido amniotico. Per la cronaca i due “papà” si chiamano B.J. Barone e Frankie Nelson e il piccolo si chiama Milo. L’ha scattata la fotografa Lindsay Foster ed è reperibile dalla sua pagina Facebook.

Sull’estremità sinistra s’intravede una donna che appare provata dal parto. E’ la madre surrogata del piccolo che per 9 mesi l’ha portato in grembo, secondo la pratica dell’utero in affitto. Di lei non si dice e non si sa. Molto probabilmente, adempiuto quanto doveva per contratto, uscirà di scena per sempre.

Chissà perché l’ha fatto? Forse per fame o forse per convenienza? Non lo sapremo mai – anche la discrezione fa parte del contratto. Né sapremo se è suo il corredo genetico che il bimbo ha avuto in eredità, perché chi ordina un bambino il più delle volte non vuole che sia legato biologicamente a una sola donna e preferisce che ce ne siano due, una da cui prelevare gli ovociti e una che presta l’utero. Due madri e due padri, dunque, per un solo bimbo!

Ma nulla nel quadro deve distogliere l’attenzione dall’evento e dalla commozione del momento.

Quanto al bambino, egli non è il protagonista della scena, anche se vi è posto al centro. Egli non sa. Egli non ha voluto né ha potuto scegliere e serve una causa che non è la sua. E’ figlio di una grande finzione, “quella di una genitorialità senza corpo, senza sesso e senza relazioni naturali” ed è stato “ottenuto attraverso il nuovo mercato della genitorialità, che prevede procedure ben definite: cataloghi da cui selezionare le cosiddette donatrici, mediatori competenti, avvocati, contratti, pagamenti, penali da pagare se il contratto non è rispettato” (così Eugenia Roccella su Tempi). E’ figlio di una grande confusione fra diritto e capriccio, fra amore e rivendicazione.

Dovrebbe essere una storia emozionante, ma a ben vedere è triste. Dovrebbe raffigurare un lieto fine, ma coglie forse solo un inizio, perché quel bambino non smetterà di cercare la mammella che non lo ha allattato e le braccia che non lo hanno accolto. Né smetterà di chiedersi il perché, quel perché che è nel diritto di ogni persona a conoscere la sua origine, come sancito dall’art. 7 della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989: «ilfanciullo ha diritto a conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi». Ma questi diritti quel bambino non riesce ancora a farli valere, soffocati come sono dal clamore e dall’eccitazione del momento.

Molti interrogativi solleva, quindi, questa foto.

Com’è possibile che, in una società in cui si fa della difesa delle diversità una bandiera, avanzi l’idea di fare figli senza l’altro sesso, negando la famiglia naturale? Com’è possibile che vendere un bambino sia reato, mentre dare adito a pratiche come l’utero in affitto e la fecondazione in vitro, con tutto un indotto economico fra domanda e offerta di semi ed ovociti, non susciti reazioni? Com’è possibile che, laddove tutti gli ordinamenti giuridici del mondo riconoscono che l’istituto dell’adozione esiste per dare una famiglia ad un bambino salvaguardandone l’interesse adavere un padre e una madre, si ammetta il principio del diritto al figlio da parte di una coppia, e questo a prescindere dalla sua omosessualità?

Il punto è che, una volta posto con la legalizzazione dell’aborto il principio della sovranità riproduttiva, per cui un bambino esiste solo se la madre lo vuole, con la fecondazione eterologa e con pratiche come quelle dell’utero in affitto si praticano le estreme conseguenze. Il potere degli adulti sui bambini si estende allora fino a “falsificare la loro filiazione all’estremo per soddisfare i propri desideri(così Grégor Puppinck, direttore del Centro Europeo per la Legge e la Giustizia). Se il nascituro fosse considerato davvero una persona, di certo non sarebbe possibile sopprimerlo. Ma se si può incoercibilmente decidere di non avere un figlio, si può altrettanto incoercibilmente decidere di averlo a prescindere dal dato biologico dell’eterosessualità.

La genitorialità per tutti è solo “una finzione incaricata di occultare, né più né meno, uno dei genitori biologici del bambino” – ha scritto la storica francese Marie-Josèphe Bonnet, femminista e fondatrice del Fronte omosessuale di azione rivoluzionaria. Con la coniazione di un modello alternativo di famiglia e di genitorialità si vanno, infatti, a creare situazioni non corrispondenti alla realtà naturale e biologica, che violano senz’altro il diritto del bambino. Le difficoltà che hanno i legislatori nell’adeguare la terminologia a queste rivendicazioni ne dimostrano l’assurdità, per non dire la mostruosità: non più Padre Madre o Papà e Mamma, ma Genitore 1 e Genitore 2.

13 commenti su ““Genitori” omosessuali. Come massacrare i diritti del bambino  –  di Clemente Sparaco”

  1. Quando finirà tutto questo orrore ? Povero bambino senza alcun diritto . Questo piccolo è trattato ne’ più ne’ meno come un cucciolo di cane . Anzi forse i cuccioli di cane hanno più diritti di questi poveri bambini, almeno loro ( i cani ) hanno delle brambille che li difendono , mentre questi piccoli non hanno nessuno . Sono dati in pasto a nuovi orchi, che probabilmenti non li mangeranno, ma ne faranno i loro trastulli , li vestiranno come dei cretinetti , faranno loro mille schiocche moine , li esibiranno con i loro amichetti 1 e 2 , ma quando arriveranno al dunque , cosa diranno : ” ti ho comperato sul banco del mercato degli uteri in vendita.: “, Orribile e satanico. E chi dovrebbe gridare dai tetti contro questi abomini, che fa ? TACE. e chi tace acconsente.

