Il “rispettoso dialogo” della Diocesi di Bergamo con il Gay Pride spiazza gli oppositori alla sfilata, che fanno marcia indietro – di Cristiano Lugli

Come in tante altre parti d’Italia, anche a Bergamo quest’anno sfilerà l’orgoglio sodomita, con tanto di carrocci e ogni sorta di chincaglieria utile per imbrattare la nostra già povera e malconcia Italia. La parata avrà luogo il 19 maggio, con il patrocinio istituzionale da parte del comune e di tutta la giunta capitanata dal sindaco Giorgio Gori.

Gli organizzatori del Bergamo Pride 2018, che si intitola “Educare alle differenze per combattere l’odio”, spiegano che “I diritti civili non hanno orientamento sessuale e sono tra i beni più preziosi per ognuno. Coloro che disseminano e fomentano l’odio tentano ripetutamente di limitare, distruggere e azzerare i diritti civili, colpendo tutti indistintamente. Abbiamo bisogno di un nuovo Risorgimento che parta dall’educazione alle differenze e al rispetto dei diritti civili per una nuova rinascita italiana”.

A fronte di questo, un gruppo di persone ha pesato di organizzare un’Adorazione Eucaristica in riparazione alla sfilata sodomita. I promotori dell’iniziativa sono legati al circolo locale del Partito della Famiglia di Seriate (in collaborazione con il Coordinamento Pdf Provincia di Bergamo), il Movimento per la Vita Val Cavallina, Intercomunione Bergamo/Brescia, Circoli “La Croce” Bergamo e il movimento “Preghiera delle mamme”.

L’atto di riparazione avrebbe dovuto aver luogo presso la Chiesa del Convento dei frati Cappuccini, ai quali i gruppi si sono inizialmente rivolti per chiedere ospitalità – a quanto pare ottenendola visto che la locandina dell’evento ha iniziato a circolare sui social mettendo in rilievo il luogo.

Ma è subito intervenuto il catto-gay-friendly Giacomo Angeloni, assessore della giunta Gori. Angeloni, cresciuto alla scuola della Caritas Diocesana Bergamasca, ha subito manifestato il suo sconcerto attraverso una lettera aperta al direttore di BergamoNews.it.

Ciò che colpisce (ma nemmeno troppo) del suo comunicato è l’ammissione della collaborazione “dialogante” instaurata fra la diocesi di Bergamo e gli organizzatori del Gay-Pride, tanto da scrivere: “L’uscita del volantino, inoltre, rovina un clima di dialogo e rispetto reciproco instaurato tra la diocesi e le organizzazioni promotrici del Gay Pride, le quali si sono mostrate sensibili e attente nel valutare la data dell’evento, in modo da non creare sovrapposizioni con la peregrinatio del Papa Buono”.

Giovanni XXIII diventa insomma un punto d’incontro fra monsignor Francesco Beschi, la diocesi tutta e il Bergamo Pride 2018 Un vero e proprio arcobaleno d’intese che si può riassumere così: “Passa tu con il gay pride che poi passo io col Papa Buono”.

A questo punto le cose sono andate come dovevano andare, o meglio, sono precipitate come dovevano precipitare. Qualcuno, dalla curia, ha alzato la cornetta e ha iniziato a far pressione sui cappuccini. E gli organizzatori si sono riuniti sabato pomeriggio per capire il da farsi e confrontandosi anche con i frati. Risultato: tutto annullato.

Le motivazioni vengono spiegate in un comunicato stampa uscito domenica mattina. Se possibile, questo scritto è persino più sconcertante della prevedibile opposizione della curia. Ne mettiamo in evidenza solo uno stralcio per mostrre dove si finisce quando ci si inchina davanti a chi ha tradito la Chiesa e siede dove non dovrebbe sedere: “Il PDF, poiché non si può restare silenziosi di fronte alla violazione dei valori costituivi dell’essere umano, ha ritenuto opportuno proporre l’iniziativa dell’ora di riparazione per il Gay Pride di Bergamo. Tuttavia, dal momento che ha a cuore l’importanza di un confronto sereno e costruttivo, schietto e deciso, a cominciare con la propria Comunità ecclesiale, per il senso di responsabilità che nutre nei confronti della diocesi di Bergamo, ha ritenuto opportuno annullare l’iniziativa, fatto che non impedirà di proseguire il proprio impegno a tutela e salvaguardia della vita e della famiglia”.

Una retromarcia davvero imbarazzante che crea ancora più confusione e scoraggia tante persone di buona volontà.

