Il passaporto del Papa. Legittime perplessità – di Faramir

Il cardinale Pompedda, pur nella celebrazione di Giovanni Paolo II, gli rimproverava filialmente un solo difetto: quello di usare l’espressione “la mia patria” quando parlava della Polonia. E questo per l’ovvia ragione che i 266 uomini che finora sono divenuti “Pietro” non hanno più patria, in quanto a capo della cattolicità tutta e in quanto sovrani di uno Stato sovrano. O meglio, la loro Patria è non tanto la Santa Città del Vaticano, quanto la Chiesa universale.

di Faramir

 .

psspppTutti abbiamo una patria. Il papa non se lo può permettere, perché appunto è non più l’uomo che era prima di essere chiamato al Soglio di Pietro, ma, con l’elezione, è divenuto un’altra persona, cambiando nome e ruolo e divenendo Capo di uno Stato sovrano.

Papa Francesco ha appena rinnovato il suo passaporto argentino. E ha fatto in modo che si sapesse…

Quale spiegazione dare a questa ulteriore novità stramba?

Razionalmente parlando, vi possono essere queste spiegazioni:

1) Papa Francesco continua a non capire quello che gli è successo, cosa è diventato.

2) Papa Francesco capisce benissimo quello che gli è successo e cosa è diventato, ma continua a voler far passare il messaggio che in fondo lui è comunque un uomo come tutti gli altri (stile Santa Marta, valigetta nera, ecc.), allo scopo di modificare così radicalmente la natura e la struttura stessa del Papato.

3) Papa Francesco si rinnova il passaporto perché prima o poi ha intenzione di tornare in Argentina.

In tal caso, si aprono due scenari:

a) Vi torna come Papa. Questo vorrebbe dire che porta via da Roma il Papato, stile Avignone;

b) Vi torna come privato cittadino (che ha bisogno quindi del passaporto): questo vorrebbe dire che ha intenzione di abdicare dal Trono di Pietro.

Fermo rimanendo che ovviamente la spiegazione 1) è paradossale e che la a) è inverosimile, io non vedo altre spiegazioni razionali al gesto compiuto.

Quello che si può dire, è che, qualsiasi sia la soluzione, è in se stessa sempre sbagliata.

Accorata obiezione prevedibile: “Papa Francesco ha solo fatto un gesto spontaneo come è nel suo stile informale, un gesto di attaccamento alla sua patria”. Obiezione insulsa: la risposta è n° 2. E, in questo caso, non vi sarebbe nulla di spontaneo, ma sarebbe assolutamente meditato e voluto.

Quale sarà il prossimo passo? Che si recherà all’Ambasciata per votare alle future elezioni politiche, come un immigrato qualsiasi?

Qualcuno pensa che non ne sarebbe capace?

E se la spiegazione risiedesse invece in b)?

Per quel che si è conosciuto dell’uomo in questo anno, tenderei ad escluderlo categoricamente.

Ma questo è un uomo imprevedibile. E poi, c’è sempre lo Spirito Santo, che non soffia solo quando si elegge un papa, ma agisce anche dopo. Agisce sempre.

E che stia agendo per vie segrete e imprevedibili, lo si vede da molti segni, lo si respira nell’aria. Lo si sente. E lo si percepisce anche in quella figura dal ruolo misterioso che è divenuto il Papa emerito.

25 commenti su “Il passaporto del Papa. Legittime perplessità – di Faramir”

  1. Per uno che rinunzia alla forma, quando la forma è sostanza, ce n’è un Altro che mantenendo la forma ha conservato integra la sostanza.
    Lo Spirito Santo ci conservi a lungo Sua Santità Benedetto XVI, felicemente.

  2. Giovanni Lazzaretti

    C’è un’altra possibilità, alternativa alla “a”. Che il Papa debba fuggire da Roma. Papa Francesco ha letto “il padrone del mondo” e in questo romanzo il papato conclude la sua esistenza fuori da Roma, non per scelta, ma per necessità.

