Giovanni Palatucci. Poliziotto, fascista, “Giusto tra le Nazioni”, ma prima di tutto cristiano consapevole – di Giovanni Lugaresi

Non si capisce perché dia tanto fastidio che persone legate al fascismo abbiano salvato migliaia di vite umane, cioè ebrei perseguitati. A taluni pare impossibile che l’umanità possa prevalere sull’ideologia, forse perché questi “taluni” di umanità ne hanno poca o punta, e invece assai di ideologia. E’ una nostra impressione-opinione di fronte ai negatori dell’eroismo dimostrato, nei casi specifici, da Giorgio Perlasca e da Giovanni Palatucci.

di Giovanni Lugaresi

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zzpalatucciDi Perlasca si venne a sapere per il libro-intervista di Enrico Deaglio (uomo di sinistra) al quale ad un certo punto l’eroe spacciatosi per diplomatico spagnolo al fine di salvare ebrei nella Budapest delle Croci Frecciate e dell’occupazione nazista, disse: “… ma Lei al mio posto che cosa avrebbe fatto?”.

 Ecco, la semplicità del bene, il vedere persone inermi, innocenti, perseguitate, braccate, e sentire il dovere di aiutarle in forza di una sconfinata pietas.

Perlasca si trovava in Ungheria addetto all’approvvigionamento di carni per l’esercito italiano, quando lo colse l’8 Settembre.

 Palatucci era funzionario di polizia; a Fiume dal 1937, addetto all’Ufficio stranieri. Dal 1940, i dirigenti ebrei italiani erano impegnati ad evitare che i profughi venissero consegnati alla Gestapo, ma mandati (invece) in qualche campo di internamento della penisola.

E Palatucci, con la complicità dello zio monsignor Giuseppe Maria, vescovo di Campagna (provincia di Salerno), nel massimo riserbo, provvide a salvare migliaia di ebrei. Arrestato dai tedeschi il 13 settembre 1944, sarebbe morto il 10 febbraio 1945 a Dachau.

Ora, sull’azione salvifica di Perlasca e Palatucci sono sorti dubbi, polemiche, malevoli opinioni atte a negare il loro eroismo. E qui, ecco un’altra nostra impressione-opinione. Per proclamare qualcuno “Giusto delle nazioni”, il mondo ebraico ci va con prudenza, compie accertamenti precisi, si basa su testimonianze attendibilissime, e non come usa magari da noi, procedendo con pressapochismo, superficialità, stupido buonismo. Ergo, se Perlasca e Palatucci sono stati proclamati “Giusti delle nazioni”, le prove ci devono ben essere state.

Diversi libri testimoniano dell’operato dei due italiani, il più recente è fresco di stampa e riguarda l’”ultimo questore di Fiume”. “Giovanni Palatucci/ Una vita da (ri)scoprire” si intitola il volumetto pubblicato da Tra le Righe – Andrea Giannasi Editore (pagine 158; Euro 14,00); ne è autore un giovane di venticinque anni, il cui nome è fra l’altro legato a una biografia di Giovannino Guareschi a fumetti: Nazareno Giusti. La sua è una risposta puntuale, precisa, documentata, circostanziata, a un’accusa rivolta qualche tempo fa da un sodalizio intitolato a Primo Levi nel corso di un incontro storico-culturale a New York. Va a questo punto sottolineato, peraltro, che dopo la proclamazione di Palatucci fra i “Giusti delle Nazioni”, è in corso il processo di canonizzazione di questo uomo delle istituzioni (vada anche per “fasciste”) dello Stato, ma prima di tutto cristiano consapevole…

L’autore di questo libro ha ascoltato testimonianze dirette e quanto ai documenti scritti è emerso che pochi o punti ce n’erano, dal momento che ai fini dell’azione di Palatucci, meno si lasciavano tracce, più sicuri si era di ottenere il risultato. Quanto al fatto di aver continuato a ricoprire un ruolo “statale” in una Rsi alleata della Germania, non depone a suo sfavore, bensì costituisce elemento importante proprio ai fini che si proponeva: salvare vite umane. Che poi queste vite siano state molte o poche, appare secondario. Palatucci svolse la sua opera umanitaria consapevole dei pericoli che correva, della fine che avrebbe potuto fare, e che fece: la morte in un lager nazista. Dal bel libro di Nazareno Giusti, molto documentato (e poco apologetico) esce la figura di un uomo vero e di un cristiano consapevole: un esempio luminoso in anni bui. Quando altri, che magari passata la bufera, tanto parlavano, non avevano fatto nulla, se non… parole, parole, parole.

3 commenti su “Giovanni Palatucci. Poliziotto, fascista, “Giusto tra le Nazioni”, ma prima di tutto cristiano consapevole – di Giovanni Lugaresi”

  1. I miei genitori e nonni hanno ospitato a turno, per ridurre il rischio di perquisizioni, uno sfollato ebreo negli ultimi anni di guerra. Con l’attiva solidarietà del Podestà che informava quando arrivavano le SS. Ma oggi si vuole che la responsabilità del genocidio sia dei cattolici, che furono gli unici ad aiutare gli ebrei……

  2. Normanno Malaguti

    La faziosità, spesso é aiutata dlla cattiva coscienza, dall’ottusità di parte e, tavolta, dalla volontà di presentarsi come puri propugnatori dell’odio nei confronti di avversari politici, anche se mai conosciuti. Tutto intriso d’odio di un ” ancien regime”, mai veramente conosciuto, di gicobina memoria.

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