Il tradimento di Palazzo Moroni – di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani

Il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, è un galantuomo. Poteva durare? Forza Italia, 5Stelle e PD, in amoroso triangolo, si riuniscono nelle ore in cui la gente normale dorme e con dichiarazione notarile sfiduciano Bitonci. E così rimediano agli errori di quegli elettori che ancora pensavano che il loro voto valesse qualcosa…

di  Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani

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Nel Medioevo si usava il veleno, oggi va di moda il tradimento per atto notarile. Uno strumento moralmente meno impegnativo, con la veste pulita di una presunta rispettabilità.

La firma di 17 consiglieri comunali, la metà più uno dei componenti del Consiglio, ha sfiduciato stanotte il sindaco leghista Massimo Bitonci e la sua giunta, aprendo la strada al commissariamento del comune di Padova.

L’inciucio ha stretto insieme PD, 5Stelle e Forza Italia, con il notorio concorso esterno della Curia che ha sempre tirato il carro radical-progressista e che ora detta l’agenda politica secondo il mandato bergogliano.

Il tradimento è stato consumato dagli ex-alleati forzisti che, esenti costituzionalmente da ogni  preoccupazione sia ideologica sia morale, puntano sinceramente solo al potere, di qualunque colore sia tinteggiato, e sono accompagnati dai relativi nuclei famigliari. Con la felice eccezione dei pochi (tra cui la giovane vice-sindaco) che, in nome del bene comune, hanno resistito anche all’attacco personale e al ricatto mediatico.

Il piano era stato elaborato da tempo, come per la strage di Senigallia ordita da Cesare Borgia, ma attraverso un più lungo lavorio di demolizione e di denigrazione a mezzo stampa, che ha agevolato l’abbraccio decisivo con i nemici ufficiali.

zpericolo-vipereLa copertura ideale all’operazione la fornisce la vulgata per cui il sindaco avrebbe tradito la promessa funzione di “pontiere”.

A spiegare la metafora edilizia – per cui bisogna sempre costruire ponti e non muri – viene ovviamente in soccorso la grammatica bergogliana, quella canterellata per l’ennesima volta anche nell’ultimo amoroso incontro con Scalfari all’enoteca di Santa Marta. I due amici, l’inquilino della casa e la Musa ispiratrice di ogni suo pensiero più profondo, hanno elaborato insieme questa oculata ricetta politica: a decidere deve essere il popolo dei poveri, dei deboli e degli esclusi, determinando così la “politica alta, creativa, le grandi visioni”. Proprio “come disse Aristotele” (prima di Paperino, ndr). Concludendo dopo l’ultimo boccale – contro la nota teoria di Troisi per cui quello che conta è la salute – che la cosa più importante è sempre l’amore.

Si raccomanda la lettura integrale di questo piccolo gioiello di pensiero politico a due teste e quattro mani, per chiunque aspiri ad una comprensione piena dei fenomeni e ad un allargamento adeguato del proprio orizzonte culturale (clicca qui).

Sempre sulla base della dogmatica politica scalfarian-bergogliana, la destituzione di Bitonci si inquadra anche in una esigenza di prevenzione. Infatti – come sostiene Scalfari, prendendo spunto in ciò da Napolitano – “Trump non ha alcun carisma e alcuna competenza politica. La leadership gliel’hanno data gli elettori, mentre Obama fu lui a convincere gli americani e l’intero mondo occidentale. La differenza è dunque totale”. Che si traduce così: gli elettori sono incapaci di capire chi è bene che governi, questo lo deve decidere il potere costituito, occulto o palese, in modo da evitare sgradite sorprese. Come nel caso di Trump, anche l’elezione di Bitonci e l’affermazione della Lega sono incidenti di percorso dovuti al suffragio universale, che ora – secondo la lezione di Machiavelli – è opportuno correggere, se necessario con l’aiuto di un notaio.

In ogni caso il popolo può dormire sonni tranquilli, perché sulla democrazia veglia anche, nel frattempo, il nucleo sempreverde e onnipresente degli eunuchi “moderati”, il genere politico fluido capace di adattarsi a tutte le circostanze e a tutte le stagioni. Oggi costoro si riuniscono tutti soddisfatti al PalaGeox di Padova sotto il titolo “Megawatt: Idee per riaccendere il paese”. Che neanche al grest di San Tordino si era mai letto niente di più brillante.

