“Gli Istituti religiosi aprano le porte ai rifugiati”. Demagogia e cattiva fede dei soliti ‘giornalisti’ – di Domenico Rosa

Nell’articolo di ieri, giovedì 7 maggio 2015, apparso sul Messaggero – “Il business degli alloggi clericali” – si invitano i religiosi romani ad aprire le porte dei loro Istituti ai nuovi arrivati dalle coste nordafricane. Dalle pagine del quotidiano di via del Tritone arriva la bacchettata agli uomini di Dio troppo impegnati a fare cassa con turisti e pellegrini anziché accogliere i fratelli islamici all’ombra del Cupolone.

di Domenico Rosa

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zzzzisttrlgIn un tempo in cui centinaia di migliaia di cristiani in tanti paesi sono tornati nelle catacombe, preti e suore vengono infilzati dai soliti ignoranti che fanno di ogni erba un fascio e mischiano l’extraterritorialità vaticana alla quotidianità di tante congregazioni religiose travolte dalla crisi di vocazioni (l’inverno post-conciliare della Chiesa) che per mantenersi sono costrette a reinventarsi Case per ferie. In alcuni istituti vecchi preti sopravvivono grazie alle entrate dell’affitto di una decina di camere. Quelle poche migliaia di euro, che ai pennivendoli appaiono sacrilegio, sono una boccata d’ossigeno che permettono di tirare avanti la carretta. Almeno per il momento i presbiteri riescono a tramandare quello che hanno ricevuto (tutto è in comune, niente appartiene ai singoli) aspettando che la brutta stagione passi e il Signore continui a “chiamare operai nella sua messe”.

Ovviamente i cacciatori di scoop non sanno che le comunità religiose sono spesso vessate da ferree regole come fossero alberghi, ristoranti, bar, cinema o qualsiasi altro luogo pubblico. Per esempio avere una cucina a norma dove mangiano 7/8 persone a una fraternità religiosa costa fino a 15.000 euro, nemmeno fosse un ristorante di via Condotti. In più, norme antincendio, sensori antifumo, corsi ben pagati ad addetti alla sicurezza che fanno perdere solo tempo e soldi (lo sterco del demonio di cui – secondo i ‘giornalisti’ – preti e suore dovrebbero fare a meno). Torna in mente la saggezza di un vecchio sacerdote che sempre col sorriso diceva “ma se voglio farmi venire la salmonellosi allo Stato che gliene importa?”.

Caro padre, non interessa solo allo Stato la vita privata dei religiosi, ma anche ad alcuni articolisti che con demagogia e malafede danno adito ai soliti luoghi comuni per cui preti e suore ingrassano alle spalle del popolo che vive di stenti. In realtà la maggior parte dei religiosi conduce una vita modesta, si avvicina ogni giorno a una parca mensa dopo ore di preghiera, studio e ascolto di una miriade di sventurati che chiede sostegno non solo spirituale.

Ma forse dietro certi giornalisti ci sono le stesse lobby che commissionano ai parlamentari certe leggi irrazionali. Infatti i palazzi disseminati tra Camera e Senato negli ultimi anni sono stati acquistati tutti dal Senato, come la struttura delle suore di Santa Giuliana Falconieri in via San Giuseppe Calasanzio. Nell’edificio un tempo abitato dalle religiose non poteva essere mosso nemmeno uno spillo perché patrimonio dei beni culturali; oggi invece i lavori di ristrutturazione proseguono a tamburo battente con tanto di transenne per allontanare i curiosi. Insomma, se i religiosi non affittano devono chiudere baracca e più di qualcuno potrebbe essere interessato. Chissà se dietro i profughi, i ‘migranti’, i rifugiati, si nasconde la solita speculazione edilizia.

Infine, ci auguriamo che l’attuale premier Renzi mantenga fede all’idea espressa due anni fa in diretta TV di togliere i finanziamenti pubblici ai giornali. A quel punto i rifugiati potranno tranquillamente sistemarsi nell’elegante palazzo di via del Tritone…

11 commenti su ““Gli Istituti religiosi aprano le porte ai rifugiati”. Demagogia e cattiva fede dei soliti ‘giornalisti’ – di Domenico Rosa”

  1. Che inizi il “Messaggero” ad aprire le porte della SUA sede agli immigrati, poi lo seguirà Bergoglio, che aprirà il Vaticano ai “fratelli musulmani” dopo aver tolto il reato di clandestinità, che in Vaticano vige ancora (facile dire “Accogliamoli tutti a casa VOSTRA”), poi si potrà ridiscutere di questo fatto (con un unica, ovvia e scontata risposta finale: NO!).

