Il combattimento spirituale del cristiano – di Don Marcello Stanzione

di Don Marcello Stanzione

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Siamo in un’epoca triste per la fede e tutte le difficoltà sociologiche attuali (ateismo di massa, pornografia, droga, alcolismo, omosessualismo, ideologia gender, crollo della famiglia e dell’istituzione Chiesa come per secoli è stata vissuta)  ci spingono ad un cristianesimo dove il combattimento spirituale è pane quotidiano del cristiano militante. Tutto il Cattolicesimo, quello autentico…, è intriso di eroismo. La cresima, tradizionalmente, rende i ragazzi cattolici “soldati di Cristo”; e il buffetto che il vescovo appoggia sulla guancia destra del cresimato, previsto dal rituale, deriva dalla alapa militaris, lo schiaffo che veniva inferto alle reclute dell’esercito romano e che simboleggiava la prima ferita. La parola sacramentum, che nel III secolo comincia a indicare i sacramenti cristiani del battesimo, della cresima e dell’eucarestia, indicava in origine il giuramento prestato dai legionari romani e significava l’iniziazione a una nuova forma di vita, l’impegno senza riserva, il servizio fedele fino alla morte. La Bibbia nel Nuovo Testamento con san Paolo ci parla di armatura spirituale e notiamo come  Efesini 6, 11-17 contiene la descrizione dell’attrezzatura del militare che ci è stata data, affinché la usiamo nella guerra spirituale. Paolo era stato imprigionato a Roma, probabilmente incatenato da un soldato romano, quando scrisse l’epistola agli Efesini. La descrizione dell’armatura spirituale è basata su quella di un soldato romano equipaggiato per il combattimento corpo a corpo. L’armatura di Dio rappresenta la verità relativa al nostro stile di vita e indossarla non vuol dire mimare delle azioni simboliche. La parola greca usata indica che la indossiamo solo una volta, non ogni giorno, anche se dobbiamo camminare in essa ogni giorno.

La Cintura della Verità

La cintura legava la tunica romana in modo da lasciare libertà al soldato romano e da permettergli di contrastare il nemico. La cintura quindi indica un’attitudine militare: “Sono pronto a combattere”. La parola usata per verità, alethéia, significa “verità in contrasto con errore”. Quello che non crediamo è tanto importante quanto che crediamo. Il nemico proverà ad ingannarci facendoci credere a delle menzogne. Dobbiamo fare la guardia alla nostra mente, riempiendola della Parola di Dio leggendo e meditando quotidianamente la Bibbia. A tale riguardo per i cattolici è fondamentale avere un messalino feriale personale per leggere la liturgia della Parola della Messa del giorno.

La Corazza della Giustizia

La corazza che doveva ricoprire il collo e la vita del soldato, era fatta di metallo lavorato o di stoffa ricoperta con strisce di corno di animali. Serviva a proteggere gli organi vitali, il collo e il torso. La schiena non era protetta, al fine di essere sicuri che nessun soldato si sarebbe girato per fuggire! Dobbiamo controllare il nostro cuore per assicurarci che sia a posto. Dobbiamo farlo con un’attitudine positiva di crescita e col desiderio di essere giusti con Dio e con gli altri. Dobbiamo sapere che siamo perfettamente giustificati davanti a Dio in Cristo Gesù, così possiamo andare a Lui con piena fiducia, ma dobbiamo anche camminare in modo corretto, nella confessione e nel pentimento. Abbiamo il diritto di indossare l’armatura, ma dobbiamo indossarla nel modo giusto!

I Calzari dello zelo dell’Evangelo della pace

I calzari dei soldati erano formati da una suola spessa, chiodata, che veniva legata con una cinghia fino al ginocchio. Davano stabilità sui terreni accidentati. La nostra forza, la stabilità, la protezione e il piede sicuro sono nel Vangelo della pace che porta riconciliazione con Dio e non dipendono da capacità umane di combattimento. Insegniamo la riconciliazione e non la vendetta, perché Gesù è il Principe della Pace.

Lo Scudo della Fede

I soldati romani avevano due tipi di scudo: uno era piccolo, rotondo, serviva a combattere e a proteggersi dai colpi mentre si combatteva con la spada o la lancia; l’altro era una tavola di legno spessa e pesante coperta di pelle e di olio, necessario per spegnere le punte infuocate delle frecce nemiche. In battaglia lo scudo più largo dava al soldato una protezione completa. Noi abbiamo bisogno di essere protetti dalle frecce infuocate della seduttrice tentazione di Satana. E’ la fede che ci procura questa protezione, la fede nelle promesse di Dio. Uno dei modi in cui il soldato si proteggeva era quello di mettersi fianco a fianco con gli altri soldati e di coprirsi con gli scudi. Quando ci serriamo e innalziamo una barriera contro il nemico, abbiamo una maggiore protezione, dobbiamo guardarci le spalle gli uni con gli altri. Ogni istruzione data in Efesini 6 è per tutto il Corpo e non per i credenti individualmente.

L’Elmo della Salvezza

L’elmo dei Romani era di pelle dura, coperto da metallo, oppure di metallo fuso, abbastanza forte da resistere ai colpi di uno spadone che poteva penetrare in una testa non protetta. Lo “spadone” di Satana sono il dubbio e lo scoraggiamento. Dio ci dà come protezione la speranza, l’incoraggiamento e la perseveranza.

La Spada dello Spirito

I soldati romani portavano due tipi di spada. La prima era una spada larga ed erano necessarie tutte e due le mani per sguainarla, la seconda era una daga, piccola e maneggevole per il combattimento corpo a corpo. Efesini 6 si riferisce alla spada piccola, noi abbiamo una spada spirituale efficace dataci dallo Spirito Santo. Ebrei 4, 12-13 afferma che è un’arma precisa e potente nelle mani del credente.

Il vero proposito dell’armatura

Efesini 6,18 afferma che il proposito dell’armatura era di equipaggiare il soldato per il combattimento. La preghiera non è un altro pezzo dell’armatura, altrimenti l’analogia non reggerebbe, né è lo sviluppo della spada dello Spirito. La preghiera ci abilita ad usare l’armatura, la preghiera è il campo di battaglia.

5 commenti su “Il combattimento spirituale del cristiano – di Don Marcello Stanzione”

  1. Sonia Alessandrini

    Grazie per il dono di questo articolo!
    Lo studiero’ e lo adattero ‘ per un incontro di catechesi per il mio gruppo di ragazzi che si preparano per il sacramento della cresima il prossimo anno! Sonia

  2. Articolo quanto mai opportuno. Ricordare ai cristiani che la dimensione del combattimento è connaturata alla loro fede, è di fondamentale importanza. Veniamo da decenni di stucchevole pacifismo, perfettamente funzionale allo scopo di annientare i cattolici, rendendoli docili idioti pronti ad assecondare – comunque a non contrastare efficacemente – ogni follia proposta dalla modernità anti-cristiana. La consapevolezza che la fedeltà a Cristo, ossia alla Verità, comporta il combattimento – spirituale in primis – spinge il buon cattolico a lottare anche sul piano sociale (visto che la natura umana è un composto di spirito e di materia, e che l’uomo è un essere naturalmente sociale), ed a farlo per la maggior gloria di Dio ed il bene della Patria.

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