Il boia di parola, il boia spiacevole e il boia assoluto – di Piero Vassallo

di Piero Vassallo

 .

nplb5stlNon dovrebbe stupire l’uso improprio ed esorbitante della parola “boia”, cui si è abbandonato l’esponente di un partito concepito durante l’incontro dell’anarchia elettronica con l’umorismo da Suburra.

 Stupisce, invece, l’uso ristretto dell’insulto “boia” agli esecutori di sentenze scritte in nome del sovrano di passaggio.

 Boia, infatti, è un termine strisciante tra gli eccessivi rigori della legge e i suoi demenziali abusi: da un lato sta l’esecutore della condanna a carico di assassini seriali, dall’altro il legale sterminatore di innocenti a Compiègne o a Auschwitz.

 L’esecutore di condanne legittime a carico di spaventosi criminali è un funzionario altamente sgradevole, che agisce in nome di una legge discutibile. L’assassino degli innocenti in quanto tali, ancorché patentato da un legittimo governo, è un ripugnante criminale. Definirlo boia è un insulto al boia propriamente detto.

 Si pensi per un attimo a una pagina di storia contemporanea, il vertiginoso calo demografico nella città di Genova: alla fine degli anni Sessanta si contavano quasi novecentomila abitanti, oggi seicentomila.

 La scomparsa di trecentomila viventi costringe a porre la domanda sulla causa di una ingente moria avvenuta in tempo di pace e in concomitanza con gli ammirati progressi della medicina e con il sensibile incremento delle aspettative di sopravvivenza.

 Dove sono finiti i trecentomila (e più) genovesi mancanti all’appello? Le statistiche sugli aborti ci dicono che sono finiti nel sacco dei rifiuti e ultimamente nell’inceneritore.

 Si incontra infine l’esatta definizione del boia del terzo e più odioso grado: il procuratore di aborti. Lo stato boia, in ultima analisi.

 Siamo dunque davanti a un curioso dilemma: è criminale lo stato sanitario, che giustifica la morte (salutare?) degli innocenti oppure è criminale chi osa denunciare il crimine del sovrano? Ecco una sfida interessante e un’occasione per uscire dal pigolio dei sacrestani al rosolio.

7 commenti su “Il boia di parola, il boia spiacevole e il boia assoluto – di Piero Vassallo”

  1. Cesaremaria Glori

    Caro Vassallo,
    lucida e acuta analisi. Quanti boia e, ahimé!, quante boia in Italia e nell’intero mondo,Mondo che s’è veramente trasformato in una …. boiata. Per quanto tempo ancora? Sino a quando Dio pazienterà per quest’abominio?

  2. Caro Piero, la predicazione degli “illuminati e libertari” chieric della nuova “religione umanitaria”è stata ed è tanto potente e diffusa da ogni mezzo, da rincretinire e addormentare una quantità enorme di persone. Da questa predicazione abbiamo appreso il nuovo modo di vedere il bene e il male. Per questo non molti non riescono più a vedere il vero boia che, oltre ai nostri figli, sta uccidendo la civiltà.
    E con una società di questo tipo non servono più le condanne, li anatemi, eccetera: bisogna ricominciare daccapo come fecero i monaci benedettini dopo la caduta dell’impero Romano.
    In queste fitte tenebre bisogna presentare la bellezza e attrattività di quella Luce e quell’Amore che speriamo abbia conquistato noi. Per questo – dopo le prime perplessità – capisco sempre più Papa Francesco. Tantissima gente è ormai drogata e sviata dalla menzogna fatta sistema e sostenuta dal Demonio. Bisogna presentare “la Bellezza che – come diceva Dostoevskij – salverà il mondo!”.

  3. Cosa ci vuole per far aprire gli occhi ai normalisti e ai ricercatori dei segni dei temi? Che sia beatificato Lutero o Pannella sia ricevuto in Vaticano?

  4. i sagrestani al rosolio dicono di sostituire i trecentomila mancanti con i nostri bravi e buoni fratelli musulmani. poverini. altro che sagrestani al rosolio, il diavolo in persona sta spingendo alla deirva con tutte le sue forze. Preghiamo Chiesa!!! affinchè questo pericolo cada davanti ai nostri occhi.

  5. Il BOIA (quello che chiamano diritto civile) agisce ormai a livello planetario e le sue vittime si misurano con 9 zeri !!!! BASTA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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