I CATTOLICI TRADITI DA BERLUSCONI. UN TRADIMENTO AL QUALE SI PUO’ ANCORA, CON UN ATTO DI CORAGGIO, RIMEDIARE – di Policraticus

Mentre procede con successo la raccolta di firme per l’appello redatto dai Giuristi per la Vita per fermare la proposta di legge contro l’omofobia, pubblichiamo questo articolo del nostro collaboratore Policraticus, nel quale l’on. Silvio Berlusconi viene energicamente richiamato ad abbandonare alcune sconcertanti posizioni prese negli ultimi mesi (forse per un calcolo politico, rivelatosi peraltro sbagliato) in materia di morale. Il 22 luglio, quando inizierà alla Camera la discussione sul disegno di legge sull’omofobia, se il PdL non saprà opporsi, perderà di sicuro e definitivamente la fiducia dei cattolici. Condividiamo appieno l’invito che Policraticus rivolge a Berlusconi, il leader che può, con la sua autorevolezza, dare al PdL, che in materia etica è, non da oggi, spezzato, un’indicazione e una linea precisa, in difesa della morale, della famiglia e della vera libertà.

PD


Invitiamo gli amici lettori ad aderire all’appello per fermare la proposta di legge contro l’omofobia, CLICCANDO QUI

 

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L’on. Berlusconi ha tradito la fiducia dei cattolici, per questo ha perso le recenti elezioni politiche.

I  CATTOLICI  TRADITI  DA  BERLUSCONI. UN TRADIMENTO AL QUALE SI PUO’ ANCORA, CON UN ATTO DI CORAGGIO, RIMEDIARE

di Policraticus

 

lnbL’on. Silvio Berlusconi sembra perseverare nell’errore.  Di quale errore e tradimento stiamo parlando?  Dell’inopinata sua uscita in un’intervista ad una radio privata, poco prima delle ultime elezioni politiche, nella quale disse che il suo partito sarebbe stato disposto a riconoscere “le coppie di fatto, anche gay” (Corriere della Sera, 8.1.2013, p. 2).  Con questa inconcepibile esternazione, il Cavaliere rinnegò vent’anni di costante opposizione a certe ben note ed inaccettabili pretese.  Tanti cattolici che avevano votato il centrodestra soprattutto perché aveva sempre difeso la famiglia secondo natura dall’assalto dei corifei della rivoluzione sessuale, si sono sentiti traditi e sono andati di colpo ad ingrossare l’ampio fronte delle schede bianche. Siamo convinti che con quell’uscita radiofonica l’on. Berlusconi abbia perso quei cento-duecentomila voti la cui mancanza gli ha impedito di vincere le elezioni (che lo hanno visto soccombere per la differenza di un misero 0,4%).  Un cattolico sa bene che chi votasse con cognizione di causa un partito che si proponesse di legittimare, anche solo indirettamente o parzialmente, il peccato contro natura, rischierebbe  grosso per la salvezza della propria anima.

Ma perché diciamo che l’on. Berlusconi  persevera nell’errore?  Non è forse vero che il riconoscimento delle coppie di fatto non è previsto nel programma ufficiale del PDL?  Che non lo sia, sarà anche vero.  Che tuttavia ciò conti poco risulta dal fatto che, nel giugno appena trascorso, esponenti del PDL hanno depositato in Parlamento un progetto di legge favorevole al suddetto riconoscimento, in concorrenza con quello analogo del centro sinistra.  Quest’iniziativa ha provocato il plauso di esponenti del centro sinistra che ora si aspettano (si è letto nei giornali) l’appoggio del PDL al progetto di legge contro l’omofobia, iniziativa in passato fallita più volte proprio grazie all’opposizione decisa del PDL e della Lega.  Quest’ultimo progetto lo si vorrebbe presentare alla Camere prima della pausa estiva.  Ma i temi cosiddetti “etici” , come tali fonte di gravi divisioni, non erano esclusi dal programma del presente governo di colazione, il cui compito consiste soprattutto nel riformare la Costituzione e nell’affrontare la crisi economica?  È vero che parte consistente del PDL sembra tuttora contraria a che entrambe le iniziative vadano in porto.  Nel PDL si è perciò instaurato, su questo fondamentale tema “etico”, un clima di forte ambiguità, clima favorito dal perdurante silenzio dell’on. Berlusconi in proposito, a partire dalla funesta intervista di cui sopra.

