I tre mezzi supremi della dissoluzione in corso  –  di Massimo Viglione

«Mentire è un vizio che conduce al male, ma è davvero una gran virtù quando è rivolta al bene. Perciò sii più virtuoso che mai. Si deve mentire come il diavolo, non timidamente, non di tanto in tanto, ma audacemente e sempre».     (Voltaire, lettera a Thiriot)

di Massimo Viglione

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z.VoltaireLe ragioni per le quali il nostro mondo sta andando verso la dissoluzione e il nichilismo assoluto sono molteplici, ma ve ne sono tre fondamentali, su cui si basano tutte le altre.

  1. Perché i dissolutori sanno che possono dire qualsiasi folle o ridicola menzogna (che i bambini di un anno hanno bisogno di sesso e quindi la pedofilia pacifica va accettata, o che è giusto cantare a ballare “Gelato al cioccolato” durante la Messa, o che l’Islam è una religione di pace, o che l’Italia è un paese proiettato verso il futuro, o che gli insetti sono buoni, e così via), che prima o poi, a furia di essere detta e ridetta, sarà da alcuni accettata, da molti difesa, da quasi tutti infine inverata;
  2. perché i dissolutori sanno che qualsiasi cosa ci facciano (modificarci antropologicamente insegnando l’omosessualismo e il gender perfino nelle scuole ai nostri bambini, ridurci in miseria, toglierci il posto fisso e la pensione, mandare in galera gli innocenti che si difendono e liberare i violenti che assalgono gli innocenti, dare le case degli italiani agli immigrati, distruggere la nostra civiltà e dissolvere il nostro popolo mediante un’invasione generale delle nostre terre, profanare mostruosamente le cose più sacre della nostra religione, e così via)… noi non reagiamo. Basta una partita di calcio, un cellulare, un divertimento, e dimentichiamo tutto. Compresi migliaia di morti ammazzati nelle nostre strade senza difesa alcuna.
    Loro sanno che noi non reagiamo. Ci hanno anche messo Facebook come sfogatoio generale… Tanto sanno che facciamo poco o nulla di concreto. Tutte cose per loro perfettamente gestibili.
  3. Poi c’è l’adesione – conscia o inconscia che sia – alle mode e al “mainstream”: meglio non apparire scomodi, diversi, ma apparire come ci vogliono. Meglio non pensare e pensare solo a noi stessi.

Ecco le tre armi invincibili della dissoluzione, perché annullano ogni possibile reazione: menzogna, abitudine, moda.

Ci hanno tolto le armi per difenderci, ogni genere di armi. E, ora, di conseguenza, siamo indifesi.

In più, coloro che dovrebbero essere le nostre guide e i nostri difensori, i nostri maestri e punti di riferimento, sono passati nella quasi totalità con i dissolutori e sostengono il loro gioco in ogni modo possibile, ma anzitutto, ancora una volta, con la menzogna eretta a sistema di indottrinamento psicologico “delle masse”. Perché ci hanno trasformato da persone in “massa”.

E chi non si adegua, è intollerante, esagerato, pericoloso, ridicolo, oppure razzista, omofobo, ecc. ecc. E deve essere isolato, licenziato, emarginato, perché non accetta la menzogna, l’abitudine, la moda.

Ecco spiegato in poche righe il meccanismo operativo della dissoluzione.

Poi c’è il meccanismo ideologico a monte. Ma quello è molto più complicato.

Volete sapere qual è la verità? La verità è che oggi mentono tutti, o quasi tutti. Come nessun altra società della storia passata, la nostra è la società della menzogna eretta a sistema di vita pubblica.

Non per niente, come loro stessi dicono, siamo tutti figli di Voltaire.

E i risultati sono dinanzi ai nostri occhi.

Forse, sarebbe giunto il momento non solo di dirci la verità tutta e fino in fondo, ma – cosa enormemente più difficile a farsi – accettarla come essa è. Ammettere di aver sbagliato, magari per anni, magari per una vita intera. Ammettere che i “nostri eroi” mentono, e che sono diventati “eroi”, ovvero hanno raggiunto quella posizione di potere, proprio perché mentono. Dovremmo ammettere a noi stessi che non è difficile capire quando un potente, chiunque sia, mente: è sufficiente utilizzare il proprio cervello ed essere onesti fino in fondo. Costi quello che costi.

È l’unica via di salvezza che abbiamo. Altrimenti, il ghigno sulfureo di colui che è l’incarnazione stessa dell’illuminismo e della modernità ci sommergerà tutti per sempre.

Ricordiamoci di 500.000 cristiani che hanno dato la vita in Francia per non aver ceduto a quel ghigno tra il 1792 e il 1794.

Ecco uno spunto di meditazione in chiusura di questa estate del 2016.