    1. In questo romanzo il Papa conclude sì la sua esistenza fuori da Roma, ma questo viene prefigurato alla fine dei tempi. “Così finiva questo mondo. Così passava la sua gloria” racconta Robert Benson in quel maestoso e terribile finale. Non mi pare che quel tempo sia poi così vicino.

  3. Per quanti scenari si possano immaginare, per quanto si possa fantasticare, passaporti o no, c’è qualcosa di inconsueto e di strano in questo papato che ci rende comunque pensierosi e che il ruolo di Papa Benedetto con la sua terribile scelta di un anno fa sia ammantato di mistero è senz’altro indubbio. È vero che lo Spirito Santo agisce sempre, che soffia dove e quando vuole, che sia del tutto imprevedibile, perciò prepariamoci ad accogliere ogni Sua iniziativa con la forza e il coraggio che Egli ci ha infuso nel giorno della nostra Cresima ed impegniamoci ad essere, come si diceva una volta, veri soldati di Cristo.

  4. Normanno Malaguti

    A ragion veduta il tutto é, ai comuni credenti, prima che sfingeo inesplicabile. Almeno per me, lo confesso candidamente!

    1. Scusate la ripresa del commento, ma più ci penso più mi sembra incredibile. Vorrei capire: la notizia chi l’ha data? Nell’articolo è detto che “ha fatto in modo che si sapesse “: quale è stata la fonte della notizia? Che interesse avrebbe il Papa a far in modo che si sappia? Siamo sicuri che non si tratti di una balla (e che la fotografia non sia un fotomontaggio?)….. Vorrei essere incredulo….

  5. Pietà! Ho fatto il proposito di non fare critiche al S. Padre per un po’ di tempo, ma… Ripeto: pietà!
    Lo dico da figlia che vuole bene al padre. Non si può fare come hanno fatto i papi precedenti, che hanno seguito una certa prassi, cambiando quel che era necessario cambiare (es. sedia gestatoria) senza grandi stravolgimenti? Tutto questo volersi differenziare a tutti i costi, questo rimarcare la differenza rispetto ai pontefici precedenti, per quale motivo? E’ come voler dire che gli altri non hanno fatto bene (beh, errori ce ne sono anche stati, ma questo è un altro discorso). Ma sì, dài, o mi faccio una risata o mi sconforto e questo non è tempo di sconforto.
    Interessante l’ultima parte dell’articolo. Grazie all’autore.

  6. Il mistero si infittisce… se non fosse che c’è tutto tranne che voglia di scherzare, sarebbe il caso di affidare un’indagine a Padre Brown …
    Sì. Quel passaporto è un controsenso assoluto.

  7. Che lo Spirito Santo agisca è fuor di dubbio.
    Com’è fuor di dubbio che talvolta lo Spirito Santo si possa trovar di fronte delle robuste saracinesche!
    Quelle d’ego ipertrofico, ad esempio.

  8. Patrizia Fermani

    Veramente interessante dal punto di vista giuridico. Abbiamo a capo di uno stato sovrano uno straniero . Caso inedito ..Anche i generali barbari che furono eletti imperatori, erano già diventati cittadini romani. Forse c’è lo zampino della ministra per l’immigrazione. Però in fondo anche Maradona che fu considerato senz’altro il nuovo re di Napoli, conservò il passaporto argentino. Insomma,”quisquiglie”,come diceva appunto Totò.

    1. Il Papa è Capo di Stato della Città del Vaticano, monarca teocratico, non per stirpe, quindi può’ avere qualsiasi nazionalità. É di nazionalità argentina e vaticana: Lo Stato della Città del Vaticano è uno Stato sovrano indipendente, e la Religione Cattolica ( v. Concordato) non è religione di Stato. Quindi non c’entra nulla con la Repubblica Italiana. Quando si reca a Villa Borghese si reca perciò in Italia, paese straniero, ed anche per ragioni di sicurezza dovrebbe avvertire della sua visita. Lo Spirito Santo credo non cambi persona solo perché eleggono un Papa, con l’altro vigente, e lui deve traslocare…!!!

