I giorni del risveglio – di Massimo Viglione

Il trionfo di Putin fa da pendant con il fallimento assoluto del Pd in Italia.In che senso? Nel senso che i poteri al servizio della Rivoluzione – tanto laici che ecclesiastici, tanto mondiali che europei e italiani – hanno perso ogni contatto con i popoli. Lo ha ammesso perfino Andrea Riccardi, “padre-padrone” della Comunità di Sant’Egidio e intellettuale di punta della “neochiesa”, il quale ha onestamente dichiarato che la vittoria dei 5stelle e della Lega segna la chiara sconfitta della linea del clero dominante oggi la Chiesa. Ed è tutto dire…

 

Theresa May, primo ministro britannico, è una povera stolta, che ha fatto un favore a Putin: pensava di svantaggiarlo con la storia delle spie e invece gli ha dato l’ultimo aiuto. Tale malinteso nasce appunto della mancata comprensione della realtà delle cose oggi: la May e i suoi sodali della Unione Europea pensano che i popoli siano ancora “moderati”; pensano che siamo ancora nel XX secolo. Pensava che i russi avessero paura dell’Inghilterra e ci tenessero al suo “giudizio”…

Non è più così. Il XX secolo è morto e sepolto: oggi viviamo nelle macerie di questa immensa catastrofe, quella della società del totalitarismo ma anche e soprattutto del democratismo liberal-laicista come del democristianismo modernista.

Questi poteri – che sono anche in via di trasformazione secondo il divenire dello stesso processo rivoluzionario – dominano ovviamente l’intero pianeta, ma è altresì vero che stanno perdendo progressivamente il controllo delle menti dei popoli, almeno sicuramente nella Mittel-Europa e in quella ex-comunista e, per certi versi, oltreoceano, come l’elezione di Trump ha almeno in parte dimostrato.

L’Unione Europea è l’altra faccia della neochiesa: loro dicono, ma i popoli fanno altro. Hanno tutto il potere della finanza internazionale, dei media (nel caso della neochiesa l’immenso apparato dei vescovi, dei parroci, dei preti, delle suore, dei loro giornali e siti, e tutto il resto), ma hanno perduto la stima delle persone. In fondo, anche se non chiaramente, Riccardi questo lamentava… Dicono di votare A, ma i popoli votano B. Architettano congiure per far saltare governi, e questi governi accrescono il loro potere.

La storia si sta radicalizzando. Da un lato Finanza, Unione Europea, media, politicanti, clero della neochiesa. Dall’altro, le persone, le famiglie, cioè coloro che pagano ogni giorno le conseguenze dei folli piani della Rivoluzione.

Anche gli ecclesiastici di corretto sentire, legati ancora all’unica vera Chiesa di sempre (che esiste ed esisterà sempre, ovviamente), dovrebbero riflettere maggiormente su tutto questo. Qualcosa sta cambiando in maniera epocale: il Concilio Vaticano Secondo diventa sempre più “Terzo”, forse “Quarto”, da un lato, ma i fedeli (almeno una parte consistente di essi) tornano indietro. Forse è giunto il tempo di trovare il coraggio di alzarsi in piedi e iniziare a denunciare. Non è più tempo di timori e moderatismo novecentesco.

Il Novecento, come detto, è morto per sempre, seppellendo sotto le sue rovine tutto ciò che al Novecento appartiene e lasciandoci solo le rovine e tutto ciò che ne consegue. Ma forse… questo non è il peggiore dei mali, se porta al risveglio delle coscienze. Oggi il mondo è immensamente peggiore, proprio come conseguenza delle forze e degli eventi del Novecento: ma in questo marasma totale, le persone semplici, almeno una parte di loro, inizia ad aprire gli occhi. Meglio il marasma generale che produce almeno parziale risveglio che l’inganno soporifero dei moderati e del democristianismo, che tutto uccide nel sonno dei popoli.