L’offensiva anticristiana del laicismo dominante oggi in Occidente, sempre più avvolto nelle spire di un edonismo apocalittico, non accenna a diminuire.  Al contrario, sta aumentando di intensità. Lo dimostrano le aberranti normative emanate di recente nella Francia del socialista Hollande, che ha voluto imporre il “matrimonio gay” nonostante  le vaste proteste popolari, e negli Stati Uniti, con la recente sentenza della Suprema Corte Federale, che ha voluto equiparare a tutti gli effetti il matrimonio tra l’uomo e la donna all’unione tra persone dello stesso sesso!  La legge contro la cosiddetta omofobia è poi una di quelle leggi che un tempo si sarebbero dette “liberticide”.  Molti, distrattamente informati, ritengono che essa sia necessaria per proteggere gli omosessuali da ingiurie, aggressioni, forme di persecuzione.  Ma la legislazione vigente già fornisce loro legittima ed ampia tutela in questo campo.  A tal fine, non c’è bisogno di nuove leggi.  L’istituzione del reato di omofobia mira invece ad impedire che si critichi e si condanni l’omosessualità in quanto tale, anche esprimendosi nella maniera più imparziale e senza riferirsi in alcun modo ai singoli.  Si tratterebbe di un reato del tutto ideologico. Si vuole imporre il principio pazzesco che chi disapprova l’omosessualità è fuori della civiltà e quindi deve esser sanzionato dall’ordinamento giuridico, se possibile in modo grave!  Non per nulla, nei disegni di legge precedenti, non andati a compimento, si prevedevano a questo scopo pene di un’insensata durezza.  Abbiamo qui a che fare con il tentativo di instaurare un puro reato d’opinione, che viola in modo evidente il principio della libertà di opinione stabilito nella nostra Costituzione (art. 21.1).   Normativa “liberticida”, appunto.

Questo “reato” è già previsto in alcuni paesi europei ed extraeuropei, vi sono forze che premono (con la benedizione dell’ONU) affinché anche l’Italia si adegui.  E non è forse vero che qualcuno ha già detto che, alla luce di questa normativa, si dovrebbero riscrivere i libri di testo nelle scuole?  Magari sopprimendo, tanto per fare un esempio, il canto XV dell’Inferno, nel quale Dante immagina la condanna eterna dei sodomiti?  Ma quanti classici bisognerebbe allora tagliare e rabberciare, dalla filosofia alla letteratura, cominciando da Platone, che, nell’ultima sua opera, Le Leggi, scrisse, quasi cinque secoli prima di Cristo, che “l’unione dei maschi coi maschi o delle femmine con le femmine è contro natura, atto temerario creato fin da principio da disordinato piacere”, poiché l’eros la natura l’ha attribuito a maschi e femmine “in quanto tra loro si uniscano per la generazione” (Platone, Opere, II, p. 624, tr. it. A. Zadro, Laterza, Bari, 1966)?  Dalla stessa proustiana Ricerca, non si dovrebbero eliminare capitoli interi? E non si dovrebbe, in definitiva, costringere la Chiesa cattolica a censurare sia l’Antico che il Nuovo Testamento, cominciando con il I capitolo (parr. 18-32) della Lettera ai Romani di S. Paolo?

On. Berlusconi, solo lei sa perché ha fatto quella sciagurata sortita radiofonica.  Se  sperava con ciò di ammorbidire i suoi numerosi ed accaniti nemici, la sua speranza, come avrà visto, si è rivelata fallace.  Non le perdoneranno mai di esser riuscito ad impedire, e da ben vent’anni, il dominio politico della sinistra in tutte le sue varie componenti (comunisti, postcomunisti, cattocomunisti, verdirossi, libertari, gay e femministe); dominio che si annunciava addirittura millenario dopo l’eliminazione irrituale e traumatica di democristiani e socialisti.  La esortiamo ad esser coerente con la politica attuata per vent’anni da lei e dal suo partito.  Di aver fiducia nella Provvidenza, di non lasciarsi intimorire, di continuare a difendere, in se stessi e per il bene dell’Italia, i valori fondamentali del matrimonio e della famiglia secondo natura, che è quella stabilita da Dio sin dalla creazione di Adamo ed Eva, minacciati oggi, questi valori, nel modo gravissimo che sappiamo.  Dio gliene renderà sicuramente merito, il giorno del Giudizio inappellabile ed eterno che attende l’anima di ognuno di noi subito dopo la morte.  L’invitiamo fermamente a rinnegare al più presto la frase detta alla radio mesi fa, a far ritirare la proposta di legge del PDL sulle coppie di fatto, ad annunciare la sua netta opposizione ad ogni iniziativa di legge in tal senso, ivi compresa quella sull’omofobia.

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