Il sacrilegio della Comunione sulla mano  –  di don Giorgio Maffei

Proponiamo agli amici e lettori di Riscossa Cristiana la lettura di un testo di grande utilità: “Il sacrilegio della Comunione sulla mano”, di don Giorgio Maffei. In questo libro viene spiegato con chiarezza perché la pratica (purtroppo ampiamente diffusa) di distribuire l’ostia consacrata nelle mani dei comunicandi costituisce un grave sacrilegio. La mancanza del dovuto assoluto rispetto per le Sacre Specie è uno dei molteplici frutti avvelenati di un’epoca buia in cui si è affievolita, fin quasi a spegnersi, la conoscenza della retta Dottrina, e con essa della Fede. Don Giorgio Maffei ci richiama appunto alla retta Dottrina e ci spiega la gravità di un gesto entrato ormai in una prassi assolutamente da rigettare. Abbiamo riprodotto a scanner il testo originale in nostro possesso e da oggi ne pubblicheremo quotidianamente alcune pagine. In pochi giorni ogni lettore potrà quindi disporre del testo originale completo.

Per una breve biobibliografia di Don Giorgio Maffei, vi invitiamo a visitare il sito delle Edizioni Amicizia Cristiana (clicca qui), mentre sul sito Inter Multiplices Una Vox potete leggere (cliccando qui) l’omelia che Don Giorgio tenne il 1° maggio 2011, nella Santa Messa celebrata in occasione dei festeggiamenti per il suo 90° compleanno. In questa omelia don Giorgio Maffei ripercorre la sua vita e ci spiega come la misericordia del Signore lo ha sempre accompagnato, conducendolo sulla strada del sacerdozio.

A tutti auguriamo una buona e fruttuosa lettura.

PD

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30 commenti su “Il sacrilegio della Comunione sulla mano  –  di don Giorgio Maffei”

  1. Poiché il Signore si è degnato di lasciarci il Segno visibile del Pane e del Vino affinché noi possiamo percepire anche corporeamente la Sua divina Presenza, Egli permane nelle Sacre Specie finché sono appunto specie, ossia visibili e riconoscibili Pane e Vino, anche se in briciole o in gocce minutissime. Al di sotto della visibilità, ossia in parti letteralmente microscopiche (visibilisl al microscopio) ritengo che il Signore per compassione della nostra limitatezza ritiri la Sua Presenza corporale. Qualcuno mi corregga.

    1. Ha detto bene: “ritengo”, di conseguenza trattandosi del Sacratissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore la prudenza e il rispetto NON sono MAI eccessivi!

    2. Assolutamente d’accordo con Lei. Come potremmo d’altronde opportunamente recuperare e/o purificare frazioni infinitesime delle Sacre Specie, che la nostra umana limitatezza non ci permette di vedere? Certo, l’uso del piattello scongiura anche queste perdite, ma eventuali altre microscopiche sarebbero a mio umile parere perdonate.

  2. Elisabetta Frezza

    Due miei figli (12 e 9 anni), tornati da un campo scuola, mi hanno riferito che a messa il sacerdote voleva dar loro la comunione sulla mano, ma ha dovuto cedere perché loro non gli hanno porto le mani. Alla fine della comunione però, prima della fine della messa, il celebrante ha ritenuto di dire pubblicamente che si era imbattuto in due “prestigiatori” incapaci di prendere correttamente la comunione e ha esortato le suore a insegnare loro a comunicarsi nel modo corretto. Sacrilegio più scandalo ai piccoli.

    1. Cara Signora Frezza, i Suoi figli non si sono imbattuti in un sacerdote ma in un macellaio (con tutto il rispetto per questa onestissima categoria dei lavoratori, che non si fa stipendiare dalla Chiesa per commettere sacrilegi e scandali)!

      1. Rosa Rita La Marca

        Stanno distruggendo la corretta educazione cattolica nei seminari e nelle facoltà dove uno si rifugia per non andare in quelle sfrontatamente anticrististiane
        Non dovremmo toccare niente di ciò che è di pertinenza del Sacerdote, nemmeno il calice.