L’unico vero problema è la situazione geografica del risveglio: è inutile negarlo, la verità è lampante e si sta radicalizzando anno dopo anno sotto i nostri occhi: sono reattivi i popoli sopravvissuti alla barbarie comunista; è reattiva una parte della società americana; vi sono frange di reazione anche nell’Europa occidentale: basti pensare alla Francia, all’Austria, molto meno nell’area germanica.

C’è solo un popolo che continua tremendamente in grandissima parte a dormire: è quello che è stato più di tutti anestetizzato con il cloroformio del democristianismo e del conciliarismo vatican-secondista. E, anche quando si sveglia un poco, sbaglia completamente il senso e gli strumenti della sua rivolta, come il successo dei 5stelle dimostra chiaramente.

Eppure, finalmente, anche in Italia, queste elezioni, con la catastrofe non solo della sinistra radicale, ma anche e soprattutto del “centro moderato” (Pd renziano, Berlusconi, partitini cariatidi della DC), con la rispettiva vittoria della Lega, iniziano a far intravvedere barlumi di speranza di risveglio.

Quel che è certo… è che Riccardi ha perfettamente colto il segno. Grazie a Dio.

 

3 commenti su “I giorni del risveglio – di Massimo Viglione”

  1. E’ essenziale spostare sul piano ecclesiale la battaglia culturale e politica per i cattolici della resistenza al modernismo e alla rivoluzione.

    Cosi come il PD e berluska vengono mollati alle urne altrettanto urge fare coi falsi vescovi e falsi preti che occupano la Chiesa. Urge il boicottaggio sistematico
    dell’otto per mille, palese e con meyodi di propaganda seri e organizzati per affamare la bestua apostatica che si chiama CEI, ed urge negare ogni autorita e rispetto a questi profeti
    del nulla sotto vuoto che si chiama vaticanosecondismo.

    Pernacchie e boubottaggio economico e sociale, con arroccamento sulle posizioni tradizionali, con e forse meglio anche senza le porpore silenti e dubbiose
    che hanno tirato il turacciolo di sughero e poi hanno nascosto mani gambe e tutto il resto dietro al ditino dellafalsa obbedienza che si chiama pecunia.

  2. I presidenti russo o americano tengono in cosi’ gran conto singoli paesi europei? Certo no per l’Italia. Le decisioni che determinano un voto, che sono in parte emotive e di risentimento, sono dovute piu’ a motivi economici che culturali. Non vedo nessun risveglio, inteso come rivalutazione di temi tradizionali, ne’ in usa dove una perfetta interazione tra industria, universita’ e politica crea e detta le linee di governo, ne’ tantomeno in russia in quanto Putin rinnova il mandato per la quarta volta. La vittoria dei cosiddetti populismi in Italia, rappresentando sia voglia di cambiamento e sia avversione alla ue, non nasce da motivazioni etiche ma da pura demagogia, da una contrarieta’ utile solo a prendere un voto in piu’. Si pensa di poter non rispettare i patti, debito, senza rendersi conto di vivere al di sopra delle nostre possibilita’. Non e’ propriamente un visione etica, non esattamente un risveglio, ma forse il suo contrario.

    1. Io ho la speranza che Putin si sia convertito. Chi lo può escludere? Certamente la Russia di oggi (avverando la profezia di Fatima?) rappresenta il baluardo più forte e vistoso contro la degenerazione etica ormai ufficializzata da leggi e politiche sovranazionali soft in tutto l’Occidente.
      Le sanzioni internazionali non sono scattate per solidarietà con l’Ucraina, di cui all’Unione europea non è mai importato nulla, avendone ripetutamente respinte le richieste di entrare come membro dell’Unione, ma proprio alle disposizioni chiare e tonde di Putin sulla famiglia, sull’aborto e temi correlati. Il primo boicottaggio infatti fu contro i giochi invernali di Sochi nel febbraio 2014, che fu apertamente motivato dalla legislazione e dalle dichiarazioni di principio di zar Putin, il quale aveva dichiarato ad esempio che i bambini russi non sarebbero più stati dati in adozione in Occidente dove rischiavano di essere affidati a coppie omosessuali.

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