  2. Per chi non lo sapesse i Beni Ecclesiastici e dunque gli edifici degli Istituti, “grazie” al nuovo patto lateranense (minuscolo) del 18 febbraio 1984 VOLUTO da Wojtyła sono comunque divenuti proprietà dello stato, poichè il DPR 26 settembre 1996 n 571 art 6 dice che i provvedimenti amministrativi (quindi ordini) sui B.E. sono di loro competenza, previa intesa, per quel che concerne le esigenze di culto con l’ordinario diocesano competente per territorio. (SIC!)

    Dunque lo stato italiano nel frattempo divenuto anticlericale e massonico pensate che si lasci sfuggire la ghiotta occasione di regalare/si agli invasori islamici (falsi poveri) le nostre Chiese e i nostri luoghi religiosi? E le varie CEI nate con il CVII tutte ekkumeniche sono li che aspettano per festeggiare…. grazie “caro” Wojtyła, grazie per questo regalo accompagnato da tanto malefico ekumenismo e giornate dedicate ai “poveri migranti” che hanno rovinato l’Italia e l’Europa un tempo terra Cristiana.

    So che non…

  3. Marina Alberghini

    Beh, mi pare però che non dovrebbero essere i religiosi a pagare il sostentamento dei profughi, ma essi ricevono il denaro dallo Stato tramite la UE.Molti conventi sono semivuoti, a Fiesole quello di san Francesco, di almeno 5000 metri quadri più un grande parco contiene 9 frati!Io credo che la Chiesa invece di predicare sempre l’accoglienza dovrebbe dare il buon esempio, anche nella Città del Vaticano.

    1. Non DEVE esistere nessun sostentamento ai profughi in casa d’ altri che comunque sono soldi dei cittadini onesti estorti dalle tasse . E’ solo questa chiesa vaticanosecondista che predica la diabolica akkoglienza per cui è potuto nascere la legge martelli che ha dato il via all’invasione dell’Italia e tutte le altre leggi komuniste pro invasori.

      Per aiutare le popolazioni povere partivano i missionari. Ah già già … i missionari secondo i diabolici laicisti facevano solo danni, meglio che i “profughi ” porelli dopo aver messo incinte le loro donnine vengano a farsi mantenere e invadere le terre da dove partivano quei santi missionari. nevvero? I preti i cleriKali che predicano l’accoglienza indiscriminata sono doppiamente colpevoli e dunque dovranno rendere conto a Dio. Non ci si prende gioco di Lui impunemente e Dio NON ha mai voluto che i popoli lasciassero le loro terre tant’è che ha fortemente voluto la DIVISIONE DELLA TERRA già in tempi remoti e per loro ha stabilito precisi confini…

      1. Mi associo a Giustina. Ci sono tante persone anziane con una pensione discreta che invece di vivere sole potrebbero vivere presso queste istituzioni…e invece è così difficile per loro trovare una sistemazione. Non parlo ovviamente di degenti, quello è un altro problema…

  4. Ci sono sempre più poveri in casa nostra che non hanno né da dormire né da mangiare
    e ci sono immigrati che vengono accolti in alberghi a 5 stelle o in edifici ristrutturati!

    Perché non accolgono i NOSTRI POVERI in Vaticano o a Castel Gandolfo?

  5. Ma la Chiesa, attraverso le sue istituzioni caritatevoli sta già facendo il suo dovere fin dall’inizio delle immigrazioni! Quanto alle strutture ed agli spazi, perché lo Stato non mette a disposizione le sue strutture militari (in gran parte ormai vuote) magari costruendo in esse delle tendopoli se non bastano i locali? In esse andranno a servire i volontari delle varie Caritas…Ma poi il problema bisogna risolverlo a monte, non si può più andare avanti così! Ognuno capisce, tranne i nostri politici naturalmente, che di questo passo si trasferirà in Europa la popolazione di mezza Africa.

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