Il bambino e l’Eucaristia  –  una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti

zzzzppcmnCaro Direttore,

i tempi che la Chiesa di Cristo sta attraversando sono tali che non possiamo tacere, a meno di renderci complici o conniventi di ciò che i media ci propinano con studiata attenzione e con finalità ben precise.

La notizia del bambino che ha spezzato l’Ostia consacrata per porgerla ai genitori divorziati e risposati – come se si fosse trattato di una tavoletta di cioccolata che la buona educazione insegna a condividere con gli altri – non mi ha affatto commosso, come ha commosso i teneri cuori dei Padri sinodali, ma mi ha turbato e addolorato.  Il gesto di quella creatura innocente è stato spontaneo, o guidato da qualcuno? Propendo per la seconda interpretazione, perché dubito che un bambino sia stato capace di concepire un gesto che tira l’acqua al mulino dei cattolici “adulti” e perfettamente funzionale alla polemica relativa alla Comunione dei divorziati risposati.  Allora constato per l’ennesima volta che il “nemico” non arretra di fronte a nulla pur di seminare la sua zizzania nel campo del Padrone.

Prescindendo per un momento dal problema di fondo, ciò che maggiormente mi stupisce in questa storia è come mai in quest’epoca antiromantica, antisentimentalista, tecnologizzata e secolarizzata, quel sapiente e teologicamente agguerrito Consesso, nonché i mass media che ci hanno abbondantemente inzuppato il pane, si lascino commuovere da un episodio simile e lo divulghino ai quattro venti. Passi per giornali e TV – spesso ignoranti in materia catechistica, ma sempre alla ricerca dello scoop tanto più apprezzato quando può contraddire la dottrina ufficiale cattolica – ma i Padri sinodali ignorano forse che coadiuvare il sacerdote a distribuire la S. Comunione è esclusivo compito dei diaconi (viri probati) o tutto al più dei Ministri dell’Eucaristia, persone consacrate e comunque appositamente scelte e preparate dalla Chiesa per svolgere questo importantissimo ministero? Un bambino, creatura (come ripeto) innocente, proprio perché bambino non può avere la consapevolezza e la forza della fede sufficientemente mature per  amministrare l’Eucaristia, senza contare che non è stato certo preparato a un simile compito, per il quale io stessa mi sentirei inadatta e indegna.

I bambini hanno infiniti e inconsapevoli modi per ispirarci tenerezza, come ispirarono tenerezza allo stesso Gesù che li abbracciò e li benedisse invitandoci ad imitare la loro semplicità di cuore per entrare nel Regno dei Cieli, ma devono essere educati, guidati e sostenuti dagli adulti, con la parola e con l’esempio, nel cammino della fede, perciò non può essere consentito loro il gesto che compì lo stesso Gesù  durante l’Ultima Cena affidando il  compito di “farlo in memoria di Lui” soltanto ai discepoli e ai loro successori. Altrimenti potremmo pensare, come molti rami del Protestantesimo, che quando ci accostiamo all’altare per ricevere la S. Comunione  sulla mano (io personalmente l’ho sempre ricevuta in bocca e continuerò sempre a fare così) ciascuno di noi possa sentirsi autorizzato a spezzare in due la sacra Particola per porgerne la metà a chi viene dietro di lui nella fila; se lo ha fatto un bambino, perché non può farlo un adulto credente che sicuramente è molto più avanti di lui nella fede? Ma per i protestanti, che non accettano la dottrina della “transustanziazione”, come fu poi definita dal Concilio di Trento,  quell’Ostia non è il Corpo e il Sangue di Cristo, ma solo il simbolo commemorativo della salvezza operata da Lui. Quindi la differenza è abissale.

Tornando rapidamente al problema di fondo che avevo momentaneamente accantonato, i Padri sinodali di lingua tedesca vorrebbero concedere la Comunione ai divorziati risposati in base al principio dell’epikeia, cioè valutando caso per caso. Questo principio, se mi sorregge la memoria dei miei antichi studi di Giurisprudenza, fu sinteticamente definito “la giustizia del caso singolo“, vale a dire applicabile quando il legislatore aveva omesso di disciplinare alcuni casi concreti di cui non aveva notizia e che invece si presentano frequentemente. Ebbene, non sono questi i casi. Dio non può essere assimilato al legislatore terreno perché tutto vede e tutto sa, leggendo nel più profondo del cuore umano e, per di più, la Parola di Cristo al riguardo è stata chiarissima e inequivocabile.