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P.S. Onore a Massimo Bitonci, un uomo d’onore

28 commenti su “Il tradimento di Palazzo Moroni – di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani”

  1. P.S. Onore a Massimo Bitonci, un uomo d’onore

    GRAZIE preg.me dott.sse Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani!!!

    INVOCO l’intercessione dei 4 Santi Patroni di Padova: S. Prosdocimo, S. Giustina, S. Daniele martire e di S. Antonio, affinchè sgomini la banda che si è macchiata del grave delitto di deporre il Sindaco Leghista Massimo Bitonci scelto dalla maggioranza dei Padovani.

    Che la Giustizia di Dio faccia presto il suo corso….. fi, pd e m5s e curiali hanno gettato la maschera!!!

  2. Ciò mi conferma nell’opinione che moderato” sia il peggior insulto applicabile a un essere umano, in quanto sinonimo di “ignavo”, nel senso dantesco del termine

  3. Forza Italia aveva gia’ votato i governi Monti e Letta ed eletto Napolitano per il secondo mandato presidenziale, e’ chiaramente funzionale alla dittatura massonica. Mi consola il fatto che non la votera’ piu’ nessuno

    1. Elisabetta Frezza

      Di certo tra gli elementi che possono aver influito negativamente sulla sensibilità catto-progressista ci sono: il fatto che non abbia dato spazio alle lezioni genderiste di Michela Marzano, che abbia disciplinato i soggiorni dei finti profughi, che abbia dato disposizione di ripristinare in tutte le scuole crocefissi e presepi, che abbia incoraggiato gli esercizi pubblici della città a vendere prodotti locali. Queste le malefatte che di primo acchito ci vengono in mente.

  4. Non avevo letto l’articolo di Scalfari (in genere me ne guardo bene, non ho tempo da perdere dietro il nulla o il peggio). Ora ho visto. Impressiona la visione del Papa: del tutto orizzontale, piegata esclusivamente sulle caduca cose umane. Nulla per il trascendente. Dio è assente dal suo orizzonte. Non ha nessuna visione sul futuro, sull’eterno. Davvero impressionante. Sarebbe scarsa visione anche in un prete di quart’ordine. Giorgio

  5. “…con il notorio concorso esterno della Curia che ha sempre tirato il carro radical-progressista”: AH-AAH :))
    Toh, guarda… che novità. chi l’avrebbe mai detto…
    Quanto ai “moderati”: sono come il mercurio fuori dal termometro!

    1. Lega se si vuole incrementare il peso politico della stessa, ma ci sono anche (anche se percentualmente meno forti) Fratelli d’Italia e Forza Nuova.
      Forza Italia non l’ho mai considerata vera “destra”.

    2. Ma a Padova come in altri posti FI era (non so se lo è ancora) feudo ciellino….
      Fate voi le considerazioni tenendo presente la piega che sta prendendo il movimento sotto la guida di Carron!

  6. Sì è meglio VOTARE LEGA d’ora in poi. Io é già da un po’ che sono passato alla LEGA . Mi pento di aver votato un partito di voltagabbana (Forza Italia)che ha fatto i suoi interessi sostenendo per un bel po’ di tempo la SINISTRA con il Patto del Nazareno e poi con dichiarazioni pro unioni omosessuali (Berlusconi) e che ha lasciato poi libertà di coscienza(=APPOGGIO ALLE UNIONI CIVILI) ai suoi parlamentari. E poi chiedono a noi CATTOLICI il VOTO. Bisogna giudicare dai fatti. La Lega usa un linguaggio fuori le righe ma poi al Parlamento Europeo ed in Italia difende con il voto i principi non negoziabili,la famiglia,la vita, i confini nazionali,i diritti degli italiani usurpati dai CLANDESTINI (avete più sentito Forza Italia o Stefano Parisi tuonare contro l’INVASIONE dei CLANDESTINI e l’africanizzazione dell’Italia ? Questi discorsi da loro NON LI SENTO PIÙ DA UN PEZZO)ed il lavoro( legge Fornero) Ed allora paradossalmente é la Lega che dovrebbe essere un partito di nicchia a difendere i diritti degli italiani. Meglio sporchi brutti e cattivi che moderati e voltagabbana

    1. Se i “demo” e loro protettori, una volta tanto, non riuscissero ad IMPEDIRE LE ELEZIONI in Italia prenderebbero dalla Lega e dalla destra una sonora batosta!