I frati cappuccini, a loro volta, sentendosi pressati e vedendo gli organizzatori pronti a ritrattare, invece che incitare i fedeli a resistere al diktat della diocesi hanno mollato subito la presa, ovviamente con accordo unanime. Segnaliamo in proposito il commento del sito Corsia dei Servi, che ha seguito da vicino la vicenda http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=1899

Questo succede a chi non si rende conto di cosa voglia dire organizzare atti du pubblica che provocano sui vescovi, sui cardinali e sui preti lo stesso effetto che l’acqua benedetta provoca sul demonio.

Da persona che ha seguito da vicino la vicenda della Processione di riparazione a Reggio Emilia per il Remilia Pride del giugno 2017, posso dire che la cosa ha funzionato – dando poi il via a tanti altri eventi analoghi, se pur di più piccole dimensioni –  proprio perché il Comitato organizzatore si sganciò subito dalla diocesi. O meglio: la interpellò, ma chiarendo sin dall’origine che non ci si sarebbe fermati davanti a nulla. E così è stato, arrivando fino in fondo senza alcun tentennamento.

Ora che hanno annunciato la resa rinunciando alla chiesa dei cappuccini, i gruppi pro-life di Bergamo capiranno che ad un pubblico scandalo deve corrispondere una pubblica riparazione per le vie, per le strade, e per le piazze? Lì, e non nei possedimenti di chi ha le chiese ma non ha la Fede deve trionfare e regnare il Sacro Cuore di Gesù Cristo.

 

18 commenti su “Il “rispettoso dialogo” della Diocesi di Bergamo con il Gay Pride spiazza gli oppositori alla sfilata, che fanno marcia indietro – di Cristiano Lugli”

  1. ci sarà il medesimo red carpet del met gala di new york? spero proprio di si, perché non lo vorrei proprio perdere! Signore abbi pietà di noi

    1. È la seconda Chiesa , quella nuova Chiesa “costruita da mani d’uomo” vista dalla beata Caterina Emmerick nelle sue visioni a non essere perseguitata. L’altra, quella fedele al Vero Magistero della Chiesa si’ che è perseguitata ( don Pusceddu in Sardegna, Cardinale Sarah ecc )

    2. jb Mirabile-caruso

      Carlo Zanardi: “A dimostrazione che la chiesa non è oppressa e perseguitata: è connivente”.

      La Chiesa, signor Zanardi, è priva del Suo Papa da sessant’anni, esattamente dal Conclave delle due fumate bianche del 1858. Ora, dovrebbe essere facilmente comprensibile che una Chiesa senza Papa è una Chiesa fisiologicamente forzata alla INAZIONE ed al SILENZIO. È avvenuto che i creatori della falsa chiesa-conciliare – al preciso scopo di INGANNARE il Popolo di Dio – hanno sdoganato questa loro chiesa-conciliare SPACCIANDOLA per la Chiesa Cattolica ottenendo, in tal modo, il completo successo del loro inganno.

      NON la Chiesa, quindi, è stata connivente, bensì la Sua Gerarchia rimasta autenticamente Cattolica la quale – unitamente ai non-consacrati Cattolici – avrebbe dovuto operarsi a ridare il Papa alla Chiesa, così che Essa potesse ritornare operativa e controbattere le follie moderniste venute fuori dalla diabolicamente voluta AMBIGUITĀ del Concilio massonico del Vaticano II.

      Spero che Lei possa rendersi conto dell’inganno in cui, Lei stesso, è caduto.

      1. Stefano Mulliri

        E si! a quanto pare in quella data, sarebbe dovuto uscire un altro Papa che avrebbe dovuto prendere il nome di Gregorio XVII, e invece fu fatto affondare il ” pastor et nauta”.

  2. Colaus de Arce (Francesco)

    ” “Il PDF, poiché non si può restare silenziosi di fronte alla violazione dei valori costituivi dell’essere umano, ha ritenuto opportuno proporre l’iniziativa dell’ora di riparazione per il Gay Pride di Bergamo. Tuttavia, dal momento che ha a cuore l’importanza di un confronto sereno e costruttivo, schietto e deciso, a cominciare con la propria Comunità ecclesiale, per il senso di responsabilità che nutre nei confronti della diocesi di Bergamo, ha ritenuto opportuno annullare l’iniziativa, fatto che non impedirà di proseguire il proprio impegno a tutela e salvaguardia della vita e della famiglia”.
    Il PDF si era costituito come partito, ho fatto bene a non votarlo, in questo caso hanno adottato la massima “se non li puoi combattere allora unisciti a loro”

    1. Ma hanno adottato che cosa? Ma perchè non contate fino a dieci? Ma pensate sul serio che il PDF si accodi alla pantomima di due o tre persone che ogni anno va in onda contro le diocesi (perchè del gay pride in realtà importa ben poco, basta vedere gli autori che pubblicano sul sito) con gli articoli di giornale in fotocopia dell’anno precedente? Il PDF rispetta le diocesi in tutta Italia anche quando gli chiudono la porta in faccia, è chiaro? E adesso potete tornare alle apparizioni di Anguera..

