Il “dialogo” secondo i progressisti.

In un convegno sulla persecuzione dei Frati Francescani dell’Immacolata, tenuto a Vegnasco Cerrione sabato 6 dicembre, l’immancabile progressista (che, tra l’altro, era uno dei relatori) ha dato in escandescenze ed è uscito dalla sala perché un altro relatore, Carlo Manetti, aveva detto cose “non gradite”. Ce lo comunica uno dei partecipanti al convegno, che ha assistito allibito alla scenata e ci ha scritto questa lettera:

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Caro Direttore,

oltre a complimentarmi per il provvidenziale servizio svolto da Riscossa Cristiana che Lei con tanto zelo dirige, mi permetto di scriverLe per denunciare un fatto increscioso accaduto in questi giorni.

Durante l’incontro, organizzato a Vegnasco Cerrione (Biella) dall’Associazione Territorio e Ambiente, che si è tenuto il 6 dicembre scorso e al quale ho partecipato con grande interesse, dal titolo «Non ci regge il cuore di darle in questo momento il titolo di Chiesa. La persecuzione dei Frati Francescani dell’Immacolata», è avvenuto un fatto che rende evidente l’attuale clima di preoccupante ostracismo contro coloro che manifestano il pensiero cattolico. All’evento, moderato da Alessandro Forno sono intervenuti, in ordine: Flavio Pimazzoni, lo stesso Alessandro Forno, Mauro Carmagnola, Carlo Marchi e Carlo Manetti.

Dopo un saluto di Flavio Pimazzoni, in qualità di Presidente dell’Associazione Ambiente e Territorio, ha introdotto l’argomento Alessandro Forno. Ha, poi, preso la parola il Dottor Carmagnola, Presidente piemontese del Movimento Cristiano Lavoratori, co-organizzatore dell’evento, sottolineando la portata sociale della persecuzione dei Francescani dell’Immacolata e gettando uno sguardo di Fede sulla vicenda.

Venuto il suo turno, il Dottor Marchi ha svolto un ampio intervento, nel quale ha letto la storia della Chiesa come un insieme di mancati riconoscimenti delle libertà individuali, superati solo in questi ultimi anni e neppure completamente, tanto è vero che assistiamo alla persecuzione dei Francescani dell’Immacolata. Ha ribadito più volte la centralità del rispetto dell’opinione altrui e del dialogo.

Ha chiuso gli interventi il Dottor Manetti, che ha inquadrato storicamente la persecuzione dei Francescani dell’Immacolata, mettendone in luce le ragioni religiose e dottrinali e sottolineando come, a partire dall’Illuminismo, il disconoscimento della natura e del diritto naturale abbiano portato al totalitarismo, deriva che ha contagiato anche la parte umana della Chiesa, come la vicenda, oggetto del convegno, dimostra.

Questo intervento, oltre tutto esposto in maniera pacata e serena, ha mandato in escandescenze lo psicologo progressista Marchi, il quale è uscito dalla sala inviperito e inveendo contro il relatore. Tale infantile atteggiamento è sintomatico di una cultura contemporanea aggressivamente ostile alla cultura autenticamente cattolica, che non ammette confronti rispettosi: questo è il dialogo di cui tanto parlano i progressisti? Complimenti per lo spettacolo offerto dal Dottor Marchi!

Ringrazio vivamente per lo spazio che mi ha cortesemente riservato e auguro a Lei e alla Redazione di Riscossa i migliori auguri di Buon Natale.

Elio Vicini

5 commenti su “ Il “dialogo” secondo i progressisti.”

  1. Grazie dott. Marchi: ci ha dato un’ulteriore dimostrazione di quanto siano “tolleranti” e “ragionevoli” i progressisti: aperti a tutto, comprese le peggiori amenità (“storia della Chiesa come un insieme di mancati riconoscimenti delle libertà individuali”), tranne che alla moralità e alla Verità!

  2. C’ero anch’io a questo convegno e posso testimoniare la veridicità di quanto esposto. E’ stato molto educativo il confronto di atteggiamento tra il Marchi e il Manetti. Quando ha esposto lo psicologo dott. Marchi le sue idee, decisamente non cattoliche, di tipo buddista, e anche rimarcando che ad un funerale era “andato a prendere la comunione pur sapendo di essere scomunicato e nessun fulmine l’ha colpito …”, il prof. Manetti non ha perso l’aplomb, è rimasto tranquillo in attesa del suo turno. Quando poi ha preso la parola, man mano che procedeva nella sua esposizione, c’è stato tutto un agitarsi sulla sedia dello psicologo, fino ad arrivare ad alzarsi con gestualità plateale e ad andarsene inveendo a voce alta: il prof. Manetti è rimasto tranquillo, non ha alzato la voce, aspettando che finisse la performance del dott. Marchi. Chi è con la Verità ha anche il dono della serenità ! E ha ben detto il prof. Manetti quando poi ha ribadito che è dovere del Cristiano far presente gli errori a chi…

    1. Caro Silvano, La ringrazio per la Sua testimonianza!
      “E anche rimarcando che ad un funerale era andato a prendere la comunione pur sapendo di essere scomunicato e nessun fulmine l’ha colpito …”: Marchi non solo non ha capito niente di ciò che ha scritto San Paolo, ma ha usato un esempio che dimostra un immanentismo cieco e irragionevole…un ulteriore esempio del fatto che i progressisti non possono essere definiti cattolici!

  3. Giunto all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».
    A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci a pascolare; e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio. (Mt, 8, 28-34)

  4. Ho assistito anch’io a un’aggressione verbale a carlo Manetti, a Padova, Scuola della carità, convegno sul gender. Il Prof. Manetti fa quello che ormai nelle diocesi non si usa più. Fa l’esorcismo con la Verità. Io ho avuto la mia conversione dall’ateismo dopo una predica di un religioso esorcista, Barnabita. Più volte, in seguito, ho visto gente sobbalzare sui banchi o scappare dalla chiesa alle sue prediche. Adesso purtroppo a volte vorrei scappare anch’io, per ragioni opposte.
    Caro Prof. Manetti, avanti, uniti nella preghiera, e GRAZIE!
    Bruno

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