  3. alberto ferrari

    Certo, vien da pensare: non solo a quanti fedeli, ma a quanti sacerdoti questi argomenti risultino ormai astruserie prive di senso. Uno degli aspetti piu’ corrosivi dell’attuale mania dell’ “impegno sociale” è che persuade qualunque somaro di avere qualcosa di geniale da fare e da dire, sottraendolo nel contempo alla preghiera e all’approfondimento del Mistero.

  4. Ottimo libretto ne stamperò delle copie e cercherò di diffonderlo nelle sciagurate parrocchie della mia città affinchè qualcuno (parroci in primis) si ravveda dal compiere queste terribili profanazioni! Grazie!

  5. Ma vedendo come i nostri sacerdoti (certamente non tutti) distribuiscono la comunione c’è da rimanere preoccupati e addolorati, se non scandalizzati.
    La mancanza di rispetto verso Gesù eucarestia rasenta l’eresia: la mancanza di fede.
    Anche nel dare la sacra Particola direttamente sulla lingua del comunicando oramai non si usa più la patena per raccogliere i sacri frammenti o per evitare la caduta delle particole per terra.
    Che dire poi di come i sacerdoti puliscono il calice in modo frettoloso, irrispettoso, senza curarsi dei frammenti del Corpo di Gesù?
    Ho sentito a Radio Maria dire che per la presenza reale nei piccoli frammenti ci deve essere materia sufficente. Mah!
    http://www.youtube.com/watch?v=8lKNvpu401Q

    1. L’ho notato anch’io. Così ormai la domenica, se non ho grossi impedimenti, partecipo alla messa VO e in mancanza di questa a una celebrata da un sacerdote zelante. Quel che mi costa, anche materialmente, mi viene ampiamente ripagato. Il problema rimane durante la settimana (non partecipo tutti i giorni). Tra le parrocchie più vicine cerco di capire chi a una certa ora può celebrare; evito i ‘ministri straordinari’ (tra l’altro perfettamente inutili nei giorni feriali; ma si sa, qualcosa bisogna pur fare, altrimenti che partecipazione e animazione è?); per altre cose sopporto, cercando di ricordarmi come Nostro Signore sopporta me.

    2. Questo video, fatto vedere da un sacerdote durante la Messa, ha suscitato la protesta di non poche persone. D’altra parte si sono accostate alla Comunione diverse persone che hanno affermato di credere che l’ostia sia solo un simbolo. Per chi ritiene questo, è ovvio che prendere in mano l’ostia è una cosa normale!
      Personalmente sono andata a Catechismo per parecchi anni (a partire dalla seconda metà degli anni Settanta) e devo ammettere che non mi ricordo se e come mi è stato spiegato cosa è l’ostia consacrata. Ricordo molto bene che sin dalla Prima Comunione mi è stato insegnato a prendere l’ostia sulle mani, e solo da pochi anni ho cambiato le mie abitudini. Purtroppo manca una formazione continua degli adulti (anche se è vero che chi cerca trova!). Poi bisogna vedere chi fa la formazione. Troppe eresie in bocca a consacrati!
      mala tempora currunt…..

  6. Federico Fontanini

    Io da molto tempo ricevo il Signore in bocca ma purtroppo il sacerdote distribuisce le ostie senza alcuno che tenga il piattello sotto il mento del comunicando o se – qualche volta è presente un chierichetto che aiuta, non fa la dovuta attenzione. Quindi il problema sussiste. Qui ci vuole l’impegno dei preti e non solo dei fedeli. Più volte poi nella mia parrocchia la comunione viene data troppo in fretta aumentando il rischio che frammenti cadano e si perdano.

  7. Il sacerdote che i figli di Elisabetta Frezza hanno avuto la sventura di incontrare al campo scuola va denunciato quanto prima al Vescovo, suppongo… Cosa che immagino sia già stata fatta: la faccenda è grave, gravissima.
    Quanto al piattino, conosco sacerdoti che, ripetutamente sollecitati a riguardo con tanto di citazioni dalla Redemptionis Sacramentum alla mano, rifiutano comunque di usare il piattino. MA PERCHÈ??, uno si chiede. E loro rispondono che il piattino è scomodo. Capito? Scomodo! Con tutti i chierichetti (e le bambine travestite d chierichetti) di cui dispongono sull’altare, misericordia, uno che gli tenga il piattino non lo torvano??? E intanto il Signore viene calpestato. Rabbrividisco.