      1. Angheran, conta TU fino a 10 prima si sproloquiare!
        “Due e tre persone” : ????
        “Contro le diocesi” : sai che cos’è la Preghiera di riparazione?
        Dici che le persone “vanno in onda contro le diocesi”? Può essere vero per qualcuno, ma GLI ALTRI? Credi di avere il dono di conoscere il foro interno altrui?
        E fra l’altro che male ci sarebbe a protestare contro pastori (o presunti tali) che si comportano da lupi?
        Basta con questo osceno clericalismo/conservatorismo!

        1. “Questo succede a chi non si rende conto di cosa voglia dire organizzare atti du pubblica che provocano sui vescovi, sui cardinali e sui preti lo stesso effetto che l’acqua benedetta provoca sul demonio”.

          E per questo organizzano preghiere sotto casa del vescovo (sic)
          All’anima del dono della conoscenza delle intenzioni altrui, bisogna essere ciechi e sordi
          (poi pubblicano Baron Corvo ed altre perle come se nulla fosse…)
          E’ la Tradizione bellezza..tutto si tiene, dal sedevacantista fino alle apparizioni portatili

  3. Il signor Angeloni c’è da capirlo… sono questioni molto pe – cul – iari.

    E quelli della Curia orobica? Idem (a quanto pare).

    E quelli del Coordinamento Popolo (?) della Famiglia (?) della provincia di Bergamo?

    Poarini, cosa vuoi fare?
    uno il coraggio
    mica se lo può dare…

    (anche don Abbondio, frutto di fantasia ma non troppo, era un orobico … cfr Gaio Plinio Secondo, Naturalis Historia, III, 124-125)

  4. Mi stupisce ma non troppo l’ arrendevolezza dei frati, dipendono dal vescovo. Io pregherò lo stesso e spero che molti altri lo facciano perchè Nostra Signora ci invita a recitare il Rosario e per farlo non c’ è bisogno dell’ autorizzazione della Curia !!

  5. Alberto Speroni

    si sappia che il sottoscritto fa parte orgogliosamente del Popolo della Famiglia e che davanti a scelte sciagurate come la sezione di BG ha espresso pubblicamente il suo giudizio lapidario : VIGLIACCHI ! NB: gli errori sono stati DUE ! primo sponsorizzare direttamente l’ evento cosa che NON gli competeva come partito ; secondo ,ormai che era fatto ,mettere la coda fra le gambe ! terzo, e vale per TUTTI visto che la perfezione non è di questo mondo, invito gli appartenenti a questa o quella associazione ,a questo o quel partito,a questo o quel movimento e via dicendo ,di attivarsi innanzitutto per MIGLIORARE l’ambito in cui sono senza stare alla finestra con la puzza sotto al naso specializzandosi nel puntare il dito sui difetti altrui poi ma solo poi si può sempre in coscienza cambiare ! quarto e ultima annotazione: sono uno degli organizzatori,assieme all’amico fraterno Matteo, della veglia di preghiera in riparazione ai gay pride di Varese! la veglia si terrà il 16 giugno prossimo ;consultare il sito Facebook : “Comitato Beato Miguel A. Pro” sacerdote e martire…

  6. “Ai cristiani di Palermo, Reggio Emilia, Bergamo e dell’Urbe: fratelli, una sola cosa vi raccomando “estote parati” (in lingua volgare “stateve accuorti guagliò”), affinché nessuno si prenda gioco di voi e della vostra fede nel Signore Gesù; ricordate ai vostri pastori, ai vostri vescovi (incluso colui che si definisce solamente “vescovo di Roma”) che “Deus non irridetur”, che non ci si prende gioco dell’Onnipotente; sappiano essi che “ca’ nisciuno è fesso”. Testimoniate senza paura la Verità tutta intera, “euntes docete”, dinanzi a chiunque vi chieda ragione della vostra fede, facendovi magari passare per pazzi, a causa della vostra dissomiglianza dalle loro folli idee”.
    Chiedo venia per l’irriverente accostamento sintattico con le lettere di San Paolo, ma è opportuno dare incisività anche formale ad un accorato appello ai fratelli nella vera, sola fede, fuori dalla quale non c’è salvezza alcuna, e ciò poiché si è ormai avverata la profezia di S. Antonio abate “Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, e al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo:…

  7. ….. : “Tu sei pazzo !”, a motivo della sua dissomiglianza da loro” r quindi bisogna rispondere a tono agli insulti ed all’aggressività del clero eretico ed apostata e del suo gregge ignorante (la retta dottrina cattolica) e credulone (trangugiatore di menzogne e falsità).

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