Che significa tutto ciò? Mi viene da temere che vasti settori della Chiesa Cattolica (e io tremo al pensiero che comprendano anche il Papa e i Vescovi) sono affascinati dalla teologia protestante e dalla relativa pastorale che, attribuendo al singolo fedele la libera interpretazione della Scrittura, arriva a scollegare la dottrina dalla prassi e svuota i Sacramenti della Grazia Santificante.  Non è stato il Card. Marx di Monaco  (nomina sunt omina …?) a dire che la “Chiesa bavarese non è una filiale della Chiesa di Roma”?

Non so cosa ci riserbi il futuro, ma intanto io, cattolica “bambina”, piango.

Lodiamo insieme Gesù Cristo e teniamoci stretti a Lui.

Carla D’Agostino Ungaretti

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Consigliamo, a chi ancora non lo avesse fatto, la lettura del prezioso libro di don Giorgio Maffei, Il sacrilegio della Comunione sulla mano, che Riscossa Cristiana ha pubblicato in sette puntate. Cliccando qui sarete indirizzati alla pagina della conclusione del libro, che contiene i link per leggere tutta l’opera.

20 commenti su “Il bambino e l’Eucaristia  –  una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti”

  1. “Un bambino, creatura (come ripeto) innocente, proprio perché bambino non può avere la consapevolezza e la forza della fede sufficientemente mature per amministrare l’Eucaristia, senza contare che non è stato certo preparato a un simile compito, per il quale io stessa mi sentirei inadatta e indegna.”
    Probabilmente all’articolista è sfuggito il particolare che il bambino stava ricevendo la sua Prima Comunione, accompagnato dai due genitori divorziati e risposati.
    L’episodio, invece di indurre alla commozione (peraltro solo rappresentata dai mass-media laicisti che ne hanno interesse) induce a pensare alla scarsità dell’istruzione catechetica ricevuta dal bambino e alla pericolosità della distribuzione sulla mano della S. Eucaristia, anche ai bambini che si accostano per la prima volta: se quel bambino ha fatto questo, evidentemente ha portato con sé l’Ostia ricevuta per darla successivamente ai genitori quando li ha raggiunti! Quello che addolora di più è il fatto che un vescovo lo porti come…

  2. Come ho già detto a commento del precedente articolo, non credo che questo fatto sia vero, ma che sia una trovata per commuovere, ecc. ecc. Tuttavia, supponendo che sia accaduto realmente, come si sarebbe svolto il fatto? Il bambino riceve la particola sulla mano, la prende e la appoggia da qualche parte per spezzarla comodamente, mentre il sacerdote che gliel’ha data sta lì inerte a guardare cosa succede? Sinceramente non riesco a crederci, a meno che si sia ormai stabilito che tutto è consentito, che si possano chiudere non uno, ma tutti e due gli occhi su qualsiasi stranezza e che le regole che la religione comporta non valgano più. Quindi o siamo al delirio totale o non si crede più a niente, tanto meno che quell’Ostia sia il Corpo di Cristo. Ma se costoro si stanno protestantizzando, come da alcuni indizi appare (si prenda ad es. la blasfema e sacrilega proposta della cd. “ospitalità eucaristica” con i valdesi” a cui si accennò in occasione della visita del VdR a quella comunità), allora veramente

    1. …allora veramente casca tutto e questa non è più la Chiesa Cattolica, quella che volle Gesù Cristo e che consegnandola ai suoi apostoli passò poi ai loro successori e al suo vicario sulla terra. Ultimamente ho avuto una triste esperienza in confessione: gratuitamente e senza nessun riferimento ai miei peccati, il sacerdote ha cominciato a parlarmi non solo di celibato dei preti invalso solo dal IV sec., ma ciò che ancora mi rattrista infinitamente e mi addolora, dell’esagerata considerazione che i cattolici hanno nei confronti della Madonna che, a suo dire, bisogna invece considerare come una donna come tutte: cosa che mi fa venire da piangere solo a ripensarci.

      1. cara Tonietta, l’insofferenza verso la Madonna e il non credere più lla Presenza Reale sono il segno di un clero divenuto totalmente protestante, oltre che spudoratamente comunista. Io stesso sono stato messo alla porta in malo modo da uno di questi pseudo preti, che sbratava contro la Madonna, indignato perché, diceva, mentre i santuari mariani sono ancora pieni, le chiese si svuotano; per fortuna, aggiunse, che c’è stata “la grazia della Riforma protestante”: Gente da evitare come la peste, questi preti qui, la loro è una messa sacrilega, dovrebbero andare nelle miniere di zolfo (dove prima o poi finiranno), non nelle chiese.

        1. Ha, scusi Tonietta, volevo aggiungere: un clero anche incamminato a passi svelti verso l’ateismo, perché, come disse S. Pio X, l’ecumenismo è l’anticamera dell’ateismo (oltre che essere nemico dell’Immacolata, come affermava S. Massimiliano Kolbe).