    1. Più che altro mi viene da piangere.Primo, per quel povero bambino e per l’indicibile mondo in cui disgraziatamente si troverà a vivere; secondo, per quei due poveri uomini mezzi nudi – non se ne capisce il perché – a cui nessuno ricorda di trovarsi in una condizione quanto mai assurda e al di là di ogni legge di natura; terzo, per quella poveretta di “madre” -se così si può chiamare chi si presta a un’operazione del genere- a cui viene tolto l’abbraccio col figlio che ha tenuto in seno per nove mesi. E’, questa, una fotografia orrenda e direi oscena, non degna della condizione umana che debba dirsi tale. Se ne compiacciono, certo, i mistificatori della realtà, i negatori del vero, i profanatori dell’umanità. Ma della loro vergogna dovranno un giorno rendere conto a un Giudice a cui niente si può nascondere e contro il cui giudizio non si potranno mai appellare.
      Miserere nostri, Domine! Miserere nostri!

  2. Schifo pena angoscia squallore. I cuccioli di cane o gatto sono trattati meglio, almeno i primi due mesi vengono svezzati dalla mamma. Questi tizi pelosi avranno letto tutto sull’imprinting, ma tanto non saranno mai genitori perché insieme non possono generare un bel niente! Io nel mio piccolo boicotto i prodotti con pubblicità oscene o di cui leggo notizie lgbthklmnotr (basta?) tipo, non so se posso far nomi, i surgelati con la mamma a cena dal figlio gay, la pasta che per paura di ritorsioni rettifica che la famiglia non è solo quella tradizionale, i panini arcobaleno imbottiti di carne king, cerco di non vedere canali studipi che instupidiscono che trasmettono la mamma di cui sopra…E poi spiego ai miei figli il perché di tutto questo, sperando che ragionino con la loro testa dono di Dio e aprano il loro cuore solo a Gesù e alle sue parole vive e vere.

  3. luciano pranzetti

    La foto più vergognosa mai apparsa in questi ultimi tempi. Una laida commozione, quella dello scellerato, nel contesto di uno stato di peccato gravissimo, di quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio. Povero bimbo! procreato come un genere di mercato da una donna snaturata e venduto a sozze persone, privato del calore materno e futuro spettatore di scene abominevoli. Exsurge Domine!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  4. Cari amici, il problema non sta tanto nelle ancora poche persone che compiono questi atti di violenza indicibile, ma nella massa che li approva, per di più nel silenzio delle gerarchie ecclesiastiche. Di fatto siamo tutti in pericolo, è in pericolo sia la vita di ciascuno, che in qualsiasi momento della propria vita potrebbe trovarsi in difficoltà ed incontrare qualcuno che considera la propria vita “non degna di essere vissuta”, ed è in pericolo anche la libertà di tutti, che chi approva questi atti di violenza chiaramente nulla sa e nulla capisce della relazione fra dignità e libertà dell’essere umano, e infatti nei paesi occidentali la democrazia si è già trasformata e sempre più si sta trasformando in una farsa oligarchica.

  5. Non c’e’ più ordine, quello che mi fa’ tristezza, e’ il piccolo che non ha ne’ deciso, ne’ voluto questo scandaloso abominio, e quando sara’ grande sara’ confuso anche lui, non trovandosi una Mamma.

  6. Condivido appieno le emozioni provate da tutti: dal vomito al pianto.
    Come potrà crescere quel piccolo bambino indifeso? Cosa vedrà? Quali problemi psicologici, quali turbe mentali? Quante probabilità che non diventi come quei due (meglio non nominarli!) della foto?
    Ormai Sodoma e Gomorra sono niente davanti a ciò che ci si prospetta. E non abbiamo ancora toccato il fondo!
    Ogni tanto spero in qualche colpo di stato e conseguente dittatura (allora, almeno, certe cose ci venivano risparmiate) per poter evitare questo male assoluto.
    Chi ha figli da crescere oggi, come potrà salvarli dallo schifo totale?

  7. come mai quei due …… sono mezzi nudi ? Forse è stata la fatica del parto . Oppure questa fotografia è frutto del solito imbroglio , per dimostrare che anche due …… sono buoni, bravi , sensibili , che sono partecipi della ” meravigliosa nascita ” , e che in realtà siamo noi normali ad essere anormali . Se questi signori sapessero come è orrendo l’inferno e che perseguendo tale abomino sarà la loro unica mercede , forse smetterebbero di rivendicare diritti che non hanno . Chi deve parlare, parli e gridi dai tetti che tali comportamenti sono in abominio a Dio .

  8. Attenzione: genitore 1 e genitore 2 sono sostantivi ”maschili”. La genitrice non esiste più, è stata cancellata….Siamo arrivati al punto estremo del maschilismo. Dal logo ”l’utero è mio e lo gestisco” si passa al ”io affitto il tuo utero e ti pago per questo”. Come punto di arrivo del femminismo non c’è male.

  9. A Sodoma e Gomorra non si era arrivati a tanto ! Ricordiamo che il DIO dei Cristiani Cattolici è si infinitamente Misericordioso ma anche infinitamente Giusto!

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