  9. …e come la mettiamo se –per uno sciagurato caso– l’Argentina richiamasse il suo cittadino e gli ritirasse il passaporto??
    Io propendo sempre per la spiegazione #1:
    Non ha ancora capito che cosa è successo!!!

  10. Papa Francesco ogni volta che parla mi fa paura perchè temo che le Sue esternazioni mi complichino la mia già agitata vita spirituale.
    Faccio fatica a sopportarlo . Dio mi perdoni questo mio sentimento

  11. A parte che tutti questi suoi stravolgimenti li può benissimo ristravolgere il suo sucessore.
    Spero che si tratti solo di un suo modo insolito modo personale di porsi e nulla di più!

  12. Gualtiero Comini

    Mi permetto di dire a Faramir che non è sufficiente che denunci a noi quelle che egli definisce le stranezze del Papa. Gli suggerirei di far avere direttamente a Sua Santità il Papa Francesco le sue perplessità. Magari potrebbe ricevere qualche chiarimento che illuminerebbe tutti noi.

  13. Papa Francesco, oltre ad essere cittadino vaticano, è anche cittadino argentino. Benedetto XVI era da Papa ed è ora cittadino tedesco, Giovanni Paolo II era cittadino polacco, Giovanni Paolo I era cittadino italiano ecc. ecc. Tutti i cittadini di uno Stato hanno i documenti di quello Stato, che ogni tanto vanno rinnovati. E questo spiega il primo mistero.
    L’ufficio argentino, visto il personaggio, e senza che lui prendesse alcuna iniziativa, ha pensato “bene” di rendere pubblico l’episodio e ha creduto di giovare alla popolarità del Papa rivelando che non ha voluto particolari trattamenti di riguardo.
    Non è molto più semplice, logico e verosimile che pensare a una futuribile cattività portegna o a fughe romanzesche? Questo Papa ne fa e ne dice già tante, senza bisogno che si tirino fuori da sotto terra.

  14. Tragicamente disorientato! Roby, mi hai preceduto, ho le stesse paure ma sono consolato dalla certezza assoluta che “le porte dell’inferno non prevarranno”.

  15. luciano pranzetti

    Forse farà a meno del passaporto quando l’ONU, come fece con Paolo VI, lo nominerà CITTADINO DEL MONDO. Un passo è stato fatto con TIME, il secondo e i successivi sono già in programma.

  16. Patrizia Fermani

    Il fatto è che ha rifiutato quello della Città del Vaticano., Questo è, mi sembra, l’inedito per cui a capo di uno stato sovrano risulta un soggetto con passaporto straniero. E’ davvero una cosa da poco?

  17. Non credo che possa rifiutare il passaporto vaticano, ammesso che ne esista uno. Di sicuro la cittadinanza vaticana ce l’ha, ma è una cittadinanza legata alla carica e cumulativa con quella di origine, che non si perde. Così almeno mi risulta. Quindi niente di strano in questo rinnovo del passaporto argentino, semmai prendiamocela con l’ufficio argentino, che alimenta la figura di un Papa pop. E in questo caso, se c’è qualcosa da ridire sul Papa (e su chi gli sta intorno), è solo perché lascia fare.

  18. Dunque aveva torto Papa Leone Magno quando, per proteggere la sua patria (cioè l’Impero romano) andò a trattare con Attila offrendogli l’oro dei candelabri delle chiese?
    Avevano torto S. Agostino e l’autore della Lettera a Diogneto quando parlavano della doppia cittadinanza dei Cristiani, che come l’anima è nel corpo senz’essere del corpo, erano nell’Impero (e lo difendevano pure colle armi!) senz’essere dell’Impero?
    Non capisco …
    Personalmente, se divenissi Papa, non solo manterrei lo stesso nome (discepolo di S. Benedetto!) ma neppure riuscirei a non parlar il mio dialetto: io sono nato in Brianza, e dovunque andassi mi porterei dentro l’essere brianzolo, quindi anche sul soglio di Pietro. E come si sentiva Bergamo nella personalità (oltre che nell’intonazione) di Papa Giovanni! Anzi, non Bergamo, Sotto il Monte (della sua origine fu sempre ben cosciente)!

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