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fonte: Confederazione Civiltà Cristiana  

9 commenti su “I tre mezzi supremi della dissoluzione in corso  –  di Massimo Viglione”

  1. Stefano Mulliri

    Ogni volta che leggo i suoi articoli, mi sento soddisfatto per la pienezza con cui è stato trattatto l’argomento , però poi sono altri i sentimenti che si fanno strada. Perchè oramai lo sconforto ha lasciato il posto allo sgomento, e poi certe frasi non lasciano molto spazio ad eventuali soffismi tanto sono lapidarie, a volte ho l’impressione che tutto sia perduto! ed è appunto questa frase che mi rimane scolpita in mente………………………………………………..” In più, coloro che dovrebbero essere le nostre guide e i nostri difensori, i nostri maestri e punti di riferimento, sono passati nella quasi totalità con i dissolutori e sostengono il loro gioco in ogni modo possibile”……………….. Mi sembra che non si possa dare descrizione più esatta di questo momento , e non fà eccezione nessuna categorìa , purtroppo anche la chiesa è stata travolta da questo vortice, e a sua volta si è fatta COMPLICE DELLA DISSOLUZIONE . Cosa possiamo fare noi ? solo pregare che non duri ancora…

  2. E’ un periodo in cui ho sempre presente non solo quei 500.000 cristiani che hanno dato la vita fra il 1792-1794 ma tutti quelli dopo, quelli attuali ma in maniera quasi ossessiva quelli che devono ancora darla. E questi ultimi saranno proprio tanti. Perché è vero che hanno fatto di tutto per ottenebrare la nostra mente e imbavagliare la nostra bocca ma, come vede, a me e a lei non ci sono ancora riusciti.

    1. Nemmeno a me., cara Lia, anche se mi sembra di essere come uno dei protagonisti del film di fantascienza “L’invasione degli ultracorpi”, pressato da tutte le parti da gente apparentemente gentile, premurosa, garbata, ma posseduta dagli alieni (durante il sonno) e incaricata di far fare la stessa fine a chi ancora non era stato invaso da quegli alieni malvagi. Ecco, nei papolatri, nei preti modernisti (ovviamente anche vescovi e cardinali), nei cd “normalisti”, io vedo proprio quei posseduti (ovviamente non da alieni, ma dal cornutone) che cercano in tutti i modi di lavare il cervello ai reticenti, di renderli docili amebe gaudenti e plaudenti come sono diventati loro (e cos’altro è questa falsa misericordia bergogliana, se non uno specchietto per le allodole? uno zuccherino per far digerire l’apostasia ed il tradimento di NSGC?)

  3. La verità, fare pratica di verità in ogni momento, con noi stessi e con gli altri. Con discrezione e fermezza e,quando non è possibile a parole, riordinare dentro di noi il detto e il fatto menzognero, riordinarlo secondo verità. Nella menzogna vi è una gran parte di superbia e nella superbia l’ignoranza. Si tende a nascondere l’ignoranza o l’incapacità, gonfiandosi da se stessi di aria propria, ponendosi al di sopra del prossimo, superba-mente mentendo.Possiamo solo cominciare da noi stessi questa battaglia per la Verità e con semplicità e disincanto aiutare il prossimo a percorrere questo sentiero, unico e solo a condurre alla Vita e alla Vera libertà.

  4. luciano pranzetti

    Nessuno, come Voltaire, ha eseguito questa pratica. L’autore del “Trattato sulla tolleranza” fu azionista di tre società dedite al commercio degli schiavi negri, parassita a spese di nobildonne, amasio , cioè amante passivo, del luterano Federico di Prussia, al quale Voltaire indebitamente si attribuisce la frase “Non condivido la tua opinione ma darei la vita per fartela esprimere”, frase inventata dalla signora Evelyn Beatrice Hall, nel romanzo “Gli amici di Voltaire” del 1906. Per la cronaca: colui che dava consigli e perle di saggezza a tutti – come vivere, come mentire, come morire – colui che aveva coniato il sacrilego motto “Ecrasez l’infame”, morì solo, assistito dal suo medico, urlando, imprecando bestemmiando e bevendosi, in un accesso di disperazione, la propria urina. I 500.000 cristiani cattolici finiti sotto la lama della ghigliottina o le migliaia di vandeani calpestati dagli zoccoli dei cavalli di Westermann, sono sulla coscienza di questo falso filosofo, emissario di Satana.

  5. Solo la Verità rende liberi – e sereni – soprattutto nei confronti della morte. Voltaire fece una morte orrenda, per la malattia di cui era affetto e – molto più importante – perchè gli venne negata la possibilità di ricevere il conforto dei Sacramentii. Gridava ai suoi di chiamare un sacerdote. Desiderio negato. Perfettamente in linea con i suoi stessi principi ed insegnamenti.

    1. Un segno davvero satanico è il convenire di “fratelli” massoni al capezzale di un “fratello” morente, per frapporre uno schermo fra questi e i Ministri di Dio.
      Sembra che avvenga tuttora

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