  8. Molti sacerdoti non alzano neanche più l’Ostia quando dicono Corpo di Cristo, e a volte
    mormorano appena.
    Per quanto riguarda il piattino, potremmo suggerire di darlo in mano a chi si comunica,
    e questi potrebbe poi passarlo dietro.
    Cosa ne pensate?
    Io proverò a suggerirlo.

  9. Io la faccio sempre in bocca per paura che mi cada dalle mani e nessun sacerdote mai si è rifiutato anche perché io sto molto attenta a non leccargli la mano come capita.
    Ma – rifletto – perché Gesù non la fece lui agli apostoli e li invitò a servirsi da soli?
    “Prendete e mangiate” ……”Prendete e bevete”….
    Non si parla nel Vangelo di piattino e di briciole, si parla di essere mondi nell’anima.
    Che dite?

    1. Marco 14, 22 e Matteo 26, 26: si parla in entrambi i passi di Gesù Cristo che dice “Prendete” nel momento in cui DA’ la prima Eucarestia agli Apostoli.
      Non è escluso che l’abbia data in bocca. È certo che non ci fu alcun self-service (“Ecco qui la pagnotta consacrata, dividetevela”). Cristo SPEZZO’ l Pane e Lo DIEDE loro

  10. La Comunione nella mano ha favorito anche i satanisti che possono così sottrarre agevolmente le Ostie per poi profanarle nelle messe nere.Anche questo è un gravissimo aspetto da non sottovalutare. Di Bergoglio non mi stupisco, ma mi stupisco di come due papi “veri” e “seri” come Wojtila e Ratzinger abbiano introdotto e permesso questa usanza!

  11. Ci fu qualche anno fa una splendida comunicazione del vescovo cappuccino J.R. Laise, già vescovo di San Luis nell’interno dell’Argentina, a un convegno dei Francescani dell’Immacolata presso il santuario di Frigento (Buon Consiglio).
    Raccontava nei particolari come la Comunione in mano dilagò nell’immediato Postconcilio come “prassi evidentemente adatta al tempo moderno”, senza alcuna disposizione in suo favore né della Santa Sede né dei Vescovi dei diversi Paesi.
    La comunicazione era su Youtube. Non la ritrovo…

    Lui fu vescovo di San Luis fra il 1971 e il 2001, e vietò sempre tale prassi nella propria Diocesi

  12. San Cirillo di Gerusalemme, invece, catechizzava i fedeli e non considerava questa modalità come sacrilega: “Quanto ti accosti, non stendere le palme delle mani con dita disgiunte; ma con la sinistra facendo un trono alla destra che deve accogliere il Re, ricevi il Corpo di Cristo sul cavo della destra, dicendo “Amen”. Quando la tua mano viene a contatto del corpo santo, santifica gli occhi, attento a non lasciarne cadere qualche frammento, perché sarebbe per te come perdere un membro del tuo corpo. Dopo la comunione col corpo di Cristo, accostati al calice del suo sangue senza stendere le mani, ma prendine inchinandoti con gesto della massima adorazione e dicendo: “Amen” santificati tutto. Finché hai il sangue di Cristo sulle labbra, toccalo con le mani e con esso santifica gli occhi, la fronte e gli altri sensi” (Catechesi, V,21-22).

    1. Sul punto, rimando all’articolo di don Giuseppe Pace: “Archeologismo liturgico e sacrilegio dilagante-S. Cirillo di Gerusalemme e la comunione in mano”, apparso nel numero di “Chiesa Viva” del gennaio 1990

  13. FERMARE L’ABUSO DELLA COMUNIONE SULLA MANO
    dalla prefazione del cardinal Burke alla versione francese del libro di Mons. Athanasius Schneider sullo scandalo della comunione in mano “Corpus Christi”, Libreria Editrice Vaticana, 2013.
    “COME SI RICEVE IL CORPO DI CRISTO
    Fra tutti i ricchi aspetti della Fede e della pratica eucaristiche, è certamente fondamentale il modo in cui i fedeli ricevono il Corpo di Cristo nella santa Comunione. Al momento della santa Comunione, il fedele, ben consapevole della sua indegnità e pentendosi di tutti i suoi peccati, si presenta davanti al Signore che, nel suo amore senza fine e senza misura, offre il suo Corpo come alimento celeste affinché noi lo riceviamo.”
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3600