          1. Caro Catholicus, mi piacerebbe dire al prete che lei cita che se i santuari mariani sono pieni, fra poco saranno vuoti, visti i magnifici insegnamenti che proprio in uno di questi ho dovuto subire. E ciò che mi dispiace è che non sono stata capace di replicare, tanto era lo sbigottimento e l’incredulità per ciò che avevo udito. Eppure non è da me, ma si sa, il demonio ci insidia quando siamo più impreparati e quando meno ce lo aspettiamo.
            Virgo Lauretana, ora pro nobis!

          2. E vorrei aggiungere anche un’altra cosa: nel suo aureo libro “Itinerari Spirituale” indirizzato a seminaristi e sacerdoti, Mons. Lefebvre così dice riguardo a Maria: “Se Gesù è il Capo del corpo mistico, Maria ne è il collo, come dicono i Padri della Chiesa (…)Che la devozione a Maria abbia il posto d’onore in tutti i luoghi e nei cuori di tutti. Maria ci conserverà nella fede cattolica.” E aggiunge: “Ella non è né liberale né modernista né ecumenista. E’ allergica a tutti gli errori e a maggior ragione alle eresie e all’apostasia”.

        1. sono un brtanco d disgraziati al servizo di satana, ma se ne accorgeranno quandosarà troppo tardi, vedranno che bella accoglienza preparerà loro belzebù: buon viaggio, denigratori dell’Immacolata.

  3. Federico Fontanini

    L’episodio raccontato potrebbe anche essere stato inventato. In tutti i casi si è trattato di un intervento col quale si è voluto far leva sul sentimentalismo per condizionare il sinodo. Cosa grave e deplorevole. Nella stessa direzione pochi giorni prima aveva agito il mons. polacco col suo compagno.

  4. Giorni fa il mio parroco, al momento della Comunione, ha ricordato che, chi prende l’Ostia sulla mano, deve portarla alla bocca davanti al Sacerdote, non dopo essersi già allontanato….ciò è il minimo che si possa auspicare, pur nell’errore di dare l’Eucarestia sulla mano.
    Non riesco a capire come abbia potuto San Giovanni Paolo II introdurre questa usanza e come mai Papa Benedetto non l’abbia abolita, come sarebbe stato Suo potere farlo! Indubbiamente è una norma che favorisce i satanisti ed i profanatori dell’Eucarestia, quindi fa comodo alla Massoneria imperante nel mondo che è la chiesa di satana. Tutto ciò fa pensare che ci sia stata un’influenza nefasta e diabolica, in tal senso, anche sui papi precedenti, per spingerli ad introdurre la Comunione nelle mani. Da Bergoglio non possiamo certo aspettarci che ritorni all’antico…speriamo nel prossimo Papa, se ce ne sarà ancora uno come si deve!

    1. …temo non siano papi ma , da fatti azioni parole, antipapi. si dovrebbe prenderne atto, non è la prima volta che accade ed anche parecchi di seguito, vedasi 4° sec.

  5. Secondo me non solo è vero, ma è stato preparato… il bambino da solo non poteva certo avere una idea del genere, è stato istruito in proposito secondo
    uno schema ignobile e sacrilego, esattamente come nel caso del sodomita polacco travestito da sacerdote.

  6. In tempi civili, intendo fino a quelli dei miei nonni visto che ho 48 anni, a un ragazzino autore di tale gesto (che nella migliore ipotesi non avrebbe ben capito cosa significhi “portare Gesù agli altri”, e nella peggiore non sarebbe stato per nulla educato a cosa è il sacramento della Comunione) sarebbe pervenuto dapprima uno scappellotto dal prete, poi uno scapaccione dai genitori stessi -probabilmente né separati né risposati visto che allora questi erano merce ben più rara e meno di moda- e senza denunce penali per fantomatiche violenze e reati connessi, ma solo con la salda certezza di fare un semplice quanto dovuto gesto educativo. Adesso, fatte le debite proporzioni, le pubbliche espressioni di “commozione” per queste imprese (commozione! altra parola dal significato ormai perso, ridotta a lacrimuccia facile suscitata da gesti privi di vera ragione) rappresentano, metaforicamente e sperando di non essere blasfemo, scappellotti e scapaccioni (purtroppo provenienti anche dai preti) a Gesù…

  7. sono un divorziato risposato, volevo accostarmi alla Comunione, ma mio figlio di otto anni me lo ha impedito, ricordandomi (mi ha citato S. Paolo) che accostarsi all’Eucarestia senza le debite disposizioni significa “mangiare e bere la propria condanna”

  8. Mi chiedo per quale motivo in questa fase storica di abbandono della fede e della pratica religiosa due persone in stato di peccato considerino così importante commettere un gesto sacrilego coinvolgendo un bimbo innocente.

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