    2. Concordo pienamente con lei, Nicola, anch’io sono passato dal voto a Forza Italia al voto alla Lega, dopo più di una delusione (proclami mai seguiti almeno da un tentativo di attuazione, di tener fede alle promesse fatte). se potessi, le darei anche l’8% nella denuncia dei redditi (che ho comunque tolto alla Chiesa di Bergoglio, che per me non è più la Chiesa Cattolica), non potendolo fare, mi sono limitato a darle il 2%. Confesso che anche la Meloni mi piace assai, come coerenza sui valori della Civiltà italiana e cattolica, e spero vivamente che insieme, Lega e FdI possano imporre le loro condizioni a FI, oppure corrano da sole.

      1. buona sera, potrebbe ulteriormente aiutare la Lega attraverso una donazione a Radio Padania, che si ascolta sul canale 740 del digitale terrestre e che, con la rassegna stampa del mattino, dalle 7,30 alle 12,00 da notizie che nessun altro ha il coraggio di annunciare.
        saluti, Anita

  7. Pungente ed sarcasticamente realista, brava Elisabetta ! Chiunque quando fa sbaglia e legittime sono le critiche anche interne alla maggioranza, resta comunque una grande responsabilità lasciare una città in balìa dell’attuale lotta tra bande

  8. Si però penso che Salvini avrà inserito in agenda a breve (dopo il 4 dicembre) la discussione interna al suo partito circa la assoluta necessità di uscire dalla ristretta cerchia nordista (a livello di statuto) e andare verso un movimento nazionale. Meglio ancora sarebbe che la Lega (allargata pero ad una versione nazionale come da un po’ Salvini l’ha già indirizzata), Frat elli d’Italia e uno spezzone consistente di Forza Italia (cioè la parte per così dire lepenista) confluissero in un progetto comune abbandonando i propri singoli orizzonti di appartenenza e rappresentanza, formando – giusto per dire rifacendomi al partito francese di Marine Le Pen – un nostrano “Fronte Nazionale” e lottando nel contempo per una riforma di stampo il piu possibile presidenzialista. Sono convinto che questo progetto porterebbe una ventata di aria nuova e moltissimi lo voterebbero. Però penso che Salvini (che ne sarebbe il leader naturale), la Meloni e Toti questo lo sappiano molto meglio di me e faranno magari di tutto par attuarlo…..

  9. Diciamo la verità per favore…. padova ha molti appalti in moto e quindi tanta grana da poter accedere,Bitonci non vuole compromessi di alcun genere perche rispetta il denaro dei cittadini e degli italiani,non vuole inciuci e favoritismi ed agli INFAMI non sta bene !!!!

  10. Grazie per questo articolo. Vorrei esprimere tutto il mio disprezzo per gli infami politici del PD, 5Stelle, Forza Italia nonché Curia compiacente, e soprattutto il politico comunistoide pauperista argentino apparso per nostra disgrazia – ma per delizia dei nemici dell’umanità – sulla scena il 13-3-13. Visto che la crisi attuale è soprattutto spirituale, non potrò mai giustificare Ratzinger per essersi lasciato intimorire dai lupi (dopo aver chiesto le nostre preghiere perché ciò non accadesse!) invece di combattere la buona battaglia.
    Spero che Bitonci si ricandidi e i Padovani lo votino con una maggioranza schiacciante per mantenerlo in potere tanto a lungo da ripulire la città da serpi e apostati.

    1. jb Mirabile-caruso

      adriana: “…non potrò mai giustificare Ratzinger per essersi lasciato intimorire dai lupi […] invece
      ……………di combattere la buona battaglia”………..

      I lupi l’avevano minacciato di morte entro un anno dalla diffida- se non si fosse dimesso, sottinteso – e lui stesso, in occasione del suo ultimo compleanno, dichiarò di sentirsi ‘al sicuro’ sotto le ali – o la sottana? – protettrici di Bergoglio. L’ultimo libro che ha scritto a smentita di quanto si dice circa la ragione delle sue dimissioni rasenta il ridicolo! Farebbe bene a scriverne un altro, l’ultimo che chiudesse dignitosamente la sua patentesi papale ed umana. Lo potrebbe intitolare “Confessioni di un don Abondio eletto papa”.

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