  14. Gualtiero Comini

    Sono un ministro straordinario dell’Eucaristia da molti anni.Poichè per grazia del Signore riesco a rispondere giornalmente al Suo invito mi reco alla mensa eucaristica giornaliera ho da sempre il massimo rispetto per il SS. Sacramento.Svolgo, su indicazione del mio Parroco, la funzione di portare l’Eucaristia ad ammalati ed anziani e di distribuirla talvolta durante la celebrazione eucaristica della domenica. I fedeli ricevono la Comunione sulla lingua o sulla mano a secondo della loro scelta.I fedeli che ricevono la comunione sulla mano, ma ciò vale anche se la ricevono in bocca, devono fare attenzione ai frammenti che potessero verificarsi al momento del ricevimento dell’Ostia consacrata. E se educati possono raccoglierli dal palmo della mano e portarli alla bocca. Così assolutamente deve avvenire per l’Ostia. Il ministro deve impedire che il fedele si allontani dal suo, posto prima di aver introdotto in bocca l’Ostia consacrata. Non mi sento fautore di sacrilegio per la nuova prassi introdotta.

  15. In realtà ho paura che sacerdoti che credano veramente nella presenza viva di Cristo nell’Eucarestia ce ne siano pochi.
    Con la mia famiglia abbiamo assistito a Messe in cui i sacerdoti non si inginocchiano al momento della consacrazione del pane e del vino (d’altra parte Bergoglio insegna).
    Abbiamo sentito sacerdoti che alla richiesta della confessione da parte di un bimbo ha risposto “ora non posso, non ti preoccupare pensa alla salute poi ti confesserai” (bell’insegnamento!).
    In un’omelia il sacerdote diceva “guai a chi pensa che Dio sia giudice perché costui è solo un integralista!”.
    Ora noi che ci “ostiniamo” a prender l’ostia direttamente in bocca siamo ottusi e fuori moda (va bene così). Sia lode a Cristo

  16. Frama: quegli argomenti sono infondati, a un esame attento, la controversistica sin dai temi della Riforma protestante delXVI secolo ci ha puntato molto, ma è escluso che gli Apostoli nel Cenacolo si siano autocomunicati. Non ho sottomano le citazioni, ma non è defficile reperirle.
    Raffaele: mons. Laise è autore di un ottimo lubro. Io ce l’ho in inglese, si acquista facilmente on-line su Amazon.
    Paola B.: buona strategia, in effetti il piattino di mano in mano, di per sé canonicamente lecito ma terribilmente scomodo, forse esaspererebbe il sacerdote al punto che nel giro di due domeniche riavremmo il chierichetto che lo sorregge! Sa che le dico? Che lo suggerirò anche io, vediamo cosa auccede.
    Gualtiero: magari tutti i ministri straordinari fossero attenti come lei. Proprio perché è così sensibile, però, la invito a leggere Laise e Schneider, per suo arricchimento personale. Non so se cambierà idea, ma certo ne uscirà, come dicevo, arricchito.
    humilitas

    1. Fra l’altro, a proposito di “essere mondi nell’anima” per poter ricevere la Santa Eucarestia, l’Ultima Cena fu preceduta dalla lavanda dei piedi.
      Cristo unisce sempre corpo e anima – i Protestanti e gli Idealisti che ne discesero (Germania 1700/1800), invece, le separano gnosticamente

  17. A Verona don Enzo Boninsegna, un “rude ma giusto” sacerdote ha diffuso per anni dei libelli sulla comunione sulla mano…e anche contro altre bestialità come la bestemmia.
    Trovate le sue ed altre pubblicazioni sul sito libricattolici.it.
    Grazie.

  18. Anche su questo discorso ho molto riflettuto,penso che il modo di fare comunione delle comunità neo catecumenali debba essere cambiato, comunque se i comandi partono dall’alto,perchè si finisce poi col fare di testa propria?Poi,il sacerdote prima di dare la comunione si lava le dita,si può rimettere in uso il piattino per evitare le particelle consacrate vadano a terra o un telo tenuto da due persone a dx e a sx,tra i due (il sacerdote e chi si presenta x la comunione),non voglio poi pensare se dentro l’anima sia veramente pulita.Che il Signore ci perdoni per tutti gli sbagli che si compiono.

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