Il Comune di Pontassieve promuove il “gender diktat” – di Rodolfo de Mattei

di Rodolfo de Mattei

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zzzzpntssv2Il piano di normalizzazione dell’omosessualità non conosce sosta e anzi sull’onda della recente legge sulle unioni civili, voluta dal tandem Renzi-Alfano, intensifica la propria azione. Negli ultimi tempi si sono infatti moltiplicati gli appuntamenti su tutto il territorio nazionale volti a diffondere l’intollerante ed ideologico verbo genderista. A tale proposito, un nostro lettore ci segnala l’incontro che si svolgerà oggi, 4 marzo alle ore 17,30, presso la Biblioteca comunale di Pontassieve in provincia di Firenze, per il Ciclo “venerdì letterari”, dall’inequivocabile titolo, “LA PRINCIPESSA AZZURRA? LEGGERE LIBERI DA STEREOTIPI”. All’appuntamento prenderanno parte, l’autrice del libro,Irene Biemmi e Cinzia Frosolini, assessore alle pari opportunità del comune toscano.

Sul sito web del Comune di Pontassieve il libro, consigliato per i piccolissimi dai 3 anni in su, viene presentato come un testo che

“invita a superare i cliché di genere e che rappresenta, nella trama, un invito all’emancipazione, dove una principessa temeraria correrà in aiuto di un principe da salvare”.

Il volume, come scrive nella sua recensione Giulia Krajcirik, racconta infatti la storia politically correct di

“due bambini molto diversi: Azzurra, femminuccia vivace e curiosa, e Rosino, tranquillo e assonnato maschietto. Qualche anno, dopo cambiamo scena e ci troviamo nel momento della temutissima assegnazione dei ruoli nella recita scolastica; purtroppo per loro, si è verificato proprio ciò che i due bambini temevano: a Rosino, infatti, è toccato il ruolo del principe indomito e senza paura, mentre ad Azzurra quello di bella addormentata indifesa. I due protagonisti decidono quindi di fare le cose a modo loro: il giorno della recita si presentano vestiti di tutto punto ma… si scambiano i ruoli!”.

Intenzione dell’autrice è dunque quella di invitare i piccolissimi alunni a leggere la realtà senza stereotipi di genere, in maniera che possano de-costruirla e ri-costruirla a proprio piacimento, seguendo i gusti e gli istinti personali. In altre parole indottrinare i bambini al gender diktat di Stato. In questa prospettiva, il testo vuole essere un contributo a liberare i piccoli dalla opprimente “norma eterosessuale”, imposta da millenni attraverso le famiglie e la società eteronormativa e omofoba, per lasciarli liberi, utilizzando le parole di Mario Mieli, pioniere del movimento omosessualista italiano, di esprimere il loro presunto “ermafroditismo originario”. Una folle visione che trova oggi la sua coerente e logica espressione nella sempre maggiore diffusione tra i giovanissimi della tendenza cosiddetta gender fluid che, negando qualsiasi forma di “etichetta sessuale”, promuove una schizofrenica sessualità in continuo divenire.

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fonte: Famiglia Domani   

10 commenti su “Il Comune di Pontassieve promuove il “gender diktat” – di Rodolfo de Mattei”

  1. L'”ermafroditismo originario” lo lascio agli “iniziati”! Oltre al disgusto che provo ogni volta, trovo intollerabile che si rovinino i bambini! Anzi, questo mi fa proprio inc….re!!!

  2. Questi zuzzurelloni moderni hanno scaldato le sedie e i banchi ai tempi della scuola. Le fiabe e le favole non hanno lo scopo di insegnare stereotipi. Il vero obbiettivo è quello di trasmettere valori morali utilizzando schemi semplici e comprensibili ai bambini. Sono loro che stanno utilizzando detti strumenti per creare i loro stereotipi. Quando uno è un miserabile dell’anima non può che divulgare il vuoto arido di cui é personificazione.
    Queste fiabe (se, per gentile concessione, si possono definire tali) sono banali, brutte, irreali, immorali e orrida scimmiottatura di bassa letteratura. Naturalmente riceveranno un ambito premio letterario alla faccia dei Grimm, Andersen, Perrault, etc….
    Così va il mondo: alla rovescia.

  3. giorgio rapanelli

    I responsabili di Pontassieve devono essere scomunicati. Se cattolici, deve essere negata loro la Comunione.

  4. Supponiamo che una famiglia cattolica e tradizionista voglia allevare i propri figli fuori da questo circuito di pervertiti; ne esiste la possibilità o siamo impotenti?
    Esistono, una Scuola Materna di Tradizione Cristiana, una Scuola Elementare di Tradizione Cristiana, una Scuola Media di Tradizione Cristiana, una Scuola tecnica o Liceo di Tradizione Cristiana e una Universita della Cultura Tradizionale Cattolica?
    Se no. Cosa stiamo aspettando a fondarle? Siamo pochi? Non abbiamo denaro? Non abbiamo cultura? Non abbiamo coraggio? Siamo divisi? Insomma cosa impedisce di mettersi a lavorare su una Fondazione per la Tradizione Cattolica Apostolica Romana che operi come Cristo Comanda? Qualcuno può spiegarmi le contingenze strette che impediscono di pianificare la liberazione dei nostri figli?

  5. I giovani che sono in procinto di scegliere l’indirizzo di studio per la loro vita futura possono certamente indirizzarsi verso la psichiatria.
    Nei prossimi anni purtroppo ci sarà una grande richiesta di specialisti che dovranno curare fanciulli e giovani adulti devastati dall’applicazione
    delle leggi che oggi ci vengono propinate come leggi per l’amore.

  6. Ma non c’è mai nessuno che prende a calci nel sedere questi depravati?
    Gesù è stato molto chiaro con questi “tipi” : sarebbe meglio per loro che gli fosse messa al collo una macina da mulino e gettati nel fondo del mare….

  7. CI SONO SCUOLE CON FERMA CHIAREZZA NEI VALORI CRISTIANI E COERENTI CONIL DEPOSITO DELLA FEDE CATTOLICA – SONO LE COSI DETTE SCUOLE PARENTALI – CHE A FATICA CERCANO DI AFFERMARSI , PURTOPPO ANCHE CONL’OPPOSIZIONE DI NON POCHE “SACERDOTI”-……

    1. Cui si uniscono i cattolici adulti infatuati delle “magnifiche sorti e progressive” della scuola pubblica e